Lezione TD n.24 Argomenti di questa lezione: • Capacità termica e calore specifico • Calore latente e transizioni di fase, curve di riscaldamento • Lavoro delle forze di pressione • Natura vettoriale delle superfici • Piano di Clapeyron (o piano pV) • Numero di Avogardo e concetto di mole • Trasformazioni nei gas • Legge di stato dei gas perfetti • Calori specifici nei gas • Primo principio della termodinamica pag 1 Lezione TD n.24 pag 2 Capacità termica e calore specifico Proporzionalità fra calore scambiato da un corpo e variazioni della sua temperatura Q=C∆T C capacità termica (dipende dal materiale e dalla quantità di materia contenuta nel corpo) C è proporzionale alla massa: C=mc, Q=mc∆T c calore specifico (dipende solo dal materiale e dal modo in cui viene riscaldato) modo: A quale temperatura? a V costante? A p costante? Sotto qualche altra condizione? Lezione TD n.24 pag Calore latente e transizioni di fase. Qlat=L m In una transizione di fase si assorbe calore (in quantità rilevanti!) senza che la temperatura aumenti: il calore serve solo a far cambiare lo stato del materiale (da solido a liquido, da solido a gassoso, da liquido a gassoso) Curve di riscaldamento temperatura Calore (o tempo) 3 Lezione TD n.24 pag Lavoro delle forze di pressione (richiamo) dL=Fds=F ds// F=pA diretta perpendicolarmente ad A, ds// ds anche ds// (che è parallelo a F) è perpendicolare ad A L=p A ds//=p dV 4 Lezione TD n.24 pag Spesso conviene riconoscere ad A la sua natura vettoriale: un elemento infinitesimo di superficie dA ha tutte le proprietà di un vettore: il suo modulo è dA la sua direzione è quella della retta perpendicolare al piano di dA (o al piano tangente all’area in dA) il verso è a scelta per le superfici chiuse il verso si può scegliere fra entrante e uscente 5 Lezione TD n.24 pag Piano pV (o piano di Clapeyron). p V Punti stati di equilibrio, Curve trasformazioni quasi-statiche: costituite da successioni di stati di (quasi)equilibrio Lavoro e piano di Clapeyron p B A V 6 Lezione TD n.24 pag 7 Costante di Avogadro Una mole di particelle (atomi, molecole…) = Un assegnato numero di particelle Se le particelle sono pesanti prendendone un certo numero si ottiene una quantità di materia pesante, se sono più leggere, la quantità di materia corrispondente a una mole sarà anch’essa più leggera Questo numero assegnato è molto grande perché si usa per passare da scala atomica a scala “umana” In un grammo di idrogeno ci sono (circa) 6.0221023 atomi di idrogeno H In due grammi di idrogeno ci sono 6.0221023 molecole di idrogeno H2 In 16 grammi di ossigeno ci sono 6.0221023 atomi di ossigeno O In 18 grammi di acqua, ci sono 6.0221023 molecole di H2O NA=6.0221023 si chiama costante di Avogadro Per misurare la quantità di materia su scala “umana” non si possono contare le particelle: si usa la massa. Se è nota la massa atomica o molecolare, invece di misurare la massa si possono “contare” le particelle Lezione TD n.24 pag 8 Nei gas (in condizioni non estreme), si osserva che se T costante, p ∝ 1/V; se p costante, V ∝ T; se p e T sono fissate, V ∝ quantità di gas La quantità di gas si misura attraverso la sua massa Il tutto si riassume dicendo che PV=mℜT Si trova che ℜ è una costante che ha un valore diverso per ogni sostanza: un valore per l’H2, uno per l’O2, uno per l’He, ... Se, per definire la quantità di materia, invece della massa, si usa il numero di moli, la relazione scritta sopra diventa L Leeggggee ddii ssttaattoo ddeeii ggaass ppeerrffeettttii PV=nRT Con n=numero di moli, R=8.31J/k, R è una costante valida per tutti gas (in condizioni non estreme). Tenuto conto del fatto che nNA=N è il numero di particelle, si può dire che pV=NkBT, dove kB=R/NA kB è un’altra costante molto importante, nota come costante di Boltzmann ovviamente è molto piccola, essendo legata a fatti di scala atomica Lezione TD n.24 pag Calori specifici per i gas. Q=C∆T C capacità termica, è proporzionale alla quantità di materia (massa): C=mc, Q=mc∆T Ricordiamo quanto detto in precedenza: Per i gas, è più opportuno indicare la quantità di materia in termini di numero di moli e non di massa. calore specifico molare: Q=n c ∆T Per i gas, il modo in cui viene fornito calore è molto importante per definire il valore esatto di c: poiché i gas possono espandersi molto quando vengono riscaldati, il lavoro p∆V che possono fare può essere molto grande, così che il calore fornito anziché essere usato tutto per aumentare la temperatura può essere convertito in lavoro in quantità rilevanti. Due condizioni di riscaldamento molto semplici da realizzare sono quella a p costante e quella a V costante. Q=n cV ∆T Q=n cp ∆T 9 Lezione TD n.24 pag 10 Primo Principio della termodinamica Estensione all’energia termica del principio di conservazione dell’energia. La materia ha, oltre alle forme meccaniche d’energia già studiate, un’energia interna. Per cambiare l’energia interna di un corpo, si può lavorare su questo corpo, o fornirgli calore. ∆Eint=Q + L Spesso l’idea è di fornire calore ad un corpo cercando di ottenere lavoro da quel corpo. Perciò si usa (ma non tutti lo fanno) un convenzione dei segni per cui è positivo il calore fornito AL corpo e il lavoro svolto DAL corpo, con questa scelta dei segni, PPrriim moo pprriinncciippiioo ddeellllaa tteerrm mooddiinnaam miiccaa ∆Eint=Q−L