ALLEGATO 6) Progetto e programma delle attività inerenti al PRIN 201 1 Tutor: Riccardo Caporali e Marina Lalatta Costerbosa Titolo del prooetto Spiriti anirnali tra mente e corpo: la fisiologia e le passioni nella prima modernita Contesto e obiettivi Nella relazione mente-corpo si concentrano questioni che ancora oggi stimolano il dibattito filosofico circa I'origine delle azioni e la loro spiegazione in riferimento alla natura dell'uomo. La descrizione fisiologiòa del corpo umano cercando di fornire, fin dalla prima modernità, alcune risposte su queste problematiche, diventa allora un ambito di studi particolarmente proficuo. Le teorie elaborate a partire dalla seconda metà dei Seicento, fino ai primi anni del Settecento, risentono profondamenie della proposta avanzala da René Descartes, nelle sue Passioni dell'anima (1649). proprio la nozione di passione diventa un paradigma privilegiato per discutere non solo dell'origine delle azioni, ma anche dell'antropologia che trova in essa il loro riferimento primario e la chiave di volta per mettere in relazione/unione la mente ed il corpo. In questa prospettiva I'anima (ossia la mente), sede delle attivita intellettive, ed il corpo, luogo dell'azione e delle attività pratiche, potrebbero trovarsi in una condizione di incommensurabilita tale da trovarsi in una condizione, non solo di distinzione sostanziale, ma anche di divisione (forse inconciliabile). La proposta fisiologica di Descartes tenta fìn da subito una sorta di conciliazione e individua un luogo anatomico in cui si possa realizzare il reciproco commercio di anima (quindi mente) e corpo: la ghiàndola pineale. La ricostruzione cartesiana connette in questo modo la dimensione intellettiva con ia dimensione meccanica, ma necessita, allo stesso tempo, di mezzi per dare ragione del loro collegamento. euesti mezzi sono gli spiriti animali che con la loro azione/reazione possono perméttere sta I'azione dell'anima sul corpo sia I'azione del corpo sull'anima. Se le passioni - come la presuppongono una passivita, l'uomo pare essere diviso tra attività e stessa etimologia evoca passività svelando in ciò tutti i problemi connessi alla volontà. Se Descarles temattzzando la questione del volere pare fornirle un fondamento ontologico, Hobbes, da parte sua, pur riconoscendo la primarietà delle passioni lega la volontà alla deliberazione, e nella fattiépecie, all'ultima deliberazione prima dell'azione. ln questo modo la possibilità di una determinazione, o per lo meno di un vincolo, delle passioni da parte della volontà è escluso dal modello antropologico hobbesiano. La mente ed il corpo sono dominati dalle passioni e proprio per questa ragione sorge una conflittualità intrinseca non risolvibile se non con una loro predominanza. Dal-momento che Descartes fornisce un fondamento fisiologico alle passioni attraverso gli spiriti animali e che Hobbes, non problematizzando questo stesso fondamento, utilizza la medesima nozione di passione per creare un'antropologia negativa, si possono esaminare i diversi risvolti filosofici che questi due modelli antropologici forniscono; modelli che trovano un loro sviluppo a Leida nelle opere di Burcherus de Volder prima e nel pensiero di Bernard Mandeville poi. Pensatori che, influenzati dalle nozioni scientifiche di lsaac Newton, da una parte, e dalla medicina sperimentale di Thomas Sydenham, dall'altra, rivedono il cartesianesimo conservandone il sostrato fisiologico. In altre parole, anóora durante i primi del Settecento, la concezione degli spiriti animali - seppur visibili solo con l"'occhio della ragione", così secondo Sydenham e Mandeville è preservata al fine di dare ragione delle funzioni del corpo e da questo della mente o anima. Lo spostamento dell'oggetto di indagine - non più l'individuo Descartes che dubita di ogni cosa e trova in sé stesso I'unico elemento di cui non dubitare e su cui costruire il proprio modello conoscitivo e da qui la sua ricostruzione fisiologica porta in de Volder e in Mandeville ad una progressiva svalutazione del concetto di anima. Infatti, dato che I'oggetto di indagine diventa solamente il corpo, non si percepisce I'esigenza di fornire un fondamento sostanziale all'anima e da - ' - - qui alle attivita intellettive. ll corpo può fornire non solo un supporto, ma anche un fondamento alla mente medesima. Una lettura comoarata di Les Passions de I'Ame cartesiane, con il De corpore e il De homine hobbesiani, relazionati poi alla Praxis medica experimentalis di Sydenham, agli scritti di de Volder e alle opere mediche di Mandeville, può mostrare come la persistenza di elementi fisiologici comuni - gli spiriti animali abbia poi portato all'elaborazione di antropologie per certi versi diametralmente opposte. Considerando questo contesto scientifìco e filosofico, gli obiettivi sono: - Ricostruzione della descrizione fisiologica del corpo umano nella prima modernità. - Definire la nozione di passione a partire dalla descrizione fisiologica. - Definire e oroblematizzare il concetto di volontà e, se possibile, discutere della sua presunta libertà o meno. - Biblioqraf ia essenziale Fonti primarie R. Descartes , Traité de I'Homme (1630-33). R. Descartes, Discours de la mèthode (1637). T. Hobbes, The Etements of Law, Natural and'Politic (1640). R. Descartes, Meditationes de Prima Philosophia (164 t ). R. Descartes, Pincipia Philosophiae (1644). R. Descartes, Les Passions de I'Ame (1649) T. Hobbes, Leviathan (1651). T. Hobbes, De Corpore (1655\. T. Hobbes, De Homine (1658). B. de Vofder, Quaesfio nes Academicae de Aeris gravitate (1681)' B. de Volder, D,sputatio nes Phitosophicae sive Cogitationes Rafionales de Rerum Naturalium principiis (1681). B. Mandeville , De Medicina Orafio Sco/astica (1685) T. Sydenham , Opera universa rnedica (Londini' 1685). ,|689)' B. Mandeville , Disputatio Phitosophica de Brutorum Operationibus ( B. Mandeville , Disputatio de Chylosi Vitiata (Lugduni Batavorum, 1691)' B. Mandeville, Treatise of Hypochondriack and Hysteick Passions (171111730"). . . . . . . . . o . . . . . . . Fontì secondarie . o . . . . o . . . . A. Vartanian, Diderot and Descaftes: a study of scientific naturalism in the Enlightenment' Princeton 1953. H. Warrendet. The Potitical Philosophy of Hobbes, Oxford 1957 M. Oakeshott, Hobbes on Civil Association, Oxford 1975. O. Bloch (a cura di), Le matérialisme du XVttle siècle et ta littérature clandestine, Paris 1 982 C. Schmitt, Scrltft su Thomas Hobbes (1938), Milano 1986' G.P. Baker, K.J. Morris, Descades' Dualism, London 1996' Q. Skinner. Reason and Rhetoric in the Philosophy of Hobbes, Cambridge 1996' S. James, passion and Action. The Emotions in Seventeenth-Century Philosophy, Ortord 1997. M. Rozemond, Descarfes's Dualism' Cambridge (Mass ) 1998. S. Landucci, La mente in Caftesio, Milano 2002. M. Tolonen, Mandeville and Hume, Oxford 2013.