Di Elisa Baricchi Definizione E’ il prodotto ottenuto dalla mungitura regolare, ininterrotta e completa delle vacche lattifere in buono stato di salute e nutrizione. Il termine “latte” senza altre specifiche indica il latte di vacca. Trattamenti termici applicati Per ridurre la microflora patogena e alterativa Per conservare Pastorizzazione Sterilizzazione Microfiltrazione Trattamento UHT diretto e indiretto Pastorizzazione Inattiva sia i patogeni che gli enzimi ma non eventuali spore. Possono esserci due tipi di pastorizzazione: Pastorizzazione bassa: basse temperature (60-65°C) per tempi lunghi (30minuti) Pastorizzazione alta: alte temperature (75-80°C) per tempi brevissimi (15 secondi). Detta anche HTST (High Temperature Short Time) Il latte si conserva a temperature di frigorifero per 5 giorni+1 (il giorno del trattamento termico) Sterilizzazione La sterilizzazione è una tecnica consistente nel sottoporre il latte omogeneizzato per 15-20 minuti a una temperatura superiore a 100 °C che, oltre a distruggere completamente i microrganismi e le spore, determina l'inattivazione degli enzimi. Il latte così trattato si conserva per sei mesi a temperatura ambiente. Trattamento UHT Il trattamento UHT è una particolare tecnica di sterilizzazione, che può essere eseguita direttamente o indirettamente. UHT diretto: il latte viene sottoposto a riscaldamento a 50-80 °C seguito da un trattamento a 140-150 °C della durata di pochi secondi mediante l'iniezione diretta di vapore a acqueo surriscaldato.con questo metodo le proprietà organolettiche vengono alterate e solo parzialmente. UHT indiretto: consiste invece nel riscaldare il latte a 140-150 °C in uno scambiatore di calore e per pochi secondi. In entrambi i casi il latte viene poi raffreddato a 15-20 °C e si procede quindi il confezionamento in condizioni estetiche in contenitori multistrato nel quale si conserva tre mesi temperatura ambiente. Microfiltrazione Recentemente in alcuni paesi dell'Unione Europea, tra cui anche l'Italia, è stato posto in commercio un nuovo tipo di latte che può essere consumato per un periodo di 10 giorni dalla data di produzione, anche una volta aperta la confezione, purché tenuta in frigorifero. Questo è possibile in quanto il latte è stato sottoposto ad un processo di microfiltrazione che ha consentito di ridurre la carica batterica del prodotto. Tipi di latte in commercio Latte che ha subito dei trattamenti diversi Latte modificato Latte fermentato Latte che ha subito trattamenti diversi Latte concentrato, ottenuto per evaporazione parziale dell’acqua (circa 2/3). A seconda che venga o meno aggiunto zucchero per facilitarne la conservazione senza sottoporlo a eccessivi riscaldamenti, si distingue ulteriormente fra latte evaporato e latte condensato zuccherato. Si può conservare fino a circa sei mesi. Il latte in polvere, che si ottiene eliminando l'acqua presente, sino a portarla al 2- 4%. Il latte in polvere è generalmente magro o parzialmente scremato. L'essiccazione viene ottenuta con il metodo "a spruzzo": il latte viene trasformato in piccolissime gocce e introdotto in un ambiente in cui circola aria molto calda. Il latte adattato, vale a dire il latte vaccino in polvere opportunamente modificato nella composizione e destinato all'alimentazione di lattanti qualora sia insufficiente o impossibile l'allattamento materno. Latte modificato Latte arricchito nel quale vengono addizionate una o più sostanze, per esempio sali minerali (calcio, ferro) e/o vitamine (vitamina D, vitamina E). Il latte desodato, privato di sodio è indicato per coloro che devono seguire una dieta iposodica. Il latte HD, in cui il 75% del lattosio è scisso ad opera di un enzima specifico (lattasi) nei suoi costituenti (glucosio e galattosio), per cui risulta adatto a coloro che non tollerano il lattosio. Esiste solo a lunga conservazione anche se viene conservato in frigorifero. Latte fermentato I latti fermentati sono prodotti ottenuti dalla coagulazione del latte ad opera di ceppi batterici selezionati, i fermenti lattici. latti acidi latti acido alcolici caratterizzati da una fermentazione acida e alcolica contemporanea. yogurt kefir koumiss Kefir: ottenuto dal latte di pecora, capra o mucca attraverso i " grani di kefir" che contengono batteri lattici e lieviti alcolici. Si presenta fluido e spumoso, con sapore acidulo e leggermente alcolico. koumiss: un prodotto acido effervescente, ottenuto dal latte di cavalla. Composizione chimica Le proteine del latte sono di alto valore biologico perché contengono la giusta concentrazione di tutti gli aminoacidi essenziali. Costituiscono la maggior parte le sostanze azotate del latte e sono facilmente digeribili. Sono fondamentalmente di due tipi: La caseina (costituisce circa l'80% delle proteine presenti) Le proteine del siero (costituiscono circa il 20%). Esse comprendono la lattoalbumina e la lattoglobulina (proteine simili alle albumine presenti nell'albume dell'uovo) I lipidi risultano di facile digeribilità e assimilazione. Oltre ai trigliceridi sono presenti anche fosfolipidi, mentre il colesterolo è scarsamente presente. I glucidi, che costituiscono circa il 5% della composizione del latte sono rappresentati dal lattosio, disaccaride che che per essere digerito deve essere demolito da un enzima specifico che manca nelle persone disabituate al latte. L'assenza congenita di tale enzima è piuttosto rara. Del latte crudo sono presenti quasi tutte le vitamine anche se non in dosi elevate. Tra le idrosolubile hanno un'importanza significativa a alcuni del gruppo B mentre scarso è contenuto di vitamina C; tra le idrosolubili risulta significativo il contenuto in vitamina A e D. Per ciò che concerne i sali minerali e il latte una delle fonti principali di calcio e fosforo è invece carente il ferro. È elevato il contenuto di potassio rispetto al sodio. Combinazioni alimentari da un punto di vista chimico Quando il latte giunge nello stomaco, a causa dell'enzima chimosina e dell'ambiente acido, la caseina ivi presente reagisce con il calcio con formazione di un coagulo di paracaseinato di calcio la cui digeribilità sarà tanto minore, maggiore è il volume del coagulo; per questo è consigliabile bere il latte a piccoli sorsi ed eventualmente aggiungere fiocchi di cereali o pane ben tostato che, oltre a ridurre le dimensioni e la compattezza del coagulo, ne facilitano l'assorbimento. La caffeina ostacola la digestione delle proteine. L'assunzione assieme alla carne ostacola la digeribilità della carne, in quanto il latte crea una pellicola intorno alla carne stessa rendendola inattaccabile dagli enzimi digestivi. Frodi, alterazioni, contaminazioni Le contaminazioni possono essere causate da batteri che alterano in maniera non voluta il latte: batteri appartenenti ai generi Brucella e Listeria. Le frodi possono riguardare l’aggiunta di acqua per aumentarne il volume senza aumentare i principi nutritivi o per diluire i grassi. Altre frodi sono date dall’addizione di bicarbonato di sodio con funzione tamponante o di amido e sfarinati per coprire l’aggiunta di antibiotici e conservanti. Cosa succede se facciamo scaldare troppo il latte? Reazione di Maillard È caratterizzata dalla formazione di una base di Schiff tramite reazione del carbonio carbonilico dello zucchero con un gruppo amminico di un amminoacido. Questa successivamente subisce un riarrangiamento dei doppi legami che porta alla formazione di un composto di Amadori o di Heyns. Il riarrangiamento di AmadoriHeyns è catalizzato dagli acidi. Data la stabilità di questi intermedi, in alcuni prodotti fra cui il latte sterilizzato, essi possono rappresentare i prodotti terminali della reazione di Maillard. Dal punto di vista delle caratteristiche organolettiche, in questa fase non si ha la formazione di composti colorati o profumati. Tuttavia la disponibilità di amminoacidi essenziali come la lisina risulta già compromessa. In una fase successiva, i composti di Amadori-Heyns precedentemente formati subiscono una degradazione. I composti che si formano sono responsabili dell'aroma che si sprigiona dagli alimenti trattati. In una fase ancora successiva si ha la formazione di composti bruni e ad alto peso molecolare noti come melanoidine. Le melanoidine che si generano in questa stadio della reazione sono responsabili delle variazione di colore (tostatura, crosta del pane). Effetti del riscaldamento Sostanze modificate Modificazioni possibili Principali conseguenze Lattosio Decomposizione con formazione di acidi organici. Reazione fra i glucidi e i protidi; prodotti colorati (Reazione di Maillard) Influenza sulla crescita dei batteri lattici. Abbassamento del pH. Caramellizzazione. Diminuzione del valore nutritivo delle proteine. Ostacolo all’ossidazione dei grassi. Imbrunimento. Comparsa dei gruppi SH attivi e di composti solforati liberi. Denaturazione. “Gusto di cotto”. Flocculazione. Impedimento alla formazione della crema. Concentrazione ed insolubilizzazione all’interfaccia liquido/aria. Formazione di complessi caseina k + b-lattoglobulina. Degradazione della molecola (defosforilazione, rottura del legame peptidico) e modificazione dello stato micellare. Spostamento dell’equilibrio Ca/P solubile ad insolubile. Modificazione dello stato superficiale delle micelle. Influenza su gusto. Formazione della “pelle” del latte. Una delle cause della stabilizzazione con riscaldamento (diminuzione del valore nutritivo) Flocculazione delle sospensioni di caseina ad alta temperatura. Flocculazione e gelificazione del latte. Grasso Idrolisi. Formazione di lattoni Vitamine Distruzione: soprattutto B e C. Liberazione degli acidi grassi. Sapore sgradevole (nei latti concentrati ed essiccati). Diminuzione del valore nutritivo. Enzimi Inattivazione a temperature basse (60100°C) Perdita di CO2 Lattosio + Proteine Proteine solubili (principalmente blattoglobulina) Proteine solubili e caseina Caseina Sostanze minerali Gas Preriscaldamento stabilizzante. Insolubilizzazione dei sali di calcio e abbassamento del pH. Ritardo della coagulazione presamica. Influenza sulla stabilità delle micelle. Arresto dell’attività, specie lipasiche e proteasiche. Controllo della pastorizzazione. Lieve innalzamento del pH e punto di congelamento. Conservazione del latte • Latte crudo 2 giorni • Latte fresco 5gg+1g (del confezionamento) • Latte microfiltrato 10 giorni • Latte UHT 3 mesi (90 giorni) • Latte sterilizzato 6 mesi (180 giorni) • Latte concentrato 6 mesi (180 giorni) % lipidi nei vari tipi di latte • Latte intero alta qualità • Latte intero • Latte parzialmente scremato • Latte scremato > 3,6% > 3,5% 1,5-1,8% <0,3% Yogurt Si definisce yogurt un prodotto della fermentazione del latte con Lactobacillus bulgaricus e Streptococcus thermophilus Lo yogurt appartiene, come il latte, al II gruppo (INRAN 1992) e al III gruppo (INRAN 2005) Caratteristiche nutrizionali 100 g di yogurt di latte intero contengono: Proteine di elevato valore biologico 3,8 g Glucidi 4,3g Lipidi 3,9g Kilocalorie 66 Se scegliamo uno yogurt fatto con latte non intero abbiamo: 43 Kcal per lo yogurt di latte parzialmente scremato 36 Kcal per lo yogurt di latte scremato Fermentazione omolattica • C12H22O11 CH3CHOHCOOH + altre sostanze + energia A opera dei batteri lattici dei generi Streptococcus e Lactobacillus Serve per la produzione di latti fermentati come lo yogurt, per la produzione di formaggi, di crauti, di olive e cetrioli in salamoia e di insaccati Fermentazione eterolattica • C6H12O6 CH3OHCOOH + CO2 + CH3CH2OH + energia A opera dei batteri del genere Leuconostoc Serve per la produzione di latti fermentati come il kefir e il koumiss Formaggi •Il formaggio appartiene, come il latte, al II gruppo (INRAN 1992) e al III gruppo (INRAN 2005) In entrambi i casi si tratta del gruppo che contiene il latte e suoi derivati Fermentazione propionica • C6H12O6 CH3CH2COOH + CO2 + CH3COOH + energia A opera dei batteri del genere Propionibacterium Serve per la produzione dei buchi dei formaggi svizzeri come l’Emmenthal Processo anaerobico Difetti e alterazioni dei formaggi Le cause dei difetti e delle alterazioni nei formaggi possono essere molto diverse le più comuni sono: •alimentazione errata degli animali: ad esempio fienili fermentate contaminati; •latte non idoneo: ad esempio mastitico, inquinato, contenente antibiotici; •scarsa igiene del caseificio; •errori durante la lavorazione: ad esempio eccesso di umidità dell'ambiente di stagionatura, spurgo insufficiente ecc.; •caglio o fermenti non adeguati. Difetti dei formaggi I difetti sono generalmente correlati a fenomeni di natura fisica o chimica che spesso sono conseguenza di errore nella lavorazione del formaggio. I più importanti sono: la sfogliatura, consistente in fessurazioni che si verificano all'interno della forma durante la fase di maturazione. Possono essere la causa: l'eccessiva acidità del latte, gli eccessi di salatura o di pressatura. Le screpolature, cioè fessurazioni sulla superficie della costa, che compaiono come conseguenza di coagulazione e cottura eccessive, correnti d'aria secca, ecc... Odori e sapori indesiderati, imputabili a un latte non idoneo: talvolta l'alimentazione inadeguata della vacca ne è la causa. Alterazioni Le alterazioni sono dovute allo sviluppo di microrganismi dannosi. alcuni esempi sono: •il gonfiore: è l’alterazione più comune che si può riscontrare nei formaggi. L'intera forma si presenta rigonfiata e la pasta fitta di occhiellature anomale per numero e dimensioni. I batteri responsabili, i clostridi, fermentano il lattosio producendo acido lattico e una quantità di gas (anidride carbonica e idrogeno) responsabile del rigonfiamento; •il rammollimento (o colatura): la crosta può staccarsi e screpolarsi lasciando uscire la pasta molle: la causa più comune è un'insufficiente salatura e la presenza di muffe; • il marciume: consiste la formazione di masse di colorazione anomala (grigie o bianche), molli, di colore e sapori sgradevoli. Ne sono responsabili dei batteri. Valori nutrizionali A seconda del tipo di formaggio, della sua materia prima di origine, della sua stagionatura, avremmo valori nutrizionali molto diversi. 100g di formaggio contengono: Proteine di elevato valore biologico da circa 8 g a circa 34g Glucidi da valori in tracce a circa 4 g Lipidi da circa 11g a circa 47g Energia da circa 146Kcal a circa 455 Kcal Panna •La panna appartiene, come il burro, al V gruppo (INRAN 1992) e al V gruppo (INRAN 2005) In entrambi i casi si tratta del gruppo che contiene i grassi e gli oli da condimento Burro •Il burro appartiene, come la panna, al V gruppo (INRAN 1992) e al V gruppo (INRAN 2005) In entrambi i casi si tratta del gruppo che contiene i grassi e gli oli da condimento Prerequisiti • Conoscere l’alimento “latte” in base alla classificazione dell’INRAN • Conoscere i concetti base nutrizionali del latte. • Aver cognizione del concetto di conservazione alimentare relativo a tale alimento. Obiettivi del modulo e dell’unità didattica Conoscere gli schemi relativi alla produzione del latte e al suo processo di risanamento e le varie tipologie merceologiche del latte. Imparare le caratteristiche nutrizionali del latte e saper valutare gli aspetti positivi e negativi legati al suo consumo. Conoscere le caratteristiche igieniche e sanitarie del latte e saper individuare alterazioni e frodi cui è soggetto. Obiettivi del modulo ma non dell’unità didattica Apprendere le tecniche di trasformazione del latte attraverso l'elaborazione di schemi che illustrino le fasi di produzione dello yogurt e dei formaggi; conoscere le caratteristiche nutrizionali e igienico sanitarie di yogurt, panna e formaggi. Essere in grado di esprimere un giudizio sugli aspetti positivi e negativi legati al consumo di yogurt, panna e formaggi.