VIAGGIO DENTRO AIRC Missione possibile / 4 In questo articolo: area gestione e controllo ufficio IT servizi generali Numeri, computer e servizi a sostegno della ricerca La generosità dei 4,5 milioni di sostenitori, delle imprese e delle scuole che sostengono AIRC si traduce in un patrimonio economico e di dati che viene gestito quotidianamente con la stessa grande trasparenza che caratterizza tutto il lavoro dell’Associazione N a cura della REDAZIONE on ci sono solo arance e azalee e campagne di comunicazione dirette a vecchi e nuovi soci. Nella grande e complessa macchina rappresentata da AIRC hanno un ruolo di primo piano anche attività che, almeno a prima vista, potrebbero sembrare lontane dalla missione dell’Associazione, ovvero il sostegno dei ricercatori e dei loro progetti per combattere il cancro: l’amministrazione finanziaria, la gestione dei fondi e degli acquisti e i servizi informatici. Le aree dell’Associazione che incontriamo oggi lavorano in modo trasversale con tutte le componenti di AIRC, fornendo un supporto e un aiuto costante con l’obiettivo primario di garanti- re che tutto ciò che arriva dai donatori venga organizzato e gestito nel modo migliore. Parola d’ordine è trasparenza “Una volta la gestione finanziaria di AIRC era molto più semplice e aveva cadenza semestrale: la liquidità raccolta veniva investita a brevissimo termine per poi finanziare i progetti di ricerca e le borse di studio approvati dal Consiglio direttivo. Oggi invece, grazie alle generose donazioni, ci troviamo a gestire un patrimonio rilevante che ha cambiato completamente lo scenario”. Esordisce così Renato Ceccarini, dirigente GESTIONE dell’area am- E CONTROLLO DEI FONDI RACCOLTA FONDI E COMUNICAZIONE ministrazione di AIRC, che spiega come lo spirito che anima il lavoro dell’Associazione sia presente anche a livello di fatture, resoconti e bilanci. Grazie a una gestione da sempre attenta anche alla reputazione, si è arrivati negli anni a un equilibrio tra le risorse disponibili e quelle impegnate, un’impresa non semplice ma di successo grazie a una gestione attenta, oculata e diversificata di consistenti somme di denaro. E il bilancio di esercizio annuale è uno degli esempi più lampanti della trasparenza che sta alla base di AIRC e del suo operato. “Il lettore del nostro bilancio può, in un colpo d’occhio, seguire l’andamento di ogni iniziativa di raccolta fondi realizzata nell’anno e confrontare i proventi netti con quanto realizzato l’anno prima” spiega Ceccarini, che poi prosegue: “Può sembrare poco, ma in realtà è un passo nella direzione giusta verso un obiettivo che noi abbiamo ben chiaro: rendere comprensibile e fruibile a tutti il bilancio, sia quello legale sia quello sociale, che da anni pubblichiamo sul nostro sito”. Pianificare con attenzione e seguire le procedure “Facciamo le gare persino per comprare le matite” si lamentano bonariamente dagli uffici. “Certo che le facciamo e tutti i passaggi devono seguire per filo e per segno le procedure concordate” ribatte sempre con il sorriso Anna Tortora, a capo dell’Unità pianificazione e controllo degli acquisti – o PICA (ribattezzato Pikachu dai colleghi, con tanto di Pokémon che fanno capolino da ciascun computer dell’ufficio) – che ha il compito di controllare che chiunque stia utilizzando i fondi AIRC per un acquisto lo faccia secondo le procedure uffiEROGAZIONE ciali stabilite in preceDEI FONDI denza e approvate dal Consiglio. “Il nostro ufficio non ha alcun potere deci- Da sinistra: Manuela Marconi, Marco Varisco, Raffaella De Zen, Carlotta Marzano, Lina Crisopulli, Azzurra Robbioni, Mattia Beraldo sionale, ma funge da supervisore e da garante che i fondi per gli acquisti siano utilizzati nel modo più corretto” spiega la responsabile, sottolineando come questa impostazione sia ulteriore garanzia di neutralità. E quando si parla di acquisti lo si fa a 360 gradi, includendo un vero e proprio esercito di articoli, che vanno dalle arance da distribuire nelle piazze per raccogliere fondi ai computer per gli uffici o al servizio di stampa per Fondamentale. “Il nostro lavoro di costante supervisione serve a garantire il servizio migliore al giusto prezzo nella più completa trasparenza” continua Tortora. Una trasparenza e una puntigliosità che si ritrovano anche in altre mansioni svolte dall’ufficio, come per esempio la pianificazione degli acquisti basata sulla raccolta e la valutazione di tutti i dati disponibili prima dell’approvazione finale da parte del Consiglio. “Siamo talmente pignoli che giustifichiamo anche ogni singolo spostamento dal budget originale per tenere traccia di tutte le modifiche di spesa e delle ragioni che le hanno causate” conclude la responsabile. Milioni di soci, miliardi di dati A volte è già complesso gestire una rubrica telefonica di lavoro, figuriamoci quanto può essere complesso gestire le informazioni relative a oltre 11 milioni di anagrafiche, senza contare i volontari, le aziende finanziatrici, i fornitori eccetera. Raffaella De Zen, responsabile del servizio IT/DB (information technology / database) è la regista che, assieme ai suoi collaboratori, aggiorna e tiene sotto controllo questa enorme mole di dati. “Sono miliardi di informazioni che arrivano da canali anche molto diversi tra di loro e che alla fine devono essere incasellate in modo corretto per renderle davvero utili e per rispettare la privacy di chi le ha fornite” racconta Raffaella. Il servizio IT è una struttura estremamente complessa che si è creata negli ultimi 10 anni e che è in continua evoluzione per tenere testa ai cambiamenti che quotidianamente si presentano in questo settore. Basti pensare per esempio alle diverse forme di pagamento presenti sul mercato: “ LA BUONA GESTIONE SI VEDE DAI COSTI C ” ome si fa a capire se un’associazione gestisce bene i propri fondi? La risposta è in una serie di indici specifici che danno un’idea dell’ammontare dei costi di gestione sul totale dei costi. “L’80 per cento dei fondi raccolti è destinato allo scopo istituzionale, alla missione dell’Associazione, come avviene solo nei casi di gestione più virtuosa nelle organizzazioni non profit italiane e internazionali. A questa percentuale, si aggiungono un 13 per cento di investimenti per generare la raccolta fondi e un 6-7 per cento è rappresentato dai costi del personale e del supporto generale” spiega Ceccarini, ricordando il grande contributo del 5 per mille al raggiungimento di tali numeri. Maggiori saranno le entrate derivanti dal 5 per mille – frutto di 50 anni di storia e della fiducia che il Paese ha dimostrato di tributare ad AIRC – maggiore sarà la percentuale dedicata allo scopo istituzionale. DICEMBRE 2016 | FONDAMENTALE | 27 VIAGGIO DENTRO AIRC “ I CONTROLLI NON FINISCONO MAI L ” e procedure messe in campo internamente dagli uffici che controllano la gestione dei fondi e degli acquisti sono molto accurate, ma rappresentano solo la punta dell’iceberg. “Accanto ai nostri continui e accurati controlli, ci sono anche quelli a campione che una società di revisione esegue ogni semestre” spiega Anna Tortora, precisando che questa società esterna riceve tutta la documentazione sugli acquisti da controllare e verifica che la procedura sia stata seguita correttamente. Discorso molto simile anche per quanto riguarda l’amministrazione e la gestione finanziaria dell’associazione. “Il bilancio viene validato da una società di revisione esterna, tutte le procedure di controllo interno sono soggette a revisione e vengono tenuti sotto stretto controllo anche i progetti di ricerca finanziati” dice Renato Ceccarini. A campione, vengono estratti periodicamente alcuni progetti sottoposti ad audit sulla corretta gestione dei fondi assegnati al ricercatore da parte di una società terza. “Con il tempo ci siamo dotati – e continuiamo a muoverci in questa direzione – di un sistema di giudizio esterno che rappresenta un fiore all’occhiello per la nostra Associazione, in favore della trasparenza e del corretto utilizzo dei fondi che raccogliamo” conclude. ciascuna nuova modalità crea i presupposti per sviluppare applicazioni e sezioni nuove del database da integrare a quelle già esistenti. Oppure ai dati anagrafici doppi o non corretti che possono arrivare per errore fino al database finale e che si possono poi tradurre in un flusso non corretto di informazioni. In pratica ci siamo preoccupati – e continuiamo a farlo – di concentrare in un’unica banca dati tutte le informazioni che arrivano dai canali esterni: call center, web, piazze e altro ancora” spiega la responsabile. E non finisce qui: dal database generale partono dati preziosi per un secondo database, utilizzato dall’Unità Analisi di marketing per le proprie 28 | FONDAMENTALE | DICEMBRE 2016 attività di verifica sull’andamento delle campagne di raccolta fondi. Non chiamateli solo “costi” Per poter funzionare al meglio, tutti gli ingranaggi della struttura devono incastrarsi perfettamente tra di loro e devono anche potersi muovere con agio e senza attriti. Entra in gioco a questo punto l’Unità Servizi generali, che si occupa di attività non direttamente legate ai soci e ai sostenitori AIRC, ma garantisce che tutto il personale che lavora in Associazione lo faccia nelle migliori condizioni possibili. “In un certo Da sinistra: Simona Broglia, Manuela Goglio, Renato Ceccarini, Antonio Caravello, Giuseppina Palermo, Maria Garofalo. Assente nella foto: Anna Tortora. senso siamo l’olio che fa girare gli ingranaggi” spiega Azzurra Robbioni, a capo dell’Unità grazie alla quale tutti i dipendenti AIRC – circa un centinaio – possono avere una sede efficiente in cui lavorare, un centralino che smista le chiamate, ma anche una scrivania e una sedia, oltre a fornire loro la necessaria assistenza tecnico-informatica quotidiana. “Lavoriamo per creare le migliori condizioni perché tutti i colleghi possano lavorare al meglio. Possiamo dire metaforicamente che sgomberiamo gli ostacoli e creiamo percorsi. Garantiamo infatti l’efficienza organizzativa, assistiamo i vertici, contribuiamo alla formazione e alla crescita professionale di ogni collega” dice la responsabile. A un primo e superficiale sguardo questo ufficio potrebbe sembrare solo un costo, ma si tratta ancora una volta di un servizio indispensabile per il raggiungimento dell’obiettivo finale del sostegno alla ricerca. Senza queste infrastrutture molte attività dell’Associazione non sarebbero possibili. E poi, a conti fatti, tali costi incidono per una percentuale davvero minima – attorno al sei per cento – sul bilancio finale a fronte di un servizio che permette a una grande associazione come AIRC di lavorare a pieno ritmo.