CAPITOLO 5 FORME DI MERCATO

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CAPITOLO 5
FORME DI MERCATO
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205
RICAVO TOTALE,
TOTALE RICAVO MARGINALE E
MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO
Il ricavo totale è l'importo in denaro ( ricavo economico ) ottenuto
da una impresa mediante la vendita di quantità q di prodotto a un
prezzo unitario p. Dato un prodotto è quindi possibile indicare il
ricavo totale ( RT ) dell'impresa come prodotto della quantità
venduta ( q ) per il prezzo unitario ( p ).
RT = p · q
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RICAVO TOTALE,
TOTALE RICAVO MARGINALE E
MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO
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RICAVO TOTALE,
TOTALE RICAVO MARGINALE E
MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO
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RICAVO TOTALE,
TOTALE RICAVO MARGINALE E
MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO
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RICAVO TOTALE,
TOTALE RICAVO MARGINALE E
MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO
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CONCORRENZA PERFETTA -LE
LE CARATTERISTICHE DEL
MERCATO ED EQUILIBRIO DELL'IMPRESA
Le caratteristiche principali di un mercato perfettamente
concorrenziale sono le seguenti:
Le imprese che operano in tale mercato producono un bene perfettamente omogeneo; Il bene
venduto da un'impresa è un sostituto perfetto dei beni venduti da tutte le altre imprese
Per tanto, il bene deve essere venduto ad un unico prezzo.
.
Il mercato è popolato da un numero molto rilevante di imprese, teoricamente infinito, ognuna
infinito, ognuna delle quali produce una quota irrilevante dell'output complessivo.
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CONCORRENZA PERFETTA LE CARATTERISTICHE DEL MERCATO
ED EQUILIBRIO DELL'IMPRESA
Conseguentemente, ogni impresa riterrà che le proprie decisioni
non possano influenzare il prezzo di mercato a cui il bene viene
venduto;
Per le imprese è quindi razionale assumere il prezzo come un
dato, ovvero le imprese sono price taker .
Implicitamente occorre anche assumere che la tecnologia e quindi
la struttura dei costi sia tale da non sfavorire le imprese di piccole
dimensioni.
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CONCORRENZA PERFETTAPERFETTA CURVA DI DOMANDA
DELL’IMPRESA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL B.P.
L’imprenditore si trova di fronte ad un grande dilemma
1)
d i i
decisione
di produzione
d i
Quale livello di output massimizza il profitto
2)
decisione di cessazione dell’attività
È più redditizio produrre oppure cessare l’attività?
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CONCORRENZA PERFETTA
PERFETTA- CURVA DI DOMANDA
DELL’IMPRESA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL B.P.
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CONCORRENZA PERFETTA
PERFETTA- CURVA DI DOMANDA
DELL’IMPRESA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL B.P.
D=ricavo mg= Rm
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CONCORRENZA PERFETTAPERFETTA CURVA DI DOMANDA
DELL’IMPRESA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL B.P.
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CONCORRENZA PERFETTA- CURVA DI DOMANDA
DELL’IMPRESA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL B.P.
La condizione di massimizzazione del
profitto
per l’impresa in libera
concorrenza data
d t dall’uguaglianza
d ll’
li
t
tra
ricavo marginale e costo marginale
viene soddisfatta al livello di produzione
y*.
È la quantità che corrisponde
all’intersezione tra la curva dei costi
marginali e la curva di domanda
dell impresa
dell’impresa
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CONCORRENZA PERFETTAPERFETTA CURVA DI DOMANDA
DELL’IMPRESA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL B.P.
Per p > p l’impresa vende zero
Per p = p vende qualsiasi quantità di output
Per p < p si aggiudica l’intera domanda di mercato
Non si deve confondere la:
Curva di domanda di mercato:
relazione tra prezzo di mercato e quantità totale di output venduto. Dipende dal comportamento
dei consumatori.
de
co su a o
Curva di domanda per l’impresa:
relazione tra prezzo di mercato e l’output venduto da quella particolare impresa. Dipende dal
comportamento dei consumatori ed anche dal comportamento delle altre imprese nell’industria
nell industria.
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CONCORRENZA PERFETTAPERFETTA CURVA DI OFFERTA DELL’IMPRESA
E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL B.P.
,
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CONCORRENZA PERFETTAPERFETTA CURVA DI OFFERTA DELL’IMPRESA
E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL B.P.
Il profitto marginale (derivata della funzione profitto) esprime la
variazione del profitto rispetto a una variazione infinitesima della
quantità:
Quando il profitto marginale è >0 ll’impresa
impresa ottiene un maggior
profitto aumentando la produzione fino a raggiungere un nuovo
equilibrio;
Se , al contrario il prezzo di mercato decresce si realizzerà la
condizione R’<c’, l’impresa per massimizzare il profitto dovrà
ridurre
id
l produzione
la
d i
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CONCORRENZA PERFETTAPERFETTA CURVA DI OFFERTA DELL’IMPRESA
E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL B.P.
I
Abbiamo:
Nel breve periodo l’impresa ha convenienza a
produrre
d
perché
hé CM<p<CVM.
CM< <CVM
In questo caso la produzione e la vendita comportano
una perdita pari area PCAE per recuperare i costi
variabili o almeno una p
parte dei costi fissi;;
Se l’impresa decide di interrompere la produzione il
costo unitario AI > del costo unitario AE se l’impresa
decide di continuare la produzione;
Se il p< CVM non riesce a coprire neanche i costi
variabili
in
questo
caso
trae
vantaggio
dall’interruzione della produzione
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CONCORRENZA PERFETTAPERFETTA CURVA DI OFFERTA DELL’IMPRESA
E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL B.P.
Quindi l’impresa:
•Se p> CM l’impresa realizza un profitto > 0;
•Se Cm<p<CVM continua a produrre realizzando un
profitto <0;
•Se p
p<CVM<CM l’impresa
p
ha convenienza ad
interrompere la produzione
I
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CONCORRENZA PERFETTAPERFETTA CURVA DI OFFERTA DELL’IMPRESA
E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL B.P.
Nel breve periodo la curva di offerta di un impresa in
libera concorrenza è quella curva che si trova sopra la
curva dei
d i costii variabili
i bili medi;
di
Solo in questi punti la curva soddisfa la condizione di
equilibrio R’=c’ e l’impresa produce solo se p> CVM
Quindi nel b.p. deve valere la condizione
C’>CVM
I
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CONCORRENZA PERFETTAPERFETTA CURVA DI OFFERTA DELL’IMPRESA
E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL L.P.
Nel lungo periodo la valutazione se continuare a
produrre o chiudere l’impresa è valutata in ragione di
tuttii i costii anche
h quelli
lli fissi
fi i che
h possono essere
recuperati interrompendo l’attività. La curva di offerta
sarà quella curva che è al di sopra della curva dei
CM;;
Quindi nel l.p. deve valere la condizione
C’>CM
I
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EQUILIBRIO CONCORRENZIALE DI LUNGO
PERIODO
Nel breve periodo le imprese decidono se produrre , quanto produrre;
La curva di offerta aggregata è la sommatoria di tutte le curve di offerta delle
singole imprese;
Nel lungo periodo le imprese prendono decisioni sulla loro entrata o uscita dal
mercato in funzione della loro possibilità di conseguire profitti positivi di LP;
Se p > ctm le imprese hanno profitti positivi e , quindi nuove imprese sono incentivate
ad entrare sul mercato;
L’ingresso
g
di nuove imprese
p
fa aumentare l’offerta aggregata
gg g
e ad una conseguente
g
riduzione del prezzo di mercato.
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EQUILIBRIO CONCORRENZIALE DI LUNGO
PERIODO
Se il prezzo decresce ma p> ctm le imprese hanno ancora profitto;
Se il prezzo decresce fino a arrivare a p = ctm il profitto delle
i
imprese
è nullo
ll e non vii sono più
iù incentivi
i
i i per nuove imprese
i
ad
d
entrare sul mercato;
SSe il prezzo decresce
d
fi
fino
a generare p<ctm
< t sii genera la
l
tendenza ad uscire dal mercato,l ‘ offerta aggregata diminuisce
prezzo aumenta di nuovo;;
ed il p
Le imprese escono dal mercato in questa situazione fino a che
p
p<ctm;
Nel momento in cui sarà p=ctm il mercato si stabilizza.
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EQUILIBRIO CONCORRENZIALE DI LUNGO
PERIODO
L’equilibrio concorrenziale nel lungo periodo si ha quando le uscite
e le entrate dal mercato si arrestano e quando vengono realizzate
simultaneamente le seguenti condizioni:
Tutte le imprese massimizzano il loro profitto
Il profitto
fitt delle
d ll imprese
i
è nullo
ll e, per questo
t motivo
ti , non esistono
it
incentivi ad entrare ed uscire dal mercato;
Al prezzo
pre o di equilibrio
eq ilibrio domanda aggregata ed offerta si
equivalgono
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EQUILIBRIO CONCORRENZIALE DI LUNGO PERIODO
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EQUILIBRIO CONCORRENZIALE DI LUNGO
PERIODO
Ne lungo periodo l’impresa opera nella sua dimensione efficiente
quando si realizza la seguente condizione:
P=R’= c’= CTM
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SURPLUS DEL CONSUMATORE E DEL PRODUTTORE
Il
surplus
(o
rendita)
del
consumatore è la differenza
positiva
iti
f
fra
il prezzo che
h
un
individuo è disposto a pagare per
ricevere un determinato bene o
prezzo di mercato dello
servizio e il p
stesso bene. Il massimo che un
consumatore è disposto a pagare
viene detto "prezzo di riserva".
Con riferimento all'intero mercato si
chiama surplus del consumatore la
somma totale dei surplus individuali.
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SURPLUS DEL CONSUMATORE E DEL PRODUTTORE
Il surplus del produttore è definito
come differenza tra il prezzo di
mercato di un bene venduto e il
prezzo di vendita che il
produttore sarebbe stato disposto
ad
d accettare
tt
per quell bene
b
( t
(costo
marginale).
Il
produttore
massimizza il proprio profitto
quando il costo marginale è
uguale al prezzo di vendita
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SURPLUS DEL CONSUMATORE E DEL PRODUTTORE
SP = RT –CV
∏=RT CT
∏=RT-CT
∏ =RT-CV-CF
∏=SP-CF
SP= ∏+CF
SP RT CV
SP=RT-CV
z
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CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL
PROFITTO DEL MONOPOLISTA
Massimizzazione del profitto in
regime di Monopolio
Il Monopolio si caratterizza per
la presenza di una sola impresa
che produce l’unico bene di quel
mercato. Tale bene non è
sostituibile
“facilmente”
dai
consumatori. Si dice che non ha
sostituti prossimi (close
( l
substitute)
b i )
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CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL
PROFITTO DEL MONOPOLISTA
il monopolista massimizza il
profitto producendo la quantità
per cui il ricavo marginale e il
costo marginale sono eguali (NB,
anche
h in
i concorrenza è così,ì con
RM = costante = P)
• la curva di domanda è
f d
fondamentale
t l per individuare
i di id
il
prezzo che induce i consumatori
ad acquistare la quantità che
massimizza il profitto
p
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CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL
PROFITTO DEL MONOPOLISTA
L obiettivo fondamentale di un
L’obiettivo
un’impresa
impresa monopolista,
monopolista al pari di un
un’impresa
impresa
perfettamente concorrenziale, è massimizzare il proprio profitto–ossia
scegliere il livello di output per cui la differenza fra ricavi e costi totali è
massima.
La logica della massimizzazione del profitto non cambia espandere la
produzione finché il beneficio (o ricavo) marginale è superiore al costo
marginale.
Mentre il calcolo del costo marginale è lo stesso per un monopolista e per
un’impresa in concorrenza perfetta, il calcolo del ricavo marginale è diverso.
Vediamolo …
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CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL
PROFITTO DEL MONOPOLISTA
Per una impresa in concorrenza perfetta, la vendita di una unità di
prodotto in più fornisce ricavi aggiuntivi (marginali) sempre uguali
al prezzo.
Per un monopolista, invece, la vendita di una unità in più comporta
un abbassamento del prezzo di vendita su tutte le unità vendute
precedentemente.
Il ricavo marginale del monopolista è quindi il prezzo di vendita
della nuova unità meno la perdita dovuta alla variazione di
prezzo su quelle
ll precedenti.
d ti
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CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL
PROFITTO DEL MONOPOLISTA
Beneficio
e e c o derivante
e a e dalla
a a vendita
e
a di un’unità
u u à aggiuntiva
agg u
a per
pe il monopolista.
o opo s a.
Supponiamo che un monopolista abbia la seguente curva di domanda
Esempio:
1) q=2
p=6
Rt=12
2) q=3
3
p =5
5
R 15
Rt=15
Il ricavo marginale derivante dalla vendita della terza unità è quindi 15 –12 =3
un importo inferiore al prezzo di vendita della terza unità (5 euro) di un ammontare pari a ∆p
∆p×
2.
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CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL
PROFITTO DEL MONOPOLISTA
Beneficio derivante dalla vendita di un’unità aggiuntiva per il monopolista.
monopolista
Consideriamo una sequenza di incrementi di output: se l’impresa passa da 2 a 3
unità, il ricavo marginale è pari a 3 euro.
Espandendo la produzione da 3 a 4 unità: il ricavo totale è 16 euro il ricavo
marginale è 16 –15 = 1 euro
N.B.:MR= 4 –(1 × 3). Espandendo la produzione da 4 a 5 unità: il ricavo totale è 15
euro il ricavo marginale è 15 –16 = –1 euro(pari a = 3 –(1×4)).
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238
CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL
PROFITTO DEL MONOPOLISTA
Poiché, per vendere un
un’unità
unità in più,
un monopolista deve ridurre il
prezzo non solo per tale unità ma
per l’intera produzione
prod ione esistente
Il ricavo marginale ottenuto
vendendo l’unità aggiuntiva è
inferiore al prezzo di vendita (tranne
per Q = 0).
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239
CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL
PROFITTO DEL MONOPOLISTA
Ricavo marginale
Ri
i l e curva di domanda
d
d lilineare
Una generica curva di domanda lineare inversa:
p= a–bQ
bQ
il RT sarà
à
RT = p Q = (a –bQ) Q= aQ–bQ2
Il Ricavo marginale è la derivata del RT rispetto a Q:
Rmg = a –2bQ
Come si vede, Rmg ha: –intercetta verticale uguale alla domanda (a) ma inclinazione
doppia (2b).
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CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL
PROFITTO DEL MONOPOLISTA
LLa condizione
di i
di uguaglianza
li
ttra ricavo
i
marginale
i l e costo
t marginale
i l è lla condizione
di i
fondamentale di massimizzazione del profitto per un’impresa monopolista:
se MR >MC per l’impresa
l’i
è conveniente
i t aumentare
t
lla produzione.
d i
se MR <MC l’impresa dovrebbe ridurre la produzione.
Esempio
Supponiamo che il monopolista produca 12 unità quantità per cui il prezzo eguaglia il costo
marginale.
p
o ridurre la produzione?
p
Conviene espandere
Costruiamo la curva del ricavo marginale corrispondente alla domanda data.
In corrispondenza di 12 unità: Rmg(pari a 0) è minore di MC(pari a 3 euro).
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In questo caso, il profitto aumenta se l’impresa riduce la produzione.
241
E u ro /u n itàà d i p ro do tto
CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL
PROFITTO DEL MONOPOLISTA
MC
6
3
MR
0
12
D
Supponiamo che il monopolista produca 12
unità–quantità per cui il prezzo eguaglia il costo
marginale.
Conviene espandere o ridurre la produzione?
Costruiamo la curva del ricavo marginale
corrispondente alla domanda data.
In corrispondenza di 12 unità: MR(pari a 0) è
minore di MC(pari a 3 euro).
I questo caso, il profitto
In
fi aumenta se l’impresa
l’i
riduce a produzione.
24 Quantità
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242
CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL
PROFITTO DEL MONOPOLISTA
E u ro /u n ità d i p ro do tto
Profitto se si producono 8 unità:
RT = 4 × 8 = 32
CT = (8 × 2)/2 = 8
Profitto = RT – CT = 24
MC
6
4
3
2
D
MR
0
8
12
24 Q
Quantità
Profitto se si pproducono 12 unità:
RT = 3 × 12 = 36
CT = (3 × 12)/2 = 18
Profitto = RT – CT = 18 < 24
In particolare, il profitto è
massimizzato se l’impresa
produce 8 unità, che è il
livello
di
output
in
corrispondenza
i
d
d l quale
del
l
MR = MC.
Il prezzo unitario in tal caso
ammonta a 4 euro,, che
corrisponde a 8 unità
prodotte sulla curva di
domanda
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243
POTERE DEL MONOPOLISTA
Il monopolio è raro.
Tuttavia, l’analisi
l’
l del
d l monopolio
l si applica
l
anche
h ad
d un
mercato con diverse imprese, tutte aventi una curva di
domanda inclinata negativamente.
negativamente
Potere monopolistico
P comprendere
Per
d
il potere di mercato d
dell monopolista
li
analizziamo le sue scelte al fine della massimizzazione del
profitto.
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POTERE DEL MONOPOLISTA
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245
POTERE DEL MONOPOLISTA
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246
POTERE DEL MONOPOLISTA
L’indice di lerner (L) è sempre compreso tra 0 e 1. Se l’impresa opera in concorrenza
perfetta
f
L=0
L 0 essendo
d p=c’’ all’equilibrio.
ll’
lb
Il potere monopolistico si misura dalla capacità di un’azienda di avere p>c’. Il potere
monopolistico è tanto maggiore quanto maggiore è l’indice di Lerner.
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POTERE DEL MONOPOLISTA
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248
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