Lezione di Anatomia Prof Anastasi Cominciamo dai recettori. Abbiamo parlato delle due vie, sistema antero-laterale. Avevamo fatto sia il neospinotalamico che il paleospinotalamico. Prima di riepilogarvi un istante io volevo farvi vedere alcune cose che sono fondamentali. Perché vedete noi abbiamo dei corpuscoli di senso che sono estremamente superficiali come il Merkel e il Meissner, poi abbiamo terminazioni nervose libere ( giorni fa si discuteva mentre ero a Milano con i colleghi del termine “terminazioni nervose libere” perché in fondo le terminazioni nervose non sono mai libere in ogni caso sono sempre strutturate in un minimo di connettivo, sono in giunzioni citoneurali anche nell’epitelio stesso, anche nell’epidermide stessa e quindi si discuteva se abolire il termine di terminazione nervose libere in favore di terminazioni nervose.) Comunque sapete che queste sono in piena epidermide, sono proprio a livello della stessa epidermide e penetrano fra le cellule dell’epidermide. poi abbiamo i corpuscoli, vedete le famose papille vedete come Il Meissner è sempre al centro della papilla mentre il Merkel si trova più lateralmente. Badate un poco a una cosa: Normalmente il Merkel è quello devoluto alla percezione dei raggi di curvatura degli oggetti: cioè se io in questo momento sto passando questa penna tra le mani il raggio di curvatura della penna lo rilevo attraverso il Merkel. Mentre il Meissner è più adatto a recepire gli spigoli: per esempio quando voi vedete il linguaggio brail e i ciechi andare a testare con i polpastrelli, lì c’è il meisner che funziona più del merkel . perché il Meissner è riportato proprio ad avere a che fare principalmente con il rilievo di spigoli e irregolarità di superficie, questo è quello che noi chiamiamo tatto epicritico, la componente analita del nostro tatto. Quindi abbiamo il Meissner e il Merkel. Il Merkel al centro della papilla ci serve per il raggio di curvatura il Meissner per rilevare gli spigoli. Tutto è tatto epicritico e in termini neurologici superficiale. Superficiale perché vedete è molto più vicino alla giunzione dell’epidermide mentre vedete che il Pacini e il Ruffini sono localizzati profondamente e danno il senso di infossamento anche se in un certo senso il Pacini collabora con la sensazione epicritica ma il suo contributo è minimo. Voglio darvi un inquadramento semplice ma chiaro, perché ragazzi parlare di tatto e di vie se non comprendiamo come funziona diventa un fatto a memoria. Merkel e Meissner sono perlopiù tatto epicritico, una piccola quantità di analisi la fa anche il Pacini, anche se il Pacini e il Ruffini sono per il tratto profondo. Quindi quando io sto parlando si sistema antero laterale come tatto parlo soprattutto di Pacini e Ruffini. Quando parlerò invece del sistema colonne dorsali lemnisco-mediale parlo invece di Merkel e di Meisner. Come vi diceva il prof manasseri comunque le alte frequenze di vibrazione sono colte anche dal Pacini; questo quando io dico il minimo contributo che da all’anilisi epicritca del tatto il Pacini, però sono Merkel e Meisner . Le terminazioni nervose libere sono dolore e temperatura quindi sotto un profilo di superficialità diciamo che sono ancora più superficiali e ci danno dolore e temperatura. Quindi questo mi serve a farvi avere una visione globale del sistema dal recettore alla corteccia perchè poi è la visione che avete bisogno in clinica. Quindi torno a ripetere Meissner e Merkel tatto superficiale epicritico, Pacini e ruffini protopatico, terminazioni nervose libere sono temperatura e dolore. Merkel da raggio di curvatura, Meissner da le spigolosità della superficie. Oh bene allora andiamo a vedere dove vanno, perché ormai sappiamo che il sistema è trineuronale andiamoci a vedere un istantino la corteccia così quando vediamo lo schema ci viene più semplice. la corteccia io vi ho già detto che esiste l’area somestisica primaria, l’area somestesica secon daria che fa parte di quelle di ordine superiore. A me parlare di primaria, di secondaria non mi piace, l’F2 è unica secondaria riconosciuta non so se vi ricordate quando vi ho dato gli schemi generali: quando parliamo di motrice primaria ok, ma quando parliamo di secondaria e terziari queste non esistono più perché la motrice secondaria è lòa premotoria, la motrice terziaria è la motrice supplementare e che differenza c’è tra la primaria e le altre: la primaria è proprio l’area unimodale ma con la modalità stiamo parlando di sensibilità somatica, ricordate. le altre areee di ordine superiore sono già aree associative. L’area somestetica primaria: la S1 è nel giro post-centrale in buona sostanza cosa sto andando a dire? Se io vedo qua sopra La 3, la 1 e la 2 sono le aree somestesiche primarie, la 4 è già motrice; diciamo che la 4 sta a cavallo tra motrice e sensitiva ma entra tra le motrici, la 4 e 6 è motrice. Quindi la 3,1,2 sono aree somestesiche primarie. Ma a questo punto la 3 noi la scomponiamo in una 3a e in una 3B, mi seguite un istante? perché msto facendo sto discorso perchè io vi dico che c’è un homunculus nella somestesica primaria e adesso io vi sto dicendo che ce ne sono 4 homunculus perché ce n’è uno per ogni sottoarea e la somestesica primaria è costituita dalla 3a, 3b, 2, 1. Quindi la topografia del corpo umano, cioè noi abbiamo separato i fasci ma poi facevamo finire tutto nella primaria, buttavamo tutto in un unico contenitore ma questo è parzialmente sbagliato perché buttiamo tutto in 4 contenitori che sono la 3a la 3b la 1 e la 2. E guardate ancora quanto è importante sulla 3b perché ragazzi sulla 3b e sulla 1 voi avete perlopiù recettori cutanei, mentre sulla 3a e sulla due voi avete recettori muscolari, propriocettori, recettori coscienti. E infatti guardate l’immagine sulla 3a vi dice (un termine in inglese che non capisco c’è in mezzo strech) quindi sono muscolari fanno parte di quei recettori che noi definiamo muscolari, ma non sono i muscoli sono nei tendini, nella capsule articolari; indicano la distensione dei muscoli di cui noi abbiamo coscienza ma indicano anche la posizione dei capi articolari al quale partecipa anche il Ruffini perché il ruffini si trova soprattutto nella cute nella zona delle pieghe articolari. Poi vi dice che la 3b è cutanea anche la 1 guardate è skin, la 2 nuovamente (il termine in inglese di sopra) cos’è la 2? La posizione dei capi articolari, che ci viene data dai recettori delle superfici articolari. Immaginate cavità dell’acetabolo-femore: ci sono dei punti sulla cartilagine articolata dove ho i recettori, in base alla posizione che assumo segnalano alla corteccia cerebrale l’apertura dell’angolo articolare dandoci la coscienza della posizione. A questo partecipa il ruffini che mi dice che ho la cute piegata in quella zona. Invece sulla 3a avete tensione tendinea e delle capsule articolari, i recettori che si trovano sulle capsule articolari. un’altra cosa importante recettori cutanei RA ed SA cioè rapido adattamanto (inizio e termine dello stimolo), e lento adattamento (tutto lo stimolo). Guardate che c’è la duplicazione della colonna se io ho l’area del polpastrello della stessa area di polpastrello di mezzo cm io ho 2 rappresentazioni : lì dove ci sono tutti i rapido adattamento e lì dove ci sono tutti i lento adattamento. Per esempio il polpastrello del dito indice ho 3 mm di superficie rappresentata o mezzo cm di superficie rappresentata: in quel mezzo cm ho il rapido adattamento Meissner e Pacini e il lento adattamento Merkel e Ruffini. Per ogni superficie ho una doppia colonna: una di SA e una di RA. Guardate che il sistema è rigorosamente geomtrico e gerarcale, ci sono gerarchie che vengono rispettate. E’ come se il neurone della corteccia cerebrale si fosse inventato il suo recettore periferico e l’avesse spedito in periferia e fosse collegato da questa fibra nervosa: codice della linea esclusiva o codice della linea attivata. Quindi io ho della rappresentazione nella 3b e nella 1 io ho sa ed ra sempre che si alternano. Questo stesso principio stiamo introducendo il concetto di colonne corticali: superfici che hanno le dimensioni di circa 5mm e rappresentano una colonna corticale che va dalla superficie di sostanza grigia dallo strato 1 allo strato 6 e tutta la colonna. Ognuno di questi è un modulo autonomo di lavoro. Vi ricordate gli occhi degli insetti (??) più o meno è la stessa cosa ognuna è un elemento autonomo funzionante tutti accordati tra di loro. Vi ho fatto vedere dallo strato 1 allop strato 6. Una colonna corrisponde a tutti e 6 gli strati io ho una colonna per i rapidi e una per i lenti di questa piccola zona di cute del mio polpastrello. Allora questo vuol dire che noi stiamo mandando alla 3a i recettori messi sui capi articolari, poi stiamo mandando alla 3b i recettori cutanei, alla 1 i recettori cutanei, alla 2 i recettori delle superfici articolari joint position. Quindi abbiamo mantenuto una certa segmentazione, le sottomodalità sono rimaste sequestrate fino a là sopra. Questo è il concetto di colonne corticali. le colonne corticali qui li vediamo molto bene nella somestesica primaria e nella area 17 visiva primaria. le aree corticali è una domanda che normalmente faccio per capire a che livello di analisi siamo del sistema nervoso. Possiamo tornare un istantino e vedere cosa mi accade nel passaggio talamo-corteccia: abbiamo visto i recettori dove vanno al midollo spinale, poi dal midollo al talamo: nucleo ventro-posterolaterale, il VPL. Adesso vediamo dal VPL al talamo e andiamo principalmente alla 3a e alla 3b che sono le principali afferenze e poi parte vanno alla 1 e alla 2, sappiamo già cosa. Le collaterali della 3a vanno alla 2, alcune fibre della proiezione che sono quelle della posizione articolare joint position; e dalla 3b che sono i cutanei … ?? poi 3a e 3b riproiettano alla 1 e alla 2 quindi comincia ad esserci una sovrapposizione cioè cominciamo con la convergenza corticale, stiamo andando a ricomporre la sottomodalità. risposta ad una domanda: leggermente non è più unimodale ma per arrivare a polimodale ci arriviamo subito dopo. Allora Talamo corteccia vuol dire talamo 3a e 3b piccola parte alle 1 e alla 2. Poi abbiamo che la 3a e 3b proiettano alla 1 e alla 2 quindi sono un poì arricchite da qua andiamo a vedere i primi due patway, quelli più elementari. Noi possiamo andare in due posti dalla primaria o all’S2 (prima si credeva che alla s2 si arravava anche dal talamo, ora sappiamo con certezza che non prende perché se taglòiamo le proiezioni talamo corticali alla s1 la s2 non risponde più, è elettricamente è silente. Quando io taglio l’uscita del VPL non ho più attività elettrica non solo nella s1 ma anche la s2; se io taglio la s2 la s1 continua a funzionare. allora la s2 fa parte del patway perché andiamo all’insula, la s2 proietta alla corteccia dell’insula e dall’insula, sotto l’insula sotto la scissura di Sivlio c’è il lobo temporale e vado al lobo temporale questo è il circuito della memoria tattile, cioè io riconosco senza gli occhi solamente alla palpazione, solo all’esame cutaneo riconosco un oggetto perché l’ho memorizzato vedete la forchetta, la penna o gli occhiali qualunque oggetto. Voi donne, mia moglie quando mi dice“aspetta che le chiavi ce le ho là” nel frattempo è partito l’antifurto; però cosa fate voi donne? andate a scafuliare nella borsa fino a quando alla terza riuscite a riconoscere in maniera tattile cosa c’è. Così come facciamo noi uomini nelle tasche riconosciamo facilemtne la moneta d 2 euro da quella di 50 cent anche quella è un’analisi tattile, e come la fate? Attraverso S1 ed S2, s2 all’insula, dall’insula al lobo temporale. E attenzione che poi da li una volta che avete la topografia della corteccia cerebrale potete capuire tutto. il lobo temporale è il lobo affettivo, è il lobo emozionale, gli attacchi epilettici sono attacchi temporali; l’epilessia in quanto grande male, non è talamico ma è temporale e sappiamo che c’è una doifferenza tra destro e sinistro: ricordate il Borca destro e il broca sinistro il werkle destro e quello sinistro, c’è un differnza tra l’epilessia destra e sinistra quindi mi pare chiaro che voi potete associare ad un oggetto che riconoscete per mano un legame affettivo quando non riconoscete un oggetto addirittura si scatena la rezione di lanciarlo e di buttarlo. L’altro patway è più semplice e più breve e si ricollegherà a un altro patway che faremo dopo che è quello alla 5 e alla 7. La 5 e 7 che sono la parietale posteriore; una volta era identificata soprattutto la 5 come area somestesica terziaria poi invece viene oggi indicata come corteccia parietale posteriore e alla 5 si associa la 7. vediamo un istantino la 5: è importante perché si associano sensibilità esterocettiva e propriocettiva proveniente dalle mani soprattutto, entrano in gioco le mani. Dalla S1 vanno alla 5 e la 5 di sinistra si collega alla 5 di destra mediante il corpo calloso: controllo bilaterale della sensibilità conoscenza. tutto questo si riconnette alla 7 ma alla 7 arriva il patway dorsale delle vie dvisive cioè siamo visomotoria, perchè la 7 è in grado di comandare la corteccia motrice primaria strafregandosene di quello che dicono la premotoria, la suplementare o altro. Quando io vado a scrivere seguo con le mani la mia scrittura, la mia mano perché sto leggendo. Vi dico il gesto più banale perché il gesto più complesso sarebbe fare modellistica con le pinze o il chirurgo che lavora, come state guidando le vostre mani? Con la vista perché la S1 sta andando dalla 5 alla 7, e la 7 riceve anche le informazioni visive quindi è facile dire che se io fasccio una pet di un soggetto che sta andando a scrivere o sta lavorando con le mani comandando con la vista io ho un’accensione s1 exs3 cioè parietale posteriore motrice primara: 3a-3b, 1-2, 5- 7, 4 e 6. Questo ragazzi è il concetto di cui stavamo parlando oggi… L’altra volta con il rettore mi veniva da ridere c’era il collega francesce famosissimo uno dei neurochirurghi più famosi e si parlava di connettività il famoso il connettoma, l’unità funzionale lo sappiamo da una vita che c’è, oggi lo tracciamo con più facilitàperchè abbiamo metodi come la Pet, la trattografia… addirittura la trattografia è di questi giorni, però in fondo il connettore è questo cioè se io devo guidare le mie mani con la vista quale ordine faccio? 3a-3b, le do alle 1 e 2, a questo punto 5 e 7, la 5 e 7 comanda l’area 6. Ecco il patway è questo, la connettività specifica, il connettore. Stiamo studiando che poi sono banali, se voi sapete come si muovono le cose è solo un istantino di pazienza di capire come si muovono le varie parti. Se adesso a questo punto io faccio.. e poi ci torniamo dopo su questa, io vi volevo portare sul banale dolore. Io vado sul primo neurone, terminazioni nervose libere che va al midollo spinale, secondo neurone deutoneurone incrocia la linea mediana va al talamo: VPL, il talamo dove va? Per un dolore cutaneo alle 3b e 1. Ma se io ho un dolore muscolare, un dolore profondo, uno strappo è 3a e 2. Io vi ho dato questo schema per chè voglio che voi ce l’abbiate chiaro questo è quello che Gigi vi dice componenete discriminativa. Questo dolore lo definisco, [parla di Manasseri] dolore finalmente localizzato, e intensità. Io ho di fronte lo studente che inizia lo studio, quando sfoglia la pagina poi io gli dirò a lezione che il finemente localizzato è una capacità Analitica e discriminativa, a quel punto siete in grado di capire il dolore puntorio,il dolore da taglio e l’urente anche se l’urente non è mai finimente localizzato. Quello finemente localizzato per eccellenza è il puntorio, ed è questo. l’altro è legato a questo ma comunque è la seconda fase del dolore, il dolore generalizzato con le sue componenti emozionaonali e con i suoi innesti di risposta. e allora i recettori di partenza sono uguali, scusate queste sono immagini vecchie perché hanno messo anceh Pacini e Ruffini ma poi ve lo spiego… intanto vi dico 5 lamine perché vi voglio fare vedere un concetto importantissimo che sono le lamine. Allora incrociamo la linea mediana e abbiamo il paleospinotalamico, intanto lo spinotalamico normale che attenzione non proietta più al ventro-postero-laterale parliamo di componente mediale ma proietta a quei nucletti di sostanza grigia che si trovano dentro la lamina bianca che si chiamano nuclei intralaminari, che proiettano innanzitutto all’insula, alla corteccia orbitofrontale, somestesica secondaria (direttamente abbiamo qualcosa), poi giro del cingolo quindi pieno ippocampo piena archi cortex e il tubercolo(?) Rolandi. Questa è la componente emozionale cioè le reazioni emozionali che tu hai al dolore, cioè lo stress che fa seguito al dolore, la reazione di ansia che fa seguito al dolore. Ecco Gigi quando parla di componente emozionale del dolore. Ma non è solo questo il paleospinotalamico è anche lo spinoreticolare. La reticolare è localizzata a livello bulbopontino e diciamo che questo è un sistema che serve poi a modulare i segnali discendenti motori perché ricordate che dalla componente reticolare ha origine il fascio reticolo-spinale, il fascio extrapiramidale, quindi uno schema motorio voi la applicate, ma lo applicate sapendo che avete una parte indolensita? O avete una parte che sapete che se voi lo stimolate meccanicamente si indolensisce? No. Voi lo fate partire quando sapete che tutte le vostre componeneti motorie sono regolari, lo date al cervelletto che lo localizza nello spazio e lo finalizza; però poi c’è un controllo, il controllo legato alla reticolare, se voi avete una zona che non potete utilizzare modificherete a livelllo reticolare la gerarchia motoria, e se non lo fate bene interviene il riflesso spinale e modificate completamente. Fate il controllo dello schema motorio che scende per farlo arrivare alla fine perfettamente finalizzato per salvaguardare lesioni o disturbi motori che avete, o disturbi che accadono nella deambulazione. Ma la componente reticolare serve anche lei a proiettare al talamo, infatti abbiamo un fascio reticolo-talamico. La reticolare si piglia tutto: il tatto, il dolore, qualsiasi sistema ed è importante per lo stato di attenzione della corteccia. Gli intralaminari oltre a proiettare dove vi ho detto, proiettano a tutta la corteccia cerebrale e sono fondamentali nell’alternanza del sistema sonno- veglia quando andrete a studiare con Gigi i centri sonno-veglia vedrete che scaricano sulla corteccia attraverso il fascio reticolo-talamico e poi andremo a tutta la corteccia cerebrale. Un neonato per addormentarlo lo accarezzate il centro del sonno è vicino al nucleo del trigemino, quando stimolate la faccia è il nucleo del trigemino che risponde e quindi c’è un’attivazione dell’attività del sonno, poi accade che il bambino si abitua, è una scarica costante, se lo togli di botto il bambino si sveglia perché abbiamo avuto una desinconizzazione del trattato elettroencefalografico perchè il ritmo di sonno è un ritmo sincrono l’elettrocardiogramma si differenzia dall’elettroencefalogramma perchè il primo ha un aspetto ripetitivo, l’elettroencefalogramma no. E’ la stessa cosa se tu ti addormenti con la tv accesa, io quando vivevo in casa e vivevo da solo avevo la governante che a un certo punto mi spegneva la tv e io mi svegliavo subito ma perchè la reticolare raccoglie tutto, se tu hai un dolore improvviso durante la notte, la tensione vescicale perché non hai urinato e chi te lo comunica a tutta la corteccia cerebrale? tu senti uno stato di allerta che poi ti svegli e riconosci la natura della tua esigenza, anche la sete è un sistema, la colica addominale che ti prende in piena notte e quando ti capita da solo quando sei lontano da casa sono problemi. [lui ha fatto un volo con una colica ureterale, ha deciso di raccontarlo non lo trascrivo.] Quindi quel famoso stimolo dolorifico o di tensione vescicale o di tensione addominale perché non hai digerito funziona attraverso la reticolo-talamico talamo-corticale non ad una zona della corteccia ma a tutta la corteccia. In che cosa interviene questo? Nella sincronizzazione e disincronizzazione del ritmo sonnoveglia. Capite perchè paleospinotalamico perché ha diverse componenti. Poi spinomesencefalico, lo vedremo che innesca i meccanismi di rimodulazione del dolore In fase acuta, quando il dolore è violento lo spinomesencefalico fa nascere un fascio discendente. Spinoipotalamico è la risposta vegetativa al dolore: sudorazione, tachicardia anche se la tachicardia e la respirazione la può controllare anche la reticolare perché là ci sono io centri del respiro e della frequenza cardiaca. Però chi controlla quei centri è l’ipotalamo ma anche la risposta vegetativa dell’apparato digerente: la prima risposta allo stress si ha dall’apparato digerente, per cui l’ipotalamo influenza tutte le attività del sistema vegetativo. Quindi abbiamo detto paleospinotalamico e in ogni caso spinotalamico ma poi accanto a questo emozionale abbiamo lo spinoreticolare sia nel controllo motorio sia nella regolazione vegetativa, sia nella proiezione ai nuclei interlaminari e nell’attivazione generale anche della coprteccia cerebrale. Lo spinomesencefalico risposta al dolore e poi abbiamo detto spinoipotalamico. Qua siamo di nuovo a tutti e 5 però questo è tatto protopatico è ruffini e pacini, prime 5 lamine incrociamo la linea mediana VPL nuovamente, e torniamo alla F1 in questo caso parliamo di tatto protopatico nessun dubbio andiamo dalla 3b a 1. Allora andiamo avanti, questo qui è l’altro sistema perché fino ad adesso abbiamo fatto il sistema anterolaterale e allora ricordatevi che Kandel e tutti i testi dicono che il tatto e il dolore la cosiddetta esterocettiva è portata alla corteccia attraverso due sistemi: l’antero-laterale e il sistema delle colonne dorsali lemnisco-mediali. L’antero-laterale che cos’è? Spinotalamico laterale che si divide in Neospinotalamico e paleospinotalamico. Il neo va ai nuvlei laterali (componente laterale), il paleo va ai nuclei intralaminari (componente mediale). Accanto a questo c’è lo spinoreticolare, lo spinomesencefalico, e lo spinotalamico anteriore e accanto c’è un altro fascio che è lo spino-tettale che arrivato al mesencefalo si ferma ai corpi quadrigemelli superiori perché questi fanno parte della lamina tecti, a cosa servono i corpi quadrigemelli? A coordinare i movimenti della testa e degli occhi. Quando voi toccate qualcosa se non la riconoscete, la guardate. Quando voi state esplorando state anche ruotando lo sguardo, e ruotando lo sguardo ruotate la testa; i due occhi si muovono sinergicamente, quando voi ruotare a destra l’occhio di destra state contraendo il retto laterale e inibire il retto mediale, dall’altro lato state attivando il retto mediale e inibite il retto laterale; e c’è un centro che integra tutto ed è il corpo quadrigemello superiore che viene paragonato ad una cortecca perché nei pesci è corteccia poi nell’uomo si è sviluppata la 17 e la 18 e l’area occipitale ma nei pesci i corpi quadrigemelli sono la corteccia visiva. Quindi spino-talamico anteriore e spino-tettale. [Domanda: lo Spino-olivare? Risposta:sempre nell’antero-laterale non te lo dico ancora perché porta la propriocettività. Dall’oliva cerebrale porta al cervelletto. Questa è fondamentale nel fenomeno cognitivo del cervelletto, il cervelletto non ha nessun aspetto cognitivo è la corteccia che ha gli aspetti cognitivi, ma non è vero il cervelletto ha un’azione cognitiva, impara i comportamenti motori. Se tu sei abituata a togliere i tuoi occhiali e i tuoi occhiali hanno un peso se hanno 100g in più tu varierai quei paramenti, se tu metti le lenti piramidali con deviazione a sinistra e tu col gioco delle freccette fai il centro, appena metti gli occhiali tu mirerai il centro e andranno a sinistra dovrai ritarare i tuoi movimenti oculari e il tuo braccio finchè non rifarai il centro. Avrai modificato nel cervelletto i tuoi parametri motori quando li togli avrai ritarato al contrario,infatti quando questo non avviene c’è una neoplasia cerebellare, e in questo è coinvolto l’oliva bulbare, ecco perché abbiamo lo spino-olivare.] dov’è al differenza? Il vostro libro vi parla di neuroni mielopeti e bulbopeti mielopeti prendono sinapsi al midollo nelle lamine del midollo; questi sono bulbopeti perché entrano nel midollo, non prendono sinapsi, ascendono nel midollo nel cordone posteriore, ecco perché si chiama colonne dorsali, pigliano sinapsi nel bulbo ecco perché bulbopati dove ci sono i nuclei gracile e cuneato infatti si parla di fascicolo gracile e cuneato. E allora noi abbiamo l’ingresso dei recettori Merkel e Meissner e poi ci sono i recettori delle superfici articolari cioè la propriocezione cosciente della posizione degli arti. Sono due percezioni molto analitiche perché mi analizzano il tatto e la corretta posizione di braccio e dita, di tutte le mie articolazioni grazie alle superfici articolari e mi danno la conoscenza nello spazio, e la posizione dei miei capèi articolari e del mio corpo. Tutto questo mi sta viaggiando con i fascicoli gracile e cuneato che sono protoneuroni, sono poseudounipolari, sono i neuroni bulbopeti perché penetrano essendo prolungamenti dello pseudounipolare, quindi entrano dalllo stesso lato, prima il gracile e poi il cuneato arrivano ai rispettivi nuclei, qui incrociano la linea mediana e formano un fascio nastriforme che si chiama lemnisco mediale (dal latino lemnisco=nastro) un fascio nastriforme a cui gli spino-talamici che formano il lemnisco spinale ma si chiama lemnisco perché sono fibre grosse A beta, con maggiore velocità di conduzione. Mentre poi ci sono quelle del dolore che sono fibre piccole e con minore velocità di conduzione. Tutto questo sistema si avvicina al lemnisco mediale. Ma intanto il lemnisco mediale risale al talamo nucleo VPL e vanno 3a, 2 e 3b, 1 . Parliamo di sindrome di brown sequard e quindi emisezione del midollo spinale: diciamo che se io ho l’emisezione destra io sto perdendo il tatto protopatico e termodolorifico di sinistra e il tatto epicritico di destra, perché se taglio a destra siccome ho ancora il protoneurone sto perdendo il tatto epicritico dello stesso lato ma il deutoneurone che c’è a destra viene dal proto che è a sinistra, quindi quando taglio a destra io sto tagliando il tatto protopatico e il dolore della parte apposta. Quindi se voi avete chiari quest i due sistemi antero-laterale e lemnisco-mediale mi pare chiaro che nel brown sequard non vi potete sbagliare. Allora riepilogo questo, recettore merkel e meissner, fibre A beta entrano nel midollo spinale, evitano la sostanza grigia e penetrano nella sostanza bianca, risalgono verso l’alto, nucleo gracile e cuneato che si trovano dorsalmente nel bulbo, prendono sinapsi con il deutoneurone che incrocia la linea mediana si porta in avanti e medialmente dal lato opposto e forma il lemnisco mediale dove avrà sinapsi con il terzo neurone dove avremo 3a, 3b e tutte le altre. E allora prima di andare avanti, rapidissimamente volevo darvi una visione soprattutto delle prime 6 lamine che sono quelle posteriori del midollo spinale, le lamine sensitive e allora queste lamine la 1 e la 2 sono le sinapsi elettive delle fibre c (amieliniche) e delle fibre A delta (le più piccole del tipo A), cosa sono? Le fibre del dolore, quelle che vengono dalle terminazioni nervose del dolore. indi uno e due sono le sinapsi del dolore ma la delta soprattutto da collaterali che vanno anche alla 5. Cioè 3,4,5,6 le indichiamo come nucleo proprio dove la lamina più importante e maggiormente costituente è la 5. alla 5 arriveranno le fibre a beta del tatto protopatico. la 1 e la 2 sono elettive per le fibre del dolore, alla 5 arrivano le collaterali del dolore e il tatto protopatico formando questa grossa rete che è 3,4,,5 e parzialmente anche 6 che è il nucleo proprio. Quindi quando parlo di tatto protopatico e anche dolore, più quello del paleospinotalamico qui sto coinvolgendo la 5 o meglio il nucleo proprio di 3,4,5,6. Se partiamo bene possiamo finire rapidamente, perché se avete chiare queste cose non scendo in dettaglio perché mi piaccia di più una cosa o un’altra perchè a me anatomia piace tutta e mi sento fortunatissimo di poterlo studiare ma del sistema nervoso noi abbiamo poi una parte clinica perché parliamo di neuroscienze? oggi è una disciplina unica, che magari vi vienen spiegata in 4 maniere non diverse ma io spero in modo più integrato possibile perchè noi non facciamo neuroanatomia ma noi facciamo neuroscienze. Il discorso è che voi dovete sapere passo per passo cosa avviene: qua 1 e 2 dolore specificatamente localizzato, quando vado a 3,4,5,6 soprattutto la 5: A delta dolore e A beta per il tatto protopatico. E su la 1 e la 2 stiamo parlando di sostanza gelatinosa di Rolando che vedremo continuarsi con il nucleo del trigemino vedremo la differenza con il tronco dell’encefalo. Non parleremo più di sostanza grigia ad ali di farfalla, di lamine o altro ma parleremo di nuclei che derivano dagli stessi territori e vedrete come il controllo del dolore sia uguale sia nel dolore spinale che trigeminale. La genesi del dolore è legata alla permeabilità dell’assolemma, delle terminazioni nervose ai principali metaboliti che si scatenato nella citolisi determinata dal dolore. il dolore cutaneo è dolore da punta, taglio o scottatura ma c’è sempre epidermolisi ovvero la lisi delle cellule che libera radichinina, sostanza P e tutti quegli indicatori che alla fine agiscono sul terminale nervoso determinando il potenziale di recettore, che si trasforma a livello della zona di sommazione in potenziale d’azione. Tutte queste sostanze da dove vengono? Dalla citolisi, dall’intervento degli elementi della serie bianca, dai mastociti o dai granulociti perché quando c’è un’epidermolisi intervengono gli elementi della serie bianca che vanno a creare quella reazione per sterilizzare la zona e portare alla cicatrizzazione. Quelle sono le sostanze che mi determinano il dolore. Questo è la vecchia teoria del cancello o del semaforo: red cancel o green cancel. Fibre c o del dolore e fibre A beta del tatto protopatico vanno entrambe nella lamina 5 dove c’è il deutoneurone. E allora guardate, entrambe avranno collaterali su un interneurone inibitorio, la popolazione madre di tutto il midollo spinale sensitivo o motorio sono interneuroni. Quest’interneurone inibitorio, quando arrivano le fibre c del dolore normalmente la collaterale inibisce l’interneurone inibitore che inibito non scarica e quindi il deutoneurone è libero di essere eccitato dal primo neurone. il primo neurone eccita il secondo neurone e l’interneurone che c’è in mezzo non inibisce questa sinapsi perché viene inibito e la doppia inibizione blocca: il semaforo è verde. Questo è inibitorio ma se l’inibitorio viene inibito non inibisce più. In più il secondo neurone viene facilitato e abbiamo la trasmissione del dolore. Il proto è facilitatorio sul deuta, il proto inibisce l’inibitore, l’inibitore inibito non scarica e abbiamo la strada libera. Attiviamo le fibre A beta, che non funzionano in questo momento, quando uno si punge si strofina e attiva le fibre A beta che attivano l’interneurone inibitorio che inibisce il deuto quando arrivano le fibre del dolore lo trovano iperpolarizzato e non possono scaricare quindi il dolore è neutralizzato. Perché arrivano prima le fibre A beta? perché hanno maggiore capacità di conduzione perché sono più grosse; anche se io ci mettessi le A delta dall’altra parte in ogni caso mi arrivano prima mi attivano l’inibitore e l’inibitore attivato mi blocca la sinapsi proto, mi passa il tatto e non mi passa il dolore sempre su entità di dolore minimali, non mi serve se mi vado a squartare. Questo vi spiega il perché dello spinomesencefalico, sarà inserito successivamente negli anni a venire in un testo di anatomia, al centro del midolo c’è il canale centrale dell’ependima che poi si slargherà (è un termine sbagliato poi faremo un po’ di organogenesi e vi spiegherò perchè) a formare il 4 ventricolo nel bulbo e nel ponte e tornerà a restringersi formando l’acquedotto di silvio nel mesencefalo; attorno all’acquedotto di Silvio c’è la stessa cosa anche se meno sviluppata, perchè l’unica parte rimasta addensata intorno al canale è il corrispondente della lamina 10 e lamina 7: c’è il grigio periacqueduttale. La chiave di controllo di tutti i sistemi discendenti vegetativi. Cioè l’ipotalamo gestisce i centri del midollo spinale li gestisce tutti attraverso una proiezione che va dall’ipotalamo al grigio periacqueduttale e viceversa plurineuronale man mano che scendema come gestisce tutto questo gestisce il dolore tramite il nucleo del rafe magnus e anche il locus ceruleus che terminano nel corno posteriore, qui agiscono sia in maniera presinaptica che post-sinaptica e sono serotoninergici. In maniera pre-sinaptic a attraverso un interneurone encefalinergico che è inibitorio e blocca la fibra c o la fibra A delta del nocicettore, e anche a livello postsinaptico agendo con sinapsi asso-somatiche direttamente sui recettori gabaergici del corpo cellulare, bloccando il deutoneurone.quindi se io stimolo il grigio periacqueduttale io ho una inibizione della sinapsi nocicettiva perché blocco sia il primo che il secondo neurone. Il primo attraverso un interneurone encefalinergico il secondo o attraverso un seratoninergico o attraverso un gabaergico ma la risposta è di inibizione al dolore e state attenti che il grigio periacqueduttale è anche stimolato dall’ipotalamo: spinoipotalamico. spinomesencefalico sarebbe spinoacqueduttale. come domanda si chiama controllo neuronale delle vie del dolore. Intanto abbiamo cominciato a inquadrare le prime 6 lamine, ora volevo parlare della propriocezione perché quella cosciente l’ho già descritta perché vi ho detto recettori delle superfici articolari e recettori delle capsule articolari ed è cosciente perchè arrivo alla corteccia attraverso il talamo. Facciamo adesso la propriocezione incosciente ma è fondamentale nella finalizzazione dell’atto motorio perché ci serve per controllare le vie piramidali che discendono il cui modulatore è il cervelletto. Abbiamo vie non triineuronali ma bineuronali. [racconta parte della sua vita: lui è direttore di dipartimento e bla bla bla]. I recettori dello spinocerebellare sono di tensione e di stiramento. Di tensione è il fuso neuromuscolare è l’unico innervato anche in maniera motoria oltre quella sensitiva. Il fuso neuro muscolare vi dice lo stato di tensione ovvero di posizionamento actina-miosina e fa si che tutte le fibre siano in registro, io non posso avere fibre con tensioni diverse nello stesso muscolo o nello stesso gruppo di muscoli. Perché io questo fuso ce l’abbia sempre alla giusta tensione devo avere sempre la stessa tensione delle fibre extrafusali e quindi deve essere innervato, quindi motoneurone alfa. Quando voi avete eccessiva tensione e stiramento, stiro al massimo la giunzione muscolo-tendina dove io ho inserito gli organi muscolo tendinei del golgi. Uno è il recettore della massima contrazione cioè l’organo muscolo-tendineo di golgi, io più contraggo più stiro. l’altro è il recettore di distenzione, il fuso. Allora queste due mi vanno dal recettore al midollo. lamina 7 detta colonna di becktrew o nucleo di becktrew. Il secondo neurone rimane omolaterale non incrocia la linea mediana e va al cervelletto a quello che noi chiamiamo paleocerebello o spinocerebello perché le maggiori efferenze sono dal midollo spinale quella zona come lobuli vermiano e paravermiano. questo si chiama spinocerebellare dorsale. Primo neurone- fusi neuro-muscolari-organi muscolo-tendineimidollo spinale-sinapsi-lamina numero 7, ne abbiamo aggiunta una. Secondo neurone rimane omolaterale, esce, fascio spinocerebellare dorsale. Spinocerebellare ventrale: molti di noi lo contestano e lo spiegano in varie maniere. Veniva spiegato come il dorsale solamente che era incrociato perché lo stesso deutoneurone che si trova nella lamina 7 emette un assone che attraversa la sostanza grigia, la linea mediana, passa dall’altra parte e forma lo spinocerebellare ventrale. Questo spinocerebellare risale che è crociato e quando arriva non al bulbo ma al mesencefalo reincrocia la linea mediana e va al cervelletto. Così lo spiegano tutti i libri ma a noi spiegato così NON CI PIACE! Si è dimostrato che se taglio le radici posteriori tutte le vie della sensibilità non conducono corrente elettrica perché son tutte silenti perché da quel punto in su ho tagliato i protoneuroni e non ho più rapporto col midollo spinale, c’è un solo fascio che continua a condurre ovvero lo spinocerebellare ventrale quindi questo non può nascere da recettori esterni ma solo da recettori interni al midollo spinale. A questo si aggiunge un altro esperimento di un anno e mezzo dopo: con un microcatetere è stata introdotta colchicina nei neuroni della lamina 9 cioè i motoneuroni, non c’entra con le vie della sensibilità infatti le fibre che escono da quei motoneuroni non conducono più ma c’è anche un fascio sensitivo che non conduce più che è lo spinocerebellare ventrale. Questo cosa vuol dire? che il fascio spinocerebellare ventrale non è a feedback esterno ma interno. Alcuni fisiologi definiscono le vie della sensibilità la via discendente di un feedback perché portano il nesso sensitivo sul quale si scatena la risposta motoria. In questo caso vuol dire che è un feedback interno che fuoriuscirebbe dal midollo. E allora se noi distruggiamo i motoneuroni vuol dire che ci sta portando il segnale che nasce dalle collaterali dei motoneuroni. Cioè che cosa faccio io: il dorsale,la contrazione dipende dai motoneuroni quindi io mi piglio il segnale di attivazione dei motoneuroni dal suo effetto: spinocerebellare dorsale e dalla sua causa: motoneuroni. Quando i libri dicono che il sistema nervoso centrale è organizzato in modo tale che sia il sistema ascendente che discendente venga controllato sia in serie che in parallelo. Io mi controllo il segnale da più fonti. Guardate lo spinotalamico, il dolore mi è dato da due sistemi; il tatto protopatico ed epicritico e anche qui abbiamo lo spinocerebellare dorsale che attraverso i fasci neuromuscolari ci dice lo stato di contrazione mentre lo spinocerebellare ventrale ci dice il numero di unità motorie e il tipo. Tant’è che io nel verme ho un homunculus più generalizzato. [parla sempre della sua vita e di un libro di neuroanatomia anche degli animali] Ho letto, in un testo del ’47, che lo spinocerebellare ventrale, a differenza del dorsale che nasce dai neuroni della lamina 7, si riteneva che nascesse da interneuroni probabilmente dai neuroni gigantocellulari di confine localizzati lateralmente alla sostanza grigia della testa anteriore del corno del midollo spinale. C’era già scritto quindi che lo spinocerebellare ventrale aveva una sua genesi endomidollare e non esomidollare nonostante ciò si è continuato a dire per 80 anni fino a oggi che lo spinocerebellare ventrale nasca dai fusi neuromuscolari e dagli organi muscolo-tendineo del Golgi. Lo spinocerebellare ventrale nasce all’interno del midollo da neuroni che probabilmente ricevono attraverso collaterali l’attivazione dei motoneuroni quindi è il segnale delle unità motorie utilizzate. Domanda di un collega: Che senso ha che incrocia due volte? Risposta: io sono convinto che non incrocia due volte e quelle fibre che incrociano vadano rivisitate con trattigrafia, io sono convinto che corra omolateralmente come il dorsale e questo avrebbe un doppio senso perché noi sappiamo che nel cervelletto non esiste emisfero dominante e contro-laterale cioè che teoricamente ciò che da all’emisfero destro lo da anche al sinistro e quindi il correre omolaterale ha un significato funzionale perché termina nell’emisfero dove poi tu ricevi: con l’emisfero destro comando a sinistra e do a sinistra dove il fascio non incrocia e ti controlla la sinistra pur avendo informazione sia da destra che da sinistra quindi non ha senso l’incrocio doppio e la decussazione di un tizio. Io lo riporto così perché non esiste una dimostrazione del contrario. Ma io credo che quell’incrociamente sia un errore tecnico di colorazione. Manuela Giallanza