Argomenti di Terapia del Dolore Consalvo MATTIA, Alessandra VILLANI Dipartimento di Scienze Anestesiologiche, Medicina Critica e Terapia del Dolore Università “La Sapienza” – Roma DOLORE NEUROPATICO Dolore Neuropatico • E’ definito neuropatico il dolore iniziato o causato da una lesione primitiva o da una disfunzione del sistema nervoso. • Si definisce iperpatia un dolore che persiste dopo la cessazione dello stimolo algico. Dolore Neuropatico Sensazione urente o un’iperestesia termica e meccanica, scatenata da una lesione incompleta, traumatica, metabolica, neoplastica o flogistica, di vie nervose periferiche o centrali, evocata anche in assenza stimolazione dei terminali nervosi. Dolore Neuropatico • Nevralgia • Sindromi dolorose speciali: - dolore da arto fantasma - nevralgia post-herpetica - nevralgia trigeminale - lombalgia di origine radicolare - sindrome regionale complessa Sintomi: - dolore urente, sordo - dolore improvviso, lancinante - sintomi neurologici concomitanti (iperalgesia, parestesia, allodinia) Localizzazione: nella regione innervata dalle terminazioni lese. Terapia • • • • Causale Locale Farmacologica sistemica Altre procedure Terapia Gli schemi clinici tradizionali per il trattamento del dolore neuropatico si basano sull’uso degli: - antidepressivi triciclici: amitriptilina (25–100 mg), - anticonvulsivanti: carbamazepina (400-1200 mg). - oppiacei: tramadolo (200-400 mg) morfina (30-60 mg) - antagonisti NMDP: S-Ketamina (0,5-2 mg/kg/die) OPPIACEI E DOLORE NEUROPATICO • Arner 1998: assenza di effetto analgesico degli oppiacei sui dolori neuropatico ed idiopatico. • Kupers 2001: diversa influenza della morfina sui punteggi sensoriale ed affettivo del dolore nell’ambito del mancato effetto analgesico degli oppiacei sulle forme di dolore neuropatico ed idiopatico. OPPIOIDI e DOLORE OPPIACEI e DOLORE Gli oppiacei esercitano i loro effetti analgesici attraverso almeno tre meccanismi e cioè: • inibendo le afferenze primarie somatosensoriali nel corno posteriore; • inibendo le afferenze somatosensoriale a livelli sopraspinali; • attivando le vie inibitorie discendenti. Gli oppioidi sono poco o affatto efficaci nel: • dolore somatico da ulcere muco-cutanee • dolore incidente • dolore viscerale da distensione • dolore neuropatico Effetti farmacologici attribuibili ai differenti tipi e sottotipi di recettori oppioidi µ1 µ2 κ δ ε Analgesia Analgesia Analgesia Analgesia Analgesia spinale sopraspinale sopraspinale sopraspinale sopraspinale spinale spinale spinale Depr. resp. Sedazione Depr. resp. Euforia Dip. psichica Disforia Dip. psichica Abuso minimo Stipsi (marcata) Abuso minimo Stipsi (minima) Bradicardia Ipotermia Stipsi (moder.) Rit.urinaria J Chrubasic et al. Eur j Anaesthesiol (1993) Morfina N CH3 OH HO O Morfina orale La morfina è il farmaco di scelta nel trattamento del dolore da moderato a severo. Esiste in diversi tipi di formulazioni: IR • a rilascio breve o immediato: (ogni 4 ore) indicata nelle prime fasi (adattamento farmacologico); SR o CR •a rilascio lento o di trattamento controllato: (da somministrare ogni 8-12 ore i 24 ore) indicata nella fase di mantenimento del trattamento. EAPC recommendations 2001 Expert Working Group of Research Network of the European association for palliative Care La morfina è l’oppioide di prima scelta per il dolore neoplastico di grado moderato o severo. La via di somministrazione ottimale è quella orale. La più semplice modalità di titrazione è: IR-morfina ogni 4 ore Stessa dose per il breakthrough pain MORFINA • E’ assorbita essenzialmente a livello della prima parte del tenue • Subisce una prima metabolizzazione a livello epatico ed intestinale • Il 30% della dose raggiunge il circolo sistemico • M3G 50% M6G 15% NM • Legame proteico 25 - 40 % (6% glob) Morfina orale Metabolismo di primo passaggio epatico 1/3 50% 5-15% M-3-G M-6-G Morfina-3-glucuronide Morfina-6-glucuronide Normorfina Normorfina-3-G max 3% Fattore di conversione morfina iniettabile/orale 3 1 M3G ha effetti eccitatori responsabile di alcuni effetti collaterali (allodinia, iperalgesia, mioclono) M6G (≠ M3G) si lega ai recettori per gli oppioidi possiede una propria attività analgesica 45 volte maggiore della molecola progenitrice Lona L. Christup J Pain Symptom Manag 1999 MORFINA • Il 10 % della dose ha una eliminazione biliare ed un ricircolo entero epatico. • Questa puo’ dare un II picco tra 4° e 8° ora dopo M SR. • La morfina viene eliminata per filtrazione glomerulare, il 90 % in 24 h. • Nell’insufficienza renale si riduce la clearance dei metaboliti M3G e M6G e l’emivita puo’ passare da 4h a 40 h. Oramorph® Soluzione orale 1 mL = 20 mg morfina solfato 0,25 mL 4 gtt 5 mg morfina 0,5 mL 8 gtt 10 mg morfina 16 gtt 20 mg morfina 1 mL Sciroppo 1 mL = 2 mg morfina solfato AUC (aree sotto la concentrazione plasmatica nei limiti del tempo) IR > CR Rapporti metabolici nelle AUC allo steady state M3G:MOR M6G:MOR M3G:M6G Morfina IR 47,8 6,5 7,3 Morfina CR 46,4 6,3 7,4 Hasselstrom Eur J Clin Pharmacol 1991 Tmax tempo per raggiungere la massima concentrazione nel plasma CR > IR Mg/mL 20 16 Morfina IR orale 30 mg/15 mL 12 Morfina SR 30 mg 8 4 0 2 4 6 8 10 12 ore Lona L. Christup J Pain Symptom Manag 1999 Farmaco Cmax (µg/ml) Tmax (ore) Emivita (ore) AUC Oramorph® 30 mg 24,73 0,79 2,98 109,67 MS Contin® 30 mg 9,90 3,79 4,81 93,2 Titrazione della Morfina 40 pazienti neoplastici Morfina IR 10mg x 6, 30mg x 6, gtt 15mg x 6, 20mg x 6 45mg x 6, 60mg x 6 Dose stabile Morfina SR cps Klepstad P Acta Anesthes Scand 2000 Regole di titrazione con IR morfina morfina 10 mg ogni 4 ore • pz che hanno completato il secondo gradino Regole di titrazione con IR morfina morfina 5 mg • • • ogni 4 ore pz naiv pz > 70 anni pz con disturbi epatici e renali Titrazione con iv intraospedaliera morfina 1-2 mg ogni 10’ dose die iv x 3 = 6 ½ VAS iniziale dose unitaria di morfina per os/4 ore • Se la prima o le prime dosi (con o senza “rescue”) non ottengono analgesia sufficiente, le dosi successive sono aumentate : - del 50% se > 15 mg - del 100% se < 15 mg • Se la prima o le prime dosi causano sedazione, la dose deve essere ridotta del 50% Durante la fase di titrazione una dose piena deve essere usata come “rescue” (breakthrough pain-incident pain) tanto spesso quanto richiesto(anche ogni ora) Giornalmente la dose regolare deve essere aggiustata in funzione delle “rescue”. Il Breakthrough pain è definito come una transitoria esacerbazione del dolore che insorge in un paziente, altrimenti con un buon controllo del dolore, in terapia cronica con oppioidi Portenoy RK. Pain 1990 • La registrazione delle dosi richieste per breakthough pain è usata per aggiustare dose giornaliera: il la dosi breakthrough mg/die + dosi programmate nuova dose/die = nuova dose ogni 4 ore 6 Morfina CR 30 mg ogni 12 h 60 mg/die VAS 4-6 Rescue doses 10 mg 2-4/die Warfield CA. Cancer 1998 Morfina CR 30 mg ogni 8 h 90 mg/die Rescue doses 10 mg 1-2/die VAS 2-4 MORFINA Slow Release • Matrice lipidica ottenuta con alcool acetostearilico • Rivestimento di idrogel idrofilo di idrossietilcellulosa • Migrazione del principio attivo attraverso il gel dopo degradazione della matrice lipidica da parte delle lipasi intestinali MORFINA Slow Release • L’assunzione di Morfina SR a digiuno o dopo pasto non fa modificare i parametri farmacocinetici • T max Pasto 2,5 h • T max Digiuno 2,4 h • C max Pasto 8,22 ng / ml • C max Digiuno 8,53 ng / ml R. Kaiko Hosp J 1990 Morfina sublinguale Assorbimento sublinguale: Morfina: liposolubili idrosolubile non ionizzati a pH fisiologico orale 10% alta potenza bassa potenza basso coefficiente di partizione 0,00001 Tmax Orale 0,8 ± 0,35 h Sublinguale 1,75 ± 1,30 h La morfina non ha un profilo farmacologico favorevole all’assorbimento per via sublinguale Coluzzi PH. JPSM 1998 Utilizzo degli oppiacei • Non vi sono dosi standard per gli oppiacei; la dose “giusta” è quella che allevia il dolore del paziente. • I dosaggi, il tipo e la via di somministrazione degli oppiacei devono essere personalizzati secondo le caratteristiche del dolore, l’età del paziente e le condizioni mediche concomitanti, il luogo di cura e i sistemi tecnici di infusione disponibili. Utilizzo degli oppiacei Tutti i tipi di analgesici oppiacei hanno un ruolo nel trattamento del dolore oncologico. La scelta di uno piuttosto che di un altro dipende dalla disponibilità, dalla via di somministrazione, dall’efficacia e dalla tollerabilità. C. Ripamonti 21° Congresso ESMO 1996 Utilizzo degli oppiacei Le ragioni per passare dalla somministrazione orale a un’altra via sono legate al fatto che il paziente non riesce a deglutire, che l’analgesico sta causando effetti avversi incontrollabili o intollerabili o che l’analgesico non ha effetto. Utilizzo degli oppiacei Secondo una ricerca recente, i medici che volevano ridurre la tossicità degli oppiacei tendevano a passare a un altro farmaco, mentre quelli che volevano rendere la terapia più comoda o meno invasiva tendevano a passare a un’altra via di somministrazione. C. Ripamonti 21° Congresso ESMO 1996 Effetti collaterali degli oppioidi Tradizionali Sedazione Nausea Stipsi Depressione respiratoria • Prurito, anafilassi, ritenzione urinaria, salivazione • • • • Emergenti • Edema polmonare • Effetti sul SNC: -alterazioni cognitive -allucinazioni -mioclono -epilessia / grande male -iperalgesia / allodinia -sedazione severa / coma Paura di tolleranza dipendenza fisica e tossicodipendenza SOTTOTRATTAMENTO Timore degli effetti collaterali + variabilità farmacocinetica e farmacodinamica RISPOSTA AGLI OPPIOIDI INADEGUATA Decalogo per l’uso della Morfina • Adottare la somministrazione orale (ogni volta che sia possibile). • Individualizzare le dosi. La dose ottimale è quella che riesce a controllare il dolore per un tempo adeguato. La dose può essere aumentata secondo le necessità fino alla comparsa di effetti indesiderati. F. De Conno Pathos 1999 Decalogo per l’uso della Morfina • Aumentare la dose del 30-50% ogni 24 - 48h. • Somministrare la morfina ad intervalli prefissati, mai al bisogno. L’intervallo può variare in base alle caratteristiche farmacocinetiche delle formulazioni adottate. Decalogo per l’uso della Morfina • Prescrivere la Morfina a tempi adeguati. • Conoscere le caratteristiche farmacocinetiche della morfina. E’ importante disporre di ampie informazioni e di una certa pratica su efficacia, durata d’azione, effetti collaterali e misure per controllarli. Nausea, vomito e costipazione sono effetti indesiderati iniziali. Decalogo per l’uso della Morfina • Prevenire la sindrome da sospensione. Il trattamento morfinico non va mai sospeso bruscamente ma ridotto fino alla completa sospensione. Quando è usata a scopo analgesico non da mai fenomeni di dipendenza. • Associare gli opportuni adiuvanti, potenziando l’effetto analgesico. Decalogo per l’uso della Morfina. Offrire un adeguato supporto alle famiglie. Gli aspetti psico-emotivi sono di grandissima importanza. Occorre fornire informazioni chiare e precise ed assicurarsi che siano state recepite in maniera corretta sia dal paziente che dai parenti. Decalogo per l’uso della Morfina Controllare anche lo stato psicologico del paziente. Insonnia, ansietà, depressione vanno diagnosticate e trattate tempestivamente. I risultati positivi saranno miglioramento della qualità del sonno, maggior appetito e comunicazione più efficace con l’ambiente circostante. I preconcetti più diffusi sull’uso della morfina. • Il paziente diviene psicologicamente dipendente. • La morfina per os è inefficace. I preconcetti più diffusi sull’uso della morfina. • Il paziente userà la morfina per suicidarsi. • La morfina causa euforia. F. De Conno Pathos 1999 I preconcetti più diffusi sull’uso della morfina. • Il paziente diventerà tollerante alla morfina fino alla completa inefficacia del farmaco. • La morfina produce depressione respiratoria. NUOVI FARMACI FENTANYL Agonista oppioide puro, da 75 a 100 volte più potente della morfina. Altamente solubile nei lipidi. Penetra la barriera ematoencefalica. Selettiva affinità per i recettori µ . Fentanyl TTS Durogesic® Una via di somministrazione che privilegia la non invasività è quella transdermica che dà la possibilità di cedere costantemente il farmaco nell’arco delle 24h. Criteri di efficacia per un farmaco in un sistema transdermico • Basso Peso Molecolare per attraversare la cute in quantità sufficiente • Liposolubilità e Idrosolubilità per penetrare lo strato corneo ed i tessuti dell’epidermide e del derma Fentanyl TTS : Durogesic® Film di poliestere Gel di fentanyl IDROSSIETILCELLULO SA + ETANOLO Intensificatore di flusso Membrana di etilen-vinil-acetato Adesivo a base di silicone Pellicola removibile Fentanyl TTS : Durogesic® • La cessione del Fentanyl è dovuta al gradiente di concentrazione tra reservoir e cute. • La costante di permeabilita’ della cute per il Fentanyl e’ 0,0125 ml/ cm2 / h • Il flusso cutaneo al torace e’ tra 0,0122 - 0,0224 ml /cm2 / min Fentanyl TTS : Durogesic® La cessione del Fentanyl alla cute è indipendente dalla temperatura e dal flusso sanguigno cutaneo, dipende invece dalla permeabilità della cute e dalle caratteristiche della membrana microporosa. Fentanyl TTS : Durogesic® • La biodisponibilità del Fentanyl TTS è all’incirca del 92%, quindi non vi è una significativa degradazione della sostanza da parte della flora batterica o del metabolismo cutanei. • L’uso transdermico evita il metabolismo di primo passaggio epatico. • Viene rilasciato a una dose costante, proporzionale alla superficie del cerotto. • Per ottenere livelli più elevati di farmaco, è possibile utilizzare più cerotti. Fentanyl TTS : Durogesic® Durogesic 25 DOSE mcg/h 25 SIZE cm2 10 Fentanyl mg 2.5 Durogesic 50 50 20 5 Durogesic 75 75 30 7.5 Durogesic 100 10 40 10 Fentanyl TTS : Durogesic® Biodisponibilità 92% DOSE ASSORBITA TRANSDERMICAMENTE QUANTITA’ CEDUTA DAL TTS Cmax = 25-100 µg/h Ritardo nel raggiungere la MEC= 12h ACCUMULO DEPOT DEL FARMACO NELLA CUTE AD DI SOTTO DEL SISTEMA TRANSDERMICO PRIMA DELLA DIFFUSIONE NELLA CIRCOLAZIONE SISTEMICA Ritardo nel raggiungere la Cmax = 17-48h Metabolismo: fegato, reni Fentanyl TTS : Durogesic® • Each patch contains a 72-hour supply of fentanyl, which is passively absorbed through the skin over this period. • Levels in plasma rise slowly over 12 to 18 hours after patch placement, and the dosage form has an elimination half-life of 21 hours. • Therefore, unlike intravenous fentanyl, the transdermal administration of fentanyl is not suitable for rapid dose titration. (Payne, 1992; Portenoy, Southam, Gupta, et al., 1993) Fentanyl TTS : Durogesic® Fentanyl TTS : Durogesic® • Transdermal fentanyl should be considered when patients have relatively constant pain with infrequent episodes of breakthrough pain such that rapid increases or decreases in pain intensity are not anticipated. • As with other long acting analgesics, all patients should be provided with oral or parenteral rapidly acting short duration opioids to manage breakthrough pain. (Portenoy and Hagen, 1990). DOSI EQUIANALGESICHE Morfina i.m. mg Morfina os mg Fentanyl TTS mg/h 10 30 / 30 90 25 60 180 50 Actiq Oral transmucosal fentanyl citrate Luglio 2002 Benefits of (OT) Drug Delivery System diam 0.500” 3.25” 4.00” • Rapid onset of action • Controllable dose-toeffect • Improved safety • Convenience • Non-invasive, nonthreatening • Cost-effective Oral Transmucosal (OT) Technology Oral Mucosa Physiology • Large surface area • Uniform temperature • High permeability • Well vascularized • Facilitates rapid absorption Oral Mucosa Absorption Pathways Transcellular for: Paracellular for: • Lipophilic • Hydrophilic – eg, fentanyl • Unionized – eg, morphine • Ionized M or ph in Mean % Absorbed O e xy (5 co .0 Le do ) n vo e H r yd ph (2 ro an .5) m ol or (1 ph .0 o ) ne N al (1 o x .0 M o et ne ) ha do (1.0 ) ne H (5 e ro .0) M et in ha (2 do .5 ) n e Fe (0 nt Bu .8 an pr ) yl en (0 or ph . 5) en (0 .1) Absorption of Opioids from Oral Cavity 80 70 60 50 40 30 20 10 0 Opioid (Dose in mg) Actiq Fentanyl Oralet Indication Breakthrough cancer pain Available doses (µ g/unit) Patient population Pre-medication for surgery and painful procedures 100, 200, 300, 400 200, 400, 600, 800, 1200, 1600 Patients with chronic Opioid-naive adults and cancer pain who are opioid- children (over 2 years) tolerant (over 16 years) Monitored, hospital setting only White Red Color of unit Packaging Flavoring Individually sealed in Not-child resistant child-resistant foil pouches (scissors required) Raspberry Raspberry Setting Outpatient Hospital only Total Fentanyl Bioavailability with OTFC is 50% 25% Rapid OT absorption 50% Total bioavailability 25% Slow GI absorption 50% Lost to metabolism or not absorbed Adapted from Streisand JB, et al. Anesthesiology 1991;75:223-229. Fentanyl: Oral Transmucosal vs Transdermal Pharmacokinetics OTFC* (15 µg/kg) Patch** (75 µg/hr) Cmax (mean ± SD) 2.7 ± 0.3 1.0 ± 0.1 Tmax (median) 23 min 22 hrs Elimination T1/2 (median) 6.6 hrs 23 hrs * Streisand JB, et al. Anesthesiology 1991;75:223-229. ** Plezia PM, et al. Pharmacotherapy 1989;9(1):2-9. Where Oral Transmucosal Technology Will Become the Most Appropriate Route Patient populations requiring • • • • rapid onset of therapy noninvasiveness convenience, low technical requirements cost-effectiveness Agents which are • • • lipophilic potent unionized Indications suited to • rapid therapeutic onset • controlled dosing (titration)