CAPITOLO 4 MODELLI MICROECONOMICI E TEORIA DELL’IMPRESA:FUNZIONE PRODUZIONE E FUNZIONE COSTO EAI 2014-2015 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 184 FUNZIONE DI PRODUZIONE Il processo produttivo è descritto dalla seguente funzione: q=q(l,k) È il livello di produzione, l è il lavoro e K il capitale Ogni bene ha la sua funzione di produzione EAI 2014-2015 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 185 FUNZIONE DI PRODUZIONE La combinazione ottimale dei fattori produttivi per produrre una quantità ideale di un determinato bene richiede tempo. Conseguentemente in economia si distingue il lungo periodo dal breve periodo precisando che non si hanno spazi temporali definiti. Infatti il lungo periodo o il breve periodo possono dipendere dal settore produttivo in cui si opera. Solitamente il lungo periodo viene definito quel periodo in cui è sufficiente far variare non solo il fattore produttivo lavoro ma anche il capitale; Il breve periodo è quel periodo in cui vi è la possibilità di variare solo il fattore produttivo lavoro e non capitale EAI 2014-2015 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 186 FUNZIONE DI PRODUZIONE DI LUNGO PERIODO EAI 2014-2015 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 187 PRODOTTO TOTALE MEDIO E MARGINALE DI BREVE PERIODO Prodotto totale medio = produttività: è la misurazione delle quantità di prodotto che un lavoratore produce = EAI 2014-2015 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 188 PRODOTTO TOTALE MEDIO E MARGINALE DI BREVE PERIODO Prodotto totale marginale : è la misurazione dell’ incremento o decremento delle quantità a seguito di una variazione delle unità di lavoro = ; = EAI 2014-2015 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 189 PRODOTTO TOTALE MEDIO E MARGINALE DI BREVE PERIODO EAI 2014-2015 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 190 LEGGE DEL PRODOTTO MARGINALE DECRESCENTE Quando quantità crescenti di un fattore variabile sono combinate a quantità date di un fattore fisso, a un certo punto ogni unità addizionale del fattore variabile produrrà un minore output addizionale dell’unità precedente Relazione tra produzione totale, produttività marginale media e totale PMGL è crescente fin quando la produzione totale aumenta in modo più che proporzionale all’aumento dell’input variabile (punto A). Poi comincia a diminuire fino a diventare negativa (punto C) PMEL è dapprima crescente fino a intersecare la curva della produttività marginale (punto B) e poi è decrescente EAI 2014-2015 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 191 LEGGE DEL PRODOTTO MARGINALE DECRESCENTE Consideriamo la seguente funzione di produzione q 80k 0,1l 0,5 Fissato il livello di capitale k=25, ricaviamo la funzione del prodotto medio e del prodotto marginale. q 80 250,1 l 0,5 110,38l 0,5 q 80 250,1 l 0,5 0,5 Il prodotto medio del lavoro è quindi pari a 110 , 38 l l l1 Il prodotto marginale, derivata prima del prodotto totale, è dq 110,38 0,5 l 0,5 55,19 l 0,5 dl EAI 2014-2015 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 192 INNOVAZIONE TECNOLOGICA È la variazione del processo produttivo che permette a un’impresa di ottenere un maggiore livello di output. EAI 2014-2015 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 193 OUTPUT DI LUNGO PERIODO Per definizione un output di lungo periodo è quell’output prodotto in un intervallo temporale nel quale tutti i fattori di produzione sono variabili EAI 2014-2015 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 194 RENDIMENTI DI SCALA Se tutti i fattori della produzione aumentano nella stessa proporzione e la produzione varia si parla di rendimenti di scala Fonti di rendimenti decrescenti: DIFFICOLTA’ DI GESTIRE IMPIANTI DI DIMENSIONI SEMPRE MAGGIORI I rendimenti di scala si definiscono: - Costanti: se ad un aumento (diminuzione) degli input segue un aumento (diminuzione) proporzionale dell'output; - Crescenti: se ad un aumento (diminuzione) degli input segue un aumento (diminuzione) più che proporzionale dell'output; - Decrescenti: se ad un aumento (diminuzione) degli input segue un aumento (diminuzione) meno che proporzionale dell'output; EAI 2014-2015 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 195 FUNZIONE DI PRODUZIONE COBB DOUGLAS In questa funzione Y è la quantità prodotta, che deriva dall’utilizzo del fattore lavoro (L) e del fattore capitale (K). La costante A rappresenta l’efficienza nell’uso dei fattori produttivi, mentre a e b sono parametri esponenti. Se la somma (a+b) è eguale a 1 la funzione di produzione presenta rendimenti costanti (aumentando l’impiego di L e K, la produzione cresce nella stessa proporzione). Se la somma (a+b) è minore di 1 si hanno rendimenti decrescenti, se maggiore di 1 rendimenti crescenti. Descrive come varia il prodotto o l’utilità in relazione al variare, rispettivamente, dei fattori di produzione (funzione di produzione C-D) o della quantità di diversi beni (funzione di utilità C-D). Nella forma più semplice la funzione di produzione C-D può essere rappresentata come EAI 2014-2015 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 196 FUNZIONE DI PRODUZIONE COBB DOUGLAS Funzione di produzione: Y = A L a Kb variabili: Y = produzione, L = lavoro, K = capitale Funzione omogenea di grado a+b cioè moltiplicando ciascun fattore per una costante h, la produzione risulta moltiplicata per ha+b. Quindi….. + =1 rendimenti di scala costanti + >1 rendimenti di scala crescenti + <1 rendimenti di scala decrescenti EAI 2014-2015 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 197 FUNZIONE DI PRODUZIONE COBB DOUGLAS Per comprendere le caratteristiche della funzione di produzione CobbDouglas, supponiamo che: A = 1; K = 4; L = 2 e che a = 1/2 e b =1/2. Allora si avrà: Y = 1 × 41/2 × 91/2 = 6 in pratica, se si impiegano 9 unità di lavoro e 4 di capitale, la tecnologia consente di ottenere 6 unità di output EAI 2014-2015 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 198 CONCETTI DI ECONOMIA: TASSONOMIA Costo fisso (CF): costi che non variano al variare del volume del prodotto. Costo Variabile (CV): costo che muta al variare del volume del prodotto. Costo totale (CT) = CF + CV Costo fisso medio (CFM): CF diviso per il volume di produzione Costo variabile medio (CVM): CV diviso per il volume di produzione Costo totale medio (CTM): CFM+CVM EAI 2014-2015 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 199 CONCETTI DI ECONOMIA: TASSONOMIA Il costo variabile medio è calcolato, NEL BREVE PERIODO, come prodotto tra il costo unitario del lavoro e il numero di lavoratori, diviso il livello di output EAI 2014-2015 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 200 FUNZIONE DI COSTO DI LUNGO PERIODO La funzione di costo totale di lungo periodo (CTl) è il COSTO MINIMO necessario per ottenere un determinato volume di produzione nel lungo periodo. Il costo conseguentemente dipenderà dalla scelta ottimale dei fattori produttivi, una volta determinati i prezzi. Per ricavarla determiniamo prima la funzione di costo totale di lungo periodo (CTMl) e del costo marginale di lungo periodo (c’l) costi CTM1 CTM2 CTM3 q EAI 2014-2015 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 201 ECONOMIE E DISECONOMIE DI SCOPO O DI VARIETÀ Le economie di scopo si realizzano quando la somma degli output di un’azienda è maggiore della somma del singolo output di più aziende Le diseconomie di scopo si realizzano quando la somma degli output di un’azienda è minore della somma del singolo output di più aziende EAI 2014-2015 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 202 ECONOMIE E DISECONOMIE DI SCOPO O DI VARIETÀ Supponendo che i costi produttivi siano fissati e uguali per tutte le aziende si introduce un indice di grado di economie di scopo che misura la percentuale di risparmio quando 2 o più output sono prodotti dalla stessa azienda anziché separatamente. 0 Economie di scopo Azienda produttrice Azienda produttrice output 1 output 2 0 0 Diseconomie ;0 0; ; ; Azienda produttrice entrambi output EAI 2014-2015 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 203 LEARNING BY DOING Imparare – facendo. Attraverso il miglioramento delle conoscenze all’interno di un’azienda e conseguentemente del processo produttivo si ha uno spostamento della curva di costo totale medio verso il basso. In sostanza si raggiunge un maggior livello di efficienza attraverso la combinazione di fattori produttivi con la maggior esperienza acquisita dal management in azienda. EAI 2014-2015 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 204