Monoclonal Mouse
Anti-Human
BCL10 Protein
Clone 151
Codice n° M 7260
Edizione 27.11.03
Uso previsto
Per uso diagnostico in vitro.
Monoclonal Mouse Anti-Human BCL10 Protein, Clone 151, è destinato all’immunocitochimica. L’anticorpo
marca la sottopopolazione delle cellule B e T normali e si rivela utile per la sottoclassificazione dei linfomi. Nei
linfomi MALT con traslocazione t(1;14) si osserva la forte colorazione del nucleo e del citoplasma, mentre nel
55% dei linfomi MALT che non presentano questa traslocazione si osserva la medesima tipologia di
colorazione, ma sensibilmente minore (1). L’identificazione differenziale si avvale dei risultati di un pool di
anticorpi. L’interpretazione dei risultati deve essere effettuata da un patologo qualificato, nel contesto
dell’anamnesi clinica del paziente e di altri test diagnostici.
Introduzione
Il gene BCL10 codifica una proteina aminoacidi 233 contraddistinta dal dominio CARD (caspase recruitment
domain) N-terminale, presente in numerose molecole coinvolte nella regolazione del processo apoptotico. I
primi esperimenti in vitro sulla sovraespressione transiente hanno indicato che il gene BCL 10 induce l’apoptosi
ed attiva il fattore nucleare NF-(1, 2). Le traslocazioni che coinvolgono il gene BCL10 sono rare nei
linfomi MALT, interessano cioè solo il 5% di tutti i casi e sono state osservate finora soltanto nei linfomi MALT
che partono dallo stomaco e dai polmoni. La traslocazione t(1;14) avvicina il gene BCL10 al gene della catena
pesante immunoglobulinica e comporta la sovraespressione e la localizzazione nucleare anomala della
proteina BCL10.
Questa espressione nucleare anomala della proteina BCL10 si osserva anche nella quasi totalità dei casi di
linfomi MALT con traslocazione t(11;18), ma in misura sensibilmente minore. Sono state osservate mutazioni
del gene BCL10 in un’esigua percentuale di linfomi a cellule B, compresi i linfomi MALT. Le mutazioni portano
spesso all’espressione della proteina BCL10 troncata, pur mantenendo il dominio CARD sufficiente e
necessario ai fini dell’attivazione del fattore nucleare  (2).
Reagente fornito
Anticorpo monoclonale murino fornito in formulazione liquida come coltura cellulare surnatante dialisata contro
Tris/HCl 0,05 mol/L, pH 7,2, contenente NaN3 15 mmol/L.
Clone: 151 (si fa presente che i cloni 151 e 151.1 sono identici) (1). Isotipo: IgG1, kappa.
Concentrazione di IgG murine: leggere l’etichetta sulla fiala.
Immunogeno
Proteina BCL10 a lunghezza integrale ricombinante (1).
Specificità
Nel Western blotting di tessuto congelato omogeneizzato di tonsilla, linfoma MALT e cellule HEK 293,
l’anticorpo marca essenzialmente una banda dal PM di 32 kDa e una banda più debole dal PM di 37 kDa (1). Il
Western blotting di cellule HEK 293 trasfettate con diversi prodotti della proteina BCL10 indica che l’anticorpo
riconosce un epitopo tra gli aminoacidi 122-168 (1).
Precauzioni
1. Per uso professionale.
2. Il prodotto contiene azide sodica (NaN3), una sostanza chimica altamente tossica in forma pura. Alle
concentrazioni indicate, il prodotto non è classificato come pericoloso, ma l’azide sodica potrebbe reagire con
le tubature in piombo e in rame formando accumuli altamente esplosivi di azidi metalliche. Norme per lo
smaltimento: eliminare il materiale sciacquando abbondantemente con acqua per evitare l’accumulo di azidi
metalliche nelle tubature.
3. Utilizzare le procedure di manipolazione indicate per i prodotti derivati da fonti biologiche.
Conservazione
Conservare a 2-8 C. Non usare dopo la data di scadenza indicata sulla fiala. Se i reagenti sono conservati in
condizioni diverse da quelle specificate, l’utente deve verificarne le condizioni. Non esistono segni evidenti che
indichino l’instabilità del prodotto. Per questo motivo, è necessario includere gli opportuni controlli positivi e
negativi per ogni campione del paziente. Se si dovesse osservare una colorazione inattesa non attribuibile a
modifiche delle procedure di laboratorio e si sospetta un problema relativo all’anticorpo, contattare il Servizio
Tecnico.
Preparazione del campione
Sezioni in paraffina: l’anticorpo può essere utilizzato per marcare sezioni tissutali incluse in paraffina e fissate
in formalina. È previsto il pretrattamento dei tessuti con smascheramento termoindotto dell’epitopo. I risultati
ottimali si ottengono con Dako Target Retrieval Solution, High pH, codice n°. S 3308, o Dako Target Retrieval
Solution, pH 9, codice n° S 2368. Risultati meno soddisfacenti si ottengono con Dako Target Retrieval Solution,
codice n°. S 1700, o con 10 mmol/L di tampone citrato, pH 6,0. Il pretrattamento dei tessuti con Dako
Proteinase K, codice n°. S 3020 si è rivelato inefficace. Le sezioni tessutali non devono andare a secchezza
durante il trattamento o la successiva colorazione immunocitochimica.
(106492-002)
M 7260/IT/CE/27.11.03 p.1/2
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Procedura di colorazione
Diluizione: Monoclonal Mouse Anti-Human BCL10 Protein, codice n°. M 7260, può essere utilizzato a
concentrazioni comprese fra 1:25 e 1:50 quando viene applicato su sezioni fissate in formalina, incluse in
paraffina, di tonsille umane o di linfomi MALT caratterizzati da traslocazione t (1;14), sottoposte a 20 minuti di
smascheramento termoindotto dell’epitopo in Dako Target Retrieval solution, pH 0, codice n°. S 2368, e a 30
minuti di incubazione a temperatura ambiente con l’anticorpo primario. Le condizioni ottimali possono variare a
seconda del campione e del metodo di preparazione e devono essere stabilite dai singoli laboratori. Il controllo
negativo raccomandato è Dako Mouse IgG1, codice n°. X 0931, diluito alla stessa concentrazione di IgG
murine dell’anticorpo primario. A meno che la stabilità dell’anticorpo e del controllo negativo diluiti non sia stata
definita nella procedura di colorazione specifica, si raccomanda di diluire i reagenti immediatamente prima
dell’uso oppure di diluire con Dako Antibody Diluent, codice n° S 0809. È necessario eseguire gli opportuni
controlli positivi e negativi per ogni campione analizzato.
Visualizzazione: si raccomanda l’impiego dei kit DAKO LSAB™+/HRP, codice n°. K 0679 e DAKO
EnVision™+/HRP, codici nn. K 4004 e K 4006. Seguire la procedura allegata al kit di visualizzazione prescelto.
Automazione: l’anticorpo è adatto per la colorazione immunocitochimica su piattaforma automatica, come per
esempio il modello Dako Autostainer.
Caratteristiche di performance Le cellule marcate dall’anticorpo rivelano una colorazione circoscritta al citoplasma, che in alcuni casi interessa
però anche il nucleo (1, 4).
Tessuti normali: l’anticorpo marca i tessuti normali di milza, timo, linfonodi, tonsille reattive e MALT
dell’appendice. Le cellule positive alla proteina BCL10 sono le cellule B e T, con coinvolgimento maggiore delle
cellule T. Fra i tessuti non linfoidi, l’anticorpo marca le cellule epiteliali luminali della mammella. L’anticorpo non
ha marcato i tessuti dei seguenti organi: lingua, esofago, duodeno, retto, fegato, cistifellea, pancreas, bronco,
polmone, tiroide, ghiandola surrenale, rene, vescica, collo dell’utero, utero, ovaia e tuba, placenta e cordone
ombelicale, testicolo, cuore e pelle (1). La colorazione citoplasmatica si è osservata nei tessuti ad alta
proliferazione, come il centro germinale della tonsilla, l’epitelio colonnare nel colon, l’epitelio del rene e i linfociti
periferici. Si è anche osservata la colorazione sporadica del nucleo cellulare, in particolare delle cellule
dell’epitelio del colon.
Tessuti patologici: nei linfomi MALT, si è osservata la forte colorazione del nucleo in 4/4 casi con traslocazione
t(1;14) e la modesta colorazione del nucleo in 20/36 casi senza traslocazione t(1;14). Nei 16 casi rimanenti la
colorazione ha interessato solo il citoplasma (1). In un altro studio che ha preso in esame 50 casi di linfoma
MALT, l’anticorpo ha marcato il nucleo in 20/20 casi interessati da translocazione t(11;18), ma non ha marcato
7/30 casi (4). Nei linfomi follicolari, l’anticorpo ha marcato 21/21 casi nel citoplasma; in 2 di questi casi, la
positività ha interessato anche il nucleo. Nei linfomi del mantello si è osservata la debole colorazione in 14/17
casi. Tutti i 20 casi di linfomi diffusi a cellule B (DLBCL) che interessano le mucose hanno rivelato la debole
colorazione citoplasmatica, mentre nei DLBCL nodali si è osservata la colorazione citoplasmatica in 18/18 casi.
In 4 di questi casi, la colorazione ha interessato anche il nucleo (1).
Riferimenti bibliografici
1. Ye H, Dogan A, Karran L, Willis TG, Chen L, Wlodarska I, et al. BCL10 expression in normal and
neoplastic lymphoid tissue. Am J Pathol 2000;157:1147-54.
2. Wotherspoon AC, Dogan A, Du M-Q. Mucosa-associated lymphoid tissue lymphoma. Curr Opin Hematol
2002;9:50-5.
3. Kawasaki C, Ohshima K, Muta H, Muta K, Deyev V, Podack ER, et al. Prognostic value of Bcl 10
rearrangement in diffuse large B-cell lymphoma. Leukemia Lymphoma 2002;43:823-6.
4. Liu H, Ye H, Dogan A, Ranaldi R, Hamoudi RA, Bearzi I, Isaacson PG, et al. T(11;18)(q21;q21) is
associated with advanced mucosa-associated lymphoid tissue lymphoma that expresses nuclear BCL10.
Blood 2001;98:1182-7.
Legenda dei simboli
(106492-002)
Numero di c atal ogo
Limiti di temperatur a
Dispositivo medic o-diagnos tico
in vitr o
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