Medicina felina, Anno 1, n. 1, Aprile 2001
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Aggiornamenti sulla pancreatite del gatto
STANLEY I. MARKS
BVSc, PhD, Dip. ACVIM (Internal Medicine, Oncology), Dip. ACVN
a pancreatite è la più comune
affezione del pancreas esocrino
dei felini. Negli animali di questa specie le malattie di quest’organo
erano ritenute molto meno comuni
che nell’uomo e nel cane, ma un’indagine retrospettiva condotta mediante
necroscopie ha rivelato l’esistenza di
lesioni patologiche pancreatiche significative nell’1,3% dei casi (6504) nei
felini e nell’1,7% di quelli riscontrati
nel cane. Inoltre, in una recente segnalazione di 47 gatti con pancreatite
è stata documentata un’elevata incidenza (59%) di concomitanti alterazioni epatiche (lipidosi). La mancanza
di marcatori sensibili e specifici per le
pancreopatie dei felini, nonché il basso indice di sospetto dei disordini
pancreatici in questa specie animale,
ha contribuito a determinare la frequenza relativamente scarsa con cui la
pancreatite viene diagnosticata in vitam nel gatto.
L’eziologia della pancreatite felina è
sconosciuta. Alcuni casi sono stati associati a grave trauma addominale,
malattie infettive (herpesvirus I, FIP,
Toxoplasma gondii), colangite, colangioepatite ed intossicazione da organofosfati o da farmaci. La pancreatite
cronica è stata anche associata a neoplasie pancreatiche ed all’infestazione
da distoma epatico. Indipendentemente dall’eziologia primaria, si ritiene che nella genesi della condizione
svolga una parte essenziale l’attivazione della tripsina all’interno degli acini.
Questa è a sua volta seguita dall’attivazione di tutti gli zimogeni, ed in
particolare della proelastasi e della fosfolipasi, che amplificano il danno
pancreatico. L’associazione fra la lipidosi epatica del gatto e la pancreatite
è stata ben documentata. La pancreatite è presente nel 40% circa dei gatti
con lipidosi epatica e, di solito, comporta una prognosi più sfavorevole. È
difficile prevedere quale patologia
L
compaia inizialmente. Sempre più frequentemente si ipotizza anche un’associazione fra infiammazione intestinale felina e pancreatite.
Il quadro clinico della pancreatite
del gatto è vago ed aspecifico. In un’indagine retrospettiva su 40 episodi di
malattia confermata alla necroscopia, i
segni clinici descritti erano rappresentati da letargia nel 100% dei casi segnalati, anoressia nel 97%, disidratazione nel 92%, ipotermia nel 68%, vomito nel 35%, dolore addominale nel
25%, presenza di una massa addominale palpabile nel 23%, dispnea nel
20%, atassia e diarrea nel 15%. Al
contrario, nel cane e nell’uomo con
pancreatite, i segni clinici più costanti
sono il vomito ed il dolore addominale.
Le anomalie ematologiche sono poco
comuni ed aspecifiche. La leucocitosi
è un riscontro relativamente frequente
nella pancreatite acuta. Il paziente
può presentare uno spostamento a sinistra della formula di Arneth o se la
malattia è grave, mostrare dei leucoci-
ti “tossici”. Altre modificazioni ematologiche riflettono la perdita idrica e
l’emoconcentrazione. Le anomalie
biochimiche sono rappresentate da
lievi incrementi dei livelli di ALT,
ALP e bilirubina e probabilmente riflettono alterazioni epatiche secondarie. L’iperazotemia si osserva frequentemente e nella maggior parte dei casi
è secondaria alla disidratazione. Le radiografie addominali sono spesso caratterizzate da minime alterazioni.
Vengono comunemente segnalate la
riduzione del contrasto nella parte anteriore dell’addome, la presenza di anse di tenue dilatate e piene di gas e la
trasposizione del duodeno, dello stomaco e del colon. L’esame ecografico
dell’addome può rivelare un pancreas
ipoecogeno, circondato da un mesentere iperecogeno, con o senza dilatazione dei dotti biliari.
La misurazione delle attività sieriche di lipasi ed amilasi è di scarso valore per la diagnosi della pancreatite
nel gatto, dal momento che le concen-
Campione anatomopatologico ottenuto da un gatto con grave pancreatite necrotizzante.
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Aggiornamenti sulla pancreatite del gatto
Esame ecografico dell’addome in un gatto con
grave pancreatite. Si notino l’ipoecogenicità
del pancreas, secondaria ad edema pancreatico, e la circostante iperecogenicità del mesentere, secondaria a pancreatite focale.
trazioni sieriche di questi enzimi sembrano essere molto variabili. La determinazione della immunoreattività tripsino-simile felina (fTLI) misura i livelli di anticorpi circolanti contro la
tripsina ed il tripsinogeno. La clearance della TLI viene effettuata dai reni,
per cui si possono riscontrare aumenti di questo parametro in presenza di
disfunzioni renali. Il riscontro di livelli di TLI compresi entro i limiti normali non consente di escludere la pancreatite, mentre un’immunoreattività
abnormemente elevata non ha valore
diagnostico per questa malattia. L’attuale "gold standard" per la diagnosi
della pancreatite è rappresentato dalla
valutazione istologica di una biopsia
pancreatica. Nei gatti con pancreatite
è tipico il riscontro di una necrosi adiposa peripancreatica, con necrosi ed
infiammazione di entità variabile delle
cellule degli acini. La pancreatite cronica è caratterizzata da fibrosi interstiziale con atrofia acinosa ed infiltrati
linfocitari.
Il quadro clinico della pancreatite
del gatto differisce notevolmente da
quello riscontrato nei cani colpiti da
flogosi pancreatica acuta. La maggior
parte dei felini in cui viene diagnosticata la pancreatite è colpita da una
forma ad andamento cronico paucisintomatica, in cui il vomito e la diarrea sono relativamente poco comuni
come motivo della richiesta di intervento del veterinario. A causa di queste differenze, le indicazioni terapeutiche per il gatto sono molto diverse
da quelle fornite per i cani con pancreatite. Molti gatti sono anoressici e
il suggerimento di tenerli a digiuno
per altri 3-5 giorni per “mettere a riposo” il pancreas avrebbe un’utilità
clinica scarsa o del tutto assente. Inoltre, non esistono prove cliniche a sostegno della restrizione dei grassi in
eccesso nella dieta dei felini colpiti.
Presso il VMTH della University of
California, Davis, nei gatti con pancreatite che si presentano anoressici o
hanno perso una quota significativa
di peso corporeo si effettua l’inserimento di una sonda da gastrostomia
per alimentazione enterale. Nonostante il dogma che impone un completo “riposo pancreatico” nei pazienti con pancreatite, in questi stessi
animali non abbiamo riscontrato alcun deterioramento associato all’alimentazione intragastrica. L’inserimento di una sonda da gastrostomia
va evitato se il gatto presenta vomito
incoercibile o ascite moderata. Nei felini che vomitano nonostante la somministrazione di antiemetici, si può ricorrere all’alimentazione mediante
sonda da digiunostomia o alla nutrizione parenterale totale. L’inserimento chirurgico delle sonde da digiunostomia è preferibile al posizionamento percutaneo endoscopico. La maggior parte dei gatti con pancreatite
cronica può essere alimentata con
una dieta umida completa e bilanciata del tipo reperibile in commercio,
formulata per il mantenimento. Non
è necessario utilizzare le preparazioni
liquide per uso umano e quelle per
uso veterinario che contengono frequentemente grandi quantità di grassi e possono contribuire al ritardato
svuotamento gastrico. Inoltre, la maggior parte delle formulazioni enterali
liquide per uso umano è troppo povera di proteine e priva di taurina, nonché carente in arginina.
Il fondamento della terapia dei gatti con grave pancreatite acuta necrotizzante è simile a quello del trattamento dei cani con pancreatite acuta.
Questi gatti vengono portati alla visita con un’anamnesi caratterizzata dominantemente dall’insorgenza acuta
di anoressia, vomito e perdita di peso
e molti di essi risultano itterici a causa di un’ostruzione del dotto biliare
extraepatico. È di capitale importanza
il mantenimento dell’equilibrio idrico
ed elettrolitico. La maggior parte di
questi felini non tollera l’alimentazione intragastrica ed è necessario ricorrere alla sonda da digiunostomia od
alla nutrizione parenterale totale. La
somministrazione di antibiotici è controversa ma viene attuata a scopo profilattico, in particolare se il paziente
presenta febbre o mostra alterazioni
tossiche dell’emogramma. L’enrofloxacin (5 mg/kg IV ogni 12 ore) ed
il cefotaxime (25-50 mg/kg IV ogni 8
ore) presentano un'ottima penetrazione del pancreas. La terapia antiemetica è indicata se il vomito è persistente
o grave. Gli antiemetici derivati dalla
fenotiazina (ad es.: la clorpromazina)
risultano efficaci, ma possono essere
utili anche gli agenti procinetici come
la metoclopramide in infusione continua (1-2 mg/kg/24 ore). In tutti i pazienti con pancreatite acuta si raccomanda la protezione della mucosa gastrica con H2-bloccanti. Per correggere la grave ipoalbuminemia e garantire una fonte di fattori della coagulazione, antitrombina III ed inibitori
delle proteasi, si ricorre alla trasfusione di sangue intero o plasma. È possibile attuare un trattamento di supporto con colloidi per migliorare la perfusione pancreatica utilizzando idrossilamido o destrano ad elevato peso
molecolare.
Le percentuali di sopravvivenza sono sconosciute, perché la diagnosi in
vita risulta difficile. Tuttavia, nei gatti
con pancreatite acuta e lipidosi epatica concomitanti la prognosi è molto
più sfavorevole rispetto a quelli in cui
la lipidosi epatica è presente da sola.
Una recente indagine ha determinato
che la percentuale di sopravvivenza
dei gatti con pancreatite e lipidosi
epatica concomitante è pari al 20%,
mentre in quelli senza pancreatite è
del 50%.
Letture consigliate
1. Hill, RC and Van Winkle, TJ. Acute necrotizing
and acute suppurative pancreatitis in the cat.
A retrospective study of 40 cases (19761989). J. Vet. Int. Med. 7:25-33, 1993.
2. Akol, KG, Washabau, RJ, et al. Acute pancreatitis in cats with hepatic lipidosis. J. Vet.
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3. Steiner, JM, Medinger, TL and Williams, DA.
Development and validation of a radioimmunoassay for feline trypsin-like immunoreactivity. Am. J. Vet. Res. 57:1417-1420, 1996.
4. Simpson K, Shiroma J, Biller D, et al. Antemortem diagnosis of pancreatitis in four
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5. Parent C, Washabau RJ, Williams D, et al.
Serum trypsin-like immunoreactivity, amylase and lipase in the diagnosis of feline
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