diario ecumenico
GENNAIO
Russia-Polonia – Continua il dialogo. In un’intervista del
6 gennaio all’agenzia di stampa Interfax Religion il metropolita
Hilarion, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, indica la firma del messaggio comune tra polacchi e russi avvenuto a Varsavia nell’agosto
2012 come l’evento più importante dell’anno (cf. Regno-doc.
15,2012,504), e solleva la questione della necessità dell’insegnamento della teologia presso le università. Quale passo per la
continuazione del dialogo russo-polacco annuncia una conferenza internazionale sul tema «Il futuro del cristianesimo in Europa. Il ruolo delle Chiese e dei popoli polacco e russo», che si terrà
dal 17 al 19 giugno 2013 a Varsavia e sarà organizzata dall’Agenzia
cattolica d’informazione in Polonia (KAI), in collaborazione con il
Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca e dall’Istituto per Europa centrale e orientale di
Lublino.
USA – Chiese riformate su omosessualità. Il 7 gennaio
le quattro Chiese riformate statunitensi che avevano firmato
nel 1997 una storica Formula di accordo sulla piena comunione
(la Chiesa evangelica luterana in America – ELCA, la Chiesa
presbiteriana USA, la Chiesa riformata in America e la Chiesa unita
di Cristo) pubblicano insieme un rapporto sulla questione della
Scrittura e del discernimento morale riguardo la sessualità umana
e temi contigui. S’intitola Scrittura e discernimento morale, è
reperibile sul sito www.elca.org, alla voce «Relazioni ecumeniche
e interreligiose» ed è l’esito di un percorso iniziato nel 2010
per approfondire questo aspetto della comunione ecclesiale,
non direttamente affrontato dalla Formula di accordo perché
all’epoca non così emergente. Il discernimento morale a partire
dalle Scritture sui temi della sessualità umana, e soprattutto oggi
dell’omosessualità, costituisce in questo momento l’elemento a
più alto potenziale divisivo a livello inter- e intraconfessionale, ed
è un tema su cui sta lavorando anche il Consiglio ecumenico delle
Chiese. Il rapporto è composto di tre parti: «“Gesù è il Signore”
come punto di partenza per l’uso della Scrittura nel discernimento
morale», «Interpretare la Scrittura nel discernimento morale» e
«Praticare il discernimento morale nella comunità cristiana».
Washington – Matrimoni gay nella cattedrale. Il 9
gennaio la cattedrale nazionale di Washington, sede della Chiesa
episcopaliana e luogo che ospita la cerimonia di preghiera ufficiale
per l’inaugurazione presidenziale nello stesso mese di gennaio,
annuncia la decisione di accogliere matrimoni omosessuali: scelta
non sorprendente, visto che la Chiesa episcopaliana nell’ultimo
decennio ha sostenuto le istanze gay anche a costo di una grave
frattura all’interno della Comunione anglicana, ma di alto impatto
simbolico dato il ruolo che questo luogo di culto riveste per la
religione civile americana.
Egitto – Consiglio delle Chiese cristiane. L’11 gennaio
l’agenzia Fides raccoglie la notizia, anticipata dal vescovo copto
cattolico Boutros Fahim Awad Hanna al settimanale copto
Watani, secondo la quale è imminente la fondazione di un
Consiglio delle Chiese cristiane in Egitto. Di esso, insieme alla
Chiesa copta ortodossa (largamente maggioritaria), faranno parte
anche quella cattolica e quella evangelica egiziana, e la guida
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IL REGNO -
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ATTUALITÀ
sarà affidata al papa copto Tawadros II. Il vescovo Fahim spiega
che la nascita del Consiglio delle Chiese è il naturale sbocco
della collaborazione già sperimentata negli ultimi mesi fra le
tre maggiori comunità cristiane di fronte alle sfide che la nuova
situazione politica del paese pone. Nel mese di novembre, ad
esempio, le tre comunità avevano preso insieme la decisione
di ritirare i propri rappresentanti dall’Assemblea costituente. Il
vescovo Fahim riferisce anche che per il papa copto Tawadros
va «lasciata ai teologi la sfida della soluzione delle differenze
tra le Chiese», ma tutti i membri del clero devono «sostenere
questo incontro attraverso l’amore reciproco». Al nuovo clima
di dialogo e di prossimità tra i cristiani ha dato un contributo
decisivo la figura di Tawadros II, patriarca della Chiesa copta
ortodossa dallo scorso novembre. Sul terreno ecumenico, gli
osservatori registrano segnali di discontinuità rispetto al tempo
del predecessore Shenouda III, sotto il cui lungo patriarcato era
rimasta in vigore l’usanza di far ribattezzare i fratelli separati che
decidevano di entrare nella Chiesa copta ortodossa.
Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Dal
18 al 25 gennaio si celebra la Settimana di preghiera per l’unità
dei cristiani, che quest’anno ha come filo conduttore «Quel che
il Signore esige da noi», tratto da Mi 6,6-8 e scelto da giovani
cristiani dell’India. I quali denunciano la condizione dei dalits («gli
intoccabili») nel loro paese, e pongono al centro della riflessione
e della preghiera ecumenica il tema della giustizia e della pace,
i diritti e la dignità delle persone e di interi gruppi sociali. Nella
presentazione dell’edizione italiana del sussidio teologicopastorale che accompagna l’ottavario si rimanda al tema della
prossima Assemblea generale del Consiglio ecumenico delle
Chiese (CEC): «Dio della vita, guidaci verso la giustizia e la pace»
(30.10 – 8.11.2013, Busan, Corea del Sud).
Dialogo cattolici-luterani – No agli «ordinariati luterani». Il 23 gennaio l’agenzia evangelica NEV raccoglie la reazione
negativa della Federazione luterana mondiale (FLM) alla
prospettiva di ordinariati ad hoc per i luterani che desiderano
entrare in comunione con la Chiesa cattolica mantenendo parte
delle proprie tradizioni ecclesiali e liturgiche, sull’esempio di
quanto attuato per gli anglicani tradizionalisti a partire dal 2009. È
il segretario generale della FLM, Martin Junge, a respingere l’ipotesi
– suggerita qualche giorno prima dall’arcivescovo Gerhard Müller,
prefetto della Congregazione per la dottrina della fede – di
introdurre tali ordinariati. Un rifiuto giunge anche dal vescovo
luterano Friedrich Weber, presidente della Comunione di Chiese
protestanti in Europa (CCPE). Fermo restando il naturale diritto
di ogni singolo credente di convertirsi, la possibile creazione di
un ordinariato, secondo il pastore Martin Junge, «manderebbe un
segnale sbagliato» ai luterani ecumenicamente orientati. Essa non
solo suscita «problemi teologici», ma avrebbe anche «profonde
ripercussioni ecumeniche» sulle relazioni tra le due confessioni.
L’ipotesi di allargare anche agli eredi di Lutero la soluzione offerta
da Benedetto XVI agli anglicani per mezzo della costituzione
apostolica Anglicanorum coetibus era stata avanzata per la
prima volta il 30 ottobre, alla vigilia della festa protestante della
Riforma, dal card. Kurt Koch, presidente del Pontificio consiglio
per la promozione dell’unità dei cristiani.
Daniela Sala
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