Tesi 12
Sguardo riassuntivo della polifonia del Cinquecento
Tesi 12
Sguardo riassuntivo alle forme di musica polifonica vocale cinquecentesca,
Musica Sacra mottetti e messe, Musica Profana frottola madrigale ecc.
MUSICA SACRA
Lo stile principale della polifonia sacra del ‘500 fu lo stile a cappella, cioè eseguito da sole voci,
sempre senza accompagnamento strumentale; gli strumenti furono però impiegati nella musica
sacra della scuola veneziana.
Oltre a mottetti, messe, salmi e responsori, esistevano anche altre forme minori, come i madrigali
spirituali in lingua volgare e le laude.
Il mottetto
Il mottetto nasce durante l'Ars Antiqua, derivato dalla clausola ed era formato da 3 voci:
- il tenor, che sosteneva valori lunghi e veniva eseguito dallo strumento
– il duplum che aveva un procedere più mosso
– il triplum che teneva valori brevi.
Si ricordano le composizioni di Leonin e Perotin della Scuola di Notredame.
Durante l'Ars Nova il mottetto diventa isoritmico e si inserisce anche il contra tenor con
de Machaut.
Il mottetto del '500, divenne quindi polifonico vocale su testo in latino.
Il Mottetto non era più costruito su tema gregoriano, ma usava la tecnica dell’imitazione e le voci
entravano quindi in successione come i mottetti di Palestrina.
Un esempio significativo è il mottetto Sicut cervus di Palestrina.
La messa
Durante il periodo gregoriano la messa era caratterizzata dal canto monodico, affidato ai cantori,
mentre le parti salmodiche venivano affidate ai fedeli. Il canto poteva essere sillabico, neumatico o
semisillabico, ed infine melismatico.
Durante l'Ars nova le parti della messa sono il Kyere, il Sanctus, l'Agnus Dei, e l'Ite Missa est, e
sono composti nello stile del mottetto isoritmico.
Durante il periodo fiammingo la messa del Ordinarium, diventa unitaria e si utilizza un cantus
firmus unico per tutte le parti, si forma inoltre la messa parodia.Si ricordano Ockeghem, Deprez
ecc.
La messa nel ‘500 è generalemente a 5 voci, vi è una ampia varietà contrappuntistica,
A dare unità alle 5 parti era sempre lo stesso cantus firmus gregoriano, che dava anche il titolo alla
messa.
1
Tesi 12
Sguardo riassuntivo della polifonia del Cinquecento
Palestrina fu il più grande compositore rinascimentale di messe e le più importanti furono la messa
di Papa Marcello a 6 voci e la Assunta est Maria
I salmi e responsori
I salmi avevano la forma dei due cori battenti, che si alternavano nell'esecuzione.
I responsori erano composizioni polifoniche di risposta ai salmi.
Celebri i responsori di Palestrina per la settimana santa del 1573, che furono cantati in Cappella
Sistina, la prima cappella musicale rinascimentale romana.
MUSICA PROFANA
All’inizio del ‘500 i compositori italiani mossi da un rinnovato desiderio di una musica originale
nazionale, preferirono alle musiche fiamminghe, le forme popolaresche: frottole, barzellette,
strambotti, odi.
Tutte composizioni a 4 parti in stile omofonico accordale a 4 voci, ma spesso cantava solo la voce
superiore e le altre erano svolte da strumenti.
Il madrigale
Il madrigale è una composizione polifonica solo vocale, che inizia a diffondersi nel Trecento.
Il termine madrigale probabilmente deriva da Lingua madre.
Gli argomenti dei primi madrigali erano generalmente di carattere amoroso o agreste.
Giovanni da Firenze stabilì i caratteri stilistici tipici del madrigale Trecentesco.
Formalmente il madrigale era composto da due o 3 versi definite terzine aventi lo stesso ordine di
rime. Ogni terzina è di norma seguita da un ritornello di uno o due versi a rima baciata.
Il madrigale del 500, ha poco a che fare col madrigale del ‘300, che invece, come detto era solo
vocale e di forma metrica fissa.
Il madrigale del '500 è contemporaneo al Petrarchismo
Il letterato Pietro Brembo sosteneva, che in poesia la sonorità e il ritmo delle parole, hanno una
diretta ripercussione sul significato stesso. Secondo Brembo, una parola non è intercambiabile con
un suo sinonimo poichè perderebbe comunque il senso stesso della frase.
Si iniziò dunque come detto, a riconsiderare la parola nella sua foneticità.
Il madrigale cinquecentesco era caratterizzato da melodie ricercate, ma di polifonia semplice, ed
ammetteva l’accompagnamento strumentale e non aveva un preciso schema metrico e neppure
ritornelli, mentre i testi erano di stampo petrarchesco.
Particolare attenzione veniva posta all’accostamento tra poesia e invenzione musicale con i
madrigalismi. Il madrigale ebbe un carattere cromatico e successivamente imitativo.
2
Tesi 12
Sguardo riassuntivo della polifonia del Cinquecento
Il madrigale era quindi di forma aperta o durchcomponiert, cioè senza ripetizioni
Si sviluppa poi un genere di madrigale definito alla breve con ritmi rapidi e sincopati.
Si sviluppa inoltre un altro genere di madrigale definito arioso, con un tono molto declamatorio.
Successivamente, si sviluppa anche un altro genere chiamato villanesche alla napoletana con ritmi
vivaci e irregolari, definite anche canzonette.
Tra i musicisti si ricorda anche L.Marenzio e de Wert che musica i versi del Tasso, ma anche Carlo
Gesualdo .
Da notare come il madrigale drammatico, che fu utilizzato come intermezzo nelle commedie, e fu
il precursore del nascente melodramma.
La frottola
Questo termine viene usato in senso generico dai musicologi, per designare un tipo di composizione
strofica, che fu coltivato nelle corti italiane del nord, alla fine del ‘400 e fino ai primi decenni del
‘500.
La frottola ha uno stile poetico musicale semplice e fortemente sillabico, di tipo quasi
declamatorio.
Nella frottola, un solista esegue la parte più acuta definita cantus, accompagnato dal liuto che suona
le parti del tenor e del bassus.
Isabella, d'Este fu produttrice di numerose pubblicazioni di genere frottolistico, ed ebbe per questo
al suo servizio i compositori più importanti di questo genere vale a dire Bartolomeo Trombicino e
Marchetto Cara.
Bibliografia:
M.Carrozzo C.Cimagalli, Storia della Musica Occidentale Volume 1, Armando Roma 2008
pp.197-198, 223-231 243- 250
E.Surian, Manuale di Storia della Musica Volume 1, Rugginenti Torino 2006,
pp.221-238
3