Esercizi per il corso di Metodi di Matematici per l’Ingegneria M. Bramanti April 18, 2012 Esempi ed esercizi sul passaggio al limite sotto il segno di integrale per l’integrale di Lebesgue, e confronto con l’integrale di Riemann Nella teoria di Riemann, se ffn g è una successione di funzioni fn : [a; b] ! R limitate e Riemann integrabili e inoltre fn ! f uniformemente in [a; b], si può Rb Rb garantire che a fn (x) dx ! a f (x) dx. Supponiamo di sapere soltanto che le funzioni fn sono misurabili, jfn (x)j c per ogni x 2 [a; b] e per ogni n, e inoltre fn ! f puntualmente quasi ovunque in [a; b]. Per il teorema di Lebesgue della Rb Rb convergenza dominata risulterà a fn (x) dx ! a f (x) dx, sotto ipotesi che quindi sono molto più deboli della convergenza uniforme. 1=n Esempio 1 Sia fn (x) = jxj in [ 1; 1]. Si ha fn (x) ! 1 q.o. ma non uniformemente (poiché fn (0) = 1 si ha kfn 1k1 = 1). Perciò la teoria di Riemann non è applicabile. In base al teorema della convergenza dominata, invece, essendo jfn (x)j 1 (e la costante è integrabile in [ 1; 1]) risulta R1 R1 f (x) dx ! 1 1dx = 2. 1 n nx Esempio 2 Sia fn (x) = sin in [0; +1): Controlliamo anzitutto che ciascuna nx3=2 nx 1 1 = x1=2 , integrabile in un intorno di 0. fn 2 L . Per x ! 0 è fn (x) nx3=2 sin nx 1 , integrabile in un intorno di 1. Perciò D’altro canto jfn (x)j = nx3=2 nx3=2 fn 2 L1 [0; +1): Per n ! 1; fn (x) ! 0 puntualmente ovunque. Cerchiamo una dominante integrabile su [0; +1). Per trovarla è più semplice ragionare separatamente sugli intervalli [0; 1] e [1; +1). Si ha: nx 1 = x1=2 2 L1 [0; 1] (abbiamo usato la disugper x 2 [0; 1] ; jfn (x)j nx3=2 uaglianza jsin tj jtj); 1 1 2 L1 [1; +1) (abbiamo usato le per x 2 [1; +1); jfn (x)j nx3=2 x3=2 disuguaglianze jsin tj 1 e 1=n 1). Dunque jfn (x)j g (x) = 1 x1=2 1 x3=2 per x 2 [0; 1] per x 2 [1; +1) 1 con g 2 L1 [1; +1); perciò il teorema di Lebesgue è applicabile, e Z +1 Z +1 fn (x) dx ! 0dx = 0: 0 0 Si osservi che, diversamente dall’esempio precedente, questa volta la maggiorante integrabile è una funzione illimitata. Si poteva anche, del resto, valutare direttamente l’integrale: Z +1 Z +1 sin nx dt sin t dt dx = nx = t; dx = = 3=2 n n nx3=2 0 0 n nt Z +1 c 1 sin t =p dt = p ! 0 per n ! 1 n 0 n t3=2 R +1 sin t perché c = 0 dt è una costante (abbiamo dimostrato all’inizio che ogni t3=2 fn è L1 , questa integranda è f1 ). Nei prossimi esercizi, l’obiettivo è calcolare Z lim fn (x) dx; n!1 I evitando se possibile di calcolare ciascun integrale (cioè cercando di applicare il teorema di Lebesgue della convergenza dominata). Quando I è un intervallo limitato, inoltre, ci si può chiedere se è possibile applicare la teoria di Riemann (criterio della convergenza uniforme). Seguire la traccia indicata in ogni esercizio, svolgendo i dettagli. 2 2 1. Sia fn (x) = nxe n x in [0; 1]. La successione tende a zero puntualmente ma non uniformemente in [0; 1]. In base alla teoria di Riemann non possiamo quindi calcolare il limite dell’integrale di fn . Cerchiamo una maggiorante integrabile. Si calcola fn0 (x) ; si determina il massimo di fn (x) ; si trova che questo è limitato al variare di n (anzi è costante), perciò vale una disuguaglianza del tipo jfn (x)j c per ogni x 2 [0; 1] e per ogni n, e il teorema di Lebsegue è applicabile. Per confronto, si può calcolare direttamente l’integrale (la primitiva è elementare!) e farne il limite. R +1 2. Si calcoli ora il limite di 0 fn (x) dx dove fn sono le stesse funzioni dell’esempio precedente, applicando il teorema della convergenza dominata. Suggerimento: per trovare la maggiorante integrabile in [1; +1) dimostrare che è fn (x) f1 (x) se x 1; per far questo, dimostrare che per ogni x 1 la successione ffn (x)g è monotona decrescente; per far questo, calcolare la derivata... rispetto ad n. 2 2 3. Sia fn (x) = n x e n x in [0; 1]. Studiare il limite dell’integrale su [0; 1] per ; > 0. (Rispetto all’esempio precedente, in questo caso la funzione non ha una primitiva elementare per ogni ; > 0; perciò è naturale cercare di calcolare il limite degli integrali senza calcolare gli integrali). 2 Il limite puntuale è zero per ogni ; > 0; perciò se troviamo una maggiorante integrabile, anche il limite degli integrali è zero. Si osservi il passaggio: fn (x) = n x e n2 x2 = (nx) x La funzione (nx) e e n2 x2 : n2 x2 2 è limitata in [0; 1] perché la funzione g (t) = t e t è limitata su [0; +1) (veri…carlo) e la funzione precedente è g (nx). Quindi si può scrivere 0 fn (x) cx : Di conseguenza per < + 1 il limite dell’integrale è zero (perché?). Per +1 si imposti il calcolo esplicito R 1 calcolare il limite dell’integrale per di 0 fn (x) dx con la sostituzione nx = t. Cosa si trova? In questi casi quindi, a posteriori, è vero o falso che Z Z lim fn (x) dx = lim fn (x) dx? n!1 I n!1 I 1 in [0; 1] con > 0. Calcolare il limite di fn e 4. Sia fn (x) = 1+nx dell’integrale di fn , usando il teorema della convergenza dominata. nx 5. Sia fn (x) = 1+n 2 x2 . Dimostrare che fn tende a zero puntualmente ma non uniformemente in [ 1; 1]. Calcolare il limite dell’integrale usando il teorema di Lebesgue. nx 6. Sia fn (x) = 1+n 2 R. Determinare per quali sta 2 x2 in [0; +1); con 1 in L [0; +1) e per questi calcolare il limite dell’integrale. Suggerimento. Dopo aver determinato gli per i quali fn 2 L1 [0; +1), cercare una maggiorante “naturale”; per gli per i quali questa è integrabile, il teorema di Lebesgue è applicabile. Per gli altri ; calcolare esplicitamente l’integrale oppure valutarlo mediante la sostituzione nx = t. 7. Sia fn : [0; ] ! R 2n sin (2n x) per x 2 [0; 2 0 altrimenti. fn (x) = n ] Vale il passaggio al limite sotto il segno di integrale? n 8. Sia gn = ( 1) fn con fn come nell’esempio precedente. Vale il passaggio al limite sotto il segno di integrale? Che di¤erenza si nota rispetto all’esercizio precedente? 9. Esempio sul teorema di Fatou. Sia fn : [0; 2] ! R Calcolare separatamente osserva? se n è pari se n è dispari. (0;1) fn = (1;2) R2 0 liminffn (x) dx e liminf 3 R2 0 fn (x) dx. Che cosa si 10. Esempio sul teorema di Fatou. Sia fn (x) = sin2 (nx) in [0; ] per n = 1; 2; 3; ::: R R Calcolare separatamente 0 liminffn (x) dx e liminf 0 fn (x) dx. Che cosa si osserva? 11. Sia fn (x) = xn e nx su (0; 1). Suggerimento. Per discutere il limite dell’integrale, dimostrare che fn (x) f1 (x) per ogni n e per ogni x 2 (0; 1) : 4 Soluzioni di alcuni esercizi Soluzione 3. Si trova lim n!+1 Z 1 n x e 2 2 n x 0 8 < 0R se < + 1 2 +1 dx = t e t dt se = : 0 +1 se > + 1: Poiché l’integranda tende a zero per ogni ; > 0; per passaggio al limite. Soluzione 6. fn 2 L1 [0; +1) per 1 < < 1. Ora è +1 + 1 non vale il x 1 se x 2 [0; 1] f1 (x) se x 2 [1; +1) fn (x) che è una funzione L1 se 0 < < 1. Pertanto l’integrale tende a zero per 0 < < 1. Notare che non si poteva calcolare esplicitamente. Per = 0 l’integrale si calcola e vale 2 . Per 1 < < 0 l’integrale tende a +1; questo si può vedere eseguendo la sostituzione nx = t nell’integrale. Si noti che nei casi 0 a posteriori si vede che il passaggio al limite sotto il segno di integrale non vale. Soluzione 7. Puntualmente fn (x) ! 0 in [0; ]. L’integrale vale 2 per ogni n. Perciò non vale il passaggio al limite. Soluzione 8. Qui è ancora gn (x) ! 0 ma questa volta non esiste neppure n il limite dell’integrale, perché vale ( 1) 2. Soluzione 9. Si ha: Z 2 Z 2 liminffn (x) dx = 0dx = 0 0 liminf Z 0 2 fn (x) dx = liminf1 = 1: 0 In questo caso quindi nella disuguaglianza del teorema di Fatou vale la disuguaglianza stretta. Soluzione 10. Esempio sul teorema di Fatou. Sia fn (x) = sin2 (nx) in [0; ]. Z sin2 (nx) dx = per ogni n 1; quindi 2 0 Z liminf fn (x) dx = : 2 0 Invece f (x) = liminf sin2 (nx) = 0 perché per ogni x 2 [0; ] fsin nxg convergenti ad ogni nun ha sottosuccessioni o 2 mero compreso in [ 1; 1] ; quindi (sin nx) ha sottosuccessioni convergenti ad 5 ogni numero compreso in [0; 1] : Perciò Z Z liminffn (x) dx = 0 0dx = 0: 0 Come nell’esempio precedente quindi nella disuguaglianza del teorema di Fatou vale la disuguaglianza stretta. n Soluzione 11. fn (x) = xn e nx = exx . Poiché per ogni x > 0 è 0 < exx < n 1; la successione exx è monotona decrescente (e tendente a zero) per ogni x …ssato. Quindi fn (x) ! 0 puntualmente, inoltre fn (x) xe x 2 L1 (0; 1), R +1 quindi per il teorema della convergenza dominata 0 fn ! 0: 6