STORIA DELLA MUSICA
CAP.6
IL 500
RINASCIMENTO, RIFORMA E CONTRORIFORMA
Il senso di magnificenza e di perfezione che emana dalla musica del
500 è dovuto al raggiunto equilibrio fra la scrittura polifonica in stile
contrappuntistico (che aveva imperato coi Fiamminghi e che si era
affermato nel 1400) e il nuovo senso dell’armonia caratteristico della
musica del 500 .
Il senso dell’armonia costituisce la nuova forma di intuizione del
secolo ed è per la musica,l’equivalente di quei concetti che nell’arte,
nelle scienze,nella filosofia,determinarono la grande rivoluzione del
Rinascimento1.
L’armonia aveva fatto la sua prima apparizione coi trovieri e i trovatori
per insinuarsi poi nelle canzoni popolari .IL 500 rappresenta sotto
questo aspetto, una di quelle epoche costituenti un punto di arrivo,
dove confluiscono le ricerche dei secoli precedenti e ogni artista se ne
può servire a piene mani. La polifonia del 500 è comunque difficile da
capire poiché occorre un orecchio ben esercitato per seguire il moto
delle parti nel loro maestoso intrecciarsi, ed è facile che ad orecchie
profane l’opera convenzionale del più mediocre praticante sia
paragonata e messa allo stesso livello delle più belle messe
palestriniane.
La Messa è appunto, assieme al mottetto e al madrigale la forma
polifonica dominante durante tutto il 500.Essa è paragonabile per
struttura e complessità, alla moderna sinfonia. Il testo nella messa è
ovviamente immutabile ed è all’inventiva dell’artista che è affidata tutta
l’elaborazione della sua struttura ( Palestrina ne scrisse ben 105) Più
duttile della messa fu il mottetto minore forma di musica sacra a più
voci. Corrispondente profano del mottetto fu il madrigale,non più
legato ad una particolare forma poetica come nel trecento,adesso è una
breve forma polifonica che riveste qualsiasi forma poetica in lingua
volgare.
Il 500 in Italia è caratterizzato da due grandi scuole polifoniche : la
Scuola veneziana e la Scuola romana .Mentre la Scuola Romana
coltiva esclusivamente la musica sacra fedele al puro canto vocale
secondo i dettami del
Concilio di Trento2. La scuola Veneziana
coltiva di più il madrigale profano e introduce nella polifonia della
chiesa l’uso degli strumenti. Essa rappresenta il ponte tra la polifonia
fiamminga e l’arte del madrigale del 500 . I primi musicisti furono
infatti fiamminghi. Adriano Willaert (1490-1562) Philippe Verdelot,
Jacob Arcadelt che visse a Firenze e a Roma. (Il bianco e dolce cigno
di Arcadelt fu uno dei pezzi più famosi del 500) Ma i geni più
rappresentativi della scuola veneziana furono Andrea ( 1510-1586) e
Giovanni Gabrielli.Organisti che coltivarono tutti i generi musicali,
dalla polifonia sacra al madrigale.
La fastosità, la ricchezza, la gioia di vivere di quel tempo della
Serenissima,traspare
dalla
polifonia
superba
dei
Gabrielli,
paragonabile all’arte coloristica di un Tiziano o di un Veronese. Con
loro è di gran lunga superata la secca aridità scolastica del
contrappunto fiammingo.
Nel 500 otre alla polifonia sacra si affermò il madrigale profano.
Toccò a Luca Marenzio, lombardo (1560-1599)di portarlo alle più alte
vette. Il madrigale di Marenzio è una composizione elegante e raffinata
che non ha nulla di svenevole. Più esasperato e tormentato fu il
napoletano Gesualdo principe di Venosa (1560-1614) (uxoricida per
gelosia),nei suoi madrigali si rompe l’equilibrio di Marenzio e vi
traspare un’insaziabile febbre cromatica e lo smisurato disordine delle
sue passioni.
Toccherà a Claudio
Monteverdi
concludere
l’evoluzione
del
madrigale verso la pienezza d’espressione e l’intensa umanità senza
cadere nel cerebralismo. Altra figura di artista del 500 fu il monaco
bolognese Adriano Banchieri (1567-1634)ricordiamo .”La barca di
Venezia per Padova” e “La pazzia senile”.
Al contrario della scuola veneziana, quella romana curò esclusivamente
composizioni sacre così, mentre in quella si manifesta tutto lo spirito
del nostro Rinascimento, in quella romana si rispecchia lo spirito della
Controriforma.3. Messa e mottetto sono le due forme esclusive della
scuola romana, esclusivamente vocale. Al contrario del canto
gregoriano che più che un canto era una preghiera modulata, qui si ha
una tecnica complicatissima, perfettamente padroneggiata dove
l’espressione religiosa diventa arte. Il più grande rappresentante della
scuola romana fu Pier Luigi da Palestrina(1525-1594).Dotato di una
tecnica di una inarrivabile complessità, fuse contrappunto ed armonia in
opere di grandiosa magnificenza e celestialità tenera e dolce e crea
un’atmosfera di pace e di dolcezza soprannaturale. Parla l’anima in
assenza del corpo e della carne :
Ancora per tutto il 600 la purezza della polifonia a cappella fu
scrupolosamente osservata finchè divenne pura accademia o pezzo da
museo.A questa sorte non sfugge neppure il grandioso miserere di
Allegri.
Altra figura dominante del 500 fu Orlando di Lasso (1532-1594) al
contrario di Palestrina fu uomo di mondo avvezzo alla vita delle corti,
continuamente in viaggio per le corti d’Europa, fu uno dei più squisiti
autori di canzoni profane. Si convertì, dopo una crisi religiosa ,all’arte
sacra nell’ultima parte della sua vita. Altro grande fiammingo Filippo
de Monte (1521-1603) autore di una sterminata produzione ,visse in
Italia influenzato dalla Scuola Romana e Veneziana.
L’evento più rilevante di questo periodo si ebbe in Germania con la
Riforma :sia Calvino che Lutero si affrettano a negare la validità delle
forme strumentali come erano state concepite dalla Chiesa di Roma.
Martin Lutero inoltre
valorizzò il canto popolare nelle chiese e
trasformò l’immenso patrimonio dei canti del popolo (Lieder)in canti
religiosi pr cui questo immenso patrimonio popolare non fu disperso
ma valorizzato nei
Corali divenendo il patrimonio culturale delle
future generazioni musicali tedesche.
DISCOGRAFIA
Rinascimento (arte) Periodo della storia dell'arte compreso tra il XV e il XVI secolo, corrispondente
allo sviluppo del Rinascimento inteso come più ampia categoria storiografica. Interessò gli ambiti della
pittura, della scultura e dell'architettura e le arti cosiddette minori. I principi base di questa "rinascita",
descritta e celebrata da Giorgio Vasari nelle sue Vite (1550), furono il ritorno alle forme classiche
dell'arte romana antica, l'adozione di un metodo "sperimentale" nello studio della natura e la concezione
dell'individuo come misura e centro dell'universo.
1
.
Concilio di Trento XIX concilio ecumenico della Chiesa cattolica, che, in reazione alla Riforma
protestante, deliberò una riforma generale del corpo ecclesiastico e ridefinì i dogmi. I decreti conciliari
ratificati da papa Pio IV il 26 gennaio del 1564 costituirono il modello della dottrina di fede e della
pratica della Chiesa cattolica fino alla metà del XX secolo.
2
.
Controriforma Movimento nato in seno alla Chiesa cattolica nel XVI secolo con lo scopo di arginare le
posizioni eretiche e le devianze dottrinali dovute alla Riforma protestante, rinvigorendo l'ortodossia. Il
movimento caratterizzò un'epoca con il tentativo di concretizzare le istanze e i fermenti di rinnovamento
e di rigenerazione provenienti dall'interno del cattolicesimo stesso, che trovarono una controparte nelle
discussioni dei concili. Controriforma Movimento nato in seno alla Chiesa cattolica nel XVI secolo con
lo scopo di arginare le posizioni eretiche e le devianze dottrinali dovute alla Riforma protestante,
rinvigorendo l'ortodossia. Il movimento caratterizzò un'epoca con il tentativo di concretizzare le istanze
e i fermenti di rinnovamento e di rigenerazione provenienti dall'interno del cattolicesimo stesso, che
trovarono una controparte nelle discussioni dei concili.
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