 
                                Progetto Matematica in Rete - Funzioni goniometriche - Funzioni goniometriche Definizione di angolo Consideriamo due semirette a , b aventi l’origine O in comune. Le due semirette individuano due porzioni di piano che sono dette angoli di lati a e b e vertice O. Si presentano tre casi: 1) a e b non appartengono alla stessa retta In questo caso abbiamo un angolo convesso  (presi comunque due punti appartenenti all’angolo il segmento che li unisce appartiene all’angolo) e un angolo concavo  (esistono coppie di punti appartenenti all’angolo tali che il segmento che li unisce non appartiene all’angolo). 2) a e b appartengono alla stessa retta (ma non coincidono) In questo caso vengono individuati due angoli uguali (convessi) chiamati angoli piatti. 3) a e b coincidono : in questo caso abbiamo l’angolo nullo (ci sono solo i lati) e l’angolo giro (tutto il piano). 1 Progetto Matematica in Rete - Funzioni goniometriche - Misura degli angoli Gli angoli possono essere misurati in gradi o in radianti. 1 grado = (angolo giro) 360 radiante = angolo che, tracciata una circonferenza di raggio qualsiasi avente centro nel vertice dell’angolo, sottende un arco uguale al raggio.  misura 1 radiante Da notare che questa definizione non dipende dalla circonferenza considerata perché se  sottende un arco uguale al raggio per una data circonferenza, allora accadrà lo stesso per ogni circonferenza centrata nel suo vertice. Misure in gradi Angolo giro  Angolo piato  Angolo retto  ecc… 360° 180° 90° Non si usano sottomultipli decimali ma sessagesimali cioè si considera  il primo  1   1' =    1° = 60'  60  il secondo  1   1' ' =    60  '  1' = 60' ' Esempio:   1  90  1 di angolo retto =   = 22,5° = 22°+   = 22° + 4  4 2 ' 1   60  = 22° 30' 2  Esempio: ' 1  angolo retto  5,625 16 ''      625  5  ' 60  = 5° 37,5 = 5° 37'  60  = 5° 37' 30' ' = 5° +   1000   10      2 Progetto Matematica in Rete - Funzioni goniometriche - ESERCIZI 1) Trasformare in frazioni di grado i seguenti angoli:       a)  30  15° 30' = 15  60   b) 7 1   10800  420  1   11221   3° 7' 1' ' =  3    =  =  60 3600   3600    3600   1   31  = 15      2  2  2)    Trasformare in gradi, primi e secondi la seguente frazione di grado: '   1   1201   1200  1  ' 60 = = 4° + = 4° 0,2  = 4° 0,2 60' ' = 4° 12' '         300   300   300 300      Misure in radianti Per misurare α in radianti traccio una circonferenza di raggio r, con centro il vertice di α e se l è la lunghezza dell’arco sotteso da α r  Quindi: 2r  2 rad r angolo piatto   rad  angolo retto  rad 2 angolo giro  3 l rad   (se l  r ritrovo  r = 1 rad ) r Progetto Matematica in Rete - Funzioni goniometriche Relazione tra la misura in gradi e la misura in radianti di un angolo  Indichiamo con  o Avremo che la misura in gradi di un angolo  e con  r la sua misura in radianti.  ° :  r = 360° : 2  Questo ci permetterà di determinare  o se conosciamo  r e viceversa. 360 180 = r 2  2  = ° r =  ° 360 180  ° = r Esercizi 1) Esprimere in radianti le seguenti misure espresse in gradi a)  ° = 12° 12 : a r  360 : 2  r = 12   = 180 15 b)  ° = 10° 30' Trasformo prima in frazione di grado:     30   21   10° 30' = 10   =   60   2     r = 21  7 = 2 180 120 2) Esprimere in gradi le seguenti misure di angoli espresse in radianti a)  r = 1 rad  o : 1  360 : 2   ° = 1 180 (  57,3°)   rad 3   180 = 60°  o :  360 : 2   ° = 3 3  b)  r = 4 Progetto Matematica in Rete - Funzioni goniometriche - Angoli orientati Un angolo, oltre che come parte di piano, può essere associato al concetto di rotazione cioè al movimento che porta uno dei lati dell’angolo a sovrapporsi all’altro. La rotazione però può essere in verso orario o antiorario. Possiamo stabilire quale considerare come 1° lato (lato origine della rotazione) e allora avremo un angolo “orientato”: per convenzione stabilisco di chiamare positivo un angolo orientato se la rotazione che porta il primo lato sul secondo lato spazzando l’angolo è antioraria , negativo se è invece una rotazione oraria.  Con la scrittura ab intendiamo che a sia il 1° lato,  Nel nostro esempio ab è un angolo positivo.  Con la scrittura ba intendiamo che il 1° lato sia b .  Nel nostro esempio ba è un angolo negativo. . Considerando il concetto di rotazione possiamo avere anche angoli di ampiezza maggiore dell’angolo giro perché possiamo pensare di ruotare di un certo numero k di giri completi:  e   2 sono angoli rappresentati dalla stessa parte di piano ma associati a rotazioni diverse perché nel secondo angolo ho fatto un giro in più. In generale scrivendo   2k considererò l’angolo associato alla rotazione di ampiezza  più k giri completi (se k  0 ruoto in senso antiorario, se k  0 in senso orario). 5 Progetto Matematica in Rete - Funzioni goniometriche - La circonferenza goniometrica Possiamo rappresentare gli angoli orientati su una circonferenza che viene detta “circonferenza goniometrica”. Fissato un sistema di riferimento (O;x,y) la circonferenza goniometrica è una circonferenza di centro l’origine e raggio 1. Possiamo associare ad un angolo orientato  un punto sulla circonferenza goniometrica riportando il 1° lato dell’angolo sul semiasse positivo delle ascisse: il 2° lato dell’angolo intersecherà la circonferenza in un punto P che risulterà quindi il punto associato all’angolo  . Osserviamo che lo stesso punto P sulla circonferenza è associato a più angoli, non solo perché posso sommare 2k ma anche perché posso ruotare in senso orario o antiorario. Per esempio il  7  7 punto P in figura può rappresentare  ma anche  (oltre che   2k e   2k ). 4 4 4 4 Esercizio: rappresenta gli angoli di 30°, 45°, 60° ecc. sulla circonferenza goniometrica. 6 Progetto Matematica in Rete - Funzioni goniometriche - Definizione di seno, coseno e tangente di un angolo acuto  Consideriamo un angolo  acuto. Prendiamo un punto P appartenente ad un lato (vedi figura) e proiettiamo sull’altro lato e sia A la  proiezione. Il triangolo OPA è un triangolo rettangolo. I) Consideriamo il rapporto AP OP Questo rapporto risulta minore di 1 ed è indipendente dalla scelta del punto P: infatti considerando   un altro punto P’e la sua proiezione A’ il triangolo OP' A' risulta simile al triangolo OPA e quindi A' P' AP  OP' OP Questo rapporto viene chiamato seno dell’angolo  ed indicato con la scrittura sen . Quindi per definizione abbiamo: def sen  AP OP  Considerando il triangolo rettangolo OPA possiamo dire che : sen  cateto.opposto.ad . ipotenusa 7 Progetto Matematica in Rete - Funzioni goniometriche Calcoliamo il seno di qualche angolo. a)   (45°) 4 Per semplicità possiamo prendere OP  1 .  Poiché il triangolo OPA in questo caso è metà di un quadrato avremo AP  Quindi b) sen  1 2 ( OP  AP  2 ).  1  4 2  (30°) 6  Prendiamo sempre OP  1 . Poiché OPA risulta la metà di un triangolo equilatero avremo 1 ( OP  2  AP ). AP  2  1 Quindi sen  6 2 c)   (60°) 3  Se OP  1 , poiché OPA è la metà di un triangolo equilatero in cui AP è l’altezza, avremo 3 3 ( AP  OP  ) AP  2 2 Quindi sen  3  3 2 8 Progetto Matematica in Rete - Funzioni goniometriche - Nota  In questi esempi abbiamo considerato angoli “particolari” nel senso che nel triangolo OPA siamo riusciti a determinare AP in funzione di OP sfruttando proprietà geometriche. In generale per calcolare il seno di un angolo occorre fare una costruzione precisa del triangolo  OPA e misurare AP e OP . Noi non dovremo comunque fare queste misurazioni perché il valore del seno di un qualsiasi angolo può essere ricavato da delle “tavole” o, ancora più semplicemente, utilizzando la calcolatrice. Basterà indicare la misura dell’angolo (attenzione all’unità di misura utilizzata : DEG sta per gradi e RAD per radianti)e poi premere il tasto SIN (o viceversa a seconda del tipo di calcolatrice). Per esempio: sen31  0,5150... Naturalmente anche con la calcolatrice ritroveremo per esempio che sen30  0,5 ecc. 9 Progetto Matematica in Rete - Funzioni goniometriche II) Consideriamo il rapporto OA OP Anche questo rapporto risulta minore di 1 ed è indipendente dalla scelta del punto P (vedi motivazione data in I)). Questo rapporto viene chiamato coseno dell’angolo  e indicato con la scrittura cos  . Quindi abbiamo def cos   OA OP  e considerando il triangolo rettangolo OPA possiamo dire cos   Proviamo a calcolare il coseno di a)   cateto.adiacente.ad . ipotenusa    , , . 4 6 3  4 Se prendiamo OP  1 con le stesse considerazioni fatte per il seno avremo che OA  cos b)   2 e quindi  1  4 2  6  Se OP  1 considerando OPA come metà di un triangolo equilatero avremo OA  cos c)   1  3 Se OP  1 avremo OA   3  6 2 1 e quindi 2 cos  1  3 2 10 3 e quindi 2 Progetto Matematica in Rete - Funzioni goniometriche - Osservazione     e cos  sen .  cos 3 6 3 6   Questo dipende chiaramente dal fatto che e sono angoli complementari e che quindi il ruolo 3 6 di cateto adiacente e opposto si scambiano portando ad uno scambio dei valori del seno e del coseno. Osserviamo che sen sen  AP  6 OP ; cos  AP  3 OP  sen    cos 6 3 Questo vale naturalmente per tutte le coppie di angoli complementari: sen  AP OP    sen  cos    2    AP cos     2  OP   E’ chiaro che vale anche cos   sen    . 2  Proprio da questa ultima relazione deriva la denominazione di coseno che significa complementi sinus cioè seno dell’angolo complementare. Nota Per calcolare il coseno di angoli per i quali non si possono utilizzare proprietà geometriche per determinare OA in funzione di OP valgono le stesse considerazioni fatte per il seno e quindi utilizzeremo la calcolatrice. Per esempio: cos 31  0,8571... 11 Progetto Matematica in Rete - Funzioni goniometriche - III) Consideriamo infine il rapporto PA OA Questo rapporto, a differenza dei precedenti, può risultare anche un numero molto grande o molto piccolo in relazione all’angolo  considerato ed è indipendente dalla scelta del punto P per le stesse motivazioni date in I) e II). Questo rapporto viene chiamato tangente dell’angolo  e indicato con la scrittura tg , cioè si ha def tg  PA OA  e considerando il triangolo rettangolo OPA possiamo scrivere tg  Calcoliamo la tangente di a)    4 Se OP  1 PA  OA  b)   2    , , . 4 6 3  tg  1 4  6 Se OP  1 PA  c)   1 catet.opposto.ad . cateto.adiacente.ad . 1 3  1 , OA   tg  2 2 6 3  3 Se OP  1 PA  3 1  , OA   tg  3 2 2 3 In generale, per calcolare la tangente di un angolo  , per le stesse considerazioni svolte in I) e II) useremo la calcolatrice. E’ importante osservare che tg  sen cos  12 Progetto Matematica in Rete - Funzioni goniometriche - Estensione della definizione di seno,coseno e tangente  Osserviamo che se nel triangolo OAP l’ipotenusa OP  1 abbiamo sen  AP cos   OA Questo suggerisce un metodo per estendere la definizione di seno e coseno anche per angoli   90 . Riportiamo l’angolo  sulla circonferenza goniometrica e poiché OP  1 avremo: sen  PH  y P cos   OH  x P Diamo allora la seguente definizione di seno e coseno di  : def sen  y P def cos   x P dove P è il punto associato all’angolo orientato  sulla circonferenza goniometrica. Osserviamo che con questa definizione i valori del seno e del coseno di un angolo possono essere anche negativi, ma che comunque sono numeri compresi tra -1 e 1. Vediamo meglio come variano i valori di sen e cos  . 13 Progetto Matematica in Rete - Funzioni goniometriche - Variazione del seno di un angolo   0  sen  0 0     i valori aumentano da 0 a 1 2   sen  1 2       i valori diminuiscono da 1 a 0 2     sen  0 3       i valori diminuiscono da 0 a -1 2 3     sen  1 2 3     2  i valori aumentano da -1 a 0 2   2  sen  0 sen  yP Osserviamo che il grafico si ripete ogni 2 cioè la funzione y  senx è periodica di periodo 2 . 14 Progetto Matematica in Rete - Funzioni goniometriche - Variazione del coseno di un angolo   0  cos   1 0     i valori diminuiscono da 1 a 0 2   cos   0 2       i valori diminuiscono da 0 a -1 2     cos   1 3       i valori aumentano da -1 a 0 2 3     cos   0 2 3     2  i valori aumentano da 0 a 1 2   2  cos   1 cos  xP Osserviamo che anche la funzione y  cos x è periodica di periodo 2 . Osservazione Il grafico di y  cos x corrisponde a quello di y  senx “traslato” verso sinistra di   dipende dal fatto che , come vedremo, cos   sen    . 2  15  : questo 2 Progetto Matematica in Rete - Funzioni goniometriche - Tangente di un angolo orientato Vediamo come possiamo estendere la definizione di tangente data per un angolo  acuto utilizzando la circonferenza goniometrica . Tracciamo la tangente t alla circonferenza goniometrica nel punto A(1;0) e consideriamo il punto T di intersezione tra t e il prolungamento del 2° lato dell’angolo  .   Osservando i triangoli simili OPH e OAT potremo scrivere tg  PH TA   TA  yT OH OA def Definiamo allora tg  yT dove T è il punto di intersezione del prolungamento del 2° lato dell’angolo α con la tangente alla circonferenza goniometrica nel punto A(1;0). Naturalmente possiamo anche scrivere che tg  sen cos   3  2k e    2k la tangente non è definita (il 2° lato dell’angolo 2 2 non incontra la tangente t ). Osserviamo che per   16 Progetto Matematica in Rete - Funzioni goniometriche Inoltre osserviamo che  e    avranno la stessa tangente in quanto sono associati allo stesso punto T. tg      tg Questo significa che, considerando la variazione della tangente, i valori si ripeteranno dopo un periodo di  (e non di 2  come per seno e coseno). Vediamo come risulta il grafico di y  tgx .   0  tg  0  0     i valori della tangente aumentano e sono positivi 2     la tangente non è definita 2       i valori della tangente sono negativi e aumentano 2     tg  0  è un asintoto verticale del grafico 2 di y = tgx  ( x   k sono gli asintoti verticali del 2 grafico) x Quindi la funzione y = tgx è definita per  x   k ed ha periodo  . 2 17 Progetto Matematica in Rete - Funzioni goniometriche Osservazione Osserviamo che la tangente di un angolo α è uguale al coefficiente angolare di una retta per l’origine che forma un angolo  con il semiasse positivo delle x. r : y  mx y tga   m x Esempio: se considero y  2 x ho che tga  2 (se  è acuto  m  0 ) Esempio: se considero y  2 x ho che tg  2 ( se  è ottuso  m  0 ) Se la retta non passa per l’origine il suo coefficiente angolare continua ad avere lo stesso significato. y  2 x  1 tg  2 18 Progetto Matematica in Rete - Funzioni goniometriche - Cosecante, secante e cotangente di un angolo Vengono definite, oltre al seno, coseno e tangente di un angolo  , anche altre tre funzioni goniometriche: 1   k  sen 1    secante  sec       k  cos  2   cos    k  cotangente  cotg   sen cosecante  cosec   Nota: possiamo ottenere la cotangente di  intersecando il secondo lato dell’angolo con la tangente della circonferenza goniometrica in (0;1)   Poiché i triangoli OPH e OBQ sono simili abbiamo: cotg   cos  OH BQ    BQ  xQ (ascissa di Q) sen PH OB Il grafico di y = cotgx risulta Infatti se   0 ma è positivo avremmo valori grandi valori di cotg  ( cos   1 e sen  0 ) mentre se    ed è minore di  avremo valori molto piccoli perché il coseno sarà negativo e il seno positivo  0 . 19 Progetto Matematica in Rete - Funzioni goniometriche - Un po’ di storia delle funzioni goniometriche Lo studio della trigonometria nasce con gli astronomi della scuola di Alessandria di Egitto ed infatti la prima ad essere sviluppata fu la trigonometria sferica cioè lo studio dei triangoli sferici (tracciati sulla superficie di una sfera e i cui lati sono archi di cerchio). Il fondatore della trigonometria è considerato Ipparco da Rodi (II sec a.C.) che visse ad Alessandria ma la maggior parte delle notizie sui metodi trigonometrici alessandrini ci vengono dal massimo astronomo dell’antichità, Tolomeo (II sec d.C.) che scrisse “Composizione matematica” mutata poi in “Grande Composizione” e chiamata infine Almagesto (nome arabo che deriva dal greco  , il massimo) in cui pose le basi della teoria astronomica. La differenza fondamentale tra la trigonometria antica e quella moderna è che al posto della definizione sen  y P la trigonometria alessandrina usava questa definizione c   PQ (corda sottesa dall’angolo α)  (praticamente PQ  2 sen ) 2 Seguendo la tradizione babilonese, gli alessandrini dividevano la semicirconferenza in 180 parti uguali, i gradi, e il suo diametro in 120 e così per esempio la corda di un angolo di 60° è 60. 20 Progetto Matematica in Rete - Funzioni goniometriche - AB  120 c60  AP  60 AP  AO  OP  E’ chiaro che così facendo l’unità di misura degli archi è diversa dall’unità di misura delle corde  perché se AB  120 dovremmo avere AB    60 e quindi avremo la stessa unità di misura solo se consideriamo   3 . Nel 1° libro dell’Almagesto di Tolomeo troviamo una “tavola delle corde” che procede di mezzo grado in mezzo grado da 1° a 180°. Per ottenerla Tolomeo ricavò il cosiddetto “teorema di Tolomeo”* da cui dedusse la relazione per trovare la corda dell’angolo differenza    e la  corda dell’angolo : in questo modo dalla corda di 60° e 72° trova per differenza la corda di 12° 2 e poi, per successivi dimezzamenti c(6°), c(3°), c(1° 30' ) e poi ottiene un’approssimazione della corda di 1°. *Teorema di Tolomeo: in un quadrilatero iscritto in un cerchio il prodotto delle diagonali è uguale alla somma dei prodotti dei lati opposti. AC  BD  AB  CD  AD  BC  Se applichiamo questo teorema quando AD è un diametro abbiamo che (ponendo AB   e  AC   ) c(  )  c180     c   c(180   )  120  c(    ) da cui si ricava c    21 Progetto Matematica in Rete - Funzioni goniometriche - Il seno come lo definiamo attualmente fu introdotto in India e furono calcolati i seni degli angoli (tavola dei seni) intorno al V sec. d.C. Inoltre gli astronomi indiani introdussero anche il coseno definito come seno dell’angolo complementare e la tangente definita come l’ombra che un’asta, infissa perpendicolarmente su un muro verticale (gnomone) e di lunghezza 1, proietta sul muro per una data altezza del sole sull’orizzonte (angolo  ) (si tradusse in latino con “umbra versa”*). Il termine tangente fu introdotto solo nel 1600. AC  1 AB  tg * La cotangente (tangente dell’angolo complementare) era definita come l’ombra proiettata da un orologio orizzontale (“umbra recta”) AB  cotg  22 Progetto Matematica in Rete - Funzioni goniometriche - Relazioni fondamentali tra senα, cosα e tgα 1.Osservando la circonferenza goniometrica ed applicando il teorema di Pitagora si ha subito che 2 2 PH  OH  OP sen 2  cos  2 2 1 Per convenzione sen  si scrive sen 2 e quindi scriveremo 2 sen 2  cos 2   1 (1° relazione fondamentale) 2.Avevamo già osservato più volte che tg  sen cos  (2° relazione fondamentale) Utilizzando queste relazioni è possibile, conoscendo una funzione goniometrica dell’angolo  , ricavare le altre due supponendo però di sapere in quale “quadrante” si trova l’angolo. 23 Progetto Matematica in Rete - Funzioni goniometriche Esempi a. Se sen  1  e     determinare cos  e tg . 3 2 1 : 3 questa individua sulla circonferenza goniometrica due punti e noi dovremo considerare quello del  2° quadrante poiché sappiamo che     . 2 Osserviamo che per individuare graficamente l’angolo  possiamo tracciare la retta y  Quindi dalla 1° relazione avremo: cos 2   1  sen 2 e nel nostro caso ,essendo il coseno negativo, abbiamo 1 2 cos    1  sen 2   1    2 9 3 Poi dalla 2° relazione abbiamo 1 sen 1 tg   3  cos   2 2 2 2 3 24 Progetto Matematica in Rete - Funzioni goniometriche b. Se cos   3 3 e     2 determina sen e 5 2 tg . Possiamo intersecare la circonferenza goniometrica con la 3 retta x  per individuare graficamente  . 5 Osserviamo che il seno di  risulta negativo. 4 4 tg  5   3 3 5  sen    1  cos 2    1  c. Se tg  2 e    2 9 4  25 5 determina sen e cos  . Possiamo ricavare graficamente  considerando la tangente t e su di essa il punto T di ordinata -2: tracciando la retta OT otteniamo i punti associati sulla circonferenza goniometrica In questo caso dobbiamo risolvere un sistema dove utilizziamo insieme le relazioni fondamentali:  sen  2   cos  sen 2  cos 2   1  2  sen   5   cos    1 5  sen  2 cos   1  2 2 2 4 cos   cos   1  5 cos   1  cos    5  25 Progetto Matematica in Rete - Funzioni goniometriche - NOTA: possiamo ricavare una relazione tra sen e tg , cos  e tg in modo da non essere costretti a risolvere il sistema precedente. Infatti possiamo scrivere: sen 2  sen 2 sen 2 tg 2   1 sen 2  cos 2  tg 2  1 sen 2  cioè (abbiamo diviso num. e denom. per cos 2  ) tg 2 tg 2  1 e analogamente cos 2   cioè cos 2  cos 2  1   2 2 2 1 sen   cos  tg   1 cos 2   (abbiamo diviso num. e denom. per cos 2  ) 1 tg   1 2 Per esempio nell’esercizio c. avremo potuto procedere così: sen 2  cos 2    2 2  4  sen   2 2  1 5 1  2  2 1  2 5 1 1  cos    5 5       2  26 Progetto Matematica in Rete - Funzioni goniometriche - Esercizi Determina le rimanenti funzioni goniometriche dell’angolo  circonferenza: 1) sen  1 4    2 2) cos   1 4 3     2 2 3) tg  1 4 3     2 4) sen   3 5 3     2 5) cos    4 5    2    2 6) tg  3  2 7) sen  1 5 0  8) cos   2 5 3     2 2 9) tg   1 2 3     2 2 10) sen   2 3 3     2 2 27 e rappresenta  sulla Progetto Matematica in Rete - Funzioni goniometriche - Angoli associati Dalla conoscenza delle funzioni goniometriche di un angolo  si possono ricavare informazioni sulle funzioni goniometriche di altri angoli, detti “angoli associati” ad  . Osserviamo la seguente figura: Consideriamo i punti Q, R, S simmetrici di P (rispetto all’asse y, all’origine e all’asse x). Se P è il punto della circonferenza goniometrica che rappresenta  si dimostra facilmente che: Q   R   S  2   (oppure   ) Questi angoli si dicono “angoli associati” ad  . Quindi, ricordando la definizione di seno (y) e coseno(x), avremo: sen     sen  cos      cos  sen      sen  cos      cos  sen2      sen  cos2     cos  sen      sen cos     cos  Di conseguenza tg      tg tg      tg tg 2     tg tg     tg 28 Progetto Matematica in Rete - Funzioni goniometriche - Consideriamo per esempio gli angoli associati a  : 4 3 1 3 1 , cos    sen   4 4 2 2   Vediamo gli angoli associati a e : 6 3 Abbiamo quindi 7 5 Esercizio: calcola: sen  , tg  ecc… 6 3 Ci sono anche altri 2 angoli associati ad  : ecc…    (angolo complementare di  ) e 2   . 2 P   Q   2   I triangoli OPH e OQK sono uguali poiché sono   triangoli rettangoli , OQ  OP  1 e HOP    OQK quindi    sen 2     cos     (come avevamo già osservato)  cos      sen   2  29 Progetto Matematica in Rete - Funzioni goniometriche - Vediamo   : 2 P   Q   2   I triangoli OPH e OQK sono uguali ( OP  OQ  1 triangoli rettangoli e   POH    OQK ) e quindi, considerando i segni:    sen 2     y Q  x P  cos      cos      x   y   sen Q P   2  Di conseguenza:   sen      2   cos   cot g tg      2  cos     sen   2    sen      2    cos    cot g tg      sen 2  cos       2  30 Progetto Matematica in Rete - Funzioni goniometriche - Esercizi 1) Calcolare le seguenti espressioni: 7 2 3 5 4 5 a. cos   tg   sen   tg   sen   tg  6 3 4 6 3 3 2) 1   1  2  3    3 2 11 5 b. tg   sen   cos   tg  4 3 6 4 0 7 5 5 11 c. tg   cos   sen   tg  6 3 6 6 0 Sviluppa le seguenti espressioni:     a. tg      sen    cos     cos     tg 2     cos    2  2   1   tg  tg        b. sen     cos    sen     cos    2  2        c. cos     sen     tg      sen     cos    2  2  2    d. tg      sen     sen2    2    e. tg      cos2     sen    2  31 1  1   tg    0 tg  Progetto Matematica in Rete - Funzioni goniometriche - Esercizi di ricapitolazione 1) Ricava le rimanenti funzioni goniometriche di  ,determina graficamente  nella circonferenza goniometrica e calcolane il valore approssimato usando la calcolatrice: a) sen     < 2 1 5 b) cos    c) tg   1 4 3 2 3     2 3     2 2 2) Sviluppa le seguenti espressioni: 7 2 3 5 4 7 4 a) cos   tg   sen   tg   sen   cos   tg  6 3 4 6 3 4 3 b) cos(   )  tg (     )  sen( )  cos(   )  cos(   )  tg (2   ) 2 2 3) Verifica la seguente identità: sen(     ) cos( )  sen(   ) cos(   ) tg (   ) 2 2   2( sen 2  cos 2  ) tg (   )  cot g ( ) 2 Soluzioni 1) a) cos    2 1 6 ; tg   5 2 6 15 ; tg  15 4 3 2 c) sen   ; cos   13 13 b) sen   2) a)  1 3 b) tg  cot g 32