La Commissione approva due misure italiane ed una francese a

IP/04/914
Bruxelles, 14 luglio 2004
La Commissione approva due misure italiane ed una
francese a favore dei fornitori delle imprese del
gruppo Parmalat
In data odierna la Commissione ha deciso di approvare due misure notificate
dalle autorità italiane a favore delle imprese che hanno conferito latte alle
società del gruppo Parmalat e non sono state pagate a seguito della crisi del
gruppo e della sua ammissione alla procedura di amministrazione
straordinaria. La prima misura riguarda esclusivamente le imprese in
difficoltà finanziarie a causa del mancato pagamento delle consegne di latte.
Quanto alla seconda misura, che riguarda invece tutti i fornitori non pagati
da Parmalat che non si trovano in difficoltà finanziarie, la Commissione ha
ritenuto che non si tratti di un aiuto. La Commissione ha inoltre approvato un
aiuto notificato dalle autorità francesi riguardante alcune imprese agricole
che riforniscono il gruppo Parmalat in Francia.
La prima misura notificata dall’Italia, finanziata dalla regione Lombardia, prevede
l’erogazione di aiuti per un importo pari ad 1 milione di euro alle imprese che hanno
conferito latte al gruppo Parmalat nel secondo semestre 2003 e non sono state
pagate per un periodo compreso fra 3 e 6 mesi. A causa del mancato pagamento
delle consegne di latte alcune imprese lombarde caratterizzate da un reddito netto
medio o basso hanno subito forti perdite e si trovano ora in una situazione di crisi,
motivo per il quale si giustifica un aiuto al salvataggio. L’aiuto, gestito dai Consorzi
Fidi, è erogato sotto forma di garanzia sui prestiti bancari, limitata a sei mesi.
Il credito totale garantito è pari ad un massimo di 24 milioni di euro. Entro sei mesi le
autorità italiane dovranno notificare alla Commissione i piani di ristrutturazione delle
imprese interessate o chiedere ai beneficiari il rimborso dell’aiuto.
La seconda misura, concessa dal governo italiano, prevede la sospensione del
pagamento dei contributi previdenziali per i fornitori del gruppo Parmalat che non
hanno ricevuto pagamenti nei sei mesi precedenti l’ammissione del gruppo alla
procedura di amministrazione straordinaria. Tenuto conto dell’esiguità dell’importo
per beneficiario (995 euro) e delle modalità di erogazione, la Commissione ritiene
che si tratti di un aiuto de minimis, non rientrante nel campo di applicazione delle
norme comunitarie in materia di aiuti di Stato.
È inoltre prevista la garanzia sussidiaria di un organismo privato, il Fondo
interbancario di garanzia. Il costo della garanzia è sostenuto dagli agricoltori che
ricorrono al credito agrario e dalle banche. Il corrispettivo versato al Fondo dalle
imprese beneficiarie copre i rischi inerenti alla concessione della garanzia e i costi
amministrativi. Le garanzie sono concesse esclusivamente ad imprese
economicamente sane. Non sono concessi aiuti per l’accesso al credito bancario, né
per la concessione delle garanzie. Di conseguenza la Commissione ritiene che tale
misura non costituisca un aiuto di Stato.
La misura prevista dalle autorità francesi è finalizzata a concedere alle aziende
produttrici di latte esposte finanziariamente a causa di crediti irrecuperabili una
parziale copertura degli interessi sui prestiti bancari contratti. Il provvedimento
adottato dalle autorità francesi prevede uno stanziamento di 200 000 euro a favore
di 120 produttori; l’importo medio dell’aiuto per beneficiario ammonta a
circa 1 600 euro. Tenuto conto dell’importo e delle modalità di erogazione, la
Commissione ritiene che si tratti di un aiuto de minimis, non rientrante nel campo
di applicazione delle norme comunitarie in materia di aiuti di Stato.