Political Risk & Country Analysis
Marzo, 2014
STATI UNITI D’AMERICA – Guida Paese
STATI UNITI D’AMERICA
Superficie: 9.826.675 km²
Città principali: Washington (capitale), New York, Los Angeles
Popolazione ed età media: 316 mln; 37,2 anni
Fonte: CIA World Factbook, 2014
Fonte: CIA, The World Factbook, 2013
Lingue: inglese
Forma di governo: Repubblica federale presidenziale
Agenzie di rating
S&P’s
Moody’s
Fitch
SACE 1
Contesto operativo
Fare business 2
Competitività 2
Corruzione 2
Rating
Outlook
AA+
Aaa
AAA
0/7
Stabile
Negativo
Negativo
-
Opportunità per il business internazionale 3
Classificazione
4° (su 189 paesi)
5° (su 148 paesi)
19° (su 177 paesi)
Punti di debolezza
Dati macroeconomici
2012
2013
2014s
2015s
PIL ($ mld)
16.245
16.803
17.590
18.382
PIL pro capite ($)
51.743
53.114
55.170
57.210
Variazione del PIL (%)
2,8
1,9
3,0
2,6
Consumi privati (% PIL)
68,6
68,4
68,4
68,5
Consumi privati (% )
2,2
2,0
2,6
2,4
Inflazione (%)
2,1
1,5
2,0
2,1
Disoccupazione (%)
8,1
7,4
6,5
6,1
Bilancio Pubblico (% PIL)
-6,8
-4,1
-2,9
-2,6
Debito pubblico (% PIL)
70,0
71,8
70,4
68,9
Cambio USD/EUR
1,32
1,38
1,27
1,27
2011
2012
Export Italia
22.830
26.640
Import Italia
13.025
12.660
Saldo Italia
9.805
13.980
Contesto operativo
eccellente: si colloca al 4°
posto al mondo per facilità
di fare business.
Leader nella protezione
dei diritti di proprietà
intellettuale: circa 1 mln di
brevetti all’anno.
Fonte: ICE, febbraio 2014
Condizioni di assicurabilità: i Paesi sono classificati in 8 categorie di rischio da 0
a 7, dove 0 rappresenta il minimo rischio, mentre 7 il massimo.
2
Fare business: World Bank, Doing Business 2014
Competitività: World Economic Forum, Global Competitiveness Index 2013-14
Corruzione: Transparency International, Corruption Perceptions Index 2013
3
L’indicatore è una media delle valutazioni espresse nelle singole sezioni del
documento.
1.
UniCredit – Political Studies
Coabitazione al Congresso:
Obama dovrà governare con un
Congresso diviso (maggioranza
dei Democratici al Senato, dei
Repubblicani alla Camera),
almeno fino alle elezioni di
medio termine del novembre
2014.
Il più grande mercato al
mondo: 3° paese al mondo
per popolazione e 1°
economia mondiale per PIL
nominale pari a $16,8
trilioni nel 2013. Il mercato
statunitense è diversificato
nei gusti dei consumatori e
ha una gamma di livelli di
reddito diversificata.
Forza lavoro qualificata e
produttiva: i lavoratori
statunitensi sono tra i più
produttivi al mondo, sia per
singola ora lavorata sia nel
corso di un anno.
Fonte: The Economist Intelligence Unit, febbraio 2014
Interscambio mln €
Investimenti deboli: I consumi
sono in ripresa, ma gli
investimenti delle imprese
rimangono deboli.
Punti di forza
Pag. 1
Normativa del lavoro
business-friendly: mercato
del lavoro flessibile e forza
lavoro qualificata grazie ad
un sistema di istruzione che
vanta un alto numero di
laureati.
Disclaimer nell’ultima pagina.
Marzo, 2014
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STATI UNITI D’AMERICA– Guida Paese
QUADRO POLITICO
Contesto politico
Indicatori politico-sociali
Fonte: Rielaborazione UniCredit su dati
Economist Intelligence Unit, 2014
QUADRO ECONOMICO
Contesto economico
Composizione del GDP 2013
1) Scenario politico.
Dal 2008 gli Stati Uniti sono retti da un’Amministrazione democratica guidata
dal Presidente Obama. Nel 2012, seppur in presenza di un contesto economico in
grande affanno, Obama è stato rieletto. Tuttavia, dovrà governare con un
Congresso diviso (maggioranza dei Democratici al Senato, dei Repubblicani alla
Camera), almeno fino alle elezioni di medio termine del novembre 2014.
2) Tematiche attuali.
Obama ha dovuto affrontare una delle più complesse crisi finanziare di questo
secolo, in risposta alla quale le misure intraprese sono state:
 imponenti stimoli all’economia;una legge sul sistema finanziario;una storica
riforma sanitaria;salvataggio di banche ed imprese automobilistiche per evitare
il crollo dell’economia;
 la legge bipartisan approvata a dicembre 2013 dal Congresso che mette al
riparo i bilanci federali 2014 e 2015 da nuove minacce di shutdown
(chiusura parziale delle attività pubbliche per mancanza di fondi) e riduce i
tagli automatici di spesa.
 il Senato americano ha approvato il piano per aumentare la soglia del debito
governativo (al momento il debito è oltre $ 17.000 mld) fino a marzo 2015,
dopo che i Repubblicani hanno rinunciato a tentare di ottenere concessioni dai
Democratici (il governo per indebitarsi ulteriormente necessita
dell'autorizzazione del Congresso).
3) Scenari futuri.
Il Paese non presenta particolari rischi politici ma l’Amministrazione si dovrà
confrontare con un’agenda densa di priorità: ripresa dell’economia, rilancio
degli investimenti nell’istruzione e nelle infrastrutture, riforma dell’immigrazione,
sviluppo di una nuova politica energetica.
1) Elementi di forza.
 Politica fiscale espansiva.
 Tassi di interesse ai minimi: la Fed si è mossa in modo aggressivo per
stimolare l'economia americana.
 Conti pubblici in miglioramento: si prevede che il deficit del bilancio federale
diminuisca dal 4,1% del PIL nel 2013 al 1,8% nel 2018.
 Ripresa grazie all’aumento dei consumi privati: l'economia dovrebbe
continuare a crescere anche nel 2014 e negli anni successivi a tassi pari 3%, con
una creazione di posti di lavoro (in media mensile) di circa di 225.000 unità.
L'aumento riflette principalmente il contributo positivo dei consumi privati. La
creazione di nuovi posti di lavoro, la diminuzione del debito delle famiglie e
bassi tassi di interesse hanno incrementato la spesa dei consumatori. Questa
combinazione di fattori suggerisce che, a più di cinque anni dall'inizio della
recessione, i consumatori americani sono pronti a far ripartire l'economia.
2) Elementi di debolezza.
 Settore immobiliare: sebbene i prezzi delle case abbiano smesso di diminuire,
molte famiglie risentono ancora del crollo del 30% dei prezzi delle case
registrato nel 2006-09. Questo impedisce a molti proprietari di vendere i propri
immobili e trasferirsi in cerca di nuove opportunità di lavoro .
 Crescita investimenti rimane debole: la crescita degli investimenti non
residenziali è crollata dal 7,3% nel 2012 al 2,6% nel 2013. Il basso livello di
investimenti delle imprese è dovuto ad una combinazione di fattori, tra cui
l'incertezza sulle prospettive economiche, stringenti regolamenti, e forti incentivi
per molte aziende ad acquistare azioni proprie, piuttosto che a reinvestire i
profitti.
3) Scenari futuri.
La principale sfida di Obama in politica economica sarà quella di superare la
forte contrapposizione che contraddistingue i due grandi schieramenti politici
americani, senza che ciò si ripercuota sull’economia.
Fonte: Rielaborazione UniCredit su dati CIA World
Factbook, 2014
Political Studies
Pag. 2
Disclaimer nell’ultima pagina.
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STATI UNITI D’AMERICA– Guida Paese
INTERSCAMBIO COMMERCIALE - IDE
Import dall’Italia per settori (mln €,
2012)
Fonte: Rielaborazione UniCredit su dati ICE, 2014
Flussi dei principali Paesi investitori
(mld €, 2011)
Fonte: Rielaborazione UniCredit su dati ICE, 2014
QUADRO OPERATIVO
Contesto operativo
Principali indicatori DB 2014
1) Scambi con l’Italia.
Nel 2012, le esportazioni italiane verso gli USA sono state pari a € 26,6 mld
rispetto ai € 22,8 mld registrati nel 2011. Le importazioni italiane sono invece
ammontate a € 12,6 mld, in flessione rispetto ai € 13 mld del 2011. La bilancia
commerciale ha registrato un saldo in attivo pari a € 13,9 mld.
2) Import settoriale dall’Italia.
Nel 2012, i prodotti italiani più esportati verso gli Stati Uniti sono stati: macchinari
e apparecchiature; altri mezzi di trasporto, autoveicoli, rimorchi e
semirimorchi; prodotti alimentari e prodotti delle altre industrie
manifatturiere.
3) Interscambio e Investimenti Diretti Esteri (IDE).
Nel 2012 gli Stati Uniti hanno importato merci per un totale di € 1.771 mld
(+11,6% rispetto ai € 1.624 mld del 2011) e ne hanno esportate per € 1.203 mld
(+13,01% rispetto al 2011), registrando un disavanzo commerciale di € 567.359
mln, rispetto ai € 522.566 mln del 2011. Hanno inciso maggiormente
sull’aumento del deficit il forte aumento dell’import di
automobili,
componentistica e beni d’investimento. Le materie prime e i prodotti petroliferi
sono la componente più rilevante delle importazioni USA, pari a circa il 33% del
totale, seguiti da beni d’investimento (tra cui i macchinari per l’industria), beni di
consumo (tra cui l’abbigliamento), automobili e componentistica e prodotti
alimentari e bevande.
Nel 2011 il flusso di investimenti diretti esteri in entrata negli USA è stato
pari a € 163 mld in aumento rispetto al 2010 quando gli IDE sono stati € 149,2
mld. L’Italia occupa il 16° posto tra i principali paesi investitori con un flusso di
IDE verso gli USA pari a € 2,3 mld nel 2011.
1) Contesto operativo.
Gli Stati Uniti vantano l'economia più grande e tecnologicamente avanzata al
mondo, con un PIL pro capite di oltre $ 53mila. I sistemi di regolamentazione e di
tassazione conferiscono agli investitori stranieri ineguagliabile libertà operativa. Il
Paese vanta una delle forze lavoro più qualificate e produttive al mondo, un
sistema giudiziario trasparente, eccellenti infrastrutture e l’accesso al mercato più
grande e redditizio al mondo. Il Doing Business 2014 colloca il Paese al 4° posto
su 189 paesi in termini di facilità nel fare business. Il Paese registra eccellenti
risultati per quanto riguarda: accesso al credito e protezione degli investitori.
L’Indice sulla Competitività 2013-14 colloca gli USA al 5° posto su 148 paesi. Il
Paese eccelle per quanto riguarda educazione, infrastrutture e quota di mercato.
2) Pagamenti e riscossioni.
L’assegno e le cambiali offrono scarse garanzie di pagamento. I trasferimenti
bancari sono regolarmente utilizzati. Le procedure per la cause di insolvenza
durano in media 1,5 anni, comportando spesso la vendita dell’azienda. Il tasso
medio di recupero è di 81,5 centesimi per ogni dollaro. Gli USA sono al 17°
posto su 189 nella classifica Doing Business 2014 per quanto concerne la
facilità nel risolvere casi di insolvenze.
I 5 fattori maggiormente problematici per fare business
Fonte: Rielaborazione UniCredit su dati World Bank, Doing
Business 2014 (0 = migliore performance).
Political Studies
Fonte: Rielaborazione UniCredit su dati World Economic Forum,
The Global Competitiveness Report 2013-2014. *Classifica stilata
in base alle risposte ricevute dagli imprenditori operanti in loco
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STATI UNITI D’AMERICA– Guida Paese
PRESENZA UNICREDIT
UniCredit S.p.A.
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Political Studies
Political Studies:
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Political Risk & Country Analysis*:
Angelica Attolico (Head of Political Risk & Country Analysis);
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De Bernardis Valentino (Political Analyst);
Esra Gulfidan (Political Analyst);
Alessia Messina (Political Analyst).
* Political Risk & Country Analysis monitora regolarmente l’area dell’Europa Centro-orientale (AT, BA, BG, CZ, DE, EE, HR, HU,
LT, LV, PL, RO, RU, SK, SLO, SRB, TR, UA), ed altre regioni del mondo tra cui l’ Asia, l’ Africa, il Medio Oriente e l’America del
Sud.
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