Le rivoluzioni russe

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Le rivoluzioni russe
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BOLSCEVICHI E MENSCEVICHI
Partito operaio socialdemocratico, suddiviso in 2 fazioni, massimalista e minimalista.
I bolscevichi (dal russo bol´ševik, maggioritario) rappresentavano la corrente più
rivoluzionaria, che si opponeva alla minoranza dei menscevichi (dal russo men′ševik,
minoritario). Guidati da Lenin, i bolscevichi erano convinti della necessità di costruire
un partito formato da rivoluzionari di professione, caratterizzato da una rigorosa
disciplina e da un severo centralismo.
Dopo la Rivoluzione del 1917 i menscevichi rimasero legati a una visione
democratico-parlamentare, convinti che soltanto un pieno sviluppo della società e
delle istituzioni borghesi avrebbe potuto creare le condizioni per una futura
rivoluzione socialista in Russia.
Invece i bolscevichi, si convertirono alla prospettiva, indicata da Lenin, di un rapido
passaggio alla fase socialista della Rivoluzione.
L’Impero russo alla fine del XIX secolo
La condizione dei contadini
trovò un sostegno nel
movimento populista
Lo sviluppo industriale favorì la formazione
di un movimento socialista
Fondazione del Partito Operaio Socialdemocratico
Russo (1898) diviso in due correnti.
Il populismo si diffuse a
partire dal secondo
Ottocento :
rifiuto industrializzazione
contadini protagonisti
della rivoluzione
abbattimento dello Stato,
da sostituire con comunità
agricole
terrorismo come metodo
di lotta compiuto con atti
individuali.
Menscevichi
politica di riforme
accettando alleanza
con la borghesia
elezioni politiche
strumento per
raggiungere il
potere
Bolscevichi, guidati da
Lenin
rivoluzione per creare una
società comunista senza più
divisioni in classi, senza
proprietà privata e con la
collettivizzazione dei mezzi
di produzione
ruolo guida del partito
operai protagonisti della
rivoluzione
Le radici della rivoluzione –
Il doppio potere rivoluzionario
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1914: giudizio positivo della
guerra: vittorie offensive
Ma 5 milioni di fucili, su 6,5
milioni di arruolati
1917: rivoluzione figlia delle
guerra. Fine autocrazia .
1915-16: crisi economica e
sconfitte militari.
Penuria alimentari e
beni di prima necessità.
Le prime deportazioni: polacchi,
tedeschi ed ebrei
Il blocco progressista
dell’opposizione liberale:
svolta costituzionale
20 febbraio 1917: la protesta
popolare .
La protesta di donne e
uomini per il carovita
(sciopero)
27 febbraio 1917:
proclamazione stato
d’assedio, complicità truppe e
scioperanti
2 Marzo: fine regime
Nicola II
Debolezze società civile.
Costituzione governo liberale
provvisorio, guidato dal
principe Gregory L’Vov,
esponente del partito
socialdemocratico russo
In città costituzione SOVIET
di Pietrogrado, comitati di
operai e soldati. Richiesta
fine rapida della guerra
Importanza soviet
Pietrogrado (menscevichi).
Controllo rete ferroviaria,
poste e telefoni.
Programmi e interessi
contrastanti tra loro
Protesta contadina
I diversi orientamenti nel fronte rivoluzionario –
Da cittadini a compagni
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Il Partito cadetto:
rivoluzione ad esito
costituzionale
parlamentare, non
socialista.
Libertà di parola, stampa,
associazione, abolizione pena di
morte, promessa Assemblea
costituente.
Prosecuzione guerra a fianco
dell’Intesa
Menscevichi carattere
democratico e legalitario
alla rivoluzione.
Socialisti rivoluzionari a
favore della riforma agraria
La determinazione
difensista per la guerra
Cadetti contro a pace e
riforma agraria .
Socialisti, no a
responsabilità di governo
Social-rivoluzionari tra
rivoluzione e freno
Partecipazione popolare
simile all’esperienza della
Rivoluzione Francese
Aspettative: salari agli
operai, fine guerra per i
soldati, terre ai contadini
Lenin e le Tesi di aprile
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Nicolaj Lenin
(1870-1924)
Scrittura in esilio
di molti testi,
notorietà in Russia
• Aderisce da giovane a
gruppi socialisti di
orientamento
marxista
• Dalla Siberia dove è
confinato sceglie
l’esilio, rientra in
Russia nel 1905 e poi
nuovamente lascia la
Russia
• Sua posizione
contraria alla guerra,
richiesta uscita dal
conflitto della Russia
TESI DI APRILE
• Programma semplice
ed estremamente
radicale:
• 1) Rovesciamento
governo provvisorio
• 2) Potere ai Soviet
con partecipazione
operai contadini e
braccianti
• 3) Uscita Russia dalla
Guerra
• 4) Nazionalizzazione
proprietà private
La crisi del governo provvisorio, la crisi militare,
un paese ingovernabile
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 La formazione di un governo di coalizione da parte di L’vov
cadetti
menscevichi
socialrivoluzionari
 L’opposizione in minoranza dei bolscevichi
 Veloce perdita autorevolezza e credibilità governo per mancata riforma
agraria e uscita dalla guerra (causa aumento popolarità bolscevichi)
 La bolscevizzazione dell’esercito
 Crisi militare e Ordinanza n°1
 1917: la fallimentare offensiva in Galizia
 Il crollo di ogni equilibrio nel paese: atti di insubordinazioni e violenze,
diserzioni e assalti alle case dei nobili, la crescita della protesta operaia
 Dimissioni di L’vov e nuova presidenza a Kerenskij
 L’episodio del generale Kornilov e il ritorno dei bolscevichi.
 Attacchi ai kulaki e prime assemblee movimenti nazionalisti
La rivoluzione di Ottobre, i primi decreti del
governo bolscevico, la svolta autoritaria
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L’accordo Lenin-bolscevichi per una insurrezione armata
L’aiuto di Trockij e di Stalin
24-25 Ottobre: assalto bolscevico al Palazzo di Inverno
Scarsa resistenza, fuga di Kerenskij, arresto membri governo
Istituzione governo rivoluzionario bolscevico
I primi provvedimenti: statalizzazione banche, gestione fabbriche a
operai, immediate trattative pace, riconoscimento uguaglianza e
autodeterminazione popolazione russa , il decreto sulla terra
 Equivoco di fondo Lenin/popolazione russa: la dittatura del proletariato
 Svolta autoritaria dopo elezioni Novembre 1917: bolscevichi in
minoranza rispetto a socialrivoluzionari (scioglimento Assemblea Costituente)
 Dichiarazione illegalità Partito Cadetto e arresto dei dirigenti,
istituzione Ceka, riduzione libertà di stampa
La pace di Brest-Litovsk, la disgregazione
territoriale dello stato, la guerra civile
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 Febbraio 1918: avanzata tedesca su territorio russo, il fallimento della
chiamata alle armi bolscevico
 La decisione della pace separata a Brest-Litovsk: cessione di Lettonia,
Estonia, Finlandia
 Reazione antibolscevica guidata da menscevichi e socialrivoluzionari
 Minaccia Armante controrivoluzionarie bianche: ripristino ordine zarista
 Nascita nuovi stati territoriali in competizione con il governo centrale
La vittoria dell’Armata Rossa, il comunismo di
guerra, la dittatura del Partito Comunista
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 Drastiche misure repressiva di Lenin, il successo dell’Armata Rossa
 Perdita dei bianchi sul piano politico, non militare: motivazioni
 Un’economia in ginocchio: chiusura aziende, rifiuto consegna raccolti
e mancanza generi prima necessità, svalutazione rublo
 Reazione bolscevica: abolizione proprietà privata e comunismo di guerra
 La nuova disciplina del lavoro e la requisizione forzata
 Violenze e tortura contro kombedy e kulaki
 L’esplicitazione della dittatura: organizzazione politiche poste fuori
legge, proibizione diffusione giornali non bolscevichi, pena di morte
 Potere assoluto del partito e svuotamento ruolo soviet e sindacati
 Le esecuzioni per sospetto e l’espulsione dei frazionisti
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