VALUTAZIONE DEL RISCHIO UNIVERSITÀ KORE DI ENNA D.LGS. 626/94 BENESSERE ORGANIZZATIVO insieme delle operazioni conoscitive e pratiche che devono essere attuate per pervenire ad una “stima” del rischio di esposizione a fattori per la sicurezza e la salute dei lavoratori lez. 3 O.M.S. Paola Magnano [email protected] quel processo che considera la natura e la probabilità di effetti negativi sulla salute umana a fronte dell’esposizione a uno o più fattori di stress ricevimento: martedì 10-13 c/o Studio !1Docenti, piano 0, Plesso di Psicologia GESTIONE DEL RISCHIO GESTIONE DEL RISCHIO valutazione del rischio fisici biologici biomeccanici RISK MANAGEMENT riduzione o eliminazione di fattori che minacciano la salute o la sicurezza chimici meccanici radiologici psicosociali ! Cox, Griffiths, Randall, 2003 5 FASI Cox, Karanika-Murray, Griffiths e al., 2009) 1.identificare le sorgenti di pericolo 2.individuare i conseguenti potenziali rischi di esposizione 3.valutare l’entità dei rischi accertati (stima del rischio, risk assessment) 4.individuare le misure di prevenzione e protezione 5.stabilire un preciso programma RISK MANAGEMENT pericolo la proprietà o la qualità intrinseca di una entità stabilita che può potenzialmente causare danni rischio la probabilità che sia raggiunto il livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego e/o di esposizione. È il risultato del prodotto tra gravità dell’evento nocivo e probabilità che esso si verifichi Briner, Rick, 1999 R= GxP azioni di protezione a valle dell’intervento di valutazione per ridurre la gravità del danno azioni di prevenzione a valle dell’intervento di valutazione per ridurre la probabilità che il danno si verifichi esempio di stima del rischio secondo la matrice Gravita’ per Probabilita’ Probabilita’ Magnani, Majer, 2011 Gravita’ GESTIONE DEL RISCHIO bassa media alta bassa rischio basso rischio basso rischio medio media rischio basso rischio medio rischio alto alta rischio medio rischio alto rischio alto ... quindi ... approccio ergonomico ricerca dei questo possibili pericoli stima del rischio approccio puo’ valutazione individuazione dei essere applicabile lavoratori per i a rischio dell’adeguatezza delle precauzioni adottate rischi psicosociali? I RISCHI PSICOSOCIALI I RISCHI PSICOSOCIALI aspetti di progettazione, organizzazione e gestione del lavoro, i rispettivi contesti ambientali e sociali, che potenzialmente possono causare danni fisici o psicologici possibili effetti Favretto, 1996 BURN-OUT rappresentano il risultato dell’interazione tra le caratteristiche e il contesto di lavoro, da un lato, e le caratteristiche soggettive del lavoratore, dall’altro Rick, Briner, 2000 rischi tradizionali rischi psicosociali è possibile individuare i livelli massimi che possono causare il danno non è possibile individuare il livello massimo di carico di lavoro che lo rende dannoso i pericoli di tipo fisico hanno sempre gli effetti derivanti dall’esposizione ad effetti negativi ed immediatamente eventi stressanti possono rimanere osservabili o prevedibili latenti e non sono prevedibili il legame tra danno e la sua causa è lineare ed è facile stabilirne la gravità non esiste una causalità diretta tra causa e danno: le conseguenze possono manifestarsi anche in momenti differenziati RISCHIO PSICOSOCIALE il pericolo potenziale esiste sempre il fine della valutazione è la prevenzione non ci si può limitare all’osservazione di alcuni indicatori oggettivi e/o soggettivi che dimostrino la presenza/assenza di stress: bisogna analizzare gli aspetti dell’organizzazione che possono essere migliorati la valutazione del rischio di stress deve fondarsi sulla partecipazione effettiva dei lavoratori APPROCCI ALLO STUDIO DELLO STRESS ingegneristico stato di sollecitazione avversa e dannosa che deriva dall’ambiente (v.i.) risposta dell’organismo ad un’ampia gamma di stimoli nocivi (v.d.) psicologico medico-fisiologico interazione dinamica tra la persona e il suo ambiente; si approfondiscono i processi emotivi e cognitivi che stanno alla base di questa interazione (Selye, 1975) SINDROME GENERALE DI ADATTAMENTO (SGA) risposta generale (aspecifica), stereotipata, a qualsiasi richiesta proveniente dall’ambiente eventi straordinari richieste ambientali ordinarie accentuate man mano che lo stimolo stressorio richiama una risposta che attiva substrati biologici complessi, la reazione dell’organismo non è più “determinata” è una risposta integrata dell’organismo a modificazioni operate su di esso (Favretto, 1994), con l’obiettivo di mantenere inalterate le proprie caratteristiche psicofisiche (ristabilire l’omeostasi) eustress livello di stimolazione ideale per il benessere dell’individuo, che produce una risposta fisiologica esclusivamente adattiva distress eccessiva discrepanza tra lo stimolo da un lato e la risposta dall’altro le richieste ambientali vanno oltre le reali capacità di coping dell’individuo pero’ ... entra in gioco il versante soggettivo, il valore personale, il significato attribuito agli eventi ogni stimolo ambientale richiede una risposta 2 elementi rendono le persone piu’ o meno esposte allo stress adattiva da parte dell’individuo e quindi puo’ essere fonte di stress; la capacita’ di ciascuno stimolo di generare stress e’ determinata dalla valutazione cognitiva che ogni il significato che viene attribuito ad un evento, cioè la valutazione strettamente personale che la persona compie in relazione a ciò che gli accade Cox, 1978 la capacità di instaurare efficaci meccanismi di coping, un insieme di strategie atte a proteggere l’individuo e a consentirne l’adattamento all’ambiente circostante fonti di rischio - caratteristiche del lavoro potenzialmente dannose fonti di rischio - caratteristiche del lavoro potenzialmente dannose singolo individuo da’ della situazione e dalle risorse che egli sente di possedere per affrontarla ad. da Cox, Griffiths, Rial-Gonzales, 2000 ad. da Cox, Griffiths, Rial-Gonzales, 2000 contesto lavorativo condizioni di definizione di rischio funzioni e cultura organizzativa scarsa comunicazione, livelli bassi di sostegno per problemi, scarso interesse allo sviluppo professionale , gestione del cambiamento, obiettivi poco chiari ruolo organizzativo ambiguità e conflitto di ruolo sviluppo di carriera insicurezza dell’impiego, promozioni insufficienti o non eque, incertezza nelle fasi di sviluppo autonomia decisionale e controllo partecipazione ridotta al processo decisionale, mancanza di controllo sul lavoro rapporti interpersonali sul lavoro isolamento fisico o sociale, comportamenti antisociali e vessatori, conflitti interpersonali, rapporti limitati con i colleghi e i superiori interfaccia casa-lavoro richieste contrastanti tra lavoro e famiglia, squilibrio tra lavoro e tempo libero, scarso sostegno da parte dei familiari contenuto del lavoro condizioni di definizione di rischio ambiente e attrezzature di lavoro affidabilità, idoneità e disponibilità di attrezzature, ambienti poco salubri, sicurezza percepita pianificazione dei compiti monotonia, cicli brevi, lavoro frammentato o inutile, sottoutilizzo delle capacità carico e ritmi di lavoro carico eccessivo o ridotto, mancanza di controllo sul ritmo, pressione temporale orario di lavoro lavoro a turni, scarsa flessibilità, ore di straordinario, orari imprevedibili o lunghi MODELLO DOMANDA-CONTROLLO Karasek, 1979 rischi emergenti precarietà dei contratti in un contesto di instabilità del mercato del lavoro non sono le singole condizioni di lavoro a determinare una situazione di stress, ma queste si combinano in modo interattivo aumento della vulnerabilità dei lavoratori in un contesto di globalizzazione job demand nuove forme contrattuali e sentimenti di insicurezza del lavoro job control intensificazione del lavoro e della competitività richieste da parte dell’ambiente di lavoro (carico e complessità del lavoro) invecchiamento della forza lavoro autonomia decisionale del lavoratore (capacità e discrezionalità) produzione snella e outsourcing job strain/satisfaction alte richieste emotive legate al lavoro soddisfazione/tensione carenza di work-life balance MODELLO DOMANDA-CONTROLLO low basso Controllo alto str scarsa efficienza ain organizzativa III pieno coinvolgimento elevato grado di ve i t apprendimento ac possibilità di esprimere le proprie capacità Diagonale dell’apprendi mento organizzativo II scarsi stimoli all’apprendimento alle capacità e risorse e individuali siv s elevati palivelli di insoddisfazione IV bassa MODELLO DOMANDA-CONTROLLO-SUPPORTO si valuta l’integrazione collaborativa tra le persone e la possibile funzione di mediazione sugli eventuali effetti nocivi alla salute job demand job control ansietà hidepressione gh str esaurimento ain disturbi psicosomatici Domanda alta Johnson, Hall 1988 Diagonale delle I conseguenze negative per il soggetto social support variabile interveniente che media gli effetti delle richieste ambientali sul soggetto PERSON-ENVIRONMENT FIT l’adattamento si realizza su due fronti: il grado con cui gli atteggiamenti e le capacità della persona soddisfano le richieste del lavoro la rottura del “contratto psicologico” tra la persona zona e la sua caratteristiche caratteristiche di organizzazionesoddisfazione determina un calo reciproca del lavoro della persona della soddisfazione lavorativa e un risorse+richieste bisogni+abilita’ aumento del rischio di sviluppare alti livelli di stress ! la misura in cui l’ambiente di lavoro soddisfa le esigenze del lavoratore, consentendogli il pieno utilizzo delle proprie capacità e conoscenze MODELLO EFFORT-REWARD IMBALANCE Siegrist, 1996 si basa sulla discrepanza tra l’impegno dimostrato sul lavoro e le ricompense, materiali e immateriali che da esso si ottengono ricompense basse emozioni negative ricorrenti e prolungate ricompense alte emozioni positive evocate da adeguate ricompense sociali sforzi alti PERSON-ENVIRONMENT FIT Caplan, 1979; Van Harrison, 1978 MODELLO EFFORT-REWARD IMBALANCE richieste obblighi sforzo ricompensa stipendio stima promozione/ sicurezza MODELLO EFFORT-REWARD IMBALANCE Siegrist, 1996 ci sono dei casi in cui una condizione di squilibrio viene accettata. PERCHÈ??? MODELLO TRANSAZIONALE domanda percepita Cox, MacKay, 1976; capacità percepita il ruolo lavorativo è scarsamente definito oppure non ci sono altre alternative per ragioni strategiche, per aumentare le prospettive future grazie ad un sacrificio presente perché la persona ha elevate ambizioni e bisogno di approvazione e stima che le porta a “impegnarsi eccessivamente” (overcommitment) la valutazione compiuta attraverso un processo cognitivo attribuisce significato all’evento e giudica la condizione come minacciosa oppure stimolante, elaborando le migliori strategie per fronteggiarla (coping) + MODELLO TRANSAZIONALE Cox, MacKay, 1976; MODELLO DI COOPER Cooper, Marshall, 1976 individuano diversi fattori che impattano sulla persona e determinano effetti sia a livello individuale che organizzativo TRE ASSUNTI DI BASE le persone possono identificare in maniera significativa le fonti di stress, i fattori intervenienti e gli effetti dello stress è possibile individuare tali fattori utilizzando informazioni soggettive e autoriferite queste informazioni possono essere trasferite su un piano d’azione pratico, volto al cambiamento e al miglioramento fonti di stress caratteristiche sintomi di individuali stress sintomi individuali carico di lavoro ruolo nell’organizzazione soggetto rapporti sul lavoro clima e struttura organizzativa evoluzione di carriera interfaccia casa-lavoro aumento pressione depressione bere e fumare troppo irritabilità insoddisfazione sintomi organizzativi alto assenteismo elevato turnover scarsa qualità frequenti conflitti patologie malattie somatiche disturbi fisici disturbi psichici OSI - STRUTTURA SC Soddisfazione per la carriera SJ Soddisfazione per il lavoro stesso SS Soddisfazione per l’impostazione e la struttura organizzativa SP Soddisfazione per i processi organizzativi SR Soddisfazione per le relazioni interpersonali ST Soddisfazione lavorativa - SinteticoS-tot Soddisfazione lavorativa Totale ! PSYT Salute Psicologica PHIT Salute Fisica malattie organizzative scioperi prolungati frequenti infortuni performance scarsa ! ATT Atteggiamento verso la vita STA Stile di comportamento AMB Ambizione AT Tipo A - Sintetico A-tot Tipo A - Totale LOCO Forze organizzative LOCG Processi di gestione LOCI Influenze individuali LOCT Locus of control Sintetico LOC-tot Locus of control - Tot. ! FJ Fattori intrinseci al lavoro FM Ruolo manageriale FR Relazione con altre persone FC Carriera e riuscita FS Clima e struttura organizzativa FI Interfaccia casa-lavoro ! CS Supporto sociale CP Orientamento al compito CL Logica CR Relazione casa-lavoro CT Tempo CI Coinvolgimento