Le rivoluzioni russe PAG. 61-72 1 BOLSCEVICHI E MENSCEVICHI Partito operaio socialdemocratico, suddiviso in 2 fazioni, massimalista e minimalista. I bolscevichi (dal russo bol´ševik, maggioritario) rappresentavano la corrente più rivoluzionaria, che si opponeva alla minoranza dei menscevichi (dal russo men′ševik, minoritario). Guidati da Lenin, i bolscevichi erano convinti della necessità di costruire un partito formato da rivoluzionari di professione, caratterizzato da una rigorosa disciplina e da un severo centralismo. Dopo la Rivoluzione del 1917 i menscevichi rimasero legati a una visione democratico-parlamentare, convinti che soltanto un pieno sviluppo della società e delle istituzioni borghesi avrebbe potuto creare le condizioni per una futura rivoluzione socialista in Russia. Invece i bolscevichi, si convertirono alla prospettiva, indicata da Lenin, di un rapido passaggio alla fase socialista della Rivoluzione. L’Impero russo alla fine del XIX secolo La condizione dei contadini trovò un sostegno nel movimento populista Lo sviluppo industriale favorì la formazione di un movimento socialista Fondazione del Partito Operaio Socialdemocratico Russo (1898) diviso in due correnti. Il populismo si diffuse a partire dal secondo Ottocento : rifiuto industrializzazione contadini protagonisti della rivoluzione abbattimento dello Stato, da sostituire con comunità agricole terrorismo come metodo di lotta compiuto con atti individuali. Menscevichi politica di riforme accettando alleanza con la borghesia elezioni politiche strumento per raggiungere il potere Bolscevichi, guidati da Lenin rivoluzione per creare una società comunista senza più divisioni in classi, senza proprietà privata e con la collettivizzazione dei mezzi di produzione ruolo guida del partito operai protagonisti della rivoluzione Le radici della rivoluzione – Il doppio potere rivoluzionario 3 1914: giudizio positivo della guerra: vittorie offensive Ma 5 milioni di fucili, su 6,5 milioni di arruolati 1917: rivoluzione figlia delle guerra. Fine autocrazia . 1915-16: crisi economica e sconfitte militari. Penuria alimentari e beni di prima necessità. Le prime deportazioni: polacchi, tedeschi ed ebrei Il blocco progressista dell’opposizione liberale: svolta costituzionale 20 febbraio 1917: la protesta popolare . La protesta di donne e uomini per il carovita (sciopero) 27 febbraio 1917: proclamazione stato d’assedio, complicità truppe e scioperanti 2 Marzo: fine regime Nicola II Debolezze società civile. Costituzione governo liberale provvisorio, guidato dal principe Gregory L’Vov, esponente del partito socialdemocratico russo In città costituzione SOVIET di Pietrogrado, comitati di operai e soldati. Richiesta fine rapida della guerra Importanza soviet Pietrogrado (menscevichi). Controllo rete ferroviaria, poste e telefoni. Programmi e interessi contrastanti tra loro Protesta contadina I diversi orientamenti nel fronte rivoluzionario – Da cittadini a compagni 4 Il Partito cadetto: rivoluzione ad esito costituzionale parlamentare, non socialista. Libertà di parola, stampa, associazione, abolizione pena di morte, promessa Assemblea costituente. Prosecuzione guerra a fianco dell’Intesa Menscevichi carattere democratico e legalitario alla rivoluzione. Socialisti rivoluzionari a favore della riforma agraria La determinazione difensista per la guerra Cadetti contro a pace e riforma agraria . Socialisti, no a responsabilità di governo Social-rivoluzionari tra rivoluzione e freno Partecipazione popolare simile all’esperienza della Rivoluzione Francese Aspettative: salari agli operai, fine guerra per i soldati, terre ai contadini Lenin e le Tesi di aprile 5 Nicolaj Lenin (1870-1924) Scrittura in esilio di molti testi, notorietà in Russia • Aderisce da giovane a gruppi socialisti di orientamento marxista • Dalla Siberia dove è confinato sceglie l’esilio, rientra in Russia nel 1905 e poi nuovamente lascia la Russia • Sua posizione contraria alla guerra, richiesta uscita dal conflitto della Russia TESI DI APRILE • Programma semplice ed estremamente radicale: • 1) Rovesciamento governo provvisorio • 2) Potere ai Soviet con partecipazione operai contadini e braccianti • 3) Uscita Russia dalla Guerra • 4) Nazionalizzazione proprietà private La crisi del governo provvisorio, la crisi militare, un paese ingovernabile 6 La formazione di un governo di coalizione da parte di L’vov cadetti menscevichi socialrivoluzionari L’opposizione in minoranza dei bolscevichi Veloce perdita autorevolezza e credibilità governo per mancata riforma agraria e uscita dalla guerra (causa aumento popolarità bolscevichi) La bolscevizzazione dell’esercito Crisi militare e Ordinanza n°1 1917: la fallimentare offensiva in Galizia Il crollo di ogni equilibrio nel paese: atti di insubordinazioni e violenze, diserzioni e assalti alle case dei nobili, la crescita della protesta operaia Dimissioni di L’vov e nuova presidenza a Kerenskij L’episodio del generale Kornilov e il ritorno dei bolscevichi. Attacchi ai kulaki e prime assemblee movimenti nazionalisti La rivoluzione di Ottobre, i primi decreti del governo bolscevico, la svolta autoritaria 7 L’accordo Lenin-bolscevichi per una insurrezione armata L’aiuto di Trockij e di Stalin 24-25 Ottobre: assalto bolscevico al Palazzo di Inverno Scarsa resistenza, fuga di Kerenskij, arresto membri governo Istituzione governo rivoluzionario bolscevico I primi provvedimenti: statalizzazione banche, gestione fabbriche a operai, immediate trattative pace, riconoscimento uguaglianza e autodeterminazione popolazione russa , il decreto sulla terra Equivoco di fondo Lenin/popolazione russa: la dittatura del proletariato Svolta autoritaria dopo elezioni Novembre 1917: bolscevichi in minoranza rispetto a socialrivoluzionari (scioglimento Assemblea Costituente) Dichiarazione illegalità Partito Cadetto e arresto dei dirigenti, istituzione Ceka, riduzione libertà di stampa La pace di Brest-Litovsk, la disgregazione territoriale dello stato, la guerra civile 8 Febbraio 1918: avanzata tedesca su territorio russo, il fallimento della chiamata alle armi bolscevico La decisione della pace separata a Brest-Litovsk: cessione di Lettonia, Estonia, Finlandia Reazione antibolscevica guidata da menscevichi e socialrivoluzionari Minaccia Armante controrivoluzionarie bianche: ripristino ordine zarista Nascita nuovi stati territoriali in competizione con il governo centrale La vittoria dell’Armata Rossa, il comunismo di guerra, la dittatura del Partito Comunista 9 Drastiche misure repressiva di Lenin, il successo dell’Armata Rossa Perdita dei bianchi sul piano politico, non militare: motivazioni Un’economia in ginocchio: chiusura aziende, rifiuto consegna raccolti e mancanza generi prima necessità, svalutazione rublo Reazione bolscevica: abolizione proprietà privata e comunismo di guerra La nuova disciplina del lavoro e la requisizione forzata Violenze e tortura contro kombedy e kulaki L’esplicitazione della dittatura: organizzazione politiche poste fuori legge, proibizione diffusione giornali non bolscevichi, pena di morte Potere assoluto del partito e svuotamento ruolo soviet e sindacati Le esecuzioni per sospetto e l’espulsione dei frazionisti