Slide lezioni CAPITOLO 2 (fino al "sistema aperto") del libro di testo

CAPITOLO 2
MODELLI MACROECONOMICI E POLITICHE
ECONOMICHE
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IL SISTEMA ECONOMICO
Il sistema economico è un insieme di soggetti, strumenti, attività e regole strettamente
correlati tra loro.
All’interno di questo sistema vengono scambiati beni, servizi e forza lavoro, dando
luogo al CIRCUITO REALE e in contropartita viene trasferita la moneta, altri mezzi di
pagamento o strumenti finanziari la cui complessiva gestione da luogo al CIRCUITO
FINANZIARIO.
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IL SISTEMA ECONOMICO
Il processo di trasferimento delle risorse è necessario in quanto nel sistema economico si registra la
contemporanea presenza di soggetti con caratteristiche diverse:
-I soggetti in avanzo finanziario(surplus) che sono disposti a scambiare potere d’acquisto attuale contro quello
futuro solo in presenza di un vantaggio economico coerente con un accettabile livello di rischio;
-I soggetti in disavanzo finanziario(deficit) che presentano un gap di potere d’acquisto da colmare attraverso
il reperimento di risorse esterne purchè il loro costo sia inferiore al rendimento atteso degli investimenti.
Il sistema finanziario influenza in termini quantitativi e qualitativi:
Le decisioni di distribuzione del reddito fra consumo e risparmio;
Le decisioni di investimento delle unità con saldo finanziario positivo;
Le decisioni di finanziamento delle unità con saldo finanziario negativo.
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IL SISTEMA ECONOMICO
I soggetti che compongono il sistema economico sono:
- le famiglie  Le famiglie acquistano beni e servizi e si chiamano consumatori finali
- le imprese  Le imprese fabbricano beni e forniscono servizi e si chiamano produttori
- la pubblica amministrazione  La pubblica amministrazione è formata dallo Stato e
da altri enti pubblici. La pubblica amministrazione presta servizi che servono a
soddisfare bisogni collettivi, cioè i bisogni che riguardano i cittadini
- le organizzazioni non profit  Le organizzazioni non profit forniscono servizi di tipo
culturale, sociale, religioso, ecc…
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IL SISTEMA ECONOMICO
LE FAMIGLIE
Per soddisfare i bisogni della famiglia, i membri della famiglia:
- Lavorano nelle imprese o nella pubblica amministrazione, e per il loro lavoro ricevono
un reddito (Y).
- Consumano (C) , cioè spendono parte del denaro guadagnato per comprare beni
come il cibo, i vestiti, i libri, … e servizi come luce, acqua, gas, … di cui hanno bisogno.
- Risparmiano (S) , cioè mettono da parte, una parte del loro reddito per soddisfare
bisogni che possono avere in futuro, come comprare un’automobile nuova, comprare
delle medicine se si ammalano. Il risparmio può essere diviso in moneta (M) o in titoli.
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IL SISTEMA ECONOMICO
LE IMPRESE
Le attività delle imprese si divide in tre fasi principali:
- l’acquisto dei fattori produttivi, come gli impianti, i macchinari, le materie prime, la
manodopera, …. Questi fattori sono necessari allo svolgimento della produzione.
Questa fase ha dei costi.
- la combinazione dei fattori produttivi acquistati, questa fase serve per produrre (Y)
i beni e per fornire i servizi domandati dai consumatori.
- la vendita dei beni e dei servizi prodotti. Da questa fase si ottengono dei ricavi
legati agli investimenti (I) precedentemente fatti dall’impresa.
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IL SISTEMA ECONOMICO
LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
La pubblica amministrazione è formata:
- dallo Stato;
- dalle Regioni, dalle Province, dai Comuni e dalle Città. Tutte queste strutture sono
chiamate enti territoriali locali perché svolgono il loro lavoro sul territorio dove si
trovano;
- da altri enti pubblici che svolgono funzioni di interesse generale come l’INPS (Istituto
Nazionale di Previdenza Sociale), ASL (Aziende Sanitarie Locali), le Università, …
La pubblica amministrazione concorre alla produzione di servizi non di mercato
attraverso la spesa pubblica (G) e ridistribuisce attraverso i trasferimenti (TR). Il
finanziamento di (TR)+(G) è attuato attraverso il prelievo fiscale (T) e l’emissione di
titoli pubblici.
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IL SISTEMA ECONOMICO
IL PIL – PRODOTTO INTERNO LORDO
Il PIL è il valore di mercato di tutti i beni e servizi finali prodotti in un dato Paese in un
dato periodo di tempo.
Nel calcolo del PIL bisogna considerare:
- I beni e servizi al prezzo di mercato;
- Non si considerano beni prodotti o servizi resi all’interno delle famiglie (autoconsumo);
- Si considerano solo i beni finali e i servizi prodotti;
- Misura ciò che viene prodotto in un Paese e non ciò che viene prodotto da soggetti del
paese stesso.
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IL SISTEMA ECONOMICO
IL PIL REALE
Il PIL reale in un dato periodo t è pari al valore della somma di tutti i beni finali n prodotti
dalle imprese in un periodo t e calcolato ai prezzi di un dato anno base t=0 (euro
costanti).
,
,
·
,
IL PIL NOMINALE
Il PIL nominale in un dato periodo t è pari al valore della somma di tutti i beni finali n
prodotti dalle imprese in un periodo t e calcolato ai prezzi correnti all’anno t (euro correnti).
,
,
·
,
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IL SISTEMA ECONOMICO
IL PIL NOMINALE e REALE - esempio
PIL NOMINALE
PIL REALE
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IL SISTEMA ECONOMICO
IL DEFLATORE DEL PIL
Il deflatore del PIL (DPIL) esprime la variazione dei prezzi in un dato periodo t. Il DPIL è
un indice dei prezzi che esprime il rapporto fra i prezzi di un paniere di beni al tempo t e
i loro prezzi al tempo t-1.
,
,
∑
∑
· 100
,
,
·
·
,
,
· 100
INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO
L’indice dei prezzi al consumo (IPC) è calcolato come il DPIL ma con i prezzi relativi
all’anno base (euro costanti).
∑
∑
,
,
·
·
,
,
· 100
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IL SISTEMA ECONOMICO
TASSO DI INFLAZIONE
Il tasso di inflazione è calcolato come l’aumento in percentuale annuo dell’indice dei prezzi
al tempo t e al tempo t-1.
GAP DI PRODUZIONE REALE
Il gap di produzione reale è dato dalla differenza tra la produzione reale corrente
(PIL reale ) e la produzione potenziale (è quanto un’economia può produrre utilizzando
le sue risorse ai livelli normali).
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IL SISTEMA ECONOMICO
LA FORZA LAVORO
La forza lavoro
è l’insieme delle persone in età lavorativa ed è costituita da
occupati
e disoccupati
TASSO DI DISOCCUPAZIONE
Il tasso di disoccupazione corrente
=
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IL SISTEMA ECONOMICO
METODI PER CALCOLARE IL PIL
- Il metodo del valore aggiunto = valore della produzione al netto del valore dei beni
intermedi utilizzati nella produzione
- Il metodo del reddito = somma dei redditi = salari + profitti
- Il metodo della spesa = spesa per beni finali = valore di mercato dei beni finali
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IL MODELLO REDDITO-SPESA (RS)
Il modello reddito spesa è l’interdipendenza tra prodotto e spesa.
La spesa determina il prodotto e il reddito ma, a sua volta prodotto e
reddito determinano la spesa.
In questo modello i postulati fondamentali sono:
- Mancanza di variazione dei prezzi
- Le imprese vendono a quel prezzo qualsiasi ammontare di prodotto
desiderato (la curva di offerta aggregata è orizzontale completamente
piatta)
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IL MODELLO REDDITO-SPESA (RS)
Ipotesi di base del modello:
1) l’analisi è limitata al breve periodo. Lo stock di capitale, dimensione della forza lavoro e
la tecnologia sono ESOGENI;
è data;
2) La produzione reale potenziale
3) Il livello dei prezzi dei beni è dato e costante. Si ipotizza P=1.
4) Gli investimenti sono dati, trascurando il tasso di interesse sugli stessi.
La domanda aggregata DA rappresenta l’insieme dei beni che i diversi settori presenti
nell’economia (privato, pubblico, estero) intendono acquistare.
Escludendo il commercio con l’estero, la DA è definita come DA = C + I + G e
C, I e G rappresentano la spesa che famiglie, imprese e Stato intendono effettuare (spesa
pubblica), ovvero gli acquisti programmati.
L’offerta aggregata Y rappresenta il complesso dei beni che le imprese intendono
produrre.
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IL MODELLO REDDITO-SPESA (RS)
L’EQUILIBRIO
L’equilibrio viene definito come quella situazione dalla quale nessuno
ha interesse a muoversi poiché le intenzioni degli operatori presenti
nel sistema economico vengono di fatto realizzate
Y = DA = C + I + G
Data la definizione di DA = C + I + G
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IL MODELLO REDDITO-SPESA (RS)
LA STABILITA’ DELL’EQUILIBRIO
Vogliamo verificare se esistono forze che tendono a riportare l’economia in
equilibrio, vogliamo cioè verificare se l’equilibrio è stabile o instabile.
Supponiamo che Y > DA . La differenza tra Y e DA rimane invenduta e viene
accumulata dalle imprese sotto forma di scorte. Poiché questa variazione delle
scorte non era stata decisa dalle imprese, essa viene definita come non
intenzionale. Perciò:
Variazione scorte = Y − DA
Ciò costituisce un segnale per le imprese dell’eccessiva produzione. La produzione
viene ridotta e l’economia tende a riportarsi verso l’equilibrio.
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IL MODELLO REDDITO-SPESA (RS)
LA STABILITA’ DELL’EQUILIBRIO
Vogliamo verificare se esistono forze che tendono a riportare l’economia in
equilibrio, vogliamo cioè verificare se l’equilibrio è stabile o instabile.
Se nella situazione iniziale Y < DA, le imprese hanno prodotto troppo poco.
Si verifica una riduzione non intenzionale delle scorte. Ciò induce le imprese ad
aumentare la produzione. Abbiamo così mostrato in via informale che l’equilibrio è
stabile.
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IL MODELLO REDDITO-SPESA (RS)
Il grafico del modello
DA
DA = Y
Y=DA
45°
Y<DA
Y* Y>DA
Y
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IL MODELLO REDDITO-SPESA (RS)
Il modello a due settori
Il modello si compone di 4 equazioni:
̅
1
̅ 2
3
4
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IL MODELLO REDDITO-SPESA (RS)
Il modello a due settori
Equazione del CONSUMO [1]:
̅
· ̅ è la componente autonoma del consumo INDIPENDENTE dal reddito;
c è la propensione al consumo (valore compreso tra 0 e 1); e misura la variazione
del consumo in percentuale della variazione di reddito
∆
∆
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IL MODELLO REDDITO-SPESA (RS)
Il modello a due settori
c
Funzione del consumo
c
̅
0
Y
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IL MODELLO REDDITO-SPESA (RS)
Il modello a due settori
Equazione del RISPARMIO:
̅
· ̅ è la componente autonoma del risparmio INDIPENDENTE dal reddito;
s è la propensione al risparmio (valore compreso tra 0 e 1); e misura la variazione
del risparmio in percentuale della variazione di reddito
∆
∆
Si può dimostrare che
̅
̅
1
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IL MODELLO REDDITO-SPESA (RS)
Il grafico del modello
S,I
Y = consumi + risparmi
Y = consumi + investimenti
C + S = C + I  S = I come Y = DA
S
̅
1-c=s
Y<DA
Y*
Y>DA
Y
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IL MODELLO REDDITO-SPESA (RS)
Il modello a due settori
̅
Per l’equazione [3]
1
:
̅
con
̅
̅
componente autonoma della domanda
̅
̅
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68
IL MODELLO REDDITO-SPESA (RS)
Il modello a due settori
La soluzione di questo modello RS rappresenta l’equilibrio del mercato dei
beni che si ottiene sostituendo l’equazione appena ricavata nell’equazione è
[4]
del modello.
∗
1
1
·
Dove m è il parametro moltiplicatore
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IL MODELLO REDDITO-SPESA (RS)
Il modello a tre settori
In un modello che analizza soltanto le condizioni di equilibrio sul mercato dei
beni e servizi, le politiche pubbliche di spesa e di imposizione fiscale influenzano il
reddito nazionale di equilibrio in due modi:
- la spesa pubblica è parte della domanda autonoma,
- nel calcolo del reddito disponibile, le imposte devono essere sottratte dal calcolo del valore del reddito
nazionale, mentre i pagamenti per i trasferimenti pubblici devono essere aggiunti.
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IL MODELLO REDDITO-SPESA (RS)
Il modello a tre settori
Il settore pubblico ridistribuisce il reddito attraverso la spesa pubblica (G) e i trasferimenti (TR).
Il finanziamento si ha attraverso il sistema del prelievo fiscale (T).
Quindi il saldo di bilancio è uguale a
SB = T – G – TR
Se SB<0 si ha disavanzo di bilancio: l’eccedenza sulla spesa sulle entrate deve essere finanziata con nuovi
titoli pubblici;
Se SB=0 si ha pareggio di bilancio;
Se SB>0 si ha avanzo di bilancio: parte del debito pubblico viene estinto con il ritiro dei buoni dal mercato
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IL MODELLO REDDITO-SPESA (RS)
Il modello a tre settori
Il prelievo fiscale influisce negativamente sul reddito disponibile delle famiglie:
Y
TR
T
Nella sua forma estesa il modello RS è definito dal sistema:
̅
Y
1
TR T 2
3
̅ 4
5
̅ 6
7
8
t>0 aliquota fiscale =∆T/ ∆Y
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IL MODELLO REDDITO-SPESA (RS)
Il modello a tre settori
Risolvendo in modo analogo al precedente si ha:
∗
In questo modello
1
1
1
·
̅
̅
̅
·
assume un valore più basso che nel precedente 1/(1-c)
Attraverso la modifica della spesa pubblica (G) è quindi possibile alterare il livello di equilibrio del reddito
e di determinare un livello di domanda aggregata.
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MODELLO A 3 SETTORI: PRIMO ESEMPIO (1)
Si consideri il seguente modello RS con i seguenti dati:
C = 60 + 0,8Y e I = 120
Calcolare i livelli di equilibrio del reddito.
̅
Y
1
TR T 2
3
̅ 4
5
̅ 6
7
8
Consumi delle famiglie
Reddito disponibile delle famiglie
Prelievo fiscale
Spesa pubblica
Trasferimenti
Investimenti delle imprese
Domanda aggregata
Condizione di equilibrio
DA = C + I
DA = 60 + 0,8Y + 120
DA = Y
Y = 180 + 0,8Y
Y* = 180/0,2 = 900
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MODELLO A 3 SETTORI: SECONDO ESEMPIO (1)
Le equazioni che determinano il modello sono:
̅
Y
1
TR T 2
3
̅ 4
5
̅ 6
7
8
Consumi delle famiglie
Reddito disponibile delle famiglie
Prelievo fiscale
Spesa pubblica
Trasferimenti
Investimenti delle imprese
Domanda aggregata
Condizione di equilibrio
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MODELLO A 3 SETTORI: SECONDO ESEMPIO (2)
Le equazioni che determinano il modello sono:
̅
Y
100 0,8 1
TR T 2
0,4 3
̅ 140 4
50 5
̅ 50 6
7
8
Trovare la componente autonoma della domanda
ed il moltiplicatore
La [2] è la prima equazione da determinare:
Y
50
0,4Y
0,8 Y
50
0,4Y +50+140
Determino la [7]
100
330
0,8 1
0,4
Componente autonoma
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MODELLO A 3 SETTORI: SECONDO ESEMPIO (3)
La [2] è la prima equazione da determinare:
Y
50
0,4Y
Determino la [7]
100
0,8 Y
330
50
0,8 1
Componente autonoma
0,4Y +50+140
Risolvendo rispetto a
∗
1
330
0,8 1
1
0,08 1
0,4
0,4
330
·
0,4
Moltiplicatore
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MODELLO A 3 SETTORI: TERZO ESEMPIO (1)
Le equazioni che determinano il modello sono:
̅
Y
1 Consumi delle famiglie
TR T 2 Reddito disponibile delle famiglie
3 Prelievo fiscale
̅ 4 Spesa pubblica
5 Trasferimenti
̅ 6 Investimenti delle imprese
7 Domanda aggregata
8 Condizione di equilibrio
PROBLEMA
100 0,9 1
Y TR T 2
900 0,3 3
12000 4
0 5
3000 6
7
8
Determinare:
- Reddito disponibile
- Componente autonoma della domanda
- Reddito di equilibrio
- Saldo bilancio pubblico e privato
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78
MODELLO A 3 SETTORI: TERZO ESEMPIO (2)
PROBLEMA
100 0,9 1
Y TR T 2
900 0,3 3
12000 4
0 5
3000 6
7
8
Determinare:
- Reddito disponibile
- Componente autonoma della domanda
- Reddito di equilibrio
- Saldo bilancio pubblico e privato
1) CALCOLO DEL REDDITO DISPONIBILE dalla [2]
Y
Essendo i TR = 0 si ha
Y
T
900 0,3Y
0,7Y 900
2) COMPONENTE AUTONOMA DELLA DOMANDA
100
14290
0,9 0,7
900
3000
12000
0,63
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79
MODELLO A 3 SETTORI: TERZO ESEMPIO (3)
PROBLEMA
100 0,9 1
Y TR T 2
900 0,3 3
12000 4
0 5
3000 6
7
8
Determinare:
- Reddito disponibile
- Componente autonoma della domanda
- Reddito di equilibrio
- Saldo bilancio pubblico
- Risparmio privato
3) REDDITO DI EQUILIBRIO
14290
0,37
∗
0,63
14290
38621,62
4) SALDO BILANCIO PUBBLICO  BS = T – G – Tr
900
0,3
12000
0
0,3 38621,63
Lo calcolo al punto di equilibrio
11100
486,49
5) RISPARMIO PRIVATO  S = Yd – C calcolato nel punto di equilibrio
0,7
900
100
0,9 ∗ 0,7
900
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2513,51
80
IL MODELLO IS-LM
La teoria keynesiana presuppone che la moneta influisce sulla determinazione del reddito
di equilibrio. Nel mercato monetario viene determinato il tasso di interesse che influenza gli
investimenti.
Da questo postulato il mercato dei beni e quello della moneta sono interdipendenti.
La moneta può essere utilizzata come intermediaria negli scambi o come deposito di valore
per fini speculativi.
I consumatori decidono quanta parte del proprio reddito disponibile è destinata al consumo
e quanta parte è destinata al risparmio.
Il risparmio, a sua volta può essere tenuto in forma liquida o investito in attività finanziaria.
L’investimento del risparmio in attività finanziarie è influenzato dal saggio di interesse.
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81
IL MODELLO IS-LM
Il saggio di interesse produce effetti sull’economia reale; una espansione della politica
monetaria con maggiore offerta di moneta, abbassando il saggio di interesse, fa
aumentare il livello di investimenti e, quindi della spesa aggregata e del reddito.
Pertanto, i soggetti economici preferiscono detenere moneta per due motivi fondamentali:
=kY
• Per scopo di transazione che è dipendente dal Reddito
• Per speculazioni che è dipendente dai mercati
= - hi
Diversamente una politica monetaria restrittiva, innalza il tassi di interesse provocando una
diminuzione degli investimenti e conseguentemente della domanda aggregata e del
reddito.
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82
IL MODELLO IS-LM
È lecito quindi affermare che i mutamenti che avvengono nel mercato della moneta
comportano mutamenti anche nel mercato delle merci.
In sintesi.
Offerta di moneta
Preferenza per la liquidità
Tasso di interesse
Efficienza marginale dell’investimento
investimento
Funzione del consumo/ moltiplicatore
reddito
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IL MODELLO IS-LM
Nel modello IS –LM l’equilibrio macroeconomico si ha quando i due mercati reale e
monetario sono simultaneamente in equilibrio, vale a dire quando nel settore reale
la domanda aggregata è uguale all'offerta aggregata e quando nel settore
monetario la domanda di moneta è uguale all'offerta di moneta. L'equilibrio è
simultaneo in quanto i due mercati presentano variabili comuni, e dunque essi sono
interdipendenti.
Il modello IS LM mantiene tutte le ipotesi del modello RS tranne quella degli
investimenti che sono inversamente proporzionali al tasso di interesse e sono espressi
dall’equazione
-bi
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84
IL MODELLO IS-LM
i
Funzione degli investimenti privati nel modello IS LM
̅
I
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85
IL MODELLO IS-LM
Il modello IS–LM sintetizza il funzionamento del sistema economico.
Si ipotizza che:
a) i prezzi siano fissi (esogeni);
b) le imprese siano disposte a soddisfare la domanda (dati i prezzi);
c) l’economia sia chiusa.
I due mercati rilevanti per l’analisi sono:
a Il mercato reale — Curva IS
b Il mercato monetario — Curva LM
Il sistema è rappresentato in funzione di due variabili chiave:
• Il livello del reddito — Y
• Il tasso di interesse — i
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86
IL MODELLO IS-LM
Nei modelli precedenti abbiamo osservato che una politica fiscale espansiva
effettuata con la riduzione delle imposte o con un aumento della spesa pubblica
determina un aumento della spesa aggregata e quindi del reddito.
Un aumento del reddito nazionale determina conseguentemente un aumento della
domanda di moneta che, a parità dell’offerta di moneta, comporta un incremento dei
tassi di interesse.
A sua volta un aumento dei tassi di interesse riducono gli investimenti ed il consumo
privato e quindi la spesa aggregata.
Il ruolo della moneta pertanto non è neutrale.
Le variabili monetarie (quantità monetarie e saggio di interesse) sono manovrate dai
governi per elevare il reddito ed raggiungere la piena occupazione.
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IL MODELLO IS-LM
Per rappresentare al meglio l’interazione tra il mercato dei beni e quello della
moneta è necessario costruire il modello investimento risparmio (IS) e quello
della liquidità moneta (LM).
Tale modello permette di determinare l’equilibrio simultaneo del settore reale e
di quello monetario.
Nel settore reale l’equilibrio è dato dall’eguaglianza tra risparmi e
investimenti.
I risparmi sono influenzati dal reddito; gli investimenti dal tasso di interesse
Nel settore monetario l’equilibrio è dato dall’eguaglianza tra offerta di
moneta e domanda di moneta
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88
IL MODELLO IS-LM
b
DA
b
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89
IL MODELLO IS-LM
Modello di Investiment-Saving (IS), mercato dei beni, e Liquidity-Money (LM), mercato monetario.
L’equilibrio sul mercato dei beni attraverso la condizione di
uguaglianza tra produzione, Y, e domanda, Z, è definito
dalla relazione IS.
Assumendo che il consumo sia funzione del reddito
disponibile e considerando investimento, spesa pubblica, e
imposte, si ha che la condizione di equilibrio è data da:
Y  C(Y  T )  I  G
Abbandoniamo ora l’ipotesi che l’investimento sia esogeno
̅
con b fattore di propensione all’investimento, ̅ fattore di
investimento esogeno
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IL MODELLO IS-LM
Modello di Investiment-Saving (IS), mercato dei beni, e Liquidity-Money (LM), mercato monetario.
Rispetto al modello precedente viene aggiornata l’equazione [6]
̅
Y
1
TR T 2
3
̅ 4
5
̅ 6
7
8
̅
Y
1
TR T 2
3
̅ 4
5
̅
6
7
8
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IL MODELLO IS-LM
Modello di Investiment-Saving (IS), mercato dei beni, e Liquidity-Money (LM), mercato monetario.
Attraverso le sostituzioni analoghe al caso precedente si arriva alla formula finale uguagliando Y=DA
1
1
1
·
̅
̅
̅
1
1
1
·
L’equazione sopra è la retta IS ed è rappresentata da 2 incognite: Y e i. Non è possibile quindi trovare una
soluzione univoca (Y*,i*), perché ora la retta rappresenta tutte le combinazioni dei tasso d’interesse e
reddito in corrispondenza delle quali il mercato dei beni è in equilibrio.
1
1
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92
IL MODELLO IS-LM
Alcune considerazioni sul tasso di interesse:
1
1
- La diminuzione della domanda aggregata, causata dall’incremento del tasso di interesse, causa
una diminuzione del reddito di equilibrio (traslazione IS verso sinistra);
- L’incremento della spesa pubblica fa crescere la domanda aggregata e, con tasso di interesse
invariato, aumenta il reddito di equilibrio (traslazione IS verso destra);
- Tanto più b è piccolo tanto più sarà inclinata la retta IS.
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93
IL MODELLO IS-LM
L’equazione sopra è la retta IS ed è rappresentata da 2 incognite: Y e i. Non è possibile quindi trovare una
soluzione univoca (Y*,i*), perché ora la retta rappresenta tutte le combinazioni dei tasso d’interesse e
reddito in corrispondenza delle quali il mercato dei beni è in equilibrio.
i
i2
RETTA IS
i1
∆
Y2
0
Y1
∆
0
Aumento delle imposte, T 

Domanda di beni 

Produzione 
(attraverso il moltiplicatore, a parità di i)

La curva IS si sposta verso sinistra
Y
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94
IL MODELLO IS-LM
Il tasso di interesse è determinato dall’eguaglianza tra domanda e offerta di moneta. La domanda di moneta
L dipende direttamente dal reddito e inversamente proporzionale al tasso di interesse. h rappresenta la
sensibilità della domanda al tasso di interesse.
Moneta che, a prescindere,
esiste e circola
Componente moneta dipendente
dal reddito
Maggiore è il reddito, maggiore
è la circolazione di moneta
Componente moneta dipendente dal
tasso di interesse (moneta impiegata a
fini speculativi)
Quando la produzione cresce (decresce) anche le transazioni aumentano (diminuiscono) e, conseguentemente,
la domanda di moneta aumenta (diminuisce). Se, invece, aumenta il tasso di interesse i, gli investimenti si
contraggono, diminuiscono le transazioni e diminuisce la domanda di moneta, quindi:
↑
↑
↑
↓
↓
↓
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95
IL MODELLO IS-LM
La retta LM si ottiene dalla soluzione di un sistema di 3 equazioni, dove M è l’offerta di moneta che non
dipende da Y:
1
2
3
Si ottiene quindi la RETTA LM:
Ricavando i si ottiene:
1
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96
IL MODELLO IS-LM
Anche la retta LM come la retta IS è un’equazione a due incognite (Y,i) che da sola non permette di
determinare una soluzione univoca. La retta LM permette rappresenta l’insieme di tutte le combinazioni dei
tassi di interesse e di reddito in corrispondenza delle quali il mercato della moneta è in equilibrio.
i2
∆
∆
0
0
RETTA LM
i1
Y1
Y2
Y
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97
IL MODELLO IS-LM
Equilibrio macroeconomico IS-LM è dato dal sistema descritto dalle 2 equazioni delle rette:
1
1
1
1
·
2
La [1] rappresenta la retta LM come visto in precedenza,
mentre la [2] rappresenta la retta IS
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98
IL MODELLO IS-LM
Risolvo il sistema rispetto a i per la [1]
1
1
1
1
·
2
1
1
1
·
)
·
1
)
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99
1
IL MODELLO IS-LM
1
1
1
·
1
1
1
·
1
1
1
·
)+
1
·
)
1
1
1
1
)
)
1
·
1
)
·
·
1
1
1
1
1
∗
·
·
1
1
·
1
1
1
·
)
Equazione 2.22 del libro
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
·
·
·
)
·
)
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100
IL MODELLO IS-LM
Sostanzialmente ho trovato il punto di intersezione tra la retta IS e la retta LM rispettivamente espressioni del
mercato reale e mercato monetario.
1
∗
∗
1
∗
·
1
)
Y
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101
IL MODELLO IS-LM
1
∗
1
1
·
)
Alcune considerazioni sul punto di equilibrio:
1) Il livello di equilibrio della produzione ∗ dipende dalla domanda aggregata;
2) Il livello di equilibrio della produzione ∗ non coincide con quello potenziale;
3) Un livello della domanda aggregata insufficiente genera un gap di produzione negativo (aumentano le scorte);
4) Una variazione del livello di moneta influisce sul livello di equilibrio del reddito;
5) L’equilibrio macroeconomico è un equilibrio stabile.
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102
LA POLITICA FISCALE
La politica fiscale serve per modificare il punto di equilibrio e lo può fare attraverso manovre su spesa
pubblica G e sulla pressione fiscale T.
Una diminuzione di T ha come obiettivo di aumentare il reddito disponibile, ha come effetto non desiderato,
un eccessivo disavanzo di bilancio del settore pubblico.
Partendo dalla formula
1
∗
1
Isolo il moltiplicatore
·
1
∆
∆
1
1
che è inferiore rispetto al modello RS
1
1
1
)
1
Fenomeno di RETROAZIONE
MONETARIA
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103
LA POLITICA FISCALE
Un intervento di politica fiscale espansiva ∆ >0 produce uno squilibrio del mercato dei beni:
∆
0 →
↑→ ∆
0→
↑→ ∆
0→
0→ ↑
0→ ↑
0→ ↓
→
→
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104
LA POLITICA MONETARIA
Considerazioni sullo «spiazzamento» o crowding out particolare fenomeno della
retroazione monetaria
È un tipico fenomeno in cui l’aumento della spesa pubblica provoca una riduzione
della spesa privata; di solito si verifica in situazioni di piena occupazione anche se
può verificarsi anche in situazioni di non piena occupazione;
Fasi dello spiazzamento
• L’incremento della spesa pubblica ∆G sposta la curva IS verso destra;
• L’equilibrio macroeconomico si sposta da A a B;
• Il punto B non è il nuovo punto di macro equilibrio stabile perché a parità di tasso di interesse ∗ la crescita del
reddito ∆Y genera un eccesso di di domanda di moneta L > M;
• Poiché l’offerta di moneta è un dato esogeno e quindi non modificabile, gli operatori sono costretti a cedere
titoli per soddisfare l’eccesso di domanda di moneta per riportare in equilibrio il sistema, tale vendita comporta
l’aumento dei tassi di interesse con conseguente riduzione del reddito;
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105
• Il mancato incremento del reddito ∗ - è detto effetto di spiazzamento
LA POLITICA MONETARIA
Catena causale della Retroazione monetaria
+ ∆G
+∆Y
k
+∆
-∆I
b
+i
h
-∆
-∆Y
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106
POLITICA FISCALE ATTRAVERSO SPOSTAMENTI DELLE RETTE IS LM
La politica fiscale agisce o sulla spesa pubblica o sul prelievo fiscale.
La variazione di queste grandezze porterà a variazione dei valori di equilibrio sul
reddito o del tasso di interesse di equilibrio.
La politica fiscale influenza la retta IS come segue:
1. Una diminuzione delle tasse o un aumento della spesa pubblica sposta la retta IS
verso destra;
2. Un aumento delle tasse o una diminuzione della spesa pubblica sposta la retta IS
verso sinistra.
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107
POLITICA FISCALE ATTRAVERSO SPOSTAMENTI DELLE RETTE IS - LM
Studio di casi diversificati:
Caso generale;
Caso classico;
Caso Keynesiano;
Caso generale:
• La retta LM ha pendenza positiva;
• Aumento dalla spesa pubblica provoca aumento del reddito ma anche un aumento del tasso di
interesse;
• Ciò provoca una parziale riduzione degli investimenti il cui costo aumenta con l’aumentare del
tasso di interesse;
• Si parla qui di spiazzamento ed il reddito aumenta in misura minore rispetto a quanto avrebbe
potuto se non fosse variato il tasso di interesse;
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108
POLITICA FISCALE ATTRAVERSO SPOSTAMENTI
DELLE RETTE IS - LM
Caso classico;
•
•
•
La domanda di moneta è insensibile alle variazioni del tasso di interesse, la retta LM è verticale;
Un aumento della spesa pubblica che produce la traslazione della retta IS verso destra non altera
il reddito di equilibrio;
L’intero effetto della politica fiscale espansiva si scarica sul tasso di interesse con il completo
spiazzamento degli investimenti causati dall’incremento della spesa pubblica.
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109
POLITICA FISCALE ATTRAVERSO SPOSTAMENTI
DELLE RETTE IS - LM
Caso Keynesiano;
•
•
•
La domanda di moneta è estremamente sensibile ai tassi di interesse la retta LM è orizzontale
Un aumento della spesa pubblica che produce la traslazione della retta IS verso destra altera il
reddito di equilibrio;
L’intero effetto della politica fiscale espansiva non si scarica sul tasso di interesse non vi è
spiazzamento degli investimenti e il reddito aumenta in misura superiore rispetto al caso generale.
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110
POLITICA FISCALE ATTRAVERSO SPOSTAMENTI
DELLE RETTE IS - LM
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111
POLITICA MONETARIA ATTRAVERSO
SPOSTAMENTI DELLE RETTE IS - LM
È attuata attraverso variazioni della quantità di moneta sul
mercato.
Ciò influenza la retta Lm.
Un aumento della offerta di moneta sposta la retta LM verso
destra;
Una diminuzione della offerta di moneta sposta la retta LM
verso sinistra;
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112
POLITICA MONETARIA ATTRAVERSO
SPOSTAMENTI DELLE RETTE IS - LM
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