Giugno 2014 Ogni mese SYZ Asset Management propone «1 mese in 10 immagini », una carrellata sull’attività economica mondiale. E poiché un’immagine conta più di mille parole, ogni mese presentiamo 10 grafici che illustrano i fatti più significativi dell’attualità economica e finanziaria dell’ultimo periodo, corredati da un breve commento sulla loro interpretazione. Pubblicazione curata dal team Global Macro & Fixed Income Strategies – SYZ Asset Management - Tel. +41 (0)58 799 10 00 - [email protected] Autori: Maurice Harari, Wanda Mottu, Adrien Pichoud La pubblicazione si basa su grafici elaborati con i dati raccolti nel mese di maggio 2014. Indice 1. Mercato azionario USA ai massimi 2. Stati Uniti – Il mercato del lavoro migliora ma resta sbilanciato 3. Stati Uniti – Economia interna sempre più salda 4. Area euro –Crescita del primo trimestre ancora modesta 5. Svizzera – Tassi bassi spingono l’indebitamento verso l’alto 6. Regno Unito – Crescita forte ma non equilibrata 7. Giappone – L’aumento dell’IVA non provoca la ricaduta in deflazione 8. Mercato indiano reagisce alla « Modinomics » 9. Tassi – Spread USA/Germania sui tassi a 10 anni ai massimi 10. Impennata del nichel 1. Mercato azionario USA ai massimi • • • E’ proseguito anche in maggio il rally dei listini azionari americani e per la prima volta nella storia l’indice S&P 500 ha superato quota 1900. Nella scia, anche l’MSCI World ha segnato un record storico e sfonda la barriera dei 1700 punti. Queste persistenti buone performance azionarie sono riconducibili all’accelerazione della crescita mondiale nel 2014, alla solidità della crescita americana (nonostante la frenata invernale) e al livello tuttora basso dei tassi d’interesse (quasi a zero per il breve termine). Nel 2014 le azioni restano l’asset class che offre le migliori prospettive di rendimento. La progressione degli indici azionari nasconde tuttavia dei movimenti importanti che dal mese di marzo hanno interessato il mercato azionario: una decisa rotazione settoriale che vede i difensivi sovra-performare i titoli di crescita e la netta sovra-performance delle « small & mid cap » rispetto alle grandi capitalizzazioni. Quindi, nonostante la progressione apparentemente regolare, il mercato in realtà ha conosciuto dei movimenti piuttosto importanti. INDICE S&P 500 E MSCI WORLD DAL 2006 2000 2000 1800 1800 1600 1600 1400 1400 1200 1200 1000 1000 800 800 600 2006 2007 2008 S&P 500 COMPOSITE - PRICE INDEX MSCI WORLD U$ - PRICEINDEX 600 2009 2010 2011 2012 2013 Source: T homson Reuters Datastream La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio, stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale, un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia – implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale, finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA. Giugno 2014 2. Stati Uniti – Il mercato del lavoro migliora ma resta sbilanciato • • • Dopo il picco al 10% dell’autunno 2009, la disoccupazione è scesa progressivamente fino al 6.3% dell’aprile scorso. Nonostante la reale schiarita, sul mercato del lavoro perdurano alcuni squilibri. Infatti, nel periodo in esame, una quota non indifferente della popolazione americana (il 3%) è «uscita» dal mercato del lavoro o perché ha raggiunto l’età di pensionamento (la generazione dei « baby boomers »), o perché abbandona per mancanza di opportunità. La ripresa del mercato del lavoro in corso dal 2010 è perciò atipica: per ora il calo della disoccupazione non ha prodotto un aumento del tasso di occupazione (rapporto fra posti di lavoro e popolazione totale). Questo spiega la prudenza della Fed e l’adozione di altri parametri per misurare la salute del mercato del lavoro (andamento degli stipendi, disoccupazione di lunga durata…) il cui miglioramento è più lento rispetto al tasso di disoccupazione. TASSI DI OCCUPAZIONE E DI DISOCCUPAZIONE (INVERTITO) 65 3 64 4 63 5 62 6 61 7 60 8 59 9 58 10 57 11 80 82 84 86 88 90 92 US EMPLOYMENT / POPULATION RATIO US UNEMPLOYMENT RATE (%)(R.H.SCALE) 94 96 98 00 02 04 06 08 10 12 Sourc e: T homs on Reuters Datas tream 3. Stati Uniti – Economia interna sempre più salda • • • La recessione del 2008/09 ha messo a dura prova l’economia interna americana e dopo la ripresa della crescita nel 2010 il miglioramento non può che essere lento e progressivo. Fino al 2012 l’economia USA non ha potuto fare a meno del sostegno attivo degli aiuti di bilancio per sostenere la crescita del PIL del 2%. Dal 2012 è in corso un progressivo miglioramento dell’economia interna USA che si è manifestato con la ripresa dell’immobiliare, la stabilizzazione della creazione di posti di lavoro intorno a 200.000 al mese, il miglioramento della fiducia dei consumatori e delle piccole e medie imprese. Il recupero delle componenti interne e private della domanda contribuisce a rafforzare la crescita benché il ritmo di espansione per ora non sia sostanzialmente accelerato oltre il 2% all’anno che si registra dal 2010. PIL (VARIAZIONE ANNUA) E INDICE SYZ AM DELL’ATTIVITÀ INTERNA 6 50 40 4 30 20 2 10 0 0 -10 -2 -20 -30 -4 -40 -4.80 86 88 90 92 94 96 SYZ AM US PRIVATE DOMESTIC ACTIVITY INDEX US GDP YoY%(R.H.SCALE) 98 00 02 04 06 08 10 12 Sourc e: T homs on Reuters Datas tream 4. Area euro – Crescita del primo trimestre ancora modesta • • • • Nel primo trimestre, il PIL dell’area euro come nel trimestre precedente - è cresciuto solo dello 0.2%. Inoltre, la crescita del periodo è in gran parte dovuta alla forte espansione dell’economia tedesca (+0.8%). Con l’eccezione della Spagna (+0,4%), il resto dell’area euro ha registrato una crescita piuttosto deludente: 0.0% in Francia, -0.1% in Italia, -0.7% in Portogallo (dopo il forte rimbalzo del 2013) e perfino -1.4% in Olanda, penalizzata da fattori stagionali. Ma il trend di crescita dell’area euro rimane nel complesso positivo. Il sentiment economico e gli indici PMI di attività, due buoni indicatori anticipati del PIL, si sono stabilizzati su livelli che preannunciano una crescita che oscilla tra l’1% e il 2% a seconda dei singoli paesi. In questo quadro generale, solo la Francia sembra oggi carente della dinamica ciclica che si sta diffondendo nel resto dell’Unione monetaria… VARIAZIONE TRIMESTRALE DEL PIL ITALIANO E SPAGNOLO 1.00 0.80 0.60 0.40 0.20 0 -0.20 -0.40 -0.60 -0.80 -1.00 -1.20 2010 ITA - GDP QoQ % SPA - GDP QoQ % 2011 2012 2013 2014 Sourc e: T homs on Reuters Datas tream La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio, stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale, un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia – implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale, finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA. Giugno 2014 5. Svizzera - I tassi bassi spingono l’indebitamento verso l’alto • • • L’economia svizzera nel primo trimestre 2014 ha registrato una crescita dello +0.5%, una nuova solida performance sostenuta dall’export e dall’attività nelle costruzioni. La Svizzera nel 2014 mantiene quindi un ritmo di crescita annuale intorno al 2% (come nel 2013), con un’inflazione pari a zero. L’assenza d’inflazione e il conseguente livello estremamente basso dei tassi di interesse sono due fattori che spiegano in buona parte la performance della Svizzera. Infatti, queste due condizioni favoriscono la progressione del credito al settore privato, in aumento del 4% all’anno, il doppio rispetto alla crescita economica. Ciò significa che l’economia svizzera, contrariamente alla tendenza prevalente nel resto dell’Europa, sta registrando un aumento dell’indebitamento e questo spiega in buona parte il suo attuale dinamismo. PIL NOMINALE E CREDITO AL SETTORE PRIVATO (VARIAZIONE ANNUA) 9 8 6 4 2 0 -2 -4 00 01 02 03 04 05 06 07 SWI - DOMESTIC CREDIT TO THE PRIVATE SECTOR YoY % SWI - NOMINAL GDP YoY % 08 09 10 11 12 13 Sourc e: T homs on Reuters Datas tream 6. Regno Unito – Crescita forte ma non equilibrata • • • Dall’anno scorso la crescita inglese ha fortemente accelerato e nel 2014 dovrebbe aggirarsi intorno al 3%, un tasso che non si osservava dal 2007 e il più forte fra quelli delle grandi economie avanzate. Questa accelerazione si fonda su fattori specifici che non la rendono del tutto sana e sostenibile. Risulta da una combinazione tra la fine dell’austerità di bilancio, la ripresa del principale partner commerciale (l’area euro) e, soprattutto, l’accelerazione della crescita del credito che sostiene l’aumento dei prezzi nel settore immobiliare. Gli investimenti produttivi restano invece al palo. E l’aumento della domanda interna si traduce quindi con un aggravamento dei deficit con l’estero: il disavanzo della bilancia commerciale è salito a livelli record e quello della bilancia delle partite correnti, oltre il 4%, ha raggiunto livelli preoccupanti. SALDO DELLA BILANCIA DELLE PARTITE CORRENTI (IN % DEL PIL) 3 2 1 0 -1 -2 -3 -4 -5 -6 1960 1965 1970 1975 1980 CURRENT ACCOUNT BALANCE (%OF GDP) 1985 1990 1995 2000 2005 Sourc e: T homs on Reuters Datas tream 7. Giappone – L’uscita dalla deflazione resiste all’aumento dell’IVA • • • Dopo l’accelerazione del 2013, il 2014 per l’economia giapponese sarà l’anno del consolidamento. Per il governo e la banca centrale, la sfida consiste nell’assicurare il perdurare delle dinamiche positive avviate dai piani di rilancio. Infatti, se la crescita del PIL è stata molto forte nel primo trimestre (+1.5%) è grazie all’anticipazione degli acquisti in vista dell’aumento dell’IVA. E si prevede un contraccolpo sull’attività del secondo trimestre… In seguito, occorrerà che l’economia riprenda a crescere a un ritmo tale da sostenere la dinamica di uscita dalla deflazione in corso dal 2013. Oggi, per la prima volta in 15 anni (esclusa la breve parentesi nel 2009), il deflatore dei prezzi del PIL, un parametro di misurazione dell’inflazione più completo del CPI, non è più negativo. Un dato incoraggiante, che però non allontana i dubbi sull’uscita definitiva e durevole dalla deflazione per il Giappone. PIL REALE E DEFLATORE DEL PIL (VARIAZIONE ANNUA) 6 4 2 0 -2 -4 -6 -8 -10 95 96 97 98 99 00 JAPAN REAL GDP YoY % JAPAN GDP DEFLATOR YoY % 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 Sourc e: T homs on Reuters Datas tream La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio, stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale, un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia – implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale, finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA. Giugno 2014 8. Effetto « Modinomics » sul mercato indiano • • • • A sua volta l’India ha chiamato gli elettori alle urne e l’Alleanza Democratica Nazionale guidata da Narendra Modi del Bharatiya Janata ne è uscita nettamente vittoriosa. L’elezione di Modi in maggio ha avuto un’influenza benefica sui listini indiani, che con una performance del 16% in moneta locale hanno proseguito la traiettoria ascendente avviata all’inizio dell’anno. La rupia indiana ha anch’essa seguito lo stesso trend guadagnando oltre il 5% contro il dollaro. Ma in passato questo tipo di rally si è già verificato in altri paesi emergenti dopo un cambio di governo e la conseguente speranza di future riforme strutturali. L’esperienza dimostra però che sui mercati finanziari possono verificarsi dei ribaltamenti repentini di tendenza. I mercati sono stati allettati dal programma di Modi che ha suscitato forti attese. Gli investitori hanno acquistato sulla base di promesse, ora aspettano che si concretizzino. MERCATO INDIANO: AZIONI E MONETA 94 130 95 125 96 120 97 115 98 110 99 105 100 100 101 95 102 103 90 JAN S&P BSE 100 (l.c.) USD/INR (inverted)(R.H.SCALE) FEB MAR APR MAY Source: Thomson Reuters Datastream 9. Tassi – Spread sui tassi a 10 anni USA/Germania ai massimi • • • L’anno scorso, con l’inizio delle anticipazioni sulla normalizzazione della politica monetaria della Fed, i tassi a lungo termine americani sono risaliti e dall’estate 2013 oscillano fra il 2.5% e il 3.0%. I tassi a lungo termine tedeschi in un primo tempo hanno seguito il movimento dei loro omologhi americani, ma ben presto il loro andamento ha rispecchiato la differenza del quadro economico europeo, in particolare il persistente rischio di deflazione che spinge la BCE verso un ulteriore allentamento della politica monetaria nel 2014. Così, il differenziale sui tassi a 10 anni fra USA e Germania di recente si è avvicinato ai livelli più alti (oltre l’1%). Eppure, la differenza di crescita nominale fra le due economie non giustifica (ancora?) una tale differenza… SPREAD SUI TASSI A 10 ANNI E SULLA CRESCITA NOMINALE ANNUA FRA STATI UNITI E GERMANIA 2.00 10 8 1.50 6 1.00 4 0.50 2 0 0 -2 -0.50 -4 -1.00 -6 -1.50 -8 -2.00 -10 90 92 94 96 98 00 02 04 06 US/GERMANY 10Y RATE DIFFERENTIAL US/GERMANY YEARLY NOMINAL GDP GROWTH DIFFERENTIAL(R.H.SCALE) 08 10 12 Sourc e: T homs on Reuters Datas tream 10. Impennata del nichel • • • L’entrata in vigore, in gennaio 2014, del divieto d’esportazione del minerale grezzo di nichel in Indonesia ha fatto balzare il prezzo di questo minerale del 50% circa dall’inizio dell’anno, in un quadro generale poco favorevole ai metalli industriali. L’Indonesia è il primo produttore mondiale di minerale grezzo e la decisione del governo ha modificato le proiezioni del mercato. Mentre negli ultimi anni l’offerta sul mercato era eccedentaria, il divieto di esportazione in Indonesia potrebbe segnare una svolta verso un deficit strutturale di questo metallo. L’esito delle elezioni legislative e presidenziali dell’estate in Indonesia non dovrebbe incidere sull’embargo. Dobbiamo quindi aspettarci delle tensioni simili a quelle del 2006-2007, quando la quotazione del nichel oscillava tra USD 30.000 e 50.000 per tonnellata. PERFORMANCE DEI METALLI INDUSTRIALI NEL 2014 160 150 140 130 120 110 100 90 80 Jan-14 Feb-14 Nickel Aluminium Mar-14 C opper Lead Apr-14 May-14 Jun-14 Zinc Source: Bloomberg, SYZ AM La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio, stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale, un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia – implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale, finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA.