L`essenziale in un colpo d`occhio

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16 luglio 2014
L'essenziale in un colpo d’occhio
Obbligazioni

Azioni

Hedge funds

Proiezioni a 6 mesi
 Con l’arrivo dell’estate alcune nubi che nella prima metà dell’anno
oscuravano il panorama economico mondiale sembrano sul punto di
dissolversi. Superata la battuta d’arresto invernale, l’economia
statunitense ha ritrovato la dinamica positiva. Il Giappone dal canto suo
sembra avere digerito senza troppe difficoltà l’aumento dell’IVA di aprile.
Sul fronte delle economie emergenti sono stati compiuti dei progressi nel
campo delle riforme strutturali. Nella maggior parte dei paesi emergenti
le esportazioni beneficiano del sostegno che proviene dal rafforzamento
della domanda delle economie avanzate. La dinamica dell’area euro negli
ultimi mesi ha perso slancio, ma nel secondo semestre il mix di politica
monetaria iper-accomodante e di politiche di bilancio meno restrittive
continuerà a favorire un’espansione, anche se modesta.
 Tuttavia, se l’atteso miglioramento della crescita mondiale si realizzerà
non sarà privo di incognite per i mercati finanziari. Nel Regno Unito
l’effetto combinato di una crescita forte e dell’accelerazione
dell’inflazione aumenta la pressione sulla Bank of England per l’avvio
della normalizzazione della politica monetaria. Negli Stati Uniti, la Fed
mantiene
toni
estremamente
accomodanti
per
consentire
il
consolidamento della ripresa, ma con la progressiva accelerazione della
crescita anch’essa dovrà prepararsi al rialzo del tasso di riferimento.
L’inizio della normalizzazione dei tassi nel mondo anglosassone
indubbiamente destabilizzerà i mercati finanziari, ormai abituati a un
contesto di tassi a zero.
 All’inizio
della
seconda
metà
dell’anno,
il
quadro
rimane
complessivamente favorevole agli asset rischiosi (azioni e obbligazioni
corporate). Tuttavia, dopo cinque anni di tassi bassi generalizzati nel
mondo sviluppato, l’adozione di politiche monetarie divergenti potrebbe
tradursi con una maggiore volatilità su tutte le asset class.
Economia
Stati Uniti ............................................................................... 2
Verso un’accelerazione della crescita nel secondo semestre
Questa pubblicazione si basa sulle
informazioni raccolte fino al lunedì che
precede il giorno di diffusione.
Pubblicazione curata dal team Ricerche e
Analisi
SYZ Asset Management SA
Tel. +41 (0)58 799 19 09
[email protected]
Autori:
Yasmina Barin
Yves Gallati
Maurice Harari
Wanda Mottu
Adrien Pichoud
Fabrizio Quirighetti
Europa ..................................................................................... 3
Il recente rallentamento mette in risalto la fragilità della ripresa nell’area
euro
Giappone ................................................................................ 4
Buone speranze per la seconda metà dell’anno
Economie emergenti ............................................................... 4
Brasile: incertezza nell’attesa delle elezioni
Mercati
Azionario ................................................................................ 5
Titoli tecnologici alla riscossa dei finanziari
Obbligazioni ............................................................................ 5
Turbolenze sui tassi dei paesi periferici
Tassi ....................................................................................... 5
Sterlina: ancora il vento in poppa
La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio,
stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale,
un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla
data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia
– implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale,
finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA.
16 luglio 2014
Economia
Stati Uniti
L’economia statunitense chiude il primo semestre 2014
sull’onda di una dinamica nettamente più positiva
rispetto all’inizio dell’anno. E’ vero che il PIL del primo
trimestre è stato nuovamente corretto al ribasso ed
evidenzia un calo del -2.9% su base annua, ma è vero
anche che i dati statistici diffusi negli ultimi tre mesi
delineano un netto rimbalzo dell’attività in primavera che
fa sperare in una crescita sostenuta per la seconda metà
dell’anno.
Il segnale più promettente viene indubbiamente dal
mercato del lavoro che nel secondo trimestre ha
registrato una consistente accelerazione nella creazione
di posti di lavoro. Con 288.000 nuovi posti in giugno
(dopo i 224.000 di maggio e i 304.000 di aprile), il tasso
di disoccupazione è sceso a un nuovo punto basso dal
2008 (6.1% a fronte del 9.1% di tre anni fa). E
nonostante il vuoto d’aria invernale, il ritmo annuo
medio di creazione di posti di lavoro oggi è il più alto
dalla recessione.
Creazione mensile di posti di lavoro (media su 12 mesi)
e tasso di disoccupazione dal 2011
220
9.50
200
9.00
180
8.50
160
8.00
140
7.50
120
7.00
dei posti di lavoro creati. Infatti, lo scarso incremento di
produttività suggerisce che i nuovi posti di lavoro sono a
basso valore aggiunto, e questo spiega il debole
aumento delle retribuzioni. Ma con il progressivo calo
della disoccupazione, la pressione al ribasso sulle
retribuzioni dovrebbe diminuire, dando così spazio
all’aumento degli stipendi reali, il quale a sua volta
impatterà positivamente i consumi. Comunque sia,
anche se il potere d’acquisto non aumenta, la fiducia dei
consumatori beneficia del miglioramento del mercato del
lavoro, come dimostra, in giugno, l’aumento dell’indice di
fiducia dei consumatori, salito ai massimi da gennaio
2008.
La schiarita in atto dalla primavera non interessa solo il
mercato del lavoro, come dimostrano altri indicatori che
puntano
verso
un’accelerazione
della
crescita
statunitense nel secondo semestre. Nell’industria, l’indice
ISM manifatturiero da tre mesi si è stabilizzato su un
livello che indica una crescita del PIL superiore a 2.5%.
Gli ordini di beni strumentali hanno registrato un
rimbalzo e preannunciano un’accelerazione delle spese
d’investimento delle aziende nei prossimi mesi, uno
sviluppo del tutto logico se si pensa all’aumento del
tasso di utilizzo delle capacità produttive (oggi al 79%),
il quale suggerisce che le aziende dovranno presto
incrementare la loro capacità produttiva per tenersi al
passo con l’aumento della domanda, come è avvenuto in
passato quando il tasso di utilizzo si avvicinava all’80%.
Ordini di beni strumentali e investimenti delle aziende
(variazione annua)
25
20
10
100
6.50
80
6.00
0
2011
2012
US - 12M MAV OF MONTHLY JOB CREATION
US - UNEMPLOYMENT RATE(R.H.SCALE)
2013
2014
Sourc e: T homs on Reuters Datastream
-10
La creazione di posti di lavoro in primavera è aumentata e di
riflesso è calata la disoccupazione.
-20
La schiarita è confermata da tutti gli altri indicatori
associati all’occupazione: da tre mesi le nuove iscrizioni
settimanali ai sussidi di disoccupazione sono a livelli
molto bassi (appena superiori a 300.000) e, dopo la
stagnazione di 4 anni, il tasso di occupazione (numero di
posti di lavoro rapportato alla popolazione totale) si
orienta finalmente verso l’alto. Ma perché il quadro sia
completo manca ancora l’accelerazione dell’aumento
degli stipendi che per ora crescono solo in misura uguale
al ritmo dell’inflazione. Il mancato aumento degli stipendi
reali indubbiamente si spiega con il numero tuttora
importante (anche se in calo) di persone in cerca di
impiego, ma è probabilmente dovuto anche alla natura
-30
00
01
02
03
04
05
06
07
08
09
10
US NONDEFENSES CAPITAL GOODS ORDERS EX AIRCRAFT YoY %3M MAV
US EQUIPMENT INVESTMENT YoY %
11
12
13
14
Sourc e: T homs on Reuters Datastream
La ripresa degli ordini di beni strumentali e l’aumento del tasso
di utilizzo delle capacità produttive preannunciano un aumento
degli investimenti per il secondo semestre 2014.
Infine sul fronte dell’immobiliare, dopo la frenata del
2013, l’attività in primavera si è ripresa, probabilmente
favorita dalla discesa dei tassi d’interesse a lungo
termine: le aperture di nuovi cantieri hanno registrato un
La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio,
stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale,
un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla
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16 luglio 2014
rimbalzo, le vendite di case nuove hanno raggiunto i
massimi dal 2008 e le vendite di case esistenti hanno
ripreso a crescere. Così, anche se la caduta del primo
trimestre ha portato a una revisione delle stime di
crescita per l’intero 2014, l’economia statunitense entra
con slancio nella seconda metà dell’anno.
Europa
Dopo la fine della recessione nel 2013 e il ritorno della
crescita positiva in quasi tutta l’Unione monetaria, i dati
economici delle ultime settimane hanno rivelato una
flessione. Il quadro che ne emerge è quello di un
modesto rallentamento della crescita in Germania e nel
nord dell’Europa, di un’economia inerte in Francia e di
una stabilizzazione della crescita a ritmi ancora più
deboli nei paesi periferici. Ciononostante, la prospettiva
di una crescita del PIL dell’area euro prossima all’1% nel
2014 resta plausibile.
Indici di attività PMI compositi (manufatturiero + servizi)
65
60
55
d’acquisto grazie al provvedimento di sostegno al
consumo introdotto in maggio. In Germania, sul piano
interno il livello storicamente basso della disoccupazione
e la fiducia dei consumatori vicina ai massimi livelli
sostengono l’attività. In definitiva, il quadro delineato
dagli indici di attività « compositi » (industria + servizi) è
tuttora quello di una persistente e graduale ripresa
dell’area euro, dove la Francia rappresenta l’anello
debole. Anche se la recente fase di debolezza potrebbe
tradursi con un PIL del secondo trimestre ancora
deludente, la dinamica per l’insieme dell’area euro resta
per ora positiva.
Questi ultimi dati in chiaroscuro mettono comunque in
risalto la fragilità della ripresa europea. Tuttavia,
l’alleggerimento dell’austerità e la ripresa della crescita
mondiale limitano fortemente il rischio di una ricaduta in
recessione
e
breve/medio
termine
e
l’attesa
accelerazione della crescita si basa sull’effettivo
miglioramento
dei
fondamentali.
Il
calo
della
disoccupazione, ormai avviato in tutte le economie
periferiche (con l’eccezione dell’Italia), sostiene il
miglioramento della fiducia delle famiglie, che a sua
volta influisce favorevolmente sui consumi. Gli stipendi
per ora non aumentano e - alla luce della disoccupazione
ancora alta – si prevede che resteranno sotto pressione
ancora a lungo.
50
Tasso medio dei nuovi prestiti alle aziende non finanziarie
45
7.00
40
6.50
35
6.00
5.50
30
5.00
25
2007
2008
GER
2009
FRA
2010
ITA
2011
2012
SPA
2013
2014
4.50
So urce: B lo o mberg, SYZ A M
Dopo l’accelerazione del 2013, l’area euro tende a stabilizzarsi
su ritmi di crescita ancora deboli ma positivi. Con l’eccezione
della Francia dove l’economia stagna…
La produzione industriale in maggio è scesa dell’1.1%,
con cali sensibili in tutte le principali economie dell’area
euro. Benché la debolezza sia in parte riconducibile agli
effetti di calendario è comunque il segno di un
appiattimento della dinamica in atto da un anno nel
settore industriale.
Gli
indici
PMI del
settore
manifatturiero negli ultimi due mesi hanno registrato una
flessione in Germania, in Francia e in Italia. La tendenza
resta positiva solo in Spagna. Tranne che in Francia,
restano però a livelli compatibili con il perdurare
dell’espansione e questo ci induce a interpretare questa
flessione più come un vuoto d’aria passeggero che come
un’inversione di tendenza.
Nel frattempo l’attività nei servizi è rimasta sostenuta
(ancora una volta con l’eccezione della Francia). Il lento
recupero della domanda interna nei paesi periferici
prosegue, sostenuto - nel caso dell’Italia - dall’effetto
« Renzi », non solo sulla fiducia ma anche sul potere
4.00
3.50
3.00
2.50
2003
GERMANY
FRANCE
ITALY
2004
2005
2006
2007
2008
2009
SPAIN
2010
2011
2012
2013
Sourc e: T homs on Reuters Datastream
A prescindere dell’estrema cautela che caratterizza le banche di
quasi tutta l’area euro, le aziende dei paesi periferici sono
soggette a costi di finanziamento nettamente superiori rispetto
alle aziende dei paesi del centro dell’area euro.
Nonostante le migliorate prospettive di crescita, gli
investimenti delle aziende sono ancora penalizzati dalle
condizioni poco favorevoli alle quali le banche erogano
prestiti. La necessità, per il settore bancario, di risanare i
propri bilanci nell’ambito dell’Asset Quality Review della
BCE induce le banche a un’estrema prudenza
nell’erogazione di finanziamenti. Inoltre, nelle economie
periferiche dell’area euro, i tassi d’interesse restano
proibitivi e sono calati solo marginalmente rispetto al
La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio,
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16 luglio 2014
picco raggiunto nel 2012. Le misure annunciate dalla
BCE in giugno puntano a rimuovere questo ostacolo nel
secondo semestre allo scopo di evitare che la fragile
ripresa sia soffocata dalle difficoltà di accesso al credito…
come la recente flessione degli indicatori di attività tende
a confermare.
L’unico
paese
europeo
che
sembra
essersi
definitivamente lasciato alle spalle la fragilità è il Regno
Unito. I prezzi dell’immobiliare continuano a crescere del
10% all’anno. La fiducia dei consumatori ha raggiunto il
livello più alto dal 2005. E i deficit con l’estero
continuano a ridursi grazie alla solida domanda interna.
Allo stesso tempo, l’inflazione in giugno ha registrato un
nuovo aumento: +1.9% dopo il +1.5% di maggio. Il
quadro generale lascia intendere che presto la BoE dovrà
iniziare la normalizzazione della politica monetaria,
anche se probabilmente vorrà evitare qualsiasi rischio
prima del referendum sull’indipendenza della Scozia del
18 settembre, che per il Regno Unito potrebbe
concludersi con uno sconvolgimento istituzionale.
In Svizzera la crescita resta solida ed è tuttora trainata
dalle
esportazioni
e
dall’aumento
del
surplus
commerciale. Alla riunione di giugno, la BNS ha
mantenuto invariata la politica monetaria confermando le
stime di crescita del 2% per il 2014. Tuttavia, ha
menzionato la comparsa di rischi di rallentamento
« considerevoli ». La banca centrale resta preoccupata
dall’andamento del mercato immobiliare.
Giappone
L’economia giapponese - superata la frenata di aprile
dovuta all’aumento dell’IVA – sta progressivamente
recuperando la precedente dinamica di crescita e
alimenta così buone speranze per il secondo semestre.
In giugno, per l’attività manifatturiera e la fiducia dei
consumatori e delle PMI è proseguito il rimbalzo iniziato
in maggio, anche se gli indici restano tuttora nettamente
inferiori ai recenti massimi. L’indagine trimestrale
Tankan ha rilevato - come era prevedibile - un
rallentamento dell’attività nel secondo trimestre, ma ha
anche riscontrato un miglioramento delle stime di attività
che si rivelano le più ottimistiche dal 2007. In parallelo, il
disavanzo commerciale salito nei mesi scorsi a livelli
record tende ora a stabilizzarsi. Quindi le speranze sono
buone, anche se è ancora troppo presto per parlare di
effetto “J curve”.
Economie emergenti
La fine dei mondiali di calcio resterà impressa nella
memoria del Brasile per l’umiliante sconfitta (1 a 7)
inferta dalla Germania e la catastrofe, evitata in
extremis, di vedere trionfare l’eterno rivale argentino
sul suo suolo. Nell’attesa del prossimo grande evento
sportivo – i Giochi Olimpici - che si svolgeranno in
Brasile nel 2016, i brasiliani si concentrano ora su
un’altra sfida: le elezioni presidenziali di ottobre.
Sul piano politico, il consensus è concorde in merito al
calo di popolarità dell’attuale presidente Dilma Rousseff
che non ha potuto beneficiare del Mundial per rilanciare
la
propria
immagine…
L’eventuale
vittoria
dell’opposizione dovrebbe essere propizia per tutti gli
asset brasiliani (valuta, azioni e obbligazioni), come è
avvenuto di recente in India grazie all’effetto
«Modinomics». In un contesto economico e sociale
tuttora fragile, l’approssimarsi della scadenza elettorale
rinfocola
comunque
il
rischio
di
disordini
e
contestazioni.
La crescita resta debole: sarà molto probabilmente
negativa nel secondo trimestre e, secondo le stime,
prossima all’1% per l’intero anno, con un ulteriore
rallentamento rispetto al dato già mediocre del 2012 e
del 2013. L’inflazione continua a oscillare sopra il target
fissato dalla banca centrale (6.5% a fronte del 4.5%).
Infine, l’apatia del settore industriale potrebbe tradursi
con l’aumento della disoccupazione (attualmente a
livelli storicamente bassi dopo il crollo del tasso di
partecipazione). In questo contesto, non sorprende che
gli indicatori di fiducia dei consumatori e delle aziende
siano deludenti. Il Brasile è tuttora penalizzato da
infrastrutture sottosviluppate rispetto a un’economia di
tali dimensioni, dall’eccessiva complessità del sistema
fiscale e dal
sistema bancario
estremamente
frammentato. Su tutti questi fronti il (nuovo) governo,
se vorrà mettere pienamente a frutto il potenziale del
Brasile, dovrà lanciarsi in ambiziosi programmi di
riforma volti a implementare delle soluzioni concrete.
Una delle maggiori sfide sarà il ribilanciamento – senza
contraccolpi – dei motori di crescita dal consumo verso
gli investimenti.
Sul fronte della politica monetaria, la Banca Centrale
del Brasile (BCB) ha condotto un'azione aggressiva fin
dall'inizio del 2013 (nove rialzi dei tassi consecutivi per
un totale complessivo di 375 bp) per contrastare
l'inflazione eccessiva. Senza grande risultato peraltro,
visto che l'origine dell’inflazione è più strutturale che
congiunturale. In un quadro economico sempre più
cupo, alcuni economisti hanno ragione di chiedersi se
dopo la pausa di maggio la BCB non adotterà un
approccio più accomodante con un nuovo taglio del
tasso di riferimento.
In conclusione, su questo paese chiave dell’America
Latina gravano molte incognite, sia politiche che
economiche. In qualsiasi momento questi fattori
d’incertezza potrebbero creare picchi di volatilità sugli
asset brasiliani. Alla luce delle relazioni commerciali con
la Cina, già intense e in costante aumento, gli asset
brasiliani potrebbero anche essere indirettamente
penalizzati da un eventuale brusco atterraggio
dell'economia cinese (implosione dello shadow banking
e/o scoppio della bolla immobiliare). Più in generale, i
mercati emergenti resteranno vulnerabili in previsione
dell’inizio della normalizzazione monetaria nei paesi
sviluppati. Soprattutto quelli che non hanno ancora
avviato
le
riforme
strutturali
necessarie
per
l’adeguamento del loro modello di business.
La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio,
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un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla
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finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA.
16 luglio 2014
Mercati
Azionario
Dopo aver raggiunto livelli record a inizio luglio in
seguito al dato migliore del previsto sulla creazione di
posti di lavoro nel settore privato statunitense e grazie
alla politica monetaria molto accomodante della BCE, i
mercati finanziari sono stati impattati dai timori per il
riemergere del rischio bancario in Europa. Infatti, le
voci sul possibile default di una holding del Banco
Espirito Santo in Portogallo hanno risvegliato brutti
ricordi e spinto gli investitori a realizzare i profitti. Si
noti il ritorno in territorio negativo delle small-cap da
inizio anno, con il Russell 2000 in calo del 4% la scorsa
settimana.
Andamento delle principali borse mondiali
15/7/14
106
105
104
103
102
101
100
99
98
97
96
16
23
J UN
30
7
J UL
S&P 500 COMPOSIT E - T OT RET URN INDMSCI EM U$ - T OT RET URN IND
ST OXX EUROPE 600 E - T OT RET URN IND
T AIWAN SE WEIGHED T AIEX - T OT RET
T OPIX - T OT RET URN IND
Sourc e: T homs on Reuters Datastream
Menzione speciale alla borsa taiwanese!
Sul piano delle performance regionali i mercati
emergenti si sono messi in luce. La borsa di Taiwan ha
fortemente beneficiato della forte esposizione ai
tecnologici (Taiwan Semiconductor Manufacturing Co,
Hon Hai Precision Co ...) che nel periodo in esame
hanno realizzato una brillante performance. I mercati
europei sono stati fortemente penalizzati dalla
debolezza dei titoli finanziari (ritorno del rischio
bancario), mentre le borse statunitensi sono riuscite a
tenersi al passo grazie alla forte componente
tecnologica.
A livello settoriale, il comparto finanziario europeo è
stato duramente colpito dalle vicende delle banche
italiane (aumento di capitale del Monte dei Paschi) e
portoghesi. Dopo avere beneficiato delle tensioni
geopolitiche in Iraq con conseguente rialzo dei prezzi
del greggio, i titoli del settore petrolifero sono rimasti al
palo sulle due sponde dell'Atlantico, mentre l’indice dei
titoli IT continua a essere saldamente sostenuto da
Apple Inc. . Il settore dei generi di consumo ciclico non
ha perso terreno grazie al saldo sostegno dei media
statunitensi (Disney,
progressione.
Time
Warner
...)
in
forte
Il nostro giudizio sul mercato azionario resta
complessivamente positivo. Le politiche monetarie delle
banche centrali restano favorevoli anche ai livelli di
quotazione attuali. Inoltre, il livello basso dei tassi
d’interesse del mercato obbligazionario e il migliorato
quadro economico mondiale nei prossimi mesi
dovrebbero continuare a sostenere questa asset class.
Obbligazionario
Le vicende finanziarie del Gruppo Espirito Santo
(secondo gruppo bancario portoghese) hanno pesato
sui tassi dei paesi periferici, Portogallo in primis. Dopo
la discesa al 3.3% a metà giugno, il tasso a 10 anni del
debito sovrano portoghese è risalito al 4%. Spagna e
Italia hanno seguito la stessa traiettoria, anche se in
misura minore, con un rialzo dei tassi al 2,9%. Le
difficoltà del Banco Espirito Santo hanno indubbiamente
provocato un’ondata di panico sui mercati, ma le
rinnovate tensioni sui tassi dei paesi europei considerati
fragili è dovuta anche alle prese di profitto. Infatti, il
movimento di rialzo era iniziato già prima della crisi del
gruppo portoghese. Anche se questo episodio ha
riacceso i timori sul debito europeo e rivelato la fragilità
del
settore
bancario
dei
paesi
periferici,
le
problematiche per ora sembrano circoscritte al settore
bancario portoghese. Tuttavia, finché la situazione non
sarà completamente chiarita è probabile che si
verifichino nuove ondate di volatilità sui mercati
obbligazionari e del credito.
Dal canto loro, i tassi sovrani degli emittenti di
prim’ordine proseguono la loro discesa beneficiando del
movimento di ritorno sugli asset più sicuri. Così, il
rendimento a 10 anni del Bund tedesco è sceso al
1,2%, quello della Francia ha raggiunto il minimo
storico sotto l’1,64%, mentre il Treasury Bond a 10
anni è sceso al 2,5%.
Valutari
Nessuna sorpresa sul fronte del mercato valutario,
rimasto relativamente stabile e con volumi ridotti. La
decisione della BCE di adottare misure non
convenzionali ha provocato l’indebolimento dell'euro,
ma l’entità del deprezzamento è rimasta contenuta. Allo
stesso modo, il dato sul calo dell’1,1% della produzione
industriale di maggio per l’area euro (che allontana la
prospettiva di un miglioramento della crescita del PIL
nel secondo trimestre) ha avuto scarse ripercussioni
sulla moneta europea, che ha continuato a rimanere
salda. Sul fronte del dollaro si osserva un leggero
apprezzamento dopo l'annuncio della Fed riguardo
all’eventuale conclusione del programma di acquisti di
asset per ottobre. Ma il movimento è stato di breve
durata e il mercato è rimasto focalizzato sul timing
La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio,
stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale,
un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla
data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia
– implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale,
finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA.
16 luglio 2014
Andamento del cambio GBP
contro USD, EUR e CHF durante l’anno
dell’inizio della normalizzazione dei tassi. Il cambio EUR
/ USD oscilla intorno a quota 1.36.
La sterlina continua a rafforzarsi sull’onda della forte
dinamica
economica
e
delle
dichiarazioni
del
governatore della Banca d'Inghilterra in giugno su un
possibile rialzo dei tassi prima del previsto. In effetti, la
crescita del PIL dello 0,8% nel primo trimestre, il calo
della disoccupazione al 6,6% più rapido del previsto e
l'impennata dei prezzi degli immobili rafforzano la
sterlina e aumentano la probabilità di un rialzo dei tassi
di interesse già a fine 2014. La sterlina inglese ha
guadagnato terreno nei confronti dell’USD (oltre quota
1715, il livello più alto in 5 anni), dell’EUR (intorno a
quota 1,26) e del CHF (oltre quota 1.53). Mentre le
divergenze di politica monetaria tra l'area euro e il
Regno Unito dovrebbero continuare a sostenere il
rafforzamento della sterlina nei confronti dell'euro e del
franco svizzero, il cambio GBP/USD potrebbe invece
subire una correzione se si conferma l’accelerazione
della dinamica economica statunitense.
1. 75
1. 28
1. 70
1. 26
1. 65
1. 24
1. 60
1. 22
1. 55
1. 20
1. 50
1. 18
1. 45
1. 16
1. 40
J
A
S
O
N
GB P/U S D
GB P/EU R (R . H. S C A L E)
GB P/C HF
D
J
F
M
A
M
J
J
1. 14
Source: Thomson Reuters Datastream
Sostenuto dalla solida dinamica economica nel Regno Unito e
dalla crescente probabilità di rialzo dei tassi, la sterlina
mantiene una traiettoria di rialzo.
La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio,
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