ISSN 1830-6349 CESE Aprile 2007 / 4 INFO Il Comitato economico e sociale europeo — Un ponte tra l’Europa e la società civile organizzata Giornata internazionale della donna EDITORIALE La cancelliera Angela Merkel inaugura la mostra «Donne europee» Cari lettori, recentemente ho partecipato al vertice della gioventù «La tua Europa — Il tuo futuro» organizzato a Roma nel quadro delle celebrazioni per il 50° anniversario dei trattati di Roma. Ho voluto essere presente all’avvenimento, in compagnia di oltre 200 giovani entusiasti e circondata da amici e personalità della vita pubblica e del mondo politico europeo, perché sono profondamente convinta del fatto che, qualsiasi cosa proponiamo o pianifichiamo per il progetto europeo, non dobbiamo pensare solo a noi stessi, ma anche a tutti i nostri giovani e alle future generazioni. E soprattutto, dobbiamo agire INSIEME. Dall’8 marzo al 10 maggio 2007 il Comitato economico e sociale europeo ospita la mostra «Donne europee», una galleria fotografica della nota artista tedesca Bettina Flitner. Fin dall’inizio della sua carriera Bettina Flitner si è espressa con stili diversi: dal documentaristico al giornalistico, passando per il narrativo. Con questa sua ultima opera l’artista tedesca presenta 50 ritratti delle grandi donne d’Europa, quelle che l’hanno pensata e costruita e che continueranno a farlo. Dobbiamo ripensare come conquistare, oggi, l’attenzione dei giovani. In tale contesto, le organizzazioni giovanili possono svolgere un ruolo prezioso nel promuovere la cittadinanza attiva e la partecipazione. Attualmente l’UE ha perso gran parte della sua attrattiva per i giovani: i leader europei devono fare in modo di adattare rapidamente il loro linguaggio e il loro messaggio sull’Unione europea se vogliono coinvolgere nuovamente ogni singolo cittadino. Tutti i politici europei, le istituzioni comunitarie e i membri del CESE dovrebbero costruire la politica dell’UE per i prossimi cinquant’anni attorno ai temi che stanno più a cuore ai giovani, come il cambiamento climatico, una politica energetica europea comune e la globalizzazione. La creazione di nuovi posti di lavoro, la possibilità di studiare all’estero, l’uso di forme di energia più ecologiche, la tutela ambientale e lo sviluppo di una vera e propria politica in materia di immigrazione e sicurezza sono tutti argomenti che per i giovani sono molto più importanti di quanto si possa generalmente immaginare. Troppo spesso, però, noi non teniamo in debito conto il loro parere. Dovremmo affrontare seriamente questi argomenti con loro, in cooperazione con tutti gli Stati membri. Solo in questo modo i giovani si sentiranno veramente coinvolti nel futuro dell’Europa, un futuro che, dopotutto, è il loro futuro. La cancelliera tedesca Angela Merkel durante il suo discorso pronunciato in occasione della Giornata internazionale della donna. Sullo sfondo, l’artista Bettina Flitner, la commissaria Benita Ferrero-Waldner e Dimitris Dimitriadis. L’8 marzo 2007, data scelta per l’inaugurazione della mostra, corrisponde al 30° anniversario della Giornata internazionale della donna, istituita dalle Nazioni Unite. La presenza di Angela Merkel, cancelliera tedesca e presidente di turno del Consiglio dell’UE, ha reso l’evento ancora più significativo. Nel discorso di inaugurazione della mostra Angela Merkel ha presentato l’opera di Bettina Flitner «che sa, con il suo occhio e con quello della macchina fotografica, guardare e vedere le personalità». La cancelliera © Bettina Flitner si è soffermata su alcuni dei ritratti esposti, tra cui quello di Simone Veil, dalla stessa Merkel ritenuta «una delle madri del movimento europeo», e quello di Ayaan Hirsi (continua a pag. 4) L’avvenire dell’Europa sarà determinante per i futuri sviluppi a livello mondiale Lo scorso 14 marzo, durante la sessione plenaria del CESE, Max Kohnstamm, storico e diplomatico olandese (è nato ad Amsterdam nel 1914), ex segretario dell’Alta Autorità della CECA e ex collaboratore di Jean Monnet, ha tenuto un importante intervento nel quadro del dibattito sul tema «Cinquant’anni d’integrazione europea». Invitato dal CESE come ospite d’onore, l’anziano oratore ha illustrato in maniera molto originale e vivace gli antecedenti e l’avvenire del processo d’integrazione europea, in quanto rivoluzione pacifica avviata nel 1957 sulla base del piano Schuman. I sei paesi che dopo la seconda guerra mondiale si sono fatti promotori dei trattati di Roma avevano un solo motto «Mai più guerre!» A questo proposito l’oratore ha fatto presente, con una sintesi efficace, che «quando viene meno il diritto subentra l’inferno». Secondo Kohnstamm, la grande svolta verso un’Europa unita fu determinata, da un lato, dalla Dichiarazione di Schuman e, dall’altro, dall’impulso dato dal politico belga Paul-Henri Spaak. Max Kohnstamm ha espresso soddisfazione per il costante, ampio dibattito che continua a svolgersi sull’Europa e sull’avvenire del nostro continente. Al tempo stesso si è detto convinto che ci saranno sì soluzioni ai problemi Jillian van Turnhout Vicepresidente del CESE, responsabile per la comunicazione WWW.EESC.EUROPA.EU Max Kohnstamm si rivolge all’assemblea plenaria del Comitato. IN QUESTA EDIZIONE DA SEGNALARE • Il successo sta nel metodo, di Göke Frerichs pagina 2 • Politica dei trasporti: serve un approccio geograficamente differenziato pagina 3 • Invecchiamento della popolazione: le proposte del CESE per affrontarne l’impatto economico e di bilancio • Il CESE è a favore di una transizione socialmente equa verso una società a basse emissioni di carbonio (continua a pag. 3) • 5 maggio 2007: giornata porte aperte al CESE • 9 maggio 2007: giornata Robert Schuman pagina 3 pagina 4 • 12 giugno 2007: riunione straordinaria dell’Ufficio di presidenza del CESE a Berlino CESE-INFO / Aprile 2007 / 4 Intervista al presidente del Parlamento europeo Hans-Gert Pöttering: «Il Parlamento e il CESE hanno responsabilità complementari nei confronti dei cittadini europei» cittadini europei e adoperandosi per garantire che i loro punti di vista siano ascoltati. CESE Info: I cittadini europei spesso contestano il fatto che le priorità stabilite dalle istituzioni europee non corrispondono sempre alle loro priorità e preoccupazioni quotidiane. Lei è d’accordo con questa critica? Hans-Gert Pöttering, presidente del Parlamento europeo (© Parlamento europeo). In un’intervista recentemente rilasciata a CESE Info, l’ex presidente della Commissione europea Jacques Delors ha dichiarato che il CESE può aumentare la propria influenza anche senza aspettare che siano prese nuove disposizioni a favore della democrazia partecipativa. Lei è d’accordo? Quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario del trattato di Roma. Sin dall’inizio le parti sociali hanno partecipato al processo di costruzione dell’Europa grazie alla creazione dell’organo consultivo che le rappresenta, il quale si chiamava all’epoca «Comitato economico e sociale». Con le successive modifiche apportate al trattato il ruolo del Comitato è stato rafforzato. Il 7 febbraio di quest’anno io sono intervenuto nel corso di una conferenza organizzata a Maastricht per celebrare il quindicesimo anniversario della firma dell’omonimo trattato: vorrei qui ricordare che proprio il trattato di Maastricht ha introdotto il concetto di cittadinanza europea e ha rafforzato ulteriormente le prerogative del CESE. Questi due aspetti sono chiaramente connessi, e il CESE continua a svolgere un ruolo centrale in tale processo. Il Comitato può accrescere la propria influenza continuando ad impegnarsi sui temi importanti per i Hans-Gert-Pöttering: Vorrei fare riferimento alle mie precedenti osservazioni sulla necessità di ravvicinare l’Europa ai cittadini. Possiamo ottenere questo ravvicinamento soltanto se continuiamo a prestare attenzione alle vere esigenze dei cittadini. Per fare ciò il Parlamento e il CESE sono in un’ottima posizione, poiché intrattengono rapporti diretti con tutte le componenti della società. Nel 2009 si terranno le elezioni per il Parlamento europeo. Quali azioni prevede di lanciare per garantire un tasso elevato di partecipazione dei cittadini europei? In primo luogo, spero sinceramente che riusciremo a risolvere il problema del trattato costituzionale in tempo per le elezioni del 2009, anche se devo sottolineare che la condizione per riuscirci è un impegno pieno e costruttivo da parte degli Stati membri e di tutte le istituzioni dell’UE. Se riusciremo ad ottenere tale risultato, gli Stati membri dovrebbero essere in grado di ratificare un documento in cui verranno chiaramente affermati i valori europei, compresi diritti e libertà fondamentali giuridicamente vincolanti. Questo contribuirà in modo decisivo a far sì che le elezioni del 2009 siano delle vere elezioni europee, nell’ambito delle quali i cittadini di tutti i 27 Stati membri potranno aspettarsi dai loro politici un impegno sulle questioni europee in generale e sul trattato in particolare. In occasione della sua elezione lei ha dichiarato che i suoi principi guida sarebbero stati il rispetto della dignità umana, lo Stato di diritto e la solidarietà. Come intende mettere in pratica questi principi nelle attività quotidiane del PE? Il rispetto della dignità fondamentale della persona umana è uno dei pilastri su cui è costruita l’Unione europea. È un valore di cui possiamo essere orgogliosi e che siamo in grado di promuovere in tutto il mondo. I valori europei devono permeare tutti gli aspetti della politica dell’UE e anche le nostre relazioni con i paesi terzi. Ho già incontrato una serie di leader di diversi paesi, e in ciascuna di tali occasioni ho sempre tenuto a sottolineare questi aspetti. Di recente ho poi partecipato ad una conferenza in Bielorussia, nel corso della quale ha preso la parola anche il capo dell’opposizione democratica di tale paese, Aliaksandr Milinkievich. A quest’ultimo ho garantito l’indefettibile impegno, mio personale e del Parlamento, ad affermare i valori che considero universali. I cittadini bielorussi hanno, come noi, diritto alla democrazia, allo Stato di diritto e al rispetto delle libertà fondamentali. Noi cittadini dell’UE, che abbiamo conquistato tali diritti, dobbiamo mostrare loro la nostra solidarietà. Una suora belga, Jeanne Devos, che presta assistenza ai più poveri in India, ha recentemente dichiarato in un’intervista che sarebbe meglio globalizzare la solidarietà piuttosto che l’economia. Lei è d’accordo? L’UE deve restare fedele ai suoi principi fondatori. Non si è mai pensato che l’UE dovesse essere un’entità puramente economica, come è d’altronde dimostrato anche dal fatto che già nel trattato di Roma era prevista la creazione del CES. La crescita economica è un fattore che dobbiamo senz’altro giudicare positivamente perché costituisce la base per migliorare le condizioni di vita di tutti i cittadini. Recentemente, tuttavia, i benefici della crescita globale non sono stati sempre distribuiti equamente: e penso in particolare al profondo divario tra le condizioni di vita in Europa e in Africa. Concordo pienamente sul fatto che l’Europa non può disinteressarsi di ciò che accade al di fuori dei propri confini: anche noi dobbiamo essere dei convinti promotori della solidarietà globale. Il successo sta nel metodo di Göke Frerichs Il progetto europeo di unificazione e integrazione che ha condotto, con i trattati di Roma (1957), alla creazione della Comunità economica europea (CEE) e della Comunità europea dell’energia atomica (Euratom) — come già alcuni anni prima alla creazione della Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA) — era frutto di una nuova Göke Frerichs, mentalità che aveva imparato la ex presidente del Comitato. lezione delle dolorose esperienze degli europei sotto il giogo disumano del nazionalsocialismo e del fascismo, culminate con la devastazione della seconda guerra mondiale. La creazione di queste organizzazioni ha aperto la strada a un’unione sempre più stretta tra un numero crescente di Stati e popoli europei, che ha garantito loro pace e libertà e ha permesso infine di superare la divisione del nostro continente. Le politiche comuni, la creazione di un grande mercato unico senza frontiere e l’introduzione di una moneta unica sono alcune delle grandi tappe che hanno portato a un grado di prosperità generale prima di allora sconosciuto in Europa. Tutto sommato la politica di unificazione europea rappresenta un successo senza precedenti, di cui tutti gli europei, in un modo o nell’altro, hanno beneficiato, europea — che è indipendente dai governi nazionali ed è esclusivamente tenuta a servire l’interesse generale e quello di tutti gli Stati membri — avanza proposte sulla base dell’interesse comunitario, quale emerge dalle sue consultazioni. La firma dei trattati di Roma nel 1957. anche se non tutti sono disposti a vederlo e a riconoscere i vantaggi che ne hanno tratto. Questo successo trova d’altronde una conferma eclatante nelle successive ondate di allargamenti dell’Unione, che oggi conta 27 Stati membri. Presupposto e strumento di questo successo è stato ed è il «metodo comunitario», sancito dai trattati di Roma, attraverso il quale le politiche comuni vengono concepite e concordate. Essendo fondato sull’interazione tra le varie istituzioni, questo metodo garantisce che tutti gli interessi vengano presi in considerazione e consente di elaborare la migliore soluzione possibile per tutti gli interessati. Nell’ambito di questa interazione la Commissione Queste proposte vengono contemporaneamente presentate, per consultazione e per decisione, ai due organi legislativi: il Parlamento europeo, che rappresenta gli interessi dei cittadini, e il Consiglio dei ministri dell’Unione europea, che rappresenta gli interessi degli Stati membri. Nel quadro di questo processo il Comitato economico e sociale europeo, in qualità di rappresentante delle forze organizzate della società, contribuisce, attraverso i suoi pareri, alla formazione del consenso. Quando il Parlamento e il Consiglio giungono a un accordo sulla valutazione di una proposta della Commissione, proposta che nel corso del processo subisce generalmente diverse modifiche, essa diventa atto legislativo. Perché il suo successo si confermi anche in futuro l’Unione europea dovrà applicare sempre più spesso il metodo comunitario, anche nei settori dove finora si è invece proceduto, con modesto successo, con il metodo intergovernativo. Nel corso della sua ultima sessione plenaria il CESE ha adottato una risoluzione per il 50° anniversario della firma dei trattati di Roma: http://eesc.europa.eu/constitution/index_fr.asp CESE-INFO / Aprile 2007 / 4 I servizi finanziari in Europa: i consumatori devono sentirsi tutelati Il 16 marzo 2007, in occasione della Giornata europea del consumatore, il Comitato economico e sociale europeo (CESE) e la Federazione delle organizzazioni dei consumatori tedeschi (Verbraucherzentrale Bundesverband, VZBV) hanno organizzato, a Berlino, un convegno che ha riunito 200 esperti del settore della tutela dei consumatori per esaminare i provvedimenti e gli obiettivi dell’UE e il futuro dei servizi finanziari in Europa. La commissaria europea responsabile per la Tutela dei consumatori, Meglena Kuneva, ha sottolineato l’importanza che i consumatori europei siano una categoria sicura di sé, bene informata e forte, in grado di dare impulso all’economia. Ha inoltre ribadito che dovrebbero essere i consumatori ad orientare lo sviluppo economico: occorre dunque rafforzare la loro posizione e riconoscere loro maggior voce in capitolo offrendo loro libertà di scelta, ampie informazioni e un mercato trasparente. Il CESE e la VZBV hanno sottolineato la necessità di tutelare gli interessi dei consumatori nell’organizzazione del promosso la definizione di criteri di qualità». L’obiettivo deve essere quello di far sì che i consumatori si sentano tutelati non solo nel loro paese di origine ma anche in tutta l’Europa. L’euro ha facilitato il commercio, ma i mercati dei servizi finanziari non sono ancora sufficientemente armonizzati. mercato interno e hanno precisato che «la protezione dei consumatori non ha ostacolato il buon funzionamento del mercato interno, anzi lo ha incoraggiato e ha Il CESE sostiene il principio dell’«armonizzazione verso l’alto» come elemento fondamentale del mercato interno. Il suo presidente, Dimitris Dimitriadis, è favorevole ad accrescere la fiducia dei consumatori, la certezza giuridica e l’efficienza del mercato per le operazioni di pagamento nel mercato interno. Durante il convegno il presidente ha sottolineato l’importanza di garantire la trasparenza della normativa in vigore e la necessità di procedere alla sua piena attuazione e consolidamento, evitando tuttavia di cadere nella sovraregolamentazione. La presidente della VZBV, Edda Müller, ha espresso il timore che, nella difficile ricerca di una piena armonizzazione, si finisca per sacrificare taluni standard elevati di protezione dei consumatori adottati a livello nazionale. Politica dei trasporti: serve un approccio geograficamente differenziato Nel corso della sessione plenaria del 15 marzo 2007, svoltasi alla presenza del commissario europeo responsabile per i Trasporti Jacques Barrot, il CESE ha adottato un parere in merito al riesame intermedio del libro bianco sui trasporti Mantenere l’Europa in movimento, pubblicato dalla Commissione europea. Durante il dibattito sul parere, i membri del CESE hanno sottolineato non solo il ruolo cruciale dei trasporti pubblici per la coesione sociale e lo sviluppo sostenibile, ma anche la necessità di ridurre l’impatto negativo della mobilità sul piano dei consumi energetici e l’importanza delle infrastrutture per le reti transeuropee di trasporto (RTE-T). Nel proprio parere il CESE ha evidenziato la necessità di compiere maggiori sforzi per migliorare la rete di trasporto sia nelle zone centrali, caratterizzate da un alto grado di congestione, sia nei territori periferici e in quelli di confine. migliore accessibilità per gli utenti con necessità specifiche, nonché una sicurezza e una protezione accresciute. Rafael Barbadillo López, relatore del parere del CESE, ha deplorato il fatto che nel suo documento la Commissione non tenga sufficientemente conto del servizio di trasporto pubblico interurbano su strada come strumento per raggiungere gli obiettivi perseguiti, quali il contenimento del traffico, la lotta all’inquinamento e la riduzione del consumo di carburanti. Ha inoltre sottolineato che la promozione dei trasporti pubblici deve andare di pari passo con il rafforzamento dei diritti dei passeggeri, una Invecchiamento della popolazione: le proposte del CESE per affrontarne l’impatto economico e di bilancio Nel parere elaborato dalla relatrice Susanna Florio, il Comitato insiste sulla necessità di scoraggiare l’allontanamento precoce dei lavoratori anziani dal mercato del lavoro e sottolinea in tale contesto che i programmi di apprendimento permanente sono una delle chiavi per assicurare una migliore valorizzazione dei lavoratori ultracinquantenni. Dopo aver ricordato che la ricerca e l’innovazione sono un investimento fondamentale sia per gli europei di oggi che per le generazioni future, il CESE sottolinea la necessità di spingere i giovani ad iscriversi alle facoltà scientifiche, creando poi condizioni di occupazione adeguate nel campo della tecnologia e della ricerca. Il CESE richiama poi l’attenzione sulla necessità di combattere alcune delle cause dell’indigenza di molte donne in Europa, come ad esempio il divario retributivo rispetto agli uomini o la precarietà e l’instabilità del posto di lavoro, sottolineando inoltre l’importanza di adottare misure che garantiscano anche alle donne l’accesso ai posti dirigenziali. È infine essenziale — conclude — garantire i servizi per l’infanzia e quelli di cura e assistenza per gli anziani, nonché prevedere incentivi che spingano gli uomini a condividere maggiormente le responsabilità familiari. Di fronte alle sfide dell’invecchiamento della popolazione, l’immigrazione è una delle risposte necessarie. Politiche L’invecchiamento demografico avrà un impatto spe- organiche di integrazione ed cialmente sul mercato del occupazione possono dunlavoro. que essere un motore per la crescita e lo sviluppo. A tal fine andranno anche valorizzate le competenze, le esperienze professionali e i titoli di studio degli immigrati. Il Comitato chiede all’Unione europea e agli Stati membri di garantire alle future generazioni una vecchiaia serena e dignitosa, e quindi sistemi pensionistici adeguati. In tale contesto, lottare contro la precarietà del lavoro significa dare la sicurezza di una pensione dignitosa anche ai lavoratori giovani. In alcuni Stati dell’UE, per garantire la sostenibilità dei sistemi pensionistici bisogna però porsi come obiettivo anche una lotta serrata all’evasione fiscale e contributiva. Quanto infine alle pensioni complementari, esse dovranno, ove necessarie, essere affidabili, sicure e al riparo dalle imprevedibili oscillazioni dei mercati finanziari. Il vicepresidente della Commissione Jacques Barrot ha accolto con favore il parere del CESE in merito al riesame intermedio del libro bianco sui trasporti. Ha sottolineato che la mobilità è essenziale per assicurare la prosperità europea e la libera circolazione dei cittadini, insistendo sul fatto che la comodalità, vale a dire lo sviluppo di sinergie tra i vari modi di trasporto, deve essere al centro della politica comunitaria in materia. Il vicepresidente della Commissione ha inoltre fatto presente che nel quadro del riesame intermedio è stata affrontata anche la questione dei diritti dei passeggeri e quella della sicurezza. Ha quindi concluso riconoscendo che c’è un legame tra la nostra politica energetica e la nostra politica dei trasporti, nonché tra inquinamento e consumi, e ha dato atto della necessità di assicurare la massima coerenza in materia. Ha infine rammentato l’esigenza di intensificare il dialogo tra le parti sociali per fare avanzare l’Europa tutti insieme e ha evidenziato il ruolo importante che il CESE deve svolgere al riguardo. (suite de la page 1 — L'avenir de l'Europe...) europei, ma che esse non potranno mai essere definitive, perché la situazione evolve costantemente. L’oratore ha dichiarato di nutrire dei timori non già per le relazioni fra i paesi membri dell’UE, quanto piuttosto per la posizione dell’Europa nel contesto internazionale, perché «L’avvenire dell’Europa sarà determinante per i futuri sviluppi a livello mondiale». Anche se non ci saranno più guerre in Europa, la situazione sulla scena mondiale presenta dei rischi senza precedenti. Infatti, se da un lato nessuna grande potenza politica dispone più di un’egemonia o di un potere militare assoluti, dall’altro un singolo individuo può oggigiorno produrre armi terribili. Max Kohnstamm giudica pertanto essenziale che i cittadini riconoscano la loro responsabilità comune per una soluzione dei problemi attuali e che la responsabilità del mantenimento dell’ordine incomba non già a un singolo Stato, bensì a tutti i paesi, che debbono agire di concerto. L’oratore ha infine rivolto singolarmente a tutti membri del CESE l’invito a proseguire la loro collaborazione al grande progetto dell’integrazione europea, dato che essi hanno legami diretti con i soggetti interessati, e quindi mantengono stretti contatti con il grande pubblico. Al termine di questo ultimo intervento pubblico di Max Kohnstamm, i membri del CESE hanno espresso il loro apprezzamento all’oratore con un lungo applauso. CESE-INFO / Aprile 2007 / 4 Il CESE è a favore di una transizione socialmente equa verso una società a basse emissioni di carbonio Al convegno sul tema «Quale politica energetica per l’Europa?» i rappresentanti della società civile hanno analizzato le conseguenze socioeconomiche dell’imminente transizione verso una società a basse emissioni di carbonio. Dal convegno è emersa la necessità di intraprendere un’azione «a tutto campo» per lottare contro il cambiamento climatico e ridurre la dipendenza dalle importazioni di petrolio. Al di là di questo, tuttavia, il principale messaggio degli oratori e dei partecipanti ai responsabili politici ha riguardato la necessità di prestare una attenzione nettamente superiore alla dimensione sociale della transizione energetica. Al convegno, che è stato organizzato dalla Confederazione europea dei sindacati (CES) con il sostegno del CESE, hanno partecipato oltre 80 rappresentanti del mondo imprenditoriale, dei sindacati, delle organizzazioni dei consumatori, delle ONG, nonché esponenti politici. Dal confronto tra i partecipanti è emerso un consenso generale sulla necessità che l’Europa adotti rapidamente misure efficaci per affrontare le sfide globali ambientali ed economiche, legate all’uso non sostenibile delle fonti energetiche fossili. Molti partecipanti hanno espresso perplessità circa l’eccessiva fiducia nelle misure tecnologiche illustrate nel «pacchetto energia» adottato dalla Commissione europea il 10 gennaio 2007. Lutz Ribbe ha sottolineato che «continuare come si è fatto finora, con in più qualche piccolo intervento tecnologico, non sarà sufficiente. Le nuove politiche dell’UE devono contemplare innovazioni e misure sociali che consentano di modificare i comportamenti e i consumi». Il passaggio a un sistema economico a bassa produzione di carbonio sarà probabilmente un importante fattore di ristrutturazione nei prossimi decenni. Sotto il profilo occupazionale, se da un lato è vero che nel settore delle energie rinnovabili e della ristrutturazione energetica degli edifici si prevede un enorme potenziale di crescita, dall’altro è anche vero che, probabilmente, nel settore delle energie tradizionali e delle industrie ad alto consumo energetico molti posti di lavoro andranno perduti. La sfida relativa alle risorse umane deve essere affrontata nel quadro di un intenso dialogo sociale. In questo contesto, Ulla Sirkeinen ha aggiunto che «una manodopera qualificata e un’istruzione e formazione di qualità sono un presupposto indispensabile per l’innovazione nel settore energetico». (segue da pag. 1 — La cancelliera Angela Merkel ...) Ali, una delle più ferventi attiviste a favore della libertà e dei diritti della donna. Angela Merkel ha infine presentato il ritratto di Susanna Agnelli come quello di una donna che ha difeso valori fondanti quali l’uguaglianza e la solidarietà. Per la presidente di turno del Consiglio dell’UE, come per la commissaria europea per le relazioni esterne Benita Ferrero-Waldner, la strada da seguire è chiara: si deve agire, ora che il «soffitto di vetro» comincia a mostrare delle crepe. Occorre intensificare l’impegno già dimostrato e migliorare i risultati ottenuti a favore della parità di genere, nell’interesse degli uomini e delle donne. Dimitris Dimitriadis, presidente del CESE, ha accolto la cancelliera Merkel sottolineando l’importanza della donna a tutti i livelli della società. Secondo Dimitradis, fino a quando una parte della popolazione non sarà in condizione di esercitare in pieno le proprie capacità, lo sviluppo economico non potrà diventare una realtà, e alle nazioni d’Europa sarà precluso il futuro. Dal canto suo, Michel Delebarre, presidente del Comitato delle regioni, ha infine ricordato la grande importanza che l’Unione europea ha attribuito alla parità di genere fin dai trattati fondatori. Per ulteriori informazioni sulla mostra, i discorsi e le foto della cerimonia di apertura consultare il sito Internet: http://eesc.europa.eu/activities/press/events/merkel_ fr.asp «La tua Europa — Il tuo futuro»: il primo vertice della gioventù dell’UE a Roma Le istituzioni europee hanno unito le proprie forze a quelle del Forum europeo della gioventù per organizzare il primo vertice della gioventù dell’UE, che si è tenuto a Roma il 24 e 25 marzo 2007. L’obiettivo del vertice era quello di riconoscere ciò che l’Europa ha realizzato e, soprattutto, di discutere del suo futuro. All’evento hanno partecipato oltre 200 giovani provenienti dai 27 La delegazione del CESE al Vertice europeo della gioventù. Stati membri dell’UE. Il CESE era rappresentato dalla vicepresidente Jillian van Turnhout e dai membri della sezione SOC. una società prospera e al tempo stesso giusta, e infine la possibilità per i giovani di partecipare maggiormente alla vita democratica dell’Unione europea. Il 25 marzo il vertice si è riunito in sessione plenaria per adottare le conclusioni e i messaggi finali sul futuro dell’Europa. La dichiarazione finale della gioventù adottata a Roma contiene proposte concrete rivolte ai leader dell’UE, riunitisi lo stesso giorno in Germania per adottare la dichiarazione di Berlino. Nella loro dichiarazione i giovani sottolineano la necessità di adottare un trattato costituzionale europeo e invitano l’UE ad assumere un ruolo guida nel quadro della globalizzazione. Il documento richiama l’attenzione sulle questioni che rivestono maggiore importanza per i giovani europei oggi: lo sviluppo sostenibile, l’istruzione per tutti, lo sviluppo di La presidente del Forum europeo della gioventù, Bettina Schwarzmayr, ha dichiarato che il 50° anniversario dei trattati di Roma segna l’inizio di un nuovo capitolo nella storia dell’Unione europea e che la dichiarazione della gioventù esprime la volontà delle nuove generazioni di assumersi le loro responsabilità contribuendo attivamente a dar forma all’Europa di domani. Dal canto suo, Jillian van Turnhout ha sottolineato che il vertice non va considerato un punto di arrivo, ma piuttosto un nuovo impulso a un processo che tiene conto del contributo costruttivo, efficace e continuo dei giovani al futuro dell’Europa. Prima riunione del comitato di monitoraggio della società civile UE-Croazia ta di entrambe le parti di seguire i negoziati di adesione e di preparare l’ingresso della Croazia nell’Unione europea. Esaminando lo stato attuale dei negoziati, i membri del comitato di monitoraggio hanno constatato che, dopo la conclusione del processo di esame analitico dell’acquis nell’ottobre 2006, i negoziati seguono ormai il proprio corso. La Croazia dovrà tuttavia compiere maggiori sforzi, soprattutto per quanto riguarda la riforma del sistema giudiziario e dell’amministrazione pubblica nonché la lotta contro la corruzione. Il comitato di monitoraggio ha CESE-INFO / Aprile 2007 / 4 Caporedattore • Karel Govaert Viceredattori • Christian Weger • Agata Berdys • Agnieszka Nyka • Sabine Pierrel • Ana-Cristina Costea • Cécile Etevenot Indirizzo • Comitato economico e sociale europeo Edificio Jacques Delors — Rue Belliard 99, 1040 Bruxelles, Belgio Tel. (32-2) 546 93 96 e 546 95 86 Fax (32-2) 546 97 64 E-mail: [email protected] Internet: http://www.eesc.europa.eu CESE Info è pubblicato nove volte all’anno in occasione delle sessioni plenarie del Comitato. Le versioni cartacee di CESE Info in francese, inglese e tedesco sono disponibili gratuitamente presso il servizio Stampa del Comitato economico e sociale europeo. Inoltre, CESE Info è accessibile in venti lingue, in formato PDF, a partire dal sito Internet del Comitato: http://www.eesc.europa. eu/activities/press/eescinfo/index_fr.asp CESE Info non può essere in alcun modo considerato come un resoconto ufficiale dei lavori del Comitato: per tale resoconto si rimanda alla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea o ad altre pubblicazioni del Comitato. La riproduzione — con citazione della fonte — è autorizzata, a condizione di inviarne copia alla redazione. Tiratura: 30 000 copie. Il prossimo numero uscirà nel maggio 2007. incoraggiato entrambe le parti, e in particolare il governo croato, a coinvolgere attivamente le organizzazioni della società civile nel processo di attuazione delle riforme necessarie nel quadro dei negoziati di adesione. Nella prossima riunione, che si terrà in Croazia nel secondo semestre del 2007, il comitato di monitoraggio affronterà in modo particolare il tema delle imprese e della politica industriale. ­ IN BREVE Il CESE discute dei progressi della Turchia sulla via dell’adesione con il capo negoziatore turco Il comitato consultivo misto (CCM) UE-Turchia, che riunisce circa 50 rappresentanti delle organizzazioni socioprofessionali e di altre organizzazioni della società civile della Turchia e dell’UE, si è riunito l’1 e 2 marzo scorsi a Bruxelles per discutere dello stato attuale dei negoziati d’adesione della Turchia e del ruolo della società civile. La riunione è stata onorata dalla presenza del ministro di Stato turco Ali Babacan, capo negoziatore per la Turchia. Nel corso della riunione è stato sottolineato il ruolo importante svolto dalla società civile per il buon proseguimento dei negoziati. I membri del CCM hanno messo in evidenza la necessità di rafforzare i contatti tra la società civile dell’UE e quella turca allo scopo di sviluppare modalità di comunicazione più adeguate e di informare meglio il grande pubblico sul tema dell’adesione della Turchia all’UE. QE-AA-07-004-IT-N Il comitato di monitoraggio della società civile UE-Croazia si è riunito per la prima volta il 12 marzo 2007, alla presenza del segretario di Stato croato responsabile dell’Integrazione europea Marija Pejčinović Burić e del presidente del CESE Dimitris Dimitriadis. L’obiettivo del comitato di monitoraggio, che è copresieduto dall’ex presidente del CESE Anne-Marie Sigmund e dal direttore responsabile per le relazioni internazionali presso l’Associazione dei datori di lavoro croati (HUP), Lidija Horvatić, è quello di consentire ai rappresentanti della società civile organizza-