a.a. 2013/14 Laurea triennale in Informatica Corso di Analisi Matematica Calcolo integrale Avvertenza Questi sono appunti “informali” delle lezioni, che vengono resi disponibili per comodità degli studenti. Parte del materiale presentato è tratto dai libri di testo consigliati, la cui consultazione è vivamente incoraggiata. Primitive e integrali indefiniti Sia A un intervallo e siano f , g : A → R. Diciamo che g è una primitiva (o anti-derivata) di f in A se g è derivabile in A e g 0 (x) = f (x) per ogni x ∈ A. Esempi? Osservazioni • Non è detto che una funzione abbia primitive. Esempio . . . • Ogni funzione continua su un intervallo ha primitive. Lo dimostreremo in seguito. • g primitiva di f , c ∈ R =⇒ g + c primitiva di f in A • g , h primitive di f in A =⇒ esiste c ∈ R tale che h = g + c Motivazione . . . Sia f una funzione continua in un intervallo. L’insieme di tutte le primitive diZf si chiama integrale indefinito di f e si denota con il simbolo f (x) dx . Osservazione Per determinare l’integrale indefinito di f è sufficiente determinare una primitiva di f . Integrali indefiniti immediati Z 1 dx = x + c Z x p+1 +c x dx = ↑ p+1 p Z 1 dx = ln |x| + c x p6=−1 Z e x dx = e x + c Z ax dx = Z ax +c ln(a) Z sinh(x) dx = cosh(x) + c Z cosh(x) dx = sinh(x) + c Z sin(x) dx = − cos(x) + c Z Z 1 dx = cos(x)2 Z 1 √ dx = arcsin(x) + c 1 − x2 cos(x) dx = sin(x) + c 1 + tan(x)2 dx = tan(x) + c Z 1 dx = arctan(x) + c 1 + x2 Regole di integrazione 1 (corrispondono a regole di derivazione) Integrazione per scomposizione Z f1 (x) + f2 (x) dx = Z λ f (x) dx = (regola della somma e del multiplo) Z Z f1 (x) dx + Z λ f (x) dx f2 (x) dx Esempi Calcolare l’integrale indefinito delle seguenti funzioni: x 3 − 4x 2 3e x − 2x 4 + 5 4 2 + − 3 cos(x) x3 x 2 Integrazione per sostituzione Z Z 0 f (ϕ(x)) ϕ (x) dx = f (t) dt (“chain rule”) |t=ϕ(x) Esempi e sin(x) cos(x) (arcsin(x))2 √ 1 − x2 ex e 2x + 1 e −3x + cos(2x) e ax ; cos(ax); sin(ax) 1 2 x + a2 1 p 3 x ln(x) + 2 ϕ0 (x) ϕ(x) 3 Integrazione per parti (regola del prodotto) Z Z f (x)g 0 (x) dx = f (x)g (x) − f 0 (x)g (x) dx. Esempi x e −x x sin(2x) (x 2 + x) cos(3x) e 2x sin(x) ln(x) arctan(x) arcsin(x) (x 2 + 3x) ln(x) Integrazione di alcune funzioni razionali Vogliamo determinare una primitiva della funzione f (x) = P(x) Q(x) con P(x) e Q(x) funzioni polinomiali tali che deg(P) < deg(Q). Osservazione La condizione sui gradi non è restrittiva: se deg(P) ≥ deg(Q), eseguiamo la divisione tra polinomi ottenendo R(x) P(x) = A(x) + Q(x) Q(x) con A(x), R(x) funzioni polinomiali e deg(R) < deg(Q). Esempi x2 1 + x2 x 2 + 3x + 2 x 2 + 5x + 10 x5 − x + 1 x3 + 1 Funzioni razionali “semplici”: A (a x + b)p Ax + B +bx +c a x2 a 6= 0, p > 0 a 6= 0, b 2 − 4ac < 0 Esempi 1 3x − 1 1 2x + 5 x 1 + x2 x +3 x2 + 9 2x + 2 x 2 + 2x + 5 1 x 2 + 2x + 5 1 (4x − 1)3 x −3 x 2 − 4x + 7 Procedimento nel caso generale: 1 scomponiamo Q nel prodotto di fattori lineari a x + b e di fattori quadratici irriducibili a x 2 + bx + c (con b 2 − 4ac < 0); 2 decomponiamo f nella somma di funzioni razionali “semplici”; 3 determiniamo una primitiva per ogni singolo addendo; 4 sommiamo le primitive trovate al passo precedente e otteniamo una primitiva di f . Esempi x 2 − 2x + 5 (2x − 1)3 2x + 7 2 x −x −2 2x + 3 x3 − x2 3x 2 − 2x + 5 (x − 2)(x 2 + 9) 3x 2 − 2x + 5 (x − 2)(x 2 + 3x + 9) 3x 2 − 2x + 5 (x − 2)4 (x 2 + 3x + 9) Funzioni integrabili (secondo Cauchy-Riemann) Siano a, b ∈ R con a < b ; sia n ∈ N∗ . Poniamo b−a xk := a + k per k = 0, 1, 2, . . . , n . n L’insieme Pn := {x0 , x1 , . . . , xn } si chiama partizione uniforme n -esima dell’intervallo [a, b]. I punti di Pn suddividono l’intervallo [a, b] in n sottointervalli b−a di ampiezza ∆x := . Esempio . . . n Sia f : [a, b] → R una funzione limitata. Segliamo un punto x̄k ∈ [xk−1 , xk ] per ogni k = 1, . . . , n e definiamo la somma n -esima di Cauchy-Riemann di f : Sn (f ) := n X k=1 f (x̄k ) (xk − xk−1 ) Significato geometrico per funzioni non negative? Osservazioni • Fissato n , in generale Sn (f ) dipende dalla scelta dei punti di riferimento x̄k . • Variando il modo in cui, per ogni n , si scelgono i punti di riferimento, possiamo costruire infinite successioni di somme di Cauchy-Riemann di f . (In teoria, ovviamente.) Esempio Data la funzione f (x) = x 2 , x ∈ [2, 5]: • calcolare le somme di Cauchy-Riemann con n = 3 e n = 4, scegliendo come punti di riferimento i punti medi dei sottointervalli; • calcolare le somme di Cauchy-Riemann con n = 4 ottenute scegliendo come punti di riferimento rispettivamente i primi estremi e i secondi estremi dei sottointervalli. Interpretare geometricamente le somme ottenute. Se tutte le successioni di somme di Cauchy-Riemann di f convergono al medesimo limite, diciamo che f è integrabile secondo Cauchy-Riemann in [a, b], denotiamo il limite delle successioni di Cauchy-Riemann con il simbolo Z b f (x)dx a e lo chiamiamo integrale di Cauchy-Riemann di f in [a, b]. Motivazione per il simbolo? Due esempi “agli antipodi” • La funzione costante f (x) ≡ c è integrabile in [a, b] e Z b f (x) dx = c (b − a). ( 1 se x ∈ [a, b] ∩ Q • La funzione di Dirichlet f (x) = 0 se x ∈ [a, b] \ Q non è integrabile in [a, b]. a Teorema (classi di funzioni integrabili) 1 Se f è continua in [a, b], allora è integrabile. 2 Se f è continua a tratti in [a, b], allora f è integrabile. 3 Se f1 è integrabile in [a, c] e f2 è integrabile in [c, b], allora la funzione definita ponendo se x ∈ [a, c) f1 (x) un qualsiasi valore se x = c f (x) = f2 (x) se x ∈ (c, b] è integrabile in [a,b] e Z b Z f (x)dx = a a c Z f1 (x)dx + Motivazione. . . b f2 (x)dx. c Integrali e aree Sia f una funzione integrabile in [a, b] non negativa. La regione piana compresa tra il grafico di f e l’asse delle ascisse prende il nome di rettangoloide o trapezoide sotteso al grafico di f . Poniamo Z b Interpretazione area del rettangoloide geometrica := f (x) dx individuato da f dell’integrale a Motivazione. . . Se f è una funzione integrabile in [a, b] di segno qualsiasi, poniamo Z b area della regione piana compresa tra il grafico := |f (x)| dx Motivazione. . . a di f e l’asse delle ascisse Se f , g sono funzioni integrabili in [a, b], poniamo Z b area della regione piana compresa tra il grafico := |f (x) − g (x)| dx a di f e il grafico di g Motivazione. . . Proprietà di monotonia dell’integrale Siano f , g funzioni integrabili in [a, b]. Z b • f ≥ 0 in [a, b] =⇒ f (x) dx ≥ 0 a Z • f ≥ g in [a, b] =⇒ b Z f (x) dx ≥ a Z • a b Z f (x) dx ≤ a b g (x)dx a b |f (x)| dx (disuguaglianza triangolare) ↑ f integrabile =⇒ |f | integrabile Proprietà di linearità dell’integrale Siano f , g funzioni integrabili in [a, b]. Per ogni α, β ∈ R, la funzione αf + βg è integrabile in [a, b] e Z b Z b Z b αf (x) + βg (x) dx = α f (x)dx + β g (x)dx. a a a Proprietà di additività dell’integrale Sia f integrabile in [a, b]. Se c ∈ [a, b], allora f è integrabile in [a, c] e in [c, b] e Z b Z c Z b f (x) dx = f (x) dx + f (x) dx. a a c Confronto con la terza classe di funzioni integrabili. . . Media integrale Sia f : [a, b] → R una funzione integrabile. Il numero Z b 1 Media(f ) := f (x) dx b−a a si chiama media integrale di f in [a, b]. Motivazione . . . Teorema (della media integrale) Sia f : [a, b] → R una funzione integrabile. (1) inf f ≤ Media(f ) ≤ sup f . (2) Se f è continua in [a, b], allora esiste x̄ ∈ [a, b] tale che f (x̄) = Media(f ). Dimostrazione . . . Interpretazione geometrica? Osservazione Nella definizione di integrale di Cauchy-Riemann abbiamo supposto a < b . Possiamo eliminare questa restrizione ponendo 0 se a = b Z b Z a f (x) dx := se a > b f (x) dx a − (integrale definito) b Con questa convenzione, le uguaglianze Z b Z b Z αf (x) + βg (x) dx = α f (x)dx + β a Z a b Z f (x) dx = a c Z f (x) dx + a a b f (x) dx c valgono per ogni a, b, c ∈ A. Tutto bello, ma... come si calcolano gli integrali? b g (x)dx Teorema fondamentale del calcolo integrale Sia A un intervallo e sia f : A → R una funzione continua. (a) La funzione f ha primitive in A. Precisamente: fissato a ∈ A, la funzione F : A → R definita ponendo Z x funzione integrale di f F (x) := f (t) dt per ogni x ∈ A di punto iniziale a a è una primitiva di f in A. (b) Sia g una qualsiasi primitiva di f in A. Per ogni a, b ∈ A: Z b f (x) dx = g (b) − g (a). a Dimostrazione . . . Formula fondamentale del calcolo integrale Esempi h π πi . 2 2 • Calcolare l’integrale della funzione cos(x) in − , • Calcolare l’area del rettangoloide sotteso al grafico della funzione f (x) = x 2 in [2, 5]. • Calcolare l’area del rettangoloide sotteso al grafico della funzione f (x) = ln(x) nell’intervallo [1, e]. x • Calcolare l’area della regione piana compresa tra il grafico di f (x) = x cos(x), l’asse delle ascisse, le rette x = 0, x = 3π/2. • Calcolare l’area della regione piana compresa tra i grafici di f (x) = x , g (x) = x 2 e le rette x = 0, x = 4. • Calcolare la media integrale di f (x) = x 2 in [−2, 3]. • Calcolare la media integrale della funzione f (x) = nell’intervallo [0, π]. sin(x) cos(x)2 + 1 Osservazione Per avvalersi della formula fondamentale del calcolo integrale, è necessario determinare una primitiva della funzione integranda. Tuttavia: • per alcune funzioni la determinazione esplicita di una primitiva può essere notevolmente complicata; −→ software • esistono funzioni continue per le quali non esiste una primitiva esprimibile attraverso funzioni elementari, come ad esempio le sin(x) 2 −→ sviluppi in serie, funzioni x 7→ e −x , x 7→ . x approssimazioni Integrali impropri (solo qualche cenno) Ci proponiamo di generalizzare la nozione di integrale rimuovendo l’ipotesi di limitatezza sulla funzione e/o sull’intervallo. Per semplicità, supporremo che f sia una funzione di segno costante. Siano a, b ∈ R. Poniamo Z t lim f (x) dx Z b t→b − a Z b f (x) dx := a f (x) dx lim+ t→a +∞ Z f (x) dx := a Z Z t→+∞ a −∞ Z lim se f è continua in (a, b] illimitata in un intorno di a t lim b f (x) dx := t se f è continua in [a, b) illimitata in un intorno di b t→−∞ t f (x) dx se f è continua in [a, +∞) b f (x) dx Interpretazione geometrica . . . se f è continua in (−∞, b] Osservazioni • La continuità di f ne garantisce l’integrabilità secondo Cauchy-Riemann in ogni intervallo chiuso e limitato. • Il segno di f garantisce che le funzioni integrali siano monotone e quindi ammettano limite. L’integrale introdotto come limite di integrali definiti si chiama integrale improprio (o generalizzato). Se il limite è finito, diciamo che l’integrale improprio converge e che la funzione f è integrabile in senso improprio. Se il limite è infinito, diciamo che l’integrale improprio diverge. Se f è integrabile in senso improprio in (−∞, a] e in [a, +∞), per qualche a ∈ R, diciamo che f è integrabile in senso improprio in R e poniamo Z +∞ Z a Z +∞ la scelta di a f (x) dx := f (x) dx + f (x) dx. Nota: è irrilevante. −∞ −∞ a Esempi 2 • La funzione f (x) = x 3−x è integrabile in senso improprio in [1, +∞). • La funzione f (x) = 1 è integrabile in senso improprio in R. 1 + x2 Esempio (da ricordare) 1 La funzione f (x) = p è integrabile in senso improprio x • in (0, 1] se e solo se p < 1; • in [1, +∞) se e solo se p > 1.