nervoso, sistema
Dizionario di Medicina (2010)
nervoso, sistema L’insieme di organi specializzati nelle funzioni di ricezione, conduzione
ed elaborazione degli stimoli; collega le varie parti dell’organismo e ne coordina le attività,
interviene nella regolazione del trofismo e delle funzioni dei singoli organi; mette
l’organismo in grado di ricevere stimoli dal mondo esterno e di reagire. n
Sistema nervoso centrale. Il sistema n. centrale è distinto in encefalo e midollo spinale.
L’encefalo è contenuto, con l’interposizione delle meningi, negli spazi cavitari ossei della
scatola cranica; il midollo spinale in quelli del rachide. Denominazioni che frequentemente
vengono riferite a porzioni del sistema n. centrale e il cui significato è opportuno precisare
sono quelle di area, nucleo e centro. Il termine di area è usato per strutture che non hanno
confini anatomici e che tuttavia è possibile delimitare dalle zone circostanti perché le loro
cellule sono origine e terminazione di sistemi unitari di fibre. La denominazione di nucleo è
data di preferenza a formazioni costituite da raggruppamenti di cellule i cui neuriti hanno
comune destino. Il termine di centro nervoso, come quello di area, ha un significato
prevalentemente fisiologico, quello di essere sede di una funzione ben determinata, ed è
usato tanto con riferimento a gruppi cellulari del tronco, quanto come equivalente di area.
Sistema nervoso periferico. Il sistema n. periferico è costituito dai cordoni di fibre
nervose che uniscono le porzioni assili del sistema n. centrale ai differenti organi, e da
formazioni cellulari nodulari, o gangli, associate agli anzidetti tronchi. Così definito,
comprende nervi di valore somatico, cioè destinati agli organi della vita di relazione, e
nervi di valore viscerale.
Sistemi sensoriali. I sistemi sensoriali hanno la funzione di condurre al sistema n.
centrale i messaggi captati alla periferia dai recettori sensoriali periferici. Le fibre sensoriali
afferenti traggono origine in periferia da terminazioni libere o da veri e propri organi
recettori. A livello dei recettori avviene una trasformazione o traduzione dello stimolo, fisico
o chimico, in treni di potenziali di azione che si propagano lungo l’assone. Si hanno così
delle scariche ritmiche che costituiscono il ‘codice sensoriale’ trasmesso al sistema n.
centrale, in cui avviene la decodificazione e l’analisi dei vari tipi di frequenze di scariche,
rappresentanti l’originale modalità di stimolo.
Sistemi motori. L’esecuzione armonica di un movimento o il mantenimento di una postura
comporta il controllo da parte di strutture superiori del sistema n. (corteccia, gangli della
base, cervelletto, sostanza reticolare del tronco) sui centri inferiori, cioè sui motoneuroni
delle corna anteriori del midollo spinale. Le aree motorie identificate corrispondono in linea
generale alle zone che dal punto di vista citotettonico sono caratterizzate dalla presenza
delle grandi cellule piramidali, le cellule di Betz. Gli assoni di queste cellule,
particolarmente abbondanti nell’area 4 della cosiddetta mappa citotettonica di Brodmann,
formano il fascio piramidale che attraversa la capsula interna e scende lungo la parte
anteriore del tronco dell’encefalo fino al terzo inferiore del bulbo. Qui avviene
l’incrociamento dei due fasci, destro e sinistro, che vanno poi a terminare sui motoneuroni
delle corna anteriori del midollo spinale. Altro organo del sistema n. deputato al controllo
motorio è il cervelletto. La sua funzione è quella di controllare l’attività motoria corticale in
rapporto alle afferenze periferiche propriocettive rispondenti al grado di contrazione
muscolare, alla posizione delle articolazioni, ecc.
Funzioni superiori. Le attività comportamentali controllate dal sistema n. presentano vari
gradi di complessità. Il livello più basso è rappresentato da risposte motorie semplici,
stereotipate, uguali per tutte le specie animali, i riflessi. I centri principali delle risposte
comportamentali riflesse sono localizzati nel midollo spinale. Il secondo livello funzionale è
quello in cui si osservano combinazioni di riflessi che realizzano movimenti ritmici facenti
parte di una azione. La reazione comportamentale è la risposta adeguata a uno stimolo
esterno o istintuale. Nella realizzazione adeguata della risposta interviene la spinta
emotiva, tesa alla ricerca della realizzazione della motivazione istintuale (spinta positiva) o
che allontana da uno stimolo o bisogno sgradevole e nocivo (spinta negativa). Si passa
allora al terzo livello comportamentale, in cui si ha l’intervento delle strutture
telencefaliche, cioè della corteccia cerebrale. La reazione non è più soltanto riflessa, ma
volontariamente rivolta alla realizzazione di un atto. Tra le funzioni superiori, un ruolo
determinante è svolto dalla memoria.