L’OMS CONTRO I FALSI MITI SUGLI OPPIODI Gli oppioidi, così chiamati perché derivati naturali e sintetici del farmaco contenuto nell’oppio (le cui capacità analgesiche sono conosciute da secoli), sono E’ difficile poter curare concretamente il cancro senza utilizzare ampiamente le terapie più efficaci contro il dolore, cioè gli oppioidi, gli analgesici più potenti ed efficaci disponibili nell’armamentario terapeutico del medico. Infatti numerosi studi internazionali dimostrano che il dolore è presente fino al 50% dei casi nei malati di tumore in tutti gli stadi di malattia. Percentuale che sale fino a oltre il 90% nelle fasi terminali. Per questo motivo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha iniziato negli anni ‘80 una serie di campagne di sensibilizzazione indirizzate prevalentemente ai medici. Sono state redatte e diffuse una serie di pubblicazioni incentrate sul tema del “Cancer Pain Relief” (1986). All’interno dei documenti erano state stabilite alcune regole e conoscenze di base che in larga parte sono ancora attuali e valide, nonostante i continui aggiornamenti apportati alle successive edizioni. In particolare si è affermata la necessità di superare il preconcetto secondo il quale gli oppioidi siano farmaci in grado di produrre effetti collaterali gravi nei pazienti trattati per lunghi periodi. In particolare è stato ribadito che determinano quel fenomeno noto come “dipendenza psicologica”, che insorge esclusivamente in individui che la usano a scopo privato e che tendono a farne un uso progressivamente sempre più smodato e incontrollato. La OMS è arrivata a definire queste errate convinzioni - molto diffuse non solo nella popolazione generale ma anche all’interno della classe medica - “i falsi miti sulla morfina”. La dimostrazione della mancanza di validità scientifica di queste credenza è stata fornita dalla sperimentazione in larga scala della morfina come analgesico, che ha avuto luogo a partire dagli anni ’70, quando si è dimostrata l’efficacia del farmaco anche quando somministrato per bocca. La morfina era ed è infatti il capostipite ed il farmaco di riferimento tra gli oppioidi. La OMS ha in seguito utilizzato i consumi nazionali di morfina e derivati a scopo analgesico come indicatori di qualità della terapia del dolore da cancro. I consumi di questi farmaci nei vari paesi, sono stati così tradotti in numeri di “Dosi Definite Giornaliere – Daily Defined Doses (DDD) di morfina” (pari cioè a 60 milligrammi di morfina iniettabile o a una dose equivalente di altro oppioide) per milione di abitanti. Il successo delle campagne educazionali della OMS si è tradotto per molti paesi in un rapido aumento delle DDD nei decenni seguenti. In particolare si sono dimostrati particolarmente ricettivi i paesi di lingua anglosassone e del Nord Europa. In questi paesi si sono anche rapidamente adeguate le leggi vigenti relative alla disponibilità e prescrivibilità di questi farmaci, facilitandone il reperimento da parte dei pazienti.