Le proposizioni finali

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- A. DIOTTI - S. DOSSI - F. SIGNORACCI, Schede di morfosintassi
LE PROPOSIZIONI FINALI
Le proposizioni finali sono introdotte da ut (se negative da ne) e hanno il congiuntivo, presente in
dipendenza da tempi principali o imperfetto in dipendenza da tempi storici.
Legum servi sumus, ut liberi esse possimus.
Siamo servi delle leggi per poter essere liberi.
Legum servi eramus, ut liberi esse possemus.
Eravamo servi delle leggi per poter essere liberi.
Quando nella finale compare un comparativo, o se la frase ha senso comparativo, si usa quo (= ut eo).
Hoc dicebam quo facilius scires...
Dicevo questo perché tu conoscessi più agevolmente...
In latino, la finale può essere espressa in altri modi:
• una relativa finale.
Missi sunt legati qui pacem peterent.
• il costrutto gerundio genitivo + causā.
Missi sunt legati pacem petendi causa.
• il costrutto gerundivo genitivo + causā.
Missi sunt legati petendae pacis causa.
• il costrutto ad + gerundivo accusativo.
Missi sunt legati ad petendam pacem.
• un participio futuro e, più raramente, presente.
Missi sunt legati pacem petituri [o petentes].
• il supino in –um (se il verbo reggente è di moto).
Missi sunt legati pacem petitum.
Furono inviati degli ambasciatori a chiedere la pace.
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Nelle finali negative, diversamente da quanto avviene in italiano, in presenza di pronomi o aggettivi o avverbi il latino pone la negazione nella congiunzione e usa il pronome o l’aggettivo o l’avverbio positivo:
ne quis
«affinché nessuno» (pronome)
ne ullus
«affinché nessuno» (aggettivo)
ne quid
«affinché nulla»
ne umquam «affinché mai»
ne usquam
«affinché in nessun luogo».
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