16 luglio 2014 L'essenziale in un colpo d’occhio Obbligazioni Azioni Hedge funds Proiezioni a 6 mesi Con l’arrivo dell’estate alcune nubi che nella prima metà dell’anno oscuravano il panorama economico mondiale sembrano sul punto di dissolversi. Superata la battuta d’arresto invernale, l’economia statunitense ha ritrovato la dinamica positiva. Il Giappone dal canto suo sembra avere digerito senza troppe difficoltà l’aumento dell’IVA di aprile. Sul fronte delle economie emergenti sono stati compiuti dei progressi nel campo delle riforme strutturali. Nella maggior parte dei paesi emergenti le esportazioni beneficiano del sostegno che proviene dal rafforzamento della domanda delle economie avanzate. La dinamica dell’area euro negli ultimi mesi ha perso slancio, ma nel secondo semestre il mix di politica monetaria iper-accomodante e di politiche di bilancio meno restrittive continuerà a favorire un’espansione, anche se modesta. Tuttavia, se l’atteso miglioramento della crescita mondiale si realizzerà non sarà privo di incognite per i mercati finanziari. Nel Regno Unito l’effetto combinato di una crescita forte e dell’accelerazione dell’inflazione aumenta la pressione sulla Bank of England per l’avvio della normalizzazione della politica monetaria. Negli Stati Uniti, la Fed mantiene toni estremamente accomodanti per consentire il consolidamento della ripresa, ma con la progressiva accelerazione della crescita anch’essa dovrà prepararsi al rialzo del tasso di riferimento. L’inizio della normalizzazione dei tassi nel mondo anglosassone indubbiamente destabilizzerà i mercati finanziari, ormai abituati a un contesto di tassi a zero. All’inizio della seconda metà dell’anno, il quadro rimane complessivamente favorevole agli asset rischiosi (azioni e obbligazioni corporate). Tuttavia, dopo cinque anni di tassi bassi generalizzati nel mondo sviluppato, l’adozione di politiche monetarie divergenti potrebbe tradursi con una maggiore volatilità su tutte le asset class. Economia Stati Uniti ............................................................................... 2 Verso un’accelerazione della crescita nel secondo semestre Questa pubblicazione si basa sulle informazioni raccolte fino al lunedì che precede il giorno di diffusione. Pubblicazione curata dal team Ricerche e Analisi SYZ Asset Management SA Tel. +41 (0)58 799 19 09 [email protected] Autori: Yasmina Barin Yves Gallati Maurice Harari Wanda Mottu Adrien Pichoud Fabrizio Quirighetti Europa ..................................................................................... 3 Il recente rallentamento mette in risalto la fragilità della ripresa nell’area euro Giappone ................................................................................ 4 Buone speranze per la seconda metà dell’anno Economie emergenti ............................................................... 4 Brasile: incertezza nell’attesa delle elezioni Mercati Azionario ................................................................................ 5 Titoli tecnologici alla riscossa dei finanziari Obbligazioni ............................................................................ 5 Turbolenze sui tassi dei paesi periferici Tassi ....................................................................................... 5 Sterlina: ancora il vento in poppa La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio, stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale, un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia – implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale, finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA. 16 luglio 2014 Economia Stati Uniti L’economia statunitense chiude il primo semestre 2014 sull’onda di una dinamica nettamente più positiva rispetto all’inizio dell’anno. E’ vero che il PIL del primo trimestre è stato nuovamente corretto al ribasso ed evidenzia un calo del -2.9% su base annua, ma è vero anche che i dati statistici diffusi negli ultimi tre mesi delineano un netto rimbalzo dell’attività in primavera che fa sperare in una crescita sostenuta per la seconda metà dell’anno. Il segnale più promettente viene indubbiamente dal mercato del lavoro che nel secondo trimestre ha registrato una consistente accelerazione nella creazione di posti di lavoro. Con 288.000 nuovi posti in giugno (dopo i 224.000 di maggio e i 304.000 di aprile), il tasso di disoccupazione è sceso a un nuovo punto basso dal 2008 (6.1% a fronte del 9.1% di tre anni fa). E nonostante il vuoto d’aria invernale, il ritmo annuo medio di creazione di posti di lavoro oggi è il più alto dalla recessione. Creazione mensile di posti di lavoro (media su 12 mesi) e tasso di disoccupazione dal 2011 220 9.50 200 9.00 180 8.50 160 8.00 140 7.50 120 7.00 dei posti di lavoro creati. Infatti, lo scarso incremento di produttività suggerisce che i nuovi posti di lavoro sono a basso valore aggiunto, e questo spiega il debole aumento delle retribuzioni. Ma con il progressivo calo della disoccupazione, la pressione al ribasso sulle retribuzioni dovrebbe diminuire, dando così spazio all’aumento degli stipendi reali, il quale a sua volta impatterà positivamente i consumi. Comunque sia, anche se il potere d’acquisto non aumenta, la fiducia dei consumatori beneficia del miglioramento del mercato del lavoro, come dimostra, in giugno, l’aumento dell’indice di fiducia dei consumatori, salito ai massimi da gennaio 2008. La schiarita in atto dalla primavera non interessa solo il mercato del lavoro, come dimostrano altri indicatori che puntano verso un’accelerazione della crescita statunitense nel secondo semestre. Nell’industria, l’indice ISM manifatturiero da tre mesi si è stabilizzato su un livello che indica una crescita del PIL superiore a 2.5%. Gli ordini di beni strumentali hanno registrato un rimbalzo e preannunciano un’accelerazione delle spese d’investimento delle aziende nei prossimi mesi, uno sviluppo del tutto logico se si pensa all’aumento del tasso di utilizzo delle capacità produttive (oggi al 79%), il quale suggerisce che le aziende dovranno presto incrementare la loro capacità produttiva per tenersi al passo con l’aumento della domanda, come è avvenuto in passato quando il tasso di utilizzo si avvicinava all’80%. Ordini di beni strumentali e investimenti delle aziende (variazione annua) 25 20 10 100 6.50 80 6.00 0 2011 2012 US - 12M MAV OF MONTHLY JOB CREATION US - UNEMPLOYMENT RATE(R.H.SCALE) 2013 2014 Sourc e: T homs on Reuters Datastream -10 La creazione di posti di lavoro in primavera è aumentata e di riflesso è calata la disoccupazione. -20 La schiarita è confermata da tutti gli altri indicatori associati all’occupazione: da tre mesi le nuove iscrizioni settimanali ai sussidi di disoccupazione sono a livelli molto bassi (appena superiori a 300.000) e, dopo la stagnazione di 4 anni, il tasso di occupazione (numero di posti di lavoro rapportato alla popolazione totale) si orienta finalmente verso l’alto. Ma perché il quadro sia completo manca ancora l’accelerazione dell’aumento degli stipendi che per ora crescono solo in misura uguale al ritmo dell’inflazione. Il mancato aumento degli stipendi reali indubbiamente si spiega con il numero tuttora importante (anche se in calo) di persone in cerca di impiego, ma è probabilmente dovuto anche alla natura -30 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 US NONDEFENSES CAPITAL GOODS ORDERS EX AIRCRAFT YoY %3M MAV US EQUIPMENT INVESTMENT YoY % 11 12 13 14 Sourc e: T homs on Reuters Datastream La ripresa degli ordini di beni strumentali e l’aumento del tasso di utilizzo delle capacità produttive preannunciano un aumento degli investimenti per il secondo semestre 2014. Infine sul fronte dell’immobiliare, dopo la frenata del 2013, l’attività in primavera si è ripresa, probabilmente favorita dalla discesa dei tassi d’interesse a lungo termine: le aperture di nuovi cantieri hanno registrato un La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio, stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale, un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia – implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale, finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA. 16 luglio 2014 rimbalzo, le vendite di case nuove hanno raggiunto i massimi dal 2008 e le vendite di case esistenti hanno ripreso a crescere. Così, anche se la caduta del primo trimestre ha portato a una revisione delle stime di crescita per l’intero 2014, l’economia statunitense entra con slancio nella seconda metà dell’anno. Europa Dopo la fine della recessione nel 2013 e il ritorno della crescita positiva in quasi tutta l’Unione monetaria, i dati economici delle ultime settimane hanno rivelato una flessione. Il quadro che ne emerge è quello di un modesto rallentamento della crescita in Germania e nel nord dell’Europa, di un’economia inerte in Francia e di una stabilizzazione della crescita a ritmi ancora più deboli nei paesi periferici. Ciononostante, la prospettiva di una crescita del PIL dell’area euro prossima all’1% nel 2014 resta plausibile. Indici di attività PMI compositi (manufatturiero + servizi) 65 60 55 d’acquisto grazie al provvedimento di sostegno al consumo introdotto in maggio. In Germania, sul piano interno il livello storicamente basso della disoccupazione e la fiducia dei consumatori vicina ai massimi livelli sostengono l’attività. In definitiva, il quadro delineato dagli indici di attività « compositi » (industria + servizi) è tuttora quello di una persistente e graduale ripresa dell’area euro, dove la Francia rappresenta l’anello debole. Anche se la recente fase di debolezza potrebbe tradursi con un PIL del secondo trimestre ancora deludente, la dinamica per l’insieme dell’area euro resta per ora positiva. Questi ultimi dati in chiaroscuro mettono comunque in risalto la fragilità della ripresa europea. Tuttavia, l’alleggerimento dell’austerità e la ripresa della crescita mondiale limitano fortemente il rischio di una ricaduta in recessione e breve/medio termine e l’attesa accelerazione della crescita si basa sull’effettivo miglioramento dei fondamentali. Il calo della disoccupazione, ormai avviato in tutte le economie periferiche (con l’eccezione dell’Italia), sostiene il miglioramento della fiducia delle famiglie, che a sua volta influisce favorevolmente sui consumi. Gli stipendi per ora non aumentano e - alla luce della disoccupazione ancora alta – si prevede che resteranno sotto pressione ancora a lungo. 50 Tasso medio dei nuovi prestiti alle aziende non finanziarie 45 7.00 40 6.50 35 6.00 5.50 30 5.00 25 2007 2008 GER 2009 FRA 2010 ITA 2011 2012 SPA 2013 2014 4.50 So urce: B lo o mberg, SYZ A M Dopo l’accelerazione del 2013, l’area euro tende a stabilizzarsi su ritmi di crescita ancora deboli ma positivi. Con l’eccezione della Francia dove l’economia stagna… La produzione industriale in maggio è scesa dell’1.1%, con cali sensibili in tutte le principali economie dell’area euro. Benché la debolezza sia in parte riconducibile agli effetti di calendario è comunque il segno di un appiattimento della dinamica in atto da un anno nel settore industriale. Gli indici PMI del settore manifatturiero negli ultimi due mesi hanno registrato una flessione in Germania, in Francia e in Italia. La tendenza resta positiva solo in Spagna. Tranne che in Francia, restano però a livelli compatibili con il perdurare dell’espansione e questo ci induce a interpretare questa flessione più come un vuoto d’aria passeggero che come un’inversione di tendenza. Nel frattempo l’attività nei servizi è rimasta sostenuta (ancora una volta con l’eccezione della Francia). Il lento recupero della domanda interna nei paesi periferici prosegue, sostenuto - nel caso dell’Italia - dall’effetto « Renzi », non solo sulla fiducia ma anche sul potere 4.00 3.50 3.00 2.50 2003 GERMANY FRANCE ITALY 2004 2005 2006 2007 2008 2009 SPAIN 2010 2011 2012 2013 Sourc e: T homs on Reuters Datastream A prescindere dell’estrema cautela che caratterizza le banche di quasi tutta l’area euro, le aziende dei paesi periferici sono soggette a costi di finanziamento nettamente superiori rispetto alle aziende dei paesi del centro dell’area euro. Nonostante le migliorate prospettive di crescita, gli investimenti delle aziende sono ancora penalizzati dalle condizioni poco favorevoli alle quali le banche erogano prestiti. La necessità, per il settore bancario, di risanare i propri bilanci nell’ambito dell’Asset Quality Review della BCE induce le banche a un’estrema prudenza nell’erogazione di finanziamenti. Inoltre, nelle economie periferiche dell’area euro, i tassi d’interesse restano proibitivi e sono calati solo marginalmente rispetto al La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio, stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale, un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia – implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale, finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA. 16 luglio 2014 picco raggiunto nel 2012. Le misure annunciate dalla BCE in giugno puntano a rimuovere questo ostacolo nel secondo semestre allo scopo di evitare che la fragile ripresa sia soffocata dalle difficoltà di accesso al credito… come la recente flessione degli indicatori di attività tende a confermare. L’unico paese europeo che sembra essersi definitivamente lasciato alle spalle la fragilità è il Regno Unito. I prezzi dell’immobiliare continuano a crescere del 10% all’anno. La fiducia dei consumatori ha raggiunto il livello più alto dal 2005. E i deficit con l’estero continuano a ridursi grazie alla solida domanda interna. Allo stesso tempo, l’inflazione in giugno ha registrato un nuovo aumento: +1.9% dopo il +1.5% di maggio. Il quadro generale lascia intendere che presto la BoE dovrà iniziare la normalizzazione della politica monetaria, anche se probabilmente vorrà evitare qualsiasi rischio prima del referendum sull’indipendenza della Scozia del 18 settembre, che per il Regno Unito potrebbe concludersi con uno sconvolgimento istituzionale. In Svizzera la crescita resta solida ed è tuttora trainata dalle esportazioni e dall’aumento del surplus commerciale. Alla riunione di giugno, la BNS ha mantenuto invariata la politica monetaria confermando le stime di crescita del 2% per il 2014. Tuttavia, ha menzionato la comparsa di rischi di rallentamento « considerevoli ». La banca centrale resta preoccupata dall’andamento del mercato immobiliare. Giappone L’economia giapponese - superata la frenata di aprile dovuta all’aumento dell’IVA – sta progressivamente recuperando la precedente dinamica di crescita e alimenta così buone speranze per il secondo semestre. In giugno, per l’attività manifatturiera e la fiducia dei consumatori e delle PMI è proseguito il rimbalzo iniziato in maggio, anche se gli indici restano tuttora nettamente inferiori ai recenti massimi. L’indagine trimestrale Tankan ha rilevato - come era prevedibile - un rallentamento dell’attività nel secondo trimestre, ma ha anche riscontrato un miglioramento delle stime di attività che si rivelano le più ottimistiche dal 2007. In parallelo, il disavanzo commerciale salito nei mesi scorsi a livelli record tende ora a stabilizzarsi. Quindi le speranze sono buone, anche se è ancora troppo presto per parlare di effetto “J curve”. Economie emergenti La fine dei mondiali di calcio resterà impressa nella memoria del Brasile per l’umiliante sconfitta (1 a 7) inferta dalla Germania e la catastrofe, evitata in extremis, di vedere trionfare l’eterno rivale argentino sul suo suolo. Nell’attesa del prossimo grande evento sportivo – i Giochi Olimpici - che si svolgeranno in Brasile nel 2016, i brasiliani si concentrano ora su un’altra sfida: le elezioni presidenziali di ottobre. Sul piano politico, il consensus è concorde in merito al calo di popolarità dell’attuale presidente Dilma Rousseff che non ha potuto beneficiare del Mundial per rilanciare la propria immagine… L’eventuale vittoria dell’opposizione dovrebbe essere propizia per tutti gli asset brasiliani (valuta, azioni e obbligazioni), come è avvenuto di recente in India grazie all’effetto «Modinomics». In un contesto economico e sociale tuttora fragile, l’approssimarsi della scadenza elettorale rinfocola comunque il rischio di disordini e contestazioni. La crescita resta debole: sarà molto probabilmente negativa nel secondo trimestre e, secondo le stime, prossima all’1% per l’intero anno, con un ulteriore rallentamento rispetto al dato già mediocre del 2012 e del 2013. L’inflazione continua a oscillare sopra il target fissato dalla banca centrale (6.5% a fronte del 4.5%). Infine, l’apatia del settore industriale potrebbe tradursi con l’aumento della disoccupazione (attualmente a livelli storicamente bassi dopo il crollo del tasso di partecipazione). In questo contesto, non sorprende che gli indicatori di fiducia dei consumatori e delle aziende siano deludenti. Il Brasile è tuttora penalizzato da infrastrutture sottosviluppate rispetto a un’economia di tali dimensioni, dall’eccessiva complessità del sistema fiscale e dal sistema bancario estremamente frammentato. Su tutti questi fronti il (nuovo) governo, se vorrà mettere pienamente a frutto il potenziale del Brasile, dovrà lanciarsi in ambiziosi programmi di riforma volti a implementare delle soluzioni concrete. Una delle maggiori sfide sarà il ribilanciamento – senza contraccolpi – dei motori di crescita dal consumo verso gli investimenti. Sul fronte della politica monetaria, la Banca Centrale del Brasile (BCB) ha condotto un'azione aggressiva fin dall'inizio del 2013 (nove rialzi dei tassi consecutivi per un totale complessivo di 375 bp) per contrastare l'inflazione eccessiva. Senza grande risultato peraltro, visto che l'origine dell’inflazione è più strutturale che congiunturale. In un quadro economico sempre più cupo, alcuni economisti hanno ragione di chiedersi se dopo la pausa di maggio la BCB non adotterà un approccio più accomodante con un nuovo taglio del tasso di riferimento. In conclusione, su questo paese chiave dell’America Latina gravano molte incognite, sia politiche che economiche. In qualsiasi momento questi fattori d’incertezza potrebbero creare picchi di volatilità sugli asset brasiliani. Alla luce delle relazioni commerciali con la Cina, già intense e in costante aumento, gli asset brasiliani potrebbero anche essere indirettamente penalizzati da un eventuale brusco atterraggio dell'economia cinese (implosione dello shadow banking e/o scoppio della bolla immobiliare). Più in generale, i mercati emergenti resteranno vulnerabili in previsione dell’inizio della normalizzazione monetaria nei paesi sviluppati. Soprattutto quelli che non hanno ancora avviato le riforme strutturali necessarie per l’adeguamento del loro modello di business. La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio, stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale, un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia – implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale, finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA. 16 luglio 2014 Mercati Azionario Dopo aver raggiunto livelli record a inizio luglio in seguito al dato migliore del previsto sulla creazione di posti di lavoro nel settore privato statunitense e grazie alla politica monetaria molto accomodante della BCE, i mercati finanziari sono stati impattati dai timori per il riemergere del rischio bancario in Europa. Infatti, le voci sul possibile default di una holding del Banco Espirito Santo in Portogallo hanno risvegliato brutti ricordi e spinto gli investitori a realizzare i profitti. Si noti il ritorno in territorio negativo delle small-cap da inizio anno, con il Russell 2000 in calo del 4% la scorsa settimana. Andamento delle principali borse mondiali 15/7/14 106 105 104 103 102 101 100 99 98 97 96 16 23 J UN 30 7 J UL S&P 500 COMPOSIT E - T OT RET URN INDMSCI EM U$ - T OT RET URN IND ST OXX EUROPE 600 E - T OT RET URN IND T AIWAN SE WEIGHED T AIEX - T OT RET T OPIX - T OT RET URN IND Sourc e: T homs on Reuters Datastream Menzione speciale alla borsa taiwanese! Sul piano delle performance regionali i mercati emergenti si sono messi in luce. La borsa di Taiwan ha fortemente beneficiato della forte esposizione ai tecnologici (Taiwan Semiconductor Manufacturing Co, Hon Hai Precision Co ...) che nel periodo in esame hanno realizzato una brillante performance. I mercati europei sono stati fortemente penalizzati dalla debolezza dei titoli finanziari (ritorno del rischio bancario), mentre le borse statunitensi sono riuscite a tenersi al passo grazie alla forte componente tecnologica. A livello settoriale, il comparto finanziario europeo è stato duramente colpito dalle vicende delle banche italiane (aumento di capitale del Monte dei Paschi) e portoghesi. Dopo avere beneficiato delle tensioni geopolitiche in Iraq con conseguente rialzo dei prezzi del greggio, i titoli del settore petrolifero sono rimasti al palo sulle due sponde dell'Atlantico, mentre l’indice dei titoli IT continua a essere saldamente sostenuto da Apple Inc. . Il settore dei generi di consumo ciclico non ha perso terreno grazie al saldo sostegno dei media statunitensi (Disney, progressione. Time Warner ...) in forte Il nostro giudizio sul mercato azionario resta complessivamente positivo. Le politiche monetarie delle banche centrali restano favorevoli anche ai livelli di quotazione attuali. Inoltre, il livello basso dei tassi d’interesse del mercato obbligazionario e il migliorato quadro economico mondiale nei prossimi mesi dovrebbero continuare a sostenere questa asset class. Obbligazionario Le vicende finanziarie del Gruppo Espirito Santo (secondo gruppo bancario portoghese) hanno pesato sui tassi dei paesi periferici, Portogallo in primis. Dopo la discesa al 3.3% a metà giugno, il tasso a 10 anni del debito sovrano portoghese è risalito al 4%. Spagna e Italia hanno seguito la stessa traiettoria, anche se in misura minore, con un rialzo dei tassi al 2,9%. Le difficoltà del Banco Espirito Santo hanno indubbiamente provocato un’ondata di panico sui mercati, ma le rinnovate tensioni sui tassi dei paesi europei considerati fragili è dovuta anche alle prese di profitto. Infatti, il movimento di rialzo era iniziato già prima della crisi del gruppo portoghese. Anche se questo episodio ha riacceso i timori sul debito europeo e rivelato la fragilità del settore bancario dei paesi periferici, le problematiche per ora sembrano circoscritte al settore bancario portoghese. Tuttavia, finché la situazione non sarà completamente chiarita è probabile che si verifichino nuove ondate di volatilità sui mercati obbligazionari e del credito. Dal canto loro, i tassi sovrani degli emittenti di prim’ordine proseguono la loro discesa beneficiando del movimento di ritorno sugli asset più sicuri. Così, il rendimento a 10 anni del Bund tedesco è sceso al 1,2%, quello della Francia ha raggiunto il minimo storico sotto l’1,64%, mentre il Treasury Bond a 10 anni è sceso al 2,5%. Valutari Nessuna sorpresa sul fronte del mercato valutario, rimasto relativamente stabile e con volumi ridotti. La decisione della BCE di adottare misure non convenzionali ha provocato l’indebolimento dell'euro, ma l’entità del deprezzamento è rimasta contenuta. Allo stesso modo, il dato sul calo dell’1,1% della produzione industriale di maggio per l’area euro (che allontana la prospettiva di un miglioramento della crescita del PIL nel secondo trimestre) ha avuto scarse ripercussioni sulla moneta europea, che ha continuato a rimanere salda. Sul fronte del dollaro si osserva un leggero apprezzamento dopo l'annuncio della Fed riguardo all’eventuale conclusione del programma di acquisti di asset per ottobre. Ma il movimento è stato di breve durata e il mercato è rimasto focalizzato sul timing La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio, stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale, un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia – implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale, finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA. 16 luglio 2014 Andamento del cambio GBP contro USD, EUR e CHF durante l’anno dell’inizio della normalizzazione dei tassi. Il cambio EUR / USD oscilla intorno a quota 1.36. La sterlina continua a rafforzarsi sull’onda della forte dinamica economica e delle dichiarazioni del governatore della Banca d'Inghilterra in giugno su un possibile rialzo dei tassi prima del previsto. In effetti, la crescita del PIL dello 0,8% nel primo trimestre, il calo della disoccupazione al 6,6% più rapido del previsto e l'impennata dei prezzi degli immobili rafforzano la sterlina e aumentano la probabilità di un rialzo dei tassi di interesse già a fine 2014. La sterlina inglese ha guadagnato terreno nei confronti dell’USD (oltre quota 1715, il livello più alto in 5 anni), dell’EUR (intorno a quota 1,26) e del CHF (oltre quota 1.53). Mentre le divergenze di politica monetaria tra l'area euro e il Regno Unito dovrebbero continuare a sostenere il rafforzamento della sterlina nei confronti dell'euro e del franco svizzero, il cambio GBP/USD potrebbe invece subire una correzione se si conferma l’accelerazione della dinamica economica statunitense. 1. 75 1. 28 1. 70 1. 26 1. 65 1. 24 1. 60 1. 22 1. 55 1. 20 1. 50 1. 18 1. 45 1. 16 1. 40 J A S O N GB P/U S D GB P/EU R (R . H. S C A L E) GB P/C HF D J F M A M J J 1. 14 Source: Thomson Reuters Datastream Sostenuto dalla solida dinamica economica nel Regno Unito e dalla crescente probabilità di rialzo dei tassi, la sterlina mantiene una traiettoria di rialzo. La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio, stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale, un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia – implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale, finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA.