Lezione mecc n.13 pag Argomenti di questa lezione • • • • • • • • Introduzione alla dinamica dei sistemi Definizione di centro di massa Forze esterne ed interne ad un sistema Quantità di moto e sue variazioni (prima equazione cardinale della dinamica) Sistemi di due particelle: urti Sistemi di due particelle: massa ridotta Impulso di una forza Forze impulsive Inoltre, prossimamente su questi schermi: • una particolare classe di sistemi a molte particelle: i corpi rigidi 1 Lezione mecc n.13 pag Media aritmetica e media pesata Esempio: materia xxx yyy zzz totale crediti 6 4 2 12 voto 20 22 30 72 Media aritmetica: 72/3=24 Media pesata: (620+422+230)/12=(120+88+60)/12=22.3 ⇒ voti più bassi pesati con più crediti riducono il risultato. Si ha un sistema formato da molte particelle, come definire il suo centro? Se ri è la posizione della particella i-ma,che ha massa mi, definiamo Mtot=m1+m2+…+mn= massa del sistema Rcm=(m1r1+ m2r2+..+ mnrn)/Mtot=posizione del centro di massa Più sinteticamente, Estensione al caso di distribuzione continua N ∑m i = M tot 1 1 M tot r r ∑ mi ri = Rcm N 1 2 Lezione mecc n.13 pag Per passare alla dinamica, deriviamo l’espressione di Rcm per trovare una definizione della velocità e dell’accelerazione del centro di massa r dRcm d 1 = dt dt M tot N r 1 m r = ∑1 i i M tot N 1 d r m r = ∑1 i dt i M tot r r ∑ mivi = Vcm N 1 In modo analogo, continuando a derivare, troviamo acm r dVcm d 1 = dt dt M tot N r 1 m v = ∑1 i i M tot N d r 1 m v = ∑1 i dt i M tot N r r m a ∑ i i = acm 1 se moltiplichiamo per Mtot gli ultimi due membri otteniamo N r r m a = M a ∑ i i tot cm 1 r r ovvero ∑ Fi = M tot acm N 1 Questo ci permette di dire che il centro di massa del sistema accelera come se il sistema fosse una sola particella di massa Mtot sottoposta a una forza complessiva data dalla somma di tutte le forze agenti su tutte le particelle. Notare che a loro volta, le Fi sono da considerarsi forze risultanti: su ogni particella possono agire tante forze. 3 Lezione mecc n.13 pag 4 Esempio F12 1 2 F13 g F23 3 Qui sulla particella 1 agiscono tre forze. Una è dovuta all’interazuione con 2, una all’interazione con 3 e una proviene dall’esterno del sistema ed è il peso (interazione con la Terra, che non è considerata parte del sistema). Lo stesso si può dire per F2 e F3 F1=F12+F13+M1g F2=F21+F23+M2g F3=F31+F32+M3g Per il sistema, Ftot=F1+F2+F3 e Ftot=(M1+M2+M3)acm Lezione mecc n.13 pag Consideriamo, per la lista delle forze, di quali informazioni disponiamo grazie al 3° principio della dinamica: Fij=−Fji quindi, nel nostro esempio, F12=−F21, F13=−F31, F32=−F23, Grazie a questo, nella somma di tutte le forze si annullano a coppie tutti i termini che vengono da forze interne al sistema: F1=F12+F13+M1g F2=F21+F23+M2g F3=F31+F32+M3g Nella somma di tutte le forze che agiscono su tutte le particelle possiamo non considerare tutte le forze che vengono da dentro il sistema: n r r r M tot acm = Ftot = ∑ Festerne − i 1 5 Lezione mecc n.13 pag E’ molto opportuno riscrivere le equazioni della dinamica dopo aver introdotto una nuova quantità che si chiama quantità di moto p=mv per un sistema di particelle, Ptot=Σpi derivando, si può scrivere r N N r r N dPtot d r N = ∑ mi vi = ∑ mi ai = ∑ Fi =∑ Fext − i =Ftot dt dt 1 1 1 1 questa relazione è una delle due relazioni fondamentali della dinamica, è stata dedotta a partire dal 2° e 3° principio della dinamica ed è nota come prima equazione cardinale della dinamica in più (rispetto ai principi della dinamica) questa è corretta anche per sistemi a massa variabile: F=ma vale solo se m è costante: se per qualche ragione m cresce, serve forza anche per mantenere un corpo a velocità costante. Un vagone si muove sotto la pioggia, che pian piano lo riempie. Affinché la velocità del vagone resti costante, serve una forza che provveda ad accelerare le gocce che cadono dentro il vagone fino alla velocità del vagone stesso. L’equivalente del primo principio della dinamica, dedotto dalla prima eq. cardinale, suona così: La quantità di moto totale di un sistema si conserva se è nulla la somma delle forze esterne agenti sul sistema. In particolare, Ptot è costante per tutti i sistemi isolati. 6 Lezione mecc n.13 pag Urti e dinamica interna di sistemi di due particelle. Esiste un approccio che riduce lo studio della dinamica di un sistema di due particelle allo studio della dinamica di una particella singola. 2 1 Consideriamo posizioni, velocità e accelerazioni dei due oggetti: x1, v1=dx1/dt, a1=dv1/dt=d2x1/dt2 x2, v2=dx2/dt, a2=dv2/dt=d2x2/dt2 scriviamo le differenze di queste quantità: x=x2−x1 v=v2−v1 a=a2−a1 queste quantità si chiamano posizione relativa, velocità relativa, accelerazione relativa Se il sistema è isolato, le particelle subiscono solo le forze che ciascuna esercita sull’altra. Queste forze sono uguali ed opposte per il 3° principio. 7 Lezione mecc n.13 pag 8 a=? a=a2−a1=F2/m2−F1/m1=F21/m2−F12/m1= F21/m2+F21/m1=(1/m2+1/m1)F Se definiamo µ come 1/µ=(1/m2+1/m1), otteniamo F=µa Quanto vale µ? Se m1=m2, S m1>>m2, k M µ= µ= 5M µ= ω= Nel moto della Terra intorno al sole, Qual è la forza? Qual è la massa ridotta? Lezione mecc n.13 pag 9 Urti fra due corpi Per ogni particella, vogliamo conoscere ∆p. Poiché F=dp/dt, ∆p=∫Fdt ∫Fdt si chiama impulso Spesso si considerano urti istantanei. Sono urti che avvengono con forze di interazioni molto intense, ma per durate molto brevi. Lezione mecc n.13 pag 10 L’impulso ∫Fdt è fissato, e possiamo immaginare di mandare F all’infinito riducendo contemporaneamente il dominio di integrazione: F F t F t t La presenza di forze impulsive, permette di trascurare l’effetto di altre forze durante la breve durata dell’urto. Per esempio durante l’urto fra due auto possiamo trascurare l’effetto del peso e dell’attrito fra gomme e asfalto. Forze che possono essere di natura impulsiva: forze di contatto, altre reazioni vincolari…. Forze che NON possono essere di natura impulsiva: forza elastica, forza peso, attrito dinamico…