CAPITOLO 5 FORME DI MERCATO EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 224 RICAVO TOTALE, RICAVO MARGINALE E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO Il ricavo totale è l'importo in denaro ( ricavo economico ) ottenuto da una impresa mediante la vendita di quantità q di prodotto a un prezzo unitario p. Dato un prodotto è quindi possibile indicare il ricavo totale ( RT ) dell'impresa come prodotto della quantità venduta ( q ) per il prezzo unitario ( p ). RT = p · q EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 225 RICAVO TOTALE, RICAVO MARGINALE E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO Definizioni di ricavo Ricavo totale RT = P ⋅Q Ricavo medio Rme= Ricavo marginale Rmg= !" # β!" β# EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 226 RICAVO TOTALE, RICAVO MARGINALE E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO Ricavo medio RMe Il ricavo medio dell’impresa coincide col prezzo del bene, infatti: RT = P ⋅Q Rme= !" # = &# # =P EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 227 RICAVO TOTALE, RICAVO MARGINALE E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO Determinazione della quantità prodotta che massimizza il profitto Profitto = Ricavo totale – Costo totale – Ricavo totale (R) = Pq = R(q) – Costo totale (C) = C(q) Π (q) = R(q) -C(q) EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 228 RICAVO TOTALE, RICAVO MARGINALE E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO L’impresa tende a massimizzare il proprio profitto. Tale massimizzazione si ha trovando il livello di q per cui sia massima la differenza tra costi totali e ricavi totali. Deriviamo la formula del profitto rispetto alla quantità prodotta: )* )+ = )!"(+) )+ − )/"(+) )+ Il ricavo marginale è π 2 (q)= = 0 da cui )!"(+) Il costo marginale è π 2 (q) = )+ ; )/"(+) )+ π 2 (q)= π 2 (q) Condizione di massimizzazione del profitto in qualsiasi tipologia di mercato EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 229 CONCORRENZA PERFETTA -LE CARATTERISTICHE DEL MERCATO ED EQUILIBRIO DELL'IMPRESA Le caratteristiche principali di un mercato perfettamente concorrenziale sono le seguenti: Le imprese che operano in tale mercato producono un bene perfettamente omogeneo; Il bene venduto da un'impresa è un sostituto perfetto dei beni venduti da tutte le altre imprese . Per tanto, il bene deve essere venduto ad un unico prezzo. Il mercato è popolato da un numero molto rilevante di imprese, teoricamente infinito, ognuna infinito, ognuna delle quali produce una quota irrilevante dell'output complessivo. EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 230 CONCORRENZA PERFETTA LE CARATTERISTICHE DEL MERCATO ED EQUILIBRIO DELL'IMPRESA Conseguentemente, ogni impresa riterrà che le proprie decisioni non possano influenzare il prezzo di mercato a cui il bene viene venduto; Per le imprese è quindi razionale assumere il prezzo come un dato, ovvero le imprese sono price taker . Implicitamente occorre anche assumere che la tecnologia e quindi la struttura dei costi sia tale da non sfavorire le imprese di piccole dimensioni. EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 231 CONCORRENZA PERFETTA- CURVA DI DOMANDA DELL’IMPRESA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL B.P. L’imprenditore si trova di fronte ad un grande dilemma 1) decisione di produzione Quale livello di output massimizza il profitto 2) decisione di cessazione dell’attività È più redditizio produrre oppure cessare l’attività? EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 232 CONCORRENZA PERFETTA- CURVA DI DOMANDA DELL’IMPRESA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL B.P. Per l’impresa concorrenziale il ricavo marginale è uguale al prezzo di mercato che è uguale al ricavo medio P= ricavo marginale = ricavo medio In libera concorrenza perfetta la massimizzazione del profitto è data da π 2=π 2 P=π 2 EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 233 CONCORRENZA PERFETTA- CURVA DI DOMANDA DELL’IMPRESA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL B.P. D=ricavo mg= Rm EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 234 CONCORRENZA PERFETTA- CURVA DI DOMANDA DELL’IMPRESA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL B.P. EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 235 CONCORRENZA PERFETTA- CURVA DI DOMANDA DELL’IMPRESA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL B.P. La condizione di massimizzazione del profitto per l’impresa in libera concorrenza data dall’uguaglianza tra ricavo marginale e costo marginale viene soddisfatta al livello di produzione y*. È la quantità che corrisponde all’intersezione tra la curva dei costi marginali e la curva di domanda dell’impresa EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 236 CONCORRENZA PERFETTA- CURVA DI DOMANDA DELL’IMPRESA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL B.P. Per p > p l’impresa vende zero Per p = p vende qualsiasi quantità di output Per p < p si aggiudica l’intera domanda di mercato Non si deve confondere la: Curva di domanda di mercato: relazione tra prezzo di mercato e quantità totale di output venduto. Dipende dal comportamento dei consumatori. Curva di domanda per l’impresa: relazione tra prezzo di mercato e l’output venduto da quella particolare impresa. Dipende dal comportamento dei consumatori ed anche dal comportamento delle altre imprese nell’industria. EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 237 CONCORRENZA PERFETTA- CURVA DI OFFERTA DELL’IMPRESA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL B.P. Un mercato caratterizzato da concorrenza perfetta se: 1-II prezzii sono fissi: l’impresa non è in grado di influenzare il prezzo, può scegliere solo quanto produrre (imprese price-taker) 2-Nel mercato opera un numero molto elevato dii imprese 3-Il bene offerto è omogeneo 4-Free entry: libertà di entrata e uscita dal mercato 5-Perfetta mobilità di fattori: i fattori produttivi (es. K,L) possono muoversi liberamente tra settori (industrie) 6-C’è perfetta informazione. Tutti i soggetti operanti nel mercato conoscono perfettamente i prezzi dei beni e la loro qualità. EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 238 CONCORRENZA PERFETTA- CURVA DI OFFERTA DELL’IMPRESA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL B.P. La curva di domanda per l’impresa è infinitamente elastica (piatta) se carica un prezzo pari al prezzo di mercato Curva di domanda di mercato Curva di domanda per l’impresa P* 0 se P>P* l’impresa non vende nulla l’impresa potrebbe vendere qualsiasi quantità di prodotto se P=P* l’impresa potrebbe aggiudicarsi l’intera quota di mercato se P<P* EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 239 CONCORRENZA PERFETTA- CURVA DI OFFERTA DELL’IMPRESA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL B.P. , EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 240 CONCORRENZA PERFETTA- CURVA DI OFFERTA DELL’IMPRESA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL B.P. Il profitto marginale (derivata della funzione profitto) esprime la variazione del profitto rispetto a una variazione infinitesima della quantità: Quando il profitto marginale è >0 l’impresa ottiene un maggior profitto aumentando la produzione fino a raggiungere un nuovo equilibrio; Se , al contrario il prezzo di mercato decresce si realizzerà la condizione R’<c’, l’impresa per massimizzare il profitto dovrà ridurre la produzione EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 241 CONCORRENZA PERFETTA- CURVA DI OFFERTA DELL’IMPRESA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL B.P. I Abbiamo: Nel breve periodo l’impresa ha convenienza a produrre perché CM<p<CVM. In questo caso la produzione e la vendita comportano una perdita pari area PCAE per recuperare i costi variabili o almeno una parte dei costi fissi; Se l’impresa decide di interrompere la produzione il costo unitario AI > del costo unitario AE se l’impresa decide di continuare la produzione; Se il p< CVM non riesce a coprire neanche i costi variabili in questo caso trae vantaggio dall’interruzione della produzione EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 242 CONCORRENZA PERFETTA- CURVA DI OFFERTA DELL’IMPRESA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL B.P. Quindi l’impresa: •Se p> CM l’impresa realizza un profitto > 0; •Se Cm<p<CVM continua a produrre realizzando un profitto <0; •Se p<CVM<CM l’impresa ha convenienza ad interrompere la produzione I EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 243 CONCORRENZA PERFETTA- CURVA DI OFFERTA DELL’IMPRESA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL B.P. Nel breve periodo la curva di offerta di un impresa in libera concorrenza è quella curva che si trova sopra la curva dei costi variabili medi; Solo in questi punti la curva soddisfa la condizione di equilibrio R’=c’ e l’impresa produce solo se p> CVM Quindi nel b.p. deve valere la condizione C’>CVM I EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 244 CONCORRENZA PERFETTA- CURVA DI OFFERTA DELL’IMPRESA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL L.P. Nel lungo periodo la valutazione se continuare a produrre o chiudere l’impresa è valutata in ragione di tutti i costi anche quelli fissi che possono essere recuperati interrompendo l’attività. La curva di offerta sarà quella curva che è al di sopra della curva dei CM; Quindi nel l.p. deve valere la condizione C’>CM I EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 245 EQUILIBRIO CONCORRENZIALE DI LUNGO PERIODO Nel breve periodo le imprese produrre; decidono se produrre , quanto La curva di offerta aggregata è la sommatoria di tutte le curve di offerta delle singole imprese; Nel lungo periodo le imprese prendono decisioni sulla loro entrata o uscita dal mercato in funzione della loro possibilità di conseguire profitti positivi di LP; Se p > ctm le imprese hanno profitti positivi e , quindi nuove imprese sono incentivate ad entrare sul mercato; L’ingresso di nuove imprese fa aumentare l’offerta aggregata e ad una conseguente riduzione del prezzo di mercato. EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 246 EQUILIBRIO CONCORRENZIALE DI LUNGO PERIODO Se il prezzo decresce ma p> ctm le imprese hanno ancora profitto; Se il prezzo decresce fino a arrivare a p = ctm il profitto delle imprese è nullo e non vi sono più incentivi per nuove imprese ad entrare sul mercato; Se il prezzo decresce fino a generare p<ctm si genera la tendenza ad uscire dal mercato,l ‘ offerta aggregata diminuisce ed il prezzo aumenta di nuovo; Le imprese escono dal mercato in questa situazione fino a che p<ctm; Nel momento in cui sarà p=ctm il mercato si stabilizza. EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 247 EQUILIBRIO CONCORRENZIALE DI LUNGO PERIODO L’equilibrio concorrenziale nel lungo periodo si ha quando le uscite e le entrate dal mercato si arrestano e quando vengono realizzate simultaneamente le seguenti condizioni: Tutte le imprese massimizzano il loro profitto Il profitto delle imprese è nullo e, per questo motivo , non esistono incentivi ad entrare ed uscire dal mercato; Al prezzo di equilibrio domanda aggregata ed offerta si equivalgono EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 248 EQUILIBRIO CONCORRENZIALE DI LUNGO PERIODO EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 249 EQUILIBRIO CONCORRENZIALE DI LUNGO PERIODO Ne lungo periodo l’impresa opera nella sua dimensione efficiente quando si realizza la seguente condizione: P=R’= c’= CTM EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 250 SURPLUS DEL CONSUMATORE E DEL PRODUTTORE Il surplus (o rendita) del consumatore è la differenza positiva fra il prezzo che un individuo è disposto a pagare per ricevere un determinato bene o servizio e il prezzo di mercato dello stesso bene. Il massimo che un consumatore è disposto a pagare viene detto "prezzo di riserva". Con riferimento all'intero mercato si chiama surplus del consumatore la somma totale dei surplus individuali. EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 251 SURPLUS DEL CONSUMATORE E DEL PRODUTTORE Il surplus del produttore è definito come differenza tra il prezzo di mercato di un bene venduto e il prezzo di vendita che il produttore sarebbe stato disposto ad accettare per quel bene (costo marginale). Il produttore massimizza il proprio profitto quando il costo marginale è uguale al prezzo di vendita EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 252 SURPLUS DEL CONSUMATORE E DEL PRODUTTORE SP = RT –CV ∏=RT-CT ∏ =RT-CV-CF ∏=SP-CF SP= ∏+CF z SP=RT-CV EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 253 CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO DEL MONOPOLISTA Massimizzazione del profitto in regime di Monopolio Il Monopolio si caratterizza per la presenza di una sola impresa che produce l’unico bene di quel mercato. Tale bene non è sostituibile “facilmente” dai consumatori. Si dice che non ha sostituti prossimi (close substitute) EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 254 CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO DEL MONOPOLISTA il monopolista massimizza il profitto producendo la quantità per cui il ricavo marginale e il costo marginale sono eguali (NB, anche in concorrenza è così, con RM = costante = P) • la curva di domanda è fondamentale per individuare il prezzo che induce i consumatori ad acquistare la quantità che massimizza il profitto EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 255 CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO DEL MONOPOLISTA L’obiettivo fondamentale di un’impresa monopolista, al pari di un’impresa perfettamente concorrenziale, è massimizzare il proprio profitto–ossia scegliere il livello di output per cui la differenza fra ricavi e costi totali è massima. La logica della massimizzazione del profitto non cambia espandere la produzione finché il beneficio (o ricavo) marginale è superiore al costo marginale. Mentre il calcolo del costo marginale è lo stesso per un monopolista e per un’impresa in concorrenza perfetta, il calcolo del ricavo marginale è diverso. Vediamolo … EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 256 CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO DEL MONOPOLISTA Per una impresa in concorrenza perfetta, la vendita di una unità di prodotto in più fornisce ricavi aggiuntivi (marginali) sempre uguali al prezzo. Per un monopolista, invece, la vendita di una unità in più comporta un abbassamento del prezzo di vendita su tutte le unità vendute precedentemente. Il ricavo marginale del monopolista è quindi il prezzo di vendita della nuova unità meno la perdita dovuta alla variazione di prezzo su quelle precedenti. EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 257 CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO DEL MONOPOLISTA Beneficio derivante dalla vendita di un’unità aggiuntiva per il monopolista. Supponiamo che un monopolista abbia la seguente curva di domanda Esempio: 1) q=2 p=6 Rt=12 2) q=3 p =5 Rt=15 Il ricavo marginale derivante dalla vendita della terza unità è quindi 15 –12 =3 un importo inferiore al prezzo di vendita della terza unità (5 euro) di un ammontare pari a Δp× 2. EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 258 CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO DEL MONOPOLISTA Beneficio derivante dalla vendita di un’unità aggiuntiva per il monopolista. Consideriamo una sequenza di incrementi di output: se l’impresa passa da 2 a 3 unità, il ricavo marginale è pari a 3 euro. Espandendo la produzione da 3 a 4 unità: il ricavo totale è 16 euro il ricavo marginale è 16 –15 = 1 euro N.B.:MR= 4 –(1 × 3). Espandendo la produzione da 4 a 5 unità: il ricavo totale è 15 euro il ricavo marginale è 15 –16 = –1 euro(pari a = 3 –(1×4)). EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 259 CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO DEL MONOPOLISTA Poiché, per vendere un’unità in più, un monopolista deve ridurre il prezzo non solo per tale unità ma per l’intera produzione esistente Il ricavo marginale ottenuto vendendo l’unità aggiuntiva è inferiore al prezzo di vendita (tranne per Q = 0). EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 260 CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO DEL MONOPOLISTA Ricavo marginale e curva di domanda lineare Una generica curva di domanda lineare inversa: p= a–bQ il RT sarà RT = p Q = (a –bQ) Q= aQ–bQ2 Il Ricavo marginale è la derivata del RT rispetto a Q: Rmg = a –2bQ Come si vede, Rmg ha: –intercetta verticale uguale alla domanda (a) ma inclinazione doppia (2b). EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 261 CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO DEL MONOPOLISTA La condizione di uguaglianza tra ricavo marginale e costo marginale è la condizione fondamentale di massimizzazione del profitto per un’impresa monopolista: se MR >MC per l’impresa è conveniente aumentare la produzione. se MR <MC l’impresa dovrebbe ridurre la produzione. Esempio Supponiamo che il monopolista produca 12 unità quantità per cui il prezzo eguaglia il costo marginale. Conviene espandere o ridurre la produzione? Costruiamo la curva del ricavo marginale corrispondente alla domanda data. In corrispondenza di 12 unità: Rmg(pari a 0) è minore di MC(pari a 3 euro). In questo caso, il profitto aumenta se l’impresa riduce la produzione. EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 262 CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO DEL MONOPOLISTA Euro/unità di prodotto MC 6 3 MR 0 12 D Supponiamo che il monopolista produca 12 unità–quantità per cui il prezzo eguaglia il costo marginale. Conviene espandere o ridurre la produzione? Costruiamo la curva del ricavo marginale corrispondente alla domanda data. In corrispondenza di 12 unità: MR(pari a 0) è minore di MC(pari a 3 euro). In questo caso, il profitto aumenta se l’impresa riduce a produzione. 24 Quantità EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 263 CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO DEL MONOPOLISTA Euro/unità di prodotto Profitto se si producono 8 unità: RT = 4 × 8 = 32 CT = (8 × 2)/2 = 8 Profitto = RT – CT = 24 MC 6 4 3 2 MR 0 8 12 D 24 Quantità Profitto se si producono 12 unità: RT = 3 × 12 = 36 CT = (3 × 12)/2 = 18 Profitto = RT – CT = 18 < 24 In particolare, il profitto è massimizzato se l’impresa produce 8 unità, che è il livello di output in corrispondenza del quale MR = MC. Il prezzo unitario in tal caso ammonta a 4 euro, c he corrisponde a 8 unità prodotte sulla curva di domanda EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 264 POTERE DEL MONOPOLISTA Il monopolio è raro. Tuttavia, l’analisi del monopolio si applica anche ad un mercato con diverse imprese, tutte aventi una curva di domanda inclinata negativamente. Potere monopolistico Per comprendere il potere di mercato del monopolista analizziamo le sue scelte al fine della massimizzazione del profitto. EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 265 POTERE DEL MONOPOLISTA Partendo dall’equazione del profitto e derivandola rispetto alla quantità abbiamo )* )(5.+) )# = )# p+ − )5 )# )/"(#) )# =0 Q-π 2=0 Moltiplichiamo e dividiamo per p il secondo termine e otteniamo )5 # P+)# ( 5 )p-π 2 =0 EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 266 POTERE DEL MONOPOLISTA Ricordando la formula dell’elasticità della domanda πΈ8,5 = )# 5 )5 # Si ottiene π + 5 ;<,= − π2 = 0 da cui si ricava l’INDICE DI LERNER (L) π − π2 1 πΏ= =− π πΈ8,5 EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 267 POTERE DEL MONOPOLISTA π − π2 1 πΏ= =− π πΈ8,5 L’indice di lerner (L) è sempre compreso tra 0 e 1. Se l’impresa opera in concorrenza perfetta L=0 essendo p=c’ all’equilibrio. Il potere monopolistico si misura dalla capacità di un’azienda di avere p>c’. Il potere monopolistico è tanto maggiore quanto maggiore è l’indice di Lerner. EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 268 POTERE DEL MONOPOLISTA EAI 2015-2016 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 269