La cancelliera Angela Merkel inaugura la mostra

ISSN 1830-6349
CESE
Aprile 2007 / 4
INFO
Il Comitato economico e sociale europeo — Un ponte tra l’Europa e la società civile organizzata
Giornata internazionale della donna
EDITORIALE
La cancelliera Angela Merkel
inaugura la mostra «Donne europee»
Cari lettori,
recentemente ho partecipato
al vertice della gioventù «La
tua Europa — Il tuo futuro»
organizzato a Roma nel quadro delle celebrazioni per il
50° anniversario dei trattati di
Roma.
Ho voluto essere presente
all’avvenimento, in compagnia di oltre 200 giovani entusiasti e circondata da amici e personalità della vita pubblica e del mondo politico
europeo, perché sono profondamente convinta
del fatto che, qualsiasi cosa proponiamo o pianifichiamo per il progetto europeo, non dobbiamo pensare solo a noi stessi, ma anche a
tutti i nostri giovani e alle future generazioni. E
soprattutto, dobbiamo agire INSIEME.
Dall’8 marzo al 10 maggio 2007 il Comitato economico
e sociale europeo ospita la mostra «Donne europee»,
una galleria fotografica della nota artista tedesca Bettina
Flitner. Fin dall’inizio della sua carriera Bettina Flitner si è
espressa con stili diversi: dal documentaristico al giornalistico, passando per il narrativo. Con questa sua ultima
opera l’artista tedesca presenta 50 ritratti delle grandi
donne d’Europa, quelle che l’hanno pensata e costruita
e che continueranno a farlo.
Dobbiamo ripensare come conquistare, oggi,
l’attenzione dei giovani. In tale contesto, le
organizzazioni giovanili possono svolgere un
ruolo prezioso nel promuovere la cittadinanza
attiva e la partecipazione.
Attualmente l’UE ha perso gran parte della sua
attrattiva per i giovani: i leader europei devono
fare in modo di adattare rapidamente il loro
linguaggio e il loro messaggio sull’Unione europea se vogliono coinvolgere nuovamente ogni
singolo cittadino.
Tutti i politici europei, le istituzioni comunitarie
e i membri del CESE dovrebbero costruire la politica dell’UE per i prossimi cinquant’anni attorno
ai temi che stanno più a cuore ai giovani, come il
cambiamento climatico, una politica energetica
europea comune e la globalizzazione.
La creazione di nuovi posti di lavoro, la possibilità di studiare all’estero, l’uso di forme di energia più ecologiche, la tutela ambientale e lo sviluppo di una vera e propria politica in materia di
immigrazione e sicurezza sono tutti argomenti
che per i giovani sono molto più importanti
di quanto si possa generalmente immaginare.
Troppo spesso, però, noi non teniamo in debito
conto il loro parere.
Dovremmo affrontare seriamente questi argomenti con loro, in cooperazione con tutti gli
Stati membri. Solo in questo modo i giovani
si sentiranno veramente coinvolti nel futuro
dell’Europa, un futuro che, dopotutto, è il loro
futuro.
La cancelliera tedesca Angela Merkel durante il suo discorso
pronunciato in occasione della Giornata internazionale della
donna. Sullo sfondo, l’artista Bettina Flitner, la commissaria Benita
Ferrero-Waldner e Dimitris Dimitriadis.
L’8 marzo 2007, data scelta per l’inaugurazione
della mostra, corrisponde al 30° anniversario
della Giornata internazionale della donna, istituita dalle Nazioni Unite.
La presenza di Angela
Merkel, cancelliera tedesca e presidente di turno
del Consiglio dell’UE, ha
reso l’evento ancora più
significativo.
Nel discorso di inaugurazione della mostra
Angela Merkel ha presentato l’opera di Bettina
Flitner «che sa, con il suo
occhio e con quello della
macchina fotografica,
guardare e vedere le personalità». La cancelliera © Bettina Flitner
si è soffermata su alcuni dei ritratti esposti, tra cui quello
di Simone Veil, dalla stessa Merkel ritenuta «una delle
madri del movimento europeo», e quello di Ayaan Hirsi
(continua a pag. 4)
L’avvenire dell’Europa sarà determinante per i
futuri sviluppi a livello mondiale
Lo scorso 14 marzo, durante la sessione plenaria del CESE,
Max Kohnstamm, storico e diplomatico olandese (è nato
ad Amsterdam nel 1914), ex segretario dell’Alta Autorità
della CECA e ex collaboratore di Jean Monnet, ha tenuto
un importante intervento nel quadro del dibattito sul
tema «Cinquant’anni d’integrazione europea».
Invitato dal CESE come ospite d’onore, l’anziano oratore ha illustrato in maniera molto originale e vivace gli
antecedenti e l’avvenire del processo d’integrazione
europea, in quanto rivoluzione pacifica avviata nel 1957
sulla base del piano Schuman.
I sei paesi che dopo la seconda guerra mondiale si sono
fatti promotori dei trattati di Roma avevano un solo
motto «Mai più guerre!» A questo proposito l’oratore
ha fatto presente, con una sintesi efficace, che «quando
viene meno il diritto subentra l’inferno».
Secondo Kohnstamm, la grande svolta verso un’Europa
unita fu determinata, da un lato, dalla Dichiarazione
di Schuman e, dall’altro, dall’impulso dato dal politico
belga Paul-Henri Spaak.
Max Kohnstamm ha espresso soddisfazione per il costante, ampio dibattito che continua a svolgersi sull’Europa
e sull’avvenire del nostro continente. Al tempo stesso si
è detto convinto che ci saranno sì soluzioni ai problemi
Jillian van Turnhout
Vicepresidente del CESE,
responsabile per la comunicazione
WWW.EESC.EUROPA.EU
Max Kohnstamm si rivolge all’assemblea plenaria del Comitato.
IN QUESTA EDIZIONE
DA SEGNALARE
• Il successo sta nel metodo, di Göke Frerichs
pagina 2
• Politica dei trasporti: serve un approccio geograficamente differenziato
pagina 3
• Invecchiamento della popolazione: le proposte del CESE per affrontarne l’impatto economico e di bilancio
• Il CESE è a favore di una transizione socialmente equa verso una società a basse emissioni di carbonio (continua a pag. 3)
• 5 maggio 2007: giornata porte aperte al
CESE
• 9 maggio 2007: giornata Robert Schuman
pagina 3
pagina 4
• 12 giugno 2007: riunione straordinaria dell’Ufficio di presidenza del CESE a Berlino
CESE-INFO / Aprile 2007 / 4
Intervista al presidente del Parlamento europeo Hans-Gert Pöttering:
«Il Parlamento e il CESE hanno responsabilità complementari
nei confronti dei cittadini europei»
cittadini europei e adoperandosi per garantire che i loro
punti di vista siano ascoltati.
CESE Info: I cittadini europei spesso contestano il fatto
che le priorità stabilite dalle istituzioni europee non corrispondono sempre alle loro priorità e preoccupazioni
quotidiane. Lei è d’accordo con questa critica?
Hans-Gert Pöttering, presidente del Parlamento europeo
(© Parlamento europeo).
In un’intervista recentemente rilasciata a CESE Info, l’ex
presidente della Commissione europea Jacques Delors
ha dichiarato che il CESE può aumentare la propria
influenza anche senza aspettare che siano prese nuove
disposizioni a favore della democrazia partecipativa. Lei
è d’accordo?
Quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario del
trattato di Roma. Sin dall’inizio le parti sociali hanno
partecipato al processo di costruzione dell’Europa grazie
alla creazione dell’organo consultivo che le rappresenta,
il quale si chiamava all’epoca «Comitato economico
e sociale». Con le successive modifiche apportate al
trattato il ruolo del Comitato è stato rafforzato. Il 7
febbraio di quest’anno io sono intervenuto nel corso di
una conferenza organizzata a Maastricht per celebrare
il quindicesimo anniversario della firma dell’omonimo
trattato: vorrei qui ricordare che proprio il trattato di
Maastricht ha introdotto il concetto di cittadinanza
europea e ha rafforzato ulteriormente le prerogative del
CESE. Questi due aspetti sono chiaramente connessi,
e il CESE continua a svolgere un ruolo centrale in tale
processo. Il Comitato può accrescere la propria influenza
continuando ad impegnarsi sui temi importanti per i
Hans-Gert-Pöttering: Vorrei fare riferimento alle mie precedenti osservazioni sulla necessità di ravvicinare l’Europa ai cittadini. Possiamo ottenere questo ravvicinamento soltanto se continuiamo a prestare attenzione alle
vere esigenze dei cittadini. Per fare ciò il Parlamento e il
CESE sono in un’ottima posizione, poiché intrattengono
rapporti diretti con tutte le componenti della società.
Nel 2009 si terranno le elezioni per il Parlamento europeo. Quali azioni prevede di lanciare per garantire un
tasso elevato di partecipazione dei cittadini europei?
In primo luogo, spero sinceramente che riusciremo a
risolvere il problema del trattato costituzionale in tempo
per le elezioni del 2009, anche se devo sottolineare
che la condizione per riuscirci è un impegno pieno e
costruttivo da parte degli Stati membri e di tutte le istituzioni dell’UE. Se riusciremo ad ottenere tale risultato,
gli Stati membri dovrebbero essere in grado di ratificare
un documento in cui verranno chiaramente affermati
i valori europei, compresi diritti e libertà fondamentali
giuridicamente vincolanti. Questo contribuirà in modo
decisivo a far sì che le elezioni del 2009 siano delle vere
elezioni europee, nell’ambito delle quali i cittadini di
tutti i 27 Stati membri potranno aspettarsi dai loro politici un impegno sulle questioni europee in generale e sul
trattato in particolare.
In occasione della sua elezione lei ha dichiarato che i suoi
principi guida sarebbero stati il rispetto della dignità
umana, lo Stato di diritto e la solidarietà. Come intende
mettere in pratica questi principi nelle attività quotidiane del PE?
Il rispetto della dignità fondamentale della persona
umana è uno dei pilastri su cui è costruita l’Unione europea. È un valore di cui possiamo essere orgogliosi e che
siamo in grado di promuovere in tutto il mondo. I valori
europei devono permeare tutti gli aspetti della politica
dell’UE e anche le nostre relazioni con i paesi terzi. Ho
già incontrato una serie di leader di diversi paesi, e in
ciascuna di tali occasioni ho sempre tenuto a sottolineare questi aspetti.
Di recente ho poi partecipato ad una conferenza in
Bielorussia, nel corso della quale ha preso la parola
anche il capo dell’opposizione democratica di tale paese,
Aliaksandr Milinkievich. A quest’ultimo ho garantito l’indefettibile impegno, mio personale e del Parlamento,
ad affermare i valori che considero universali. I cittadini
bielorussi hanno, come noi, diritto alla democrazia, allo
Stato di diritto e al rispetto delle libertà fondamentali.
Noi cittadini dell’UE, che abbiamo conquistato tali diritti,
dobbiamo mostrare loro la nostra solidarietà.
Una suora belga, Jeanne Devos, che presta assistenza ai
più poveri in India, ha recentemente dichiarato in un’intervista che sarebbe meglio globalizzare la solidarietà
piuttosto che l’economia. Lei è d’accordo?
L’UE deve restare fedele ai suoi principi fondatori. Non
si è mai pensato che l’UE dovesse essere un’entità puramente economica, come è d’altronde dimostrato anche
dal fatto che già nel trattato di Roma era prevista la creazione del CES. La crescita economica è un fattore che
dobbiamo senz’altro giudicare positivamente perché
costituisce la base per migliorare le condizioni di vita di
tutti i cittadini. Recentemente, tuttavia, i benefici della
crescita globale non sono stati sempre distribuiti equamente: e penso in particolare al profondo divario tra le
condizioni di vita in Europa e in Africa. Concordo pienamente sul fatto che l’Europa non può disinteressarsi di
ciò che accade al di fuori dei propri confini: anche noi
dobbiamo essere dei convinti promotori della solidarietà
globale.
Il successo sta nel metodo
di Göke Frerichs
Il progetto europeo di unificazione e integrazione che ha condotto,
con i trattati di Roma (1957), alla
creazione della Comunità economica europea (CEE) e della Comunità
europea dell’energia atomica
(Euratom) — come già alcuni anni
prima alla creazione della Comunità
europea del carbone e dell’acciaio
(CECA) — era frutto di una nuova
Göke Frerichs,
mentalità che aveva imparato la
ex presidente
del Comitato.
lezione delle dolorose esperienze
degli europei sotto il giogo disumano del nazionalsocialismo e del fascismo, culminate con la devastazione della
seconda guerra mondiale.
La creazione di queste organizzazioni ha aperto la strada
a un’unione sempre più stretta tra un numero crescente
di Stati e popoli europei, che ha garantito loro pace e
libertà e ha permesso infine di superare la divisione del
nostro continente.
Le politiche comuni, la creazione di un grande mercato
unico senza frontiere e l’introduzione di una moneta
unica sono alcune delle grandi tappe che hanno portato
a un grado di prosperità generale prima di allora sconosciuto in Europa.
Tutto sommato la politica di unificazione europea rappresenta un successo senza precedenti, di cui tutti gli
europei, in un modo o nell’altro, hanno beneficiato,
europea — che è indipendente dai governi nazionali ed
è esclusivamente tenuta a servire l’interesse generale e
quello di tutti gli Stati membri — avanza proposte sulla
base dell’interesse comunitario, quale emerge dalle sue
consultazioni.
La firma dei trattati di Roma nel 1957.
anche se non tutti sono disposti a vederlo e a riconoscere i vantaggi che ne hanno tratto. Questo successo
trova d’altronde una conferma eclatante nelle successive
ondate di allargamenti dell’Unione, che oggi conta 27
Stati membri.
Presupposto e strumento di questo successo è stato ed
è il «metodo comunitario», sancito dai trattati di Roma,
attraverso il quale le politiche comuni vengono concepite e concordate. Essendo fondato sull’interazione tra le
varie istituzioni, questo metodo garantisce che tutti gli
interessi vengano presi in considerazione e consente di
elaborare la migliore soluzione possibile per tutti gli interessati. Nell’ambito di questa interazione la Commissione
Queste proposte vengono contemporaneamente presentate, per consultazione e per decisione, ai due organi
legislativi: il Parlamento europeo, che rappresenta gli
interessi dei cittadini, e il Consiglio dei ministri dell’Unione europea, che rappresenta gli interessi degli Stati
membri. Nel quadro di questo processo il Comitato economico e sociale europeo, in qualità di rappresentante
delle forze organizzate della società, contribuisce, attraverso i suoi pareri, alla formazione del consenso. Quando
il Parlamento e il Consiglio giungono a un accordo sulla
valutazione di una proposta della Commissione, proposta che nel corso del processo subisce generalmente
diverse modifiche, essa diventa atto legislativo.
Perché il suo successo si confermi anche in futuro
l’Unione europea dovrà applicare sempre più spesso il
metodo comunitario, anche nei settori dove finora si è
invece proceduto, con modesto successo, con il metodo
intergovernativo.
Nel corso della sua ultima sessione plenaria il CESE ha
adottato una risoluzione per il 50° anniversario della
firma dei trattati di Roma: http://eesc.europa.eu/constitution/index_fr.asp
CESE-INFO / Aprile 2007 / 4
I servizi finanziari in Europa:
i consumatori devono sentirsi tutelati
Il 16 marzo 2007, in occasione della Giornata europea del
consumatore, il Comitato economico e sociale europeo
(CESE) e la Federazione delle organizzazioni dei consumatori tedeschi (Verbraucherzentrale Bundesverband,
VZBV) hanno organizzato, a Berlino, un convegno che ha
riunito 200 esperti del settore della tutela dei consumatori per esaminare i provvedimenti e gli obiettivi dell’UE
e il futuro dei servizi finanziari in Europa.
La commissaria europea responsabile per la Tutela dei
consumatori, Meglena Kuneva, ha sottolineato l’importanza che i consumatori europei siano una categoria sicura di sé, bene informata e forte, in grado di dare impulso
all’economia. Ha inoltre ribadito che dovrebbero essere i
consumatori ad orientare lo sviluppo economico: occorre dunque rafforzare la loro posizione e riconoscere loro
maggior voce in capitolo offrendo loro libertà di scelta,
ampie informazioni e un mercato trasparente.
Il CESE e la VZBV hanno sottolineato la necessità di tutelare gli interessi dei consumatori nell’organizzazione del
promosso la definizione di criteri di qualità». L’obiettivo
deve essere quello di far sì che i consumatori si sentano
tutelati non solo nel loro paese di origine ma anche in
tutta l’Europa.
L’euro ha facilitato il commercio, ma i mercati dei servizi finanziari
non sono ancora sufficientemente armonizzati.
mercato interno e hanno precisato che «la protezione
dei consumatori non ha ostacolato il buon funzionamento del mercato interno, anzi lo ha incoraggiato e ha
Il CESE sostiene il principio dell’«armonizzazione verso
l’alto» come elemento fondamentale del mercato interno. Il suo presidente, Dimitris Dimitriadis, è favorevole
ad accrescere la fiducia dei consumatori, la certezza
giuridica e l’efficienza del mercato per le operazioni di
pagamento nel mercato interno. Durante il convegno il
presidente ha sottolineato l’importanza di garantire la
trasparenza della normativa in vigore e la necessità di
procedere alla sua piena attuazione e consolidamento,
evitando tuttavia di cadere nella sovraregolamentazione.
La presidente della VZBV, Edda Müller, ha espresso il
timore che, nella difficile ricerca di una piena armonizzazione, si finisca per sacrificare taluni standard elevati di
protezione dei consumatori adottati a livello nazionale.
Politica dei trasporti:
serve un approccio geograficamente differenziato
Nel corso della sessione plenaria del
15 marzo 2007, svoltasi alla presenza
del commissario europeo responsabile per i Trasporti Jacques Barrot, il
CESE ha adottato un parere in merito al riesame intermedio del libro
bianco sui trasporti Mantenere l’Europa in movimento, pubblicato dalla
Commissione europea. Durante il
dibattito sul parere, i membri del
CESE hanno sottolineato non solo il ruolo cruciale dei
trasporti pubblici per la coesione sociale e lo sviluppo
sostenibile, ma anche la necessità di ridurre l’impatto
negativo della mobilità sul piano dei consumi energetici
e l’importanza delle infrastrutture per le reti transeuropee di trasporto (RTE-T).
Nel proprio parere il CESE ha evidenziato la necessità di
compiere maggiori sforzi per migliorare la rete di trasporto sia nelle zone centrali, caratterizzate da un alto
grado di congestione, sia nei territori periferici e in quelli
di confine.
migliore accessibilità per gli utenti con necessità specifiche, nonché una sicurezza e una protezione accresciute.
Rafael Barbadillo López, relatore del parere del CESE, ha
deplorato il fatto che nel suo documento la Commissione
non tenga sufficientemente conto del servizio di trasporto pubblico interurbano su strada come strumento
per raggiungere gli obiettivi perseguiti, quali il contenimento del traffico, la lotta all’inquinamento e la riduzione del consumo di carburanti. Ha inoltre sottolineato che
la promozione dei trasporti pubblici deve andare di pari
passo con il rafforzamento dei diritti dei passeggeri, una
Invecchiamento della popolazione:
le proposte del CESE per affrontarne
l’impatto economico e di bilancio
Nel parere elaborato dalla relatrice
Susanna Florio, il Comitato insiste
sulla necessità di scoraggiare l’allontanamento precoce dei lavoratori anziani dal mercato del lavoro
e sottolinea in tale contesto che i
programmi di apprendimento permanente sono una delle chiavi per
assicurare una migliore valorizzazione dei lavoratori
ultracinquantenni.
Dopo aver ricordato che la ricerca e l’innovazione sono
un investimento fondamentale sia per gli europei di
oggi che per le generazioni future, il CESE sottolinea la
necessità di spingere i giovani ad iscriversi alle facoltà
scientifiche, creando poi condizioni di occupazione adeguate nel campo della tecnologia e della ricerca.
Il CESE richiama poi l’attenzione sulla necessità di combattere alcune delle cause dell’indigenza di molte donne
in Europa, come ad esempio il divario retributivo rispetto
agli uomini o la precarietà e l’instabilità del posto di lavoro, sottolineando inoltre l’importanza di adottare misure
che garantiscano anche alle donne l’accesso ai posti
dirigenziali. È infine essenziale — conclude — garantire
i servizi per l’infanzia e quelli di cura e assistenza per gli
anziani, nonché prevedere incentivi che spingano gli
uomini a condividere maggiormente le responsabilità
familiari.
Di fronte alle sfide dell’invecchiamento della popolazione,
l’immigrazione è una delle
risposte necessarie. Politiche
L’invecchiamento demografico avrà un impatto spe- organiche di integrazione ed
cialmente sul mercato del occupazione possono dunlavoro.
que essere un motore per la
crescita e lo sviluppo. A tal fine andranno anche valorizzate le competenze, le esperienze professionali e i titoli
di studio degli immigrati.
Il Comitato chiede all’Unione europea e agli Stati membri di garantire alle future generazioni una vecchiaia
serena e dignitosa, e quindi sistemi pensionistici adeguati. In tale contesto, lottare contro la precarietà del
lavoro significa dare la sicurezza di una pensione dignitosa anche ai lavoratori giovani. In alcuni Stati dell’UE,
per garantire la sostenibilità dei sistemi pensionistici
bisogna però porsi come obiettivo anche una lotta serrata all’evasione fiscale e contributiva. Quanto infine alle
pensioni complementari, esse dovranno, ove necessarie,
essere affidabili, sicure e al riparo dalle imprevedibili
oscillazioni dei mercati finanziari.
Il vicepresidente della Commissione Jacques Barrot ha
accolto con favore il parere del CESE in merito al riesame
intermedio del libro bianco sui trasporti. Ha sottolineato
che la mobilità è essenziale per assicurare la prosperità
europea e la libera circolazione dei cittadini, insistendo
sul fatto che la comodalità, vale a dire lo sviluppo di
sinergie tra i vari modi di trasporto, deve essere al centro
della politica comunitaria in materia. Il vicepresidente
della Commissione ha inoltre fatto presente che nel quadro del riesame intermedio è stata affrontata anche la
questione dei diritti dei passeggeri e quella della sicurezza. Ha quindi concluso riconoscendo che c’è un legame
tra la nostra politica energetica e la nostra politica dei
trasporti, nonché tra inquinamento e consumi, e ha dato
atto della necessità di assicurare la massima coerenza in
materia. Ha infine rammentato l’esigenza di intensificare
il dialogo tra le parti sociali per fare avanzare l’Europa
tutti insieme e ha evidenziato il ruolo importante che il
CESE deve svolgere al riguardo.
(suite de la page 1 — L'avenir de l'Europe...)
europei, ma che esse non potranno mai essere definitive, perché la situazione evolve costantemente. L’oratore
ha dichiarato di nutrire dei timori non già per le relazioni
fra i paesi membri dell’UE, quanto piuttosto per la posizione dell’Europa nel contesto internazionale, perché
«L’avvenire dell’Europa sarà determinante per i futuri
sviluppi a livello mondiale». Anche se non ci saranno
più guerre in Europa, la situazione sulla scena mondiale
presenta dei rischi senza precedenti. Infatti, se da un lato
nessuna grande potenza politica dispone più di un’egemonia o di un potere militare assoluti, dall’altro un singolo individuo può oggigiorno produrre armi terribili.
Max Kohnstamm giudica pertanto essenziale che i cittadini riconoscano la loro responsabilità comune per una
soluzione dei problemi attuali e che la responsabilità
del mantenimento dell’ordine incomba non già a un
singolo Stato, bensì a tutti i paesi, che debbono agire di
concerto.
L’oratore ha infine rivolto singolarmente a tutti membri
del CESE l’invito a proseguire la loro collaborazione al
grande progetto dell’integrazione europea, dato che essi
hanno legami diretti con i soggetti interessati, e quindi
mantengono stretti contatti con il grande pubblico.
Al termine di questo ultimo intervento pubblico di Max
Kohnstamm, i membri del CESE hanno espresso il loro
apprezzamento all’oratore con un lungo applauso.
CESE-INFO / Aprile 2007 / 4
Il CESE è a favore di una transizione
socialmente equa verso una società
a basse emissioni di carbonio
Al convegno sul tema
«Quale politica energetica
per l’Europa?» i rappresentanti della società civile
hanno analizzato le conseguenze socioeconomiche
dell’imminente transizione
verso una società a basse emissioni di carbonio. Dal convegno è emersa la necessità di intraprendere un’azione
«a tutto campo» per lottare contro il cambiamento
climatico e ridurre la dipendenza dalle importazioni di
petrolio. Al di là di questo, tuttavia, il principale messaggio degli oratori e dei partecipanti ai responsabili politici
ha riguardato la necessità di prestare una attenzione
nettamente superiore alla dimensione sociale della transizione energetica.
Al convegno, che è stato organizzato dalla Confederazione europea dei sindacati (CES) con il sostegno del
CESE, hanno partecipato oltre 80 rappresentanti del
mondo imprenditoriale, dei sindacati, delle organizzazioni dei consumatori, delle ONG, nonché esponenti politici. Dal confronto tra i partecipanti è emerso un consenso
generale sulla necessità che l’Europa adotti rapidamente
misure efficaci per affrontare le sfide globali ambientali
ed economiche, legate all’uso non sostenibile delle fonti
energetiche fossili. Molti partecipanti hanno espresso
perplessità circa l’eccessiva fiducia nelle misure tecnologiche illustrate nel «pacchetto energia» adottato dalla
Commissione europea il 10 gennaio 2007. Lutz Ribbe
ha sottolineato che «continuare come si è fatto finora,
con in più qualche piccolo intervento tecnologico, non
sarà sufficiente. Le nuove politiche dell’UE devono contemplare innovazioni e misure sociali che consentano di
modificare i comportamenti e i consumi».
Il passaggio a un sistema economico a bassa produzione
di carbonio sarà probabilmente un importante fattore
di ristrutturazione nei prossimi decenni. Sotto il profilo
occupazionale, se da un lato è vero che nel settore delle
energie rinnovabili e della ristrutturazione energetica
degli edifici si prevede un enorme potenziale di crescita,
dall’altro è anche vero che, probabilmente, nel settore
delle energie tradizionali e delle industrie ad alto consumo energetico molti posti di lavoro andranno perduti. La
sfida relativa alle risorse umane deve essere affrontata
nel quadro di un intenso dialogo sociale. In questo contesto, Ulla Sirkeinen ha aggiunto che «una manodopera
qualificata e un’istruzione e formazione di qualità sono
un presupposto indispensabile per l’innovazione nel
settore energetico».
(segue da pag. 1 — La cancelliera Angela Merkel ...)
Ali, una delle più ferventi attiviste a favore della libertà
e dei diritti della donna. Angela Merkel ha infine presentato il ritratto di Susanna Agnelli come quello di una
donna che ha difeso valori fondanti quali l’uguaglianza
e la solidarietà.
Per la presidente di turno del Consiglio dell’UE, come per
la commissaria europea per le relazioni esterne Benita
Ferrero-Waldner, la strada da seguire è chiara: si deve
agire, ora che il «soffitto di vetro» comincia a mostrare
delle crepe. Occorre intensificare l’impegno già dimostrato e migliorare i risultati ottenuti a favore della parità
di genere, nell’interesse degli uomini e delle donne.
Dimitris Dimitriadis, presidente del CESE, ha accolto
la cancelliera Merkel sottolineando l’importanza della
donna a tutti i livelli della società. Secondo Dimitradis,
fino a quando una parte della popolazione non sarà in
condizione di esercitare in pieno le proprie capacità, lo
sviluppo economico non potrà diventare una realtà, e
alle nazioni d’Europa sarà precluso il futuro. Dal canto
suo, Michel Delebarre, presidente del Comitato delle
regioni, ha infine ricordato la grande importanza che
l’Unione europea ha attribuito alla parità di genere fin
dai trattati fondatori.
Per ulteriori informazioni sulla mostra, i discorsi e le foto
della cerimonia di apertura consultare il sito Internet:
http://eesc.europa.eu/activities/press/events/merkel_
fr.asp
«La tua Europa — Il tuo futuro»:
il primo vertice della gioventù dell’UE a Roma
Le istituzioni europee hanno unito le proprie forze a
quelle del Forum europeo della gioventù per organizzare il primo vertice della gioventù dell’UE, che si è tenuto
a Roma il 24 e 25 marzo 2007. L’obiettivo del vertice
era quello di riconoscere ciò che l’Europa ha realizzato
e, soprattutto, di discutere del suo futuro. All’evento
hanno partecipato oltre 200 giovani provenienti dai 27
La delegazione del CESE al Vertice europeo della gioventù.
Stati membri dell’UE. Il CESE era rappresentato dalla
vicepresidente Jillian van Turnhout e dai membri della
sezione SOC.
una società prospera e al tempo stesso giusta, e infine
la possibilità per i giovani di partecipare maggiormente
alla vita democratica dell’Unione europea.
Il 25 marzo il vertice si è riunito in sessione plenaria per
adottare le conclusioni e i messaggi finali sul futuro
dell’Europa. La dichiarazione finale della gioventù adottata a Roma contiene proposte concrete rivolte ai leader
dell’UE, riunitisi lo stesso giorno in Germania per adottare la dichiarazione di Berlino. Nella loro dichiarazione i
giovani sottolineano la necessità di adottare un trattato
costituzionale europeo e invitano l’UE ad assumere un
ruolo guida nel quadro della globalizzazione. Il documento richiama l’attenzione sulle questioni che rivestono maggiore importanza per i giovani europei oggi: lo
sviluppo sostenibile, l’istruzione per tutti, lo sviluppo di
La presidente del Forum europeo della gioventù, Bettina
Schwarzmayr, ha dichiarato che il 50° anniversario dei
trattati di Roma segna l’inizio di un nuovo capitolo nella
storia dell’Unione europea e che la dichiarazione della
gioventù esprime la volontà delle nuove generazioni
di assumersi le loro responsabilità contribuendo attivamente a dar forma all’Europa di domani. Dal canto suo,
Jillian van Turnhout ha sottolineato che il vertice non va
considerato un punto di arrivo, ma piuttosto un nuovo
impulso a un processo che tiene conto del contributo
costruttivo, efficace e continuo dei giovani al futuro
dell’Europa.
Prima riunione del comitato di monitoraggio della società civile UE-Croazia
ta di entrambe le parti di seguire i negoziati di adesione e
di preparare l’ingresso della Croazia nell’Unione europea.
Esaminando lo stato attuale dei negoziati, i membri del
comitato di monitoraggio hanno constatato che, dopo
la conclusione del processo di esame analitico dell’acquis
nell’ottobre 2006, i negoziati seguono ormai il proprio
corso. La Croazia dovrà tuttavia compiere maggiori sforzi,
soprattutto per quanto riguarda la riforma del sistema
giudiziario e dell’amministrazione pubblica nonché la
lotta contro la corruzione. Il comitato di monitoraggio ha
CESE-INFO / Aprile 2007 / 4
Caporedattore • Karel Govaert
Viceredattori • Christian Weger
• Agata Berdys • Agnieszka Nyka
• Sabine Pierrel • Ana-Cristina Costea
• Cécile Etevenot
Indirizzo • Comitato economico e sociale europeo
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sono disponibili gratuitamente presso il servizio Stampa del
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si rimanda alla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea o ad altre
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Tiratura: 30 000 copie.
Il prossimo numero uscirà nel maggio 2007.
incoraggiato entrambe le parti, e in particolare il governo
croato, a coinvolgere attivamente le organizzazioni della
società civile nel processo di attuazione delle riforme
necessarie nel quadro dei negoziati di adesione. Nella
prossima riunione, che si terrà in Croazia nel secondo
semestre del 2007, il comitato di monitoraggio affronterà
in modo particolare il tema delle imprese e della politica
industriale.
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IN BREVE
Il CESE discute dei progressi
della Turchia sulla via dell’adesione
con il capo negoziatore turco
Il comitato consultivo misto (CCM) UE-Turchia, che riunisce circa 50 rappresentanti delle organizzazioni socioprofessionali e di altre organizzazioni della società civile
della Turchia e dell’UE, si è riunito l’1 e 2 marzo scorsi a
Bruxelles per discutere dello stato attuale dei negoziati
d’adesione della Turchia e del ruolo della società civile.
La riunione è stata onorata dalla presenza del ministro
di Stato turco Ali Babacan, capo negoziatore per la
Turchia. Nel corso della riunione è stato sottolineato il
ruolo importante svolto dalla società civile per il buon
proseguimento dei negoziati. I membri del CCM hanno
messo in evidenza la necessità di rafforzare i contatti
tra la società civile dell’UE e quella turca allo scopo di
sviluppare modalità di comunicazione più adeguate e di
informare meglio il grande pubblico sul tema dell’adesione della Turchia all’UE.
QE-AA-07-004-IT-N
Il comitato di monitoraggio della società civile UE-Croazia
si è riunito per la prima volta il 12 marzo 2007, alla presenza del segretario di Stato croato responsabile dell’Integrazione europea Marija Pejčinović Burić e del presidente
del CESE Dimitris Dimitriadis. L’obiettivo del comitato di
monitoraggio, che è copresieduto dall’ex presidente del
CESE Anne-Marie Sigmund e dal direttore responsabile
per le relazioni internazionali presso l’Associazione dei
datori di lavoro croati (HUP), Lidija Horvatić, è quello di
consentire ai rappresentanti della società civile organizza-