ebook in pages estratto - L`Altra Riabilitazione

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Marcello Chiapponi
Cervicale:
la guida completa
Tutto quello che dovete sapere per conoscere ed affrontare i
sintomi del disturbo cervicale da tutti i punti di vista, da
quello dei muscoli a quello dell’alimentazione.
L’Altra Riabilitazione
www.laltrariabilitazione.it
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CHI SONO!
5
CHE COS' È QUESTO EBOOK?!
5
LA SCENA DEL CRIMINE: I SINTOMI DEL DISTURBO CERVICALE!
8
LA VITTIMA: IL TRATTO CERVICALE!
LA “GANG” CHE HA ESEGUITO IL CRIMINE: QUALI SONO LE CAUSE DEL
DISTURBO CERVICALE E COME CAPIRE QUAL’ È LA VOSTRA!
9
10
Il capro espiatorio: la postura lavorativa (et similia)!
11
Il criminale sprovveduto: il trauma!
12
Tutti contro uno: i fattori posturali generali!
12
Il metabolismo: l’insospettabile!
13
Il sistema nervoso: il boss dei boss!
15
Considerazioni finali sui “colpevoli” (le cause)!
16
ANCORA UN ATTIMO: E LE ERNIE CHE HO VISTO NELLA RISONANZA?!
17
CURARE IL DISTURBO CERVICALE!
19
Passo 1: autovalutazione!
19
Valutare la componente meccanica!
19
Valutare la componente metabolica!
24
Valutare il sistema nervoso!
27
PASSO 2: ESERCIZI PER MIGLIORARE LA COMPONENTE MECCANICA!
28
Quanto tempo ci vuole per avere risultati?!
29
ESERCIZIO NUMERO 1: la respirazione diaframmatica!!
29
Respirazione toracica!
32
Mobilizzazione!
33
Allungamento dei trapezi con palline!
34
Autoallungamento del collo!
35
Stretching di trapezio e scaleni!
36
Esercizio di rinforzo dei muscoli del collo!
37
Allungamento schiena alla parete!
39
Allungamento dinamico dei femorali!
41
Allungamento dello psoas!
42
Allungamento del retto femorale/quadricipite!
43
La trazione cervicale!
45
COME COMPILARSI UN PROGRAMMA DI LAVORO!
46
PASSO 3: MIGLIORARE IL METABOLISMO!
49
Nutrizione e dieta!
49
Schema alimentare generico!
50
Attività fisica!
52
Attività fisica al mattino: l’allenamento breve ed intenso!
54
Attività fisica adatta alla fascia serale!
55
Attività in palestra!
56
Altri trucchi per migliorare il metabolismo!
57
PASSO 4: MIGLIORARE IL TONO DEL SISTEMA NERVOSO!
58
Esercizio di respirazione diaframmatica e toracica!
60
Regolare il sistema nervoso con la sveglia!
61
Regolare il sistema nervoso con l’attività fisica!
61
Regolare il sistema nervoso curando i traumi ed i problemi fisici!
62
Regolare il sistema nervoso buttandosi nel “flow”!
63
La “to do” list!
63
Piccolo spazio di pubblicità: imparate a vivere efficacemente!
65
Considerazioni sul sistema nervoso!
65
LE TERAPIE MI POSSONO AIUTARE?!
66
Piccolo spazio di autoreferenzialità: analisi del disturbo, Cervical System e
Biofeedback!
69
Cervical system!
69
Biofeedback!
70
CONCLUSIONE!
70
CHI SONO
Mi chiamo Marcello Chiapponi, e dal 2003 faccio il fisioterapista
dividendomi tra la verde Val Trebbia e la caotica Milano. Ho aperto il mio
sito, L’ Altra Riabilitazione.it , già nel lontano 2006, ma solo sei anni dopo
ho cominciato a lavorarci e a renderlo una ricca fonte di informazioni per
chi soffre di disturbi muscolo scheletrici.
Le mie conoscenze e la mia rete di contatti si sono negli anni ampliate, e
grazie alle moderne tecnologie ho cominciato a lavorare sul collegamento
tra disturbi muscolo scheletrici e disturbi del metabolismo: ho sempre
saputo che i miei pazienti (sopratutto LE mie pazienti) più cervicagici
soffrivano anche di stanchezza, colon irritabile, disturbi del sonno e così
via, ma non ci ho mai dato peso.
Oggi invece il mio lavoro e la mia ricerca si basano per intero sui
complessi meccanismi con cui il nostro corpo affronta i vari stress che gli
forniamo, e su come questi possano diventare sintomi di qualsiasi tipo.
Unite questa interessante ricerca alla mia passione per la tecnologia, ed
ecco L’Altra Riabilitazione.it e tutto il materiale ad essa connesso.
CHE COS' È QUESTO EBOOK?
Questo ebook è una vera e propria "mappa" verso l'uscita dal problema
cervicale. Da più di 12 anni (al momento in cui scrivo) mi occupo di
disturbi posturali muscolo scheletrici, e per la maggior parte si tratta di
disturbi cervicali.
12 anni sono un buon tempo per vedere un bel pò di “cervicali”, capire
come si evolvono, capire chi riesce a risolverla e chi invece se la tiene
tutta la vita.
Da terapista e appassionato di rete fin dai tempi del modem a 14 k, ho
frequentato corsi e provato tantissime tecniche. Che conclusione ne ho
tratto?
Ho concluso che per il disturbo cervicale si può fare tanto, ma pochi
riescono ad uscirne al 100%.
Vi siete chiesti perchè? E’ forse perchè la medicina non ha ancora trovato
la cura? Mmm…poco, pochissimo probabile che un domani il TG annunci
che è stata trovata la "pennicillina" della cervicale.
In realtà, se ci pensate, il disturbo cervicale ha molte analogie con
l'obesità ed il sovrappeso: è un disturbo diffusissimo, causato per lo più da
fattori "interni" (stile di vita, abitudini), si sa come curarlo, tuttavia
pochissime persone ci riescono.
Questo perchè pochissime persone hanno la forza di cambiare
radicalmente le proprie abitudini, il proprio stile di vita e, in ultima analisi, il
proprio modo di pensare, anche se è evidente che è stato quello a
condurli fino lì.
Così come tanti si buttano in decine di diete, tantissimi "cervicalgici"
rimbalzano da un rimedio ad un altro, da un medico ad un fisioterapista ad
un osteopata, in cerca della soluzione che quasi mai arriva: di
conseguenza, pochissimi riescono a smuovere veramente i meccanismi
alla base del disturbo.
Tutto quello che troverete scritto qui, serve davvero a risolvere il problema
cervicale, ma richiede la vostra partecipazione, perchè a meno di eventi
particolari (persone che hanno subito incidenti, per le quali comunque
questi consigli sono assolutamente validi), il disturbo è partito da voi
stessi: dalle vostre abitudini, da quello che fate, da ciò che pensate, e
perfino da ciò che mangiate. Dura da accettare, ma è così.
Tutto quanto scritto in questo ebook ha solide basi scientifiche, oppure è
davvero abbondantemente consolidato nella mia esperienza. Dovete
sapere che, in riabilitazione, la ricerca non è particolarmente “ricca”: ha
spesso pochi fondi, pochi eventuali sbocchi commerciali,ed è quindi
sovente di scarsa qualità. Questo per dire che la ricerca non ha ancora
validato nello specifico alcuni interventi per il disturbo, anche se si sa
benissimo che funzionano egregiamente.
Nonostante quello che scrivo abbia spesso riscontro scientifico, troverete
poche referenze a studi clinici. Perchè? Essenzialmente perchè ho voluto
impostare questo libro con un taglio fortemente narrativo, molto digeribile
per il profano. In nessun modo vuole essere il "non plus ultra" della ricerca
scientifica sulla cervicale ad oggi.
C'è chi l'ha già fatto, sfruttiamolo! Per chi conosce l'inglese e ha voglia di
un testo più scientifico, Paul Inghram ha raccolto tutto ciò che c'è da
sapere in fatto di ricerca sul disturbo cervicale. È un manuale davvero
completo, poco discorsivo ma eccellente. Trovate qui il suo sito e qui il
libro sul disturbo cervicale.
ATTENZIONE! DISCLAIMER OBBLIGATO
Ho voluto creare qualcosa che possa aiutare la maggior parte delle
cervicali "medie", ma ci sono naturalmente alcuni casi in cui quello che
troverete in questo manuale ha efficacia limitata, vale a dire:
• gravi degenerazioni della colonna, ad esempio con deformazioni
vertebrali
• esiti di intervento chirurgico al tratto cervicale
• patologie tumorali
• patologie neurologiche
• anomalie genetiche
• traumi recenti (meno di tre mesi)
Per tutti gli altri casi, cioè la maggior parte, questo manuale sarà una vera
e propria manna dal cielo.
Solitamente si usa il disclaimer "prima di fare qualsiasi cosa, riferitevi al
vostro medico curante".
Ora, io mi associo volentieri, ci mancherebbe, ma sinceramente vedo con
difficoltà un medico di base che si mette lì ad analizzare le singole
raccomandazioni ed esercizi, dicendo poi con cognizione di causa "questo
per lei non va bene". È anche vero però che quando si parla di salute e di
attività con impatto su di essa, esistono sempre i casi per cui certe attività
non sono indicate per determinati soggetti.
Quindi è vero, se vi va e se avete dubbi, un giro dal medico fatecelo. Non
vorrei mai che qualcuno mi scrivesse: "ho fatto tutto quello che hai detto,
ma il mio dolore al collo, presente dall'incidente automobilistico che ho
avuto l'altro ieri, è peggiorato". Ho pur messo i “traumi recenti” nelle
eccezioni, ma avrò sicuramente dimenticato qualcosa!
Ok, ora basta scherzare, si parte!
La base fondamentale per risolvere il problema è conoscerlo meglio:non si
può migliorare qualcosa di cui si ignora la provenienza.
No, non sta per arrivare la lezione di anatomia: la prima parte è dedicata
alla conoscenza del problema, ma in modo un pò più originale del solito:
mi è venuta questa ispirazione di interpretarla come una "scena del
crimine", tipica dei telefilm polizieschi, dei quali peraltro non sono per nulla
amante. Andiamo quindi a conoscere vittima, luogo del delitto, carnefici
eccetera eccetera!
Cominciamo dalla scena del crimine: sembra una serata tranquilla,
passeggiate spensierati alla luce dei lampioni, quando ad un tratto si para
davanti ai vostri occhi...la scena del crimine! Di che crimine si tratta? Beh
può andare da un semplice muro imbrattato ad un grave pluriomicidio,
dato che stiamo parlando....dei sintomi!!!
LA SCENA DEL CRIMINE: I SINTOMI DEL DISTURBO
CERVICALE
Qui ci sarebbe da scrivere un manuale a parte. Ogni tanto giro per
qualche gruppo di discussione in rete, e quello che vedo a volte ha dell'
incredibile: è un vero e proprio "mercato dei sintomi!".
Le persone hanno la naturale tendenza a sentirsi meglio se sanno che ci
sono altri con gli stessi problemi, e quindi ne vanno alla ricerca. A volte
però si finisce nel grottesco, incolpando la cervicale anche di sintomi quali
il mal di denti, la perdita d memoria..e chi più ne ha più ne metta.
Rimaniamo sulla terra, e partiamo dalle cose certe: come vedremo al
capitolo "le cause del disturbo cervicale" , ciò che sicuramente succede
nel soggetto è un aumento dello stato di tensione dei muscoli, per "x"
motivo/i.
Questo aumento di tensione dei muscoli inevitabilmente si accompagna a
dei sintomi, che sono:
•
•
•
•
dolore al collo e rigidità, eventualmente dolore al braccio
mal di testa
vertigini
nausea
Ma come? Tutto qua? No è impossibile a me formicolano le labbra, mi
sento una stanchezza cronica, dormo male...e sono sicuro sia colpa della
cervicale.
La risposta è "ni".
Alcuni sintomi possono essere ricondotti effettivamente a disturbo del
tratto cervicale, ma non in maniera diretta: occorre quindi fare due
precisazioni.
1) Quando la tensione muscolare aumenta molto, può dar luogo a
fenomeni di irritazione di nervi: i nervi sono una rete di sottilissimi fili
elettrici che portano segnali in tutto il corpo. Ecco allora che se la forte
tensione dei muscoli cervicali irrita qualche "nervetto" cranico o del
braccio, il soggetto può avvertire formicolio, bruciore, sensazioni di caldo/
freddo...
Quindi, si, a volte capita il formicolio al viso e tutta una serie di strane
sensazioni, ma non sono una conseguenza diretta del disturbo cervicale.
Menzione a parte merita il dolore al braccio: in alcuni casi il dolore al
braccio assume caratteristiche molto acute, con perdita di forza e
sensibilità alla mano e all‘ avambraccio. In questo caso meglio rivolgersi
subito al medico, potrebbe trattarsi di una ernia cervicale in fase acuta.
2) Il disturbo cervicale si sviluppa più facilmente quando l'organismo è in
uno stato di stress cronico. In stato di stress cronico,si ha sofferenza
diffusa della massa muscolare, oltre che un'altra serie di sintomi. Cosa
significa questa frase?
Per "stress cronico" si intende uno sbilanciamento tra "fattori stressogeni
negativi" e capacità del corpo di sopportarli. I fattori stressogeni negativi
sono davvero tantissimi: cattiva alimentazione, situazioni lavorative,
abitudini sbagliate, pensieri ricorrenti...
Se questi meccanismi sono costantemente attivi, il corpo subisce attacchi
costanti, e risponde organizzandosi. E qua nasce il problema!
Il nostro DNA risponde allo stress con modalità simili a quelle di centinaia
di migliaia di anni fa, ma ai tempi gli stress erano ben diversi: erano
sicuramente più acuti (potevano minare la sopravvivenza) ma
decisamente meno cronici.
La risposta cronica allo stress, frutto di determinate attivazioni nervose
(sistema ortosimpatico), è quindi molto onerosa per l'organismo, in quanto
pensata per tutt'altro. La risposta allo stress cronico si accompagna a
sintomi quali:
•
•
•
•
•
•
stanchezza e affaticabilità
disturbi del sonno (risvegli o sonno non riposante)
sintomi gastro enterici: gonfiori, colon irritabile
sbalzi d'umore
mani e piedi freddi
riduzione in quantità e qualità del tessuto muscolare
Che dite, è o no un terreno fertile per la comparsa di disturbo cervicale?
Ecco che sì, potete avere la cervicale e il colon irritabile, ma non è una
che causa l'altro: sono ambedue figli di una situazione generalizzata di
sofferenza dell'organismo.
Ok, ora che abbiamo individuato la scena del crimine, andiamo a farci
un'idea su chi possa essere la vittima.
LA VITTIMA: IL TRATTO CERVICALE
Se vi siete già documentati sul vostro disturbo, sapete che dire "ho la
cervicale" significa dire "ho il collo".Si dice talmente di frequente, che
oramai lo diciamo anche noi addetti ai lavori, ma la frase corretta è "ho un
disturbo al tratto cervicale". E cos'è questo tratto cervicale, che nel nostro
poliziesco è indiscutibilmente "la vittima"?
Il nostro soggetto è un tratto anatomico che collega torace e cranio. A
questo punto, di solito si prosegue con "composto da 7 vertebre,
numerate da C1 a C7". Vero, verissimo, ma non si parla mai del resto!
Tutti cercano il problema nelle vertebre, e spesso lo trovano. Il fatto è che
è ampiamente dimostrato che facendo una risonanza a soggetti che non
hanno mai avuto mal di collo, la possibilità di trovare problemi alle
vertebre va dal 50% circa a 30 anni per arrivare praticamente al 100% a
70 anni, sempre parlando di soggetti senza mal di collo.
Anche lasciando perdere gli organi del collo (linfonodi,tiroide,esofago
ecc.), non consideriamo mai i principali attori in scena,vale a dire i
muscoli!
E perchè non lo facciamo?
Perchè anche se ci fanno un male cane, negli esami di routine sono
sempre "a posto": nella lastra non si vedono, e nella risonanza non
mostrano anomalie, anche se sono molto contratti. E il bello è che anche
la ricerca sta confermando, con i suoi tempi, quello che in pratica è
evidente da molto: a far male sono i muscoli, la degenerazione vertebrale
è un fenomeno "a valle", successivo. Che esame occorre fare per vedere
la contrattura? Nessuno, valutare la contrattura muscolare è ancora
oggetto di dibattito.
Un consiglio: se non avete ancora fatto una lastra o una risonanza, ed
eravate tentati di farlo, lasciate perdere per un attimo. Fate quanto c'è
scritto in questo manuale: se il dolore non migliora le farete, non si sa mai
che facciate parte di quei pochi casi in cui le anomalie che si vedono nella
risonanza sono così forti da risultare significative.
Ecco quindi la vera vittima: i muscoli cervicali, in particolare il trapezio,
quel grosso muscolo a lato del collo che vi massaggiate sempre. Per una
serie di motivi che vedremo, i muscoli iniziano a lavorare più del dovuto, e
a causa di questo si irrigidiscono. Irrigidendosi, fanno male, finchè non si
fa qualcosa perchè siano meno rigidi. Il 90% dei disturbi cervicali è tutto
qui: sembra banale, ma non lo è.
Dobbiamo capire come rendere meno rigidi i muscoli quindi?
Assolutamente sì, ma per farlo abbiamo anche bisogno di capire chi li ha
irrigiditi, insomma chi ha compiuto il crimine e chi è stato il mandante.
Esistono tantissimi modi per rendere i muscoli meno rigidi, dai trattamenti
agli esercizi. Naturalmente in questo manuale sono presenti degli esercizi,
ma non troverete i soliti stretching che si vedono ovunque: piega la testa
di qua, di là ecc.. O meglio, troverete anche quelli, ma quella che vedrete
sarà una completa rassegna di tutto ciò che si può fare per risolvere le
cause che perpetuano la rigidità muscolare. E sono tante! Come vedremo,
la "gang" è piuttosto numerosa, con criminali facili da localizzare (ad
esempio i colpi di frusta, dove è palese la colpevolezza), ed altri assai più
subdoli (ad esempio il metabolismo ed il sistema nervoso).
Di corsa al commissariato ora, c'è da individuare i colpevoli!
LA “GANG” CHE HA ESEGUITO IL CRIMINE: QUALI
SONO LE CAUSE DEL DISTURBO CERVICALE E COME
CAPIRE QUAL’ È LA VOSTRA
Parlare di "cause" del disturbo cervicale è molto generico. I pazienti
solitamente individuano meccanismi in realtà non così significativi (la
posizione al lavoro, la sedentarietà, la borsa a tracolla), mentre gli addetti
ai lavori ingaggiano delle vere e proprie battaglie tra di loro, accusandosi
puntualmente che la metodica usata dal collega tratta i sintomi e non le
cause. Questa cosa l'ho sentita un miliardo di volte, eppure quando un
collega mi presenta una tecnica nuova, ancora ci casco per un attimo.
In ogni caso: è indiscutibilmente vero che ci sono una serie di fattori in
grado di aumentare la tensione dei muscoli cervicali al punto di farla
diventare dolorosa. Ed è indiscutibilmente vero che ognuno ha un mix di
ciascuno di questi, e più lavora su diversi fronti, meglio è.
Trovare la singola "rotella" che una volta sistemata ci garantisce la
guarigione definitiva, è cosa decisamente non comune. Mi spiace, niente
"bottone da trovare e schiacciare per guarire"!
Il risvolto positivo è questo: essendo un problema multifattoriale, e
dovendo quindi lavorare su più fronti per risolverlo, vi ritroverete a stare
incredibilmente meglio anche in generale, non solo con il collo.
E ora , conosciamo questa "gang" di criminali: ecco tutti i potenziali
"aumentatori" di tensione muscolare. Ho cercato di individuare per
ciascuno di essi dei sintomi tipici: questi “segnali” vanno un po’ presi con
le pinze, in quanto le risposte del corpo non sono mai matematiche.
Il capro espiatorio: la postura lavorativa (et similia)
Quante volte ci siamo sentiti dire che dobbiamo alzarci dalla sedia ogni
tot? Quante volte che lo schermo del computer deve essere orientato in
un certo modo, la sedia di una certa altezza ecc? Alla nausea. Funziona?
Diciamo funzionicchia. I meccanismi che più spesso additiamo come
colpevoli della nostra cervicale sono spesso di importanza marginale,o
comunque non così fondamentale. Questo è piuttosto logico se si fanno
alcune considerazioni:
• il vostro corpo non vi lascia in posizioni che lo danneggiano per più di un
tot: dopo poco inesorabilmente dovrete cambiare posizione: è un
meccanismo fisiologico di difesa.
• il vostro tentativo di "correggervi" posturalmente come finisce?
Rinunciate dopo quanto? Di solito ben meno di 5 minuti.
Perchè è così difficile stare dritti alla scrivania? Semplice, i muscoli
cercano la posizione per loro più comoda. Se prendete una persona che
per qualsiasi motivo quando è in piedi è inclinata a destra, da seduta sarà
ancora più inclinata a destra. Quindi, più i vostri muscoli della schiena
sono tesi e accorciati, più la posizione che assumerete al computer sarà
bislacca.
Quindi certo, la postura lavorativa è importante, la si tiene per diverse ore
al giorno. Ma fra poco vedremo che ci sono meccanismi che ci portiamo
dietro 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Per chi volesse saperne di più, il già citato Paul Ingraham ha scritto un
articolo su quanto sopravvalutato sia l’aspetto posturale “volontario”. Link
qui.
Sintomi e manifestazioni tipiche quando questa causa è prevalente
Non è possibile individuare delle situazioni tipiche di quando questa è la
causa principale del disturbo. Possiamo dire che tendenzialmente il
disturbo compare dopo alcune ore di lavoro, mentre al mattino il soggetto
si alza bene.
Il criminale sprovveduto: il trauma
Perchè "criminale sprovveduto"? Beh, perchè è facile da cogliere in
fragrante.
Un trauma cervicale può danneggiare le strutture, in particolare i
legamenti (le "corde" che tengono unite le vertebre). A seguito di questo
danno, i muscoli si irrigidiscono, come a proteggere l'area danneggiata.
" Eh ma io il trauma ce l'ho avuto 20 anni fa!"
Non importa: quando si instaura una rigidità significativa, questa permane
finchè non viene fatto qualcosa per alleviarla. Anzi, a distanza di 20 anni
sarà sicuramente piú rigido che l'anno dopo il trauma in questione!
Ma se alcune strutture sono state danneggiate, vuol dire che avrò dolore
per sempre? Assolutamente no: anche in caso di strutture danneggiate,
tutte le indicazioni in questo manuale sono assolutamente valide.
Riporteranno le articolazioni ed i muscoli nel miglior stato possibile, e
questo sarà sufficiente a non farvi avvertire dolore. Tutto ciò se è passato
almeno qualche mese dal trauma. Non sono indicazioni che valgono in
fase acuta!
Considerazione importantissima: spesso capita che a seguito di un trauma
banale la persona cominci ad avvertire dolore forte e persistente, non
capacitandosi di come un trauma così lieve abbia potuto provocarle
sintomi del genere. Nella maggior parte di questi casi, il trauma è
innocente: c'erano già problemi prima, legati ad altri meccanismi, e
probabilmente erano lì lì per emergere: il trauma ha fatto soltanto da
meccanismo di innesto.
Sintomi e manifestazioni tipiche quando questa causa è prevalente
Come si può immaginare, se a causare il problema è stato il trauma ci
sono pochi dubbi. Ci deve essere coerenza temporale (cioè il disturbo non
c’era prima dell’incidente) e coerenza di intensità (l’intensità dell’incidente
deve essere tale da giustificare il disturbo). Se esistono queste due
condizioni, il trauma è la causa principale. Altro segno tipico: trae molto
beneficio dalle cure fisioterapiche o manipolative in generale.
Tutti contro uno: i fattori posturali generali
Il tratto cervicale soffre particolarmente anche se ci sono forti rigidità in
altre parti della colonna o in altre articolazioni. Perchè? È molto semplice:
ci sono una serie di fattori (ora vedremo quali), che possono aumentare la
tensione muscolare in determinati distretti. Prendiamo ad esempio la parte
bassa della schiena: se i suoi muscoli cominciano ad irrigidirsi per il
motivo "x" , il corpo assumerà una postura protettiva nei confronti di tale
zona. Qual'è la postura protettiva della zona lombare? La stessa che il
corpo usa per proteggere praticamente qualsiasi zona: piegato in avanti.
Guardate ad esempio come si mette chi ha un mal di schiena acuto: fa
tremendamente fatica a raddrizzarsi. La stessa situazione, più limitata ma
costante, si ha in casi di irrigidimento cronico: il corpo cambia postura,
tende quasi sempre in avanti ma... il collo non può piegarsi in avanti,
perchè lo sguardo deve rimanere dritto! Ecco quindi che più ho
irrigidimento generale della postura, più tenderò a sbilanciarmi in avanti,
più il mio collo andrà in sovraccarico.
E quali fattori possono irrigidire la postura in generale?
•
•
•
•
•
•
traumi, anche passati
aderenze da intervento chirurgico, sopratutto addominale
fattori emotivi
problemi agli occhi
problemi ai denti
problemi metabolico/ viscerali
Ma allora, finchè non avrò scoperto e curato i miei fattori di irrigidimento,
starò sempre male? Assolutamente no: in questo manuale impareremo a
fare funzionare correttamente tutto l'impianto, senza bisogno di trovare
tutti i fattori in causa, cosa che richiederebbe un professionista ma anche
una bella dose di fortuna.
Sintomi e manifestazioni tipiche quando questa causa è prevalente
In questo caso, il disturbo cervicale spesso non si presenta solo. Il
soggetto riferisce anche dolore lombare, oppure alle articolazioni delle
spalle. Generalmente il dolore compare fin dal mattino, in quanto questi
soggetti sono tendenzialmente rigidi e soffrono la minore mobilità
notturna. Dopo 2-3 minuti dal risveglio stanno meglio, per poi magari
tornare a soffrire nel tardo pomeriggio. Trae molto più beneficio dalla
ginnastica posturale globale che da interventi localizzati solo al tratto
cervicale.
Il metabolismo: l’insospettabile
Diciamolo: tutto si può pensare tranne che il disturbo cervicale abbia a che
vedere con alimentazione, digestione e metabolismo in generale. Eppure
ce l'ha! Com'è possibile? Semplice: il metabolismo si occupa di fornire
energia alle nostre cellule. Se il metabolismo non funziona bene le nostre
cellule non ricevono una adeguata quantità di energia. A noi questo
interessa particolarmente, perchè le cellule in questione possono essere
quelle muscolari. Andiamo nel concreto: perchè un metabolismo può
funzionare male e perchè questo ha a che vedere con il collo?
Torniamo al concetto precedente di stress cronico: per "stress cronici"
intendiamo tutti quei fattori negativi ai quali il corpo deve rispondere con
un adattamento.
Alcuni esempi di fattori "stressor" contro i quali il corpo combatte tutti i
giorni:
• cattiva alimentazione
• stress lavorativo e familiare
• problemi meccanici e posturali (vogliamo dire che la cervicale non è
essa stessa uno stress?)
• ritmi e orari sballati, in modo più o meno consapevole
• ansia e rimugino su pensieri ricorrenti
• eccesso di attività fisica o di sedentarietà
Come vedete, ce n'è per tutti i gusti. Come dicevo nel capitolo precedente,
oggi ci troviamo ad affrontare stress lievi (non mettono in pericolo la
nostra sopravvivenza) ma costanti, ma il nostro DNA è "tarato" su stress
più pericolosi ma brevi nel tempo. Rispondere allo stress costante è quindi
molto oneroso per l'organismo.
Rapidissimamente andiamo a vedere come il corpo risponde allo stress,
facendo una veloce premessa teorica per capire perchè si hanno certi
disturbi.
In presenza di stress di qualsiasi tipo, il corpo risponde con una
attivazione del sistema nervoso ortosimpatico, particolare sezione del
sistema nervoso atta a rispondere alle difficoltà ed alle attività in generale.
Il sistema ortosimpatico crea uno stato infiammatorio temporaneo: una
condizione di forte "mobilitazione generale" per rispondere allo stress,
proprio come quando abbiamo la febbre (che però è uno stress acuto).
Questo stato infiammatorio, leggero ma persistente nel tempo, si porta
dietro dei sintomi. Vediamo quali e perchè.
• riduzione della massa muscolare, perchè la massa muscolare è ricca di
risorse e sostanze nutritive: in condizioni di stress cronico è quindi un
tessuto che viene largamente "smobilitato" per fornire energia extra.
• stanchezza e affaticabilità, legate strettamente alla sofferenza della
massa muscolare.
• disturbi gastro enterici: il sistema ortosimpatico rallenta la digestione e la
peristalsi. E' giusto che lo faccia, in momenti di stress non c'è tempo per
digerire. Il problema è che sotto stress cronico si ha questo sistema
costantemente attivo!
• disturbi del sonno (risvegli, sonno non riposante): se l'ortosimpatico è
troppo attivo, il sonno non è di qualità. Anche qui si tratta di un
comportamento corretto: in momenti di stress non c'è tempo per digerire,
volete che ci sia per dormire?
Questi sono solo alcuni degli aspetti problematici di un metabolismo che
non funziona bene a causa di meccanismi di stress cronico. Se sono
presenti questi malfunzionamenti metabolici, come staranno i muscoli?
Meglio o peggio? Evidentemente peggio. Saranno più tesi di quanto
potrebbero essere, più stanchi di quanto vorrebbero essere, e faranno
male per questo.
Ora sapete che c'è un collegamento anche tra gruppi di sintomi
apparentemente non connessi tra loro.
Sintomi e manifestazioni tipiche quando questa causa è prevalente
Senza dubbio la presenza dei sintomi sopra citati,relativi al metabolismo. Il
dolore muscolo scheletrico poi, non si localizza solo a livello cervicale, ma
si presenta piuttosto diffuso (articolazioni, resto della colonna vertebrale).
Trae poco beneficio dalle cure fisiche (massaggi, posture ecc.) ma sta
meglio quando fa attività sportiva.
Il sistema nervoso: il boss dei boss
Signori e signore, inchinatevi a Sua Maestà il Sistema Nervoso Centrale,
per gli amici semplicemente...il Cervello!
Non c'è niente da fare, alla fine è lui che decide se dovete sentire mal di
collo, o se potete farne a meno. Se non ne siete convinti, riflettete su
questo: alcuni soggetti soffrono di dolori lancinanti ad una gamba, dolori
che possono anche far perdere loro intere nottate. Sto parlando però di
persone alle quali quella gamba è stata amputata anni prima. Se il
cervello può "creare" dolori lancinanti ad un arto che non c'è più, volete
che non possa farlo con i muscoli cervicali?
Al di là del caso molto particolare che ho citato come esempio (che si
chiama "sindrome dell'arto fantasma") è fuori discussione che il sistema
nervoso centrale abbia un ruolo cardine nel disturbo cervicale. Non è
necessario neanche un gran preambolo teorico per capirlo, basta tornare
al paragrafo precedente, dove abbiamo visto come esista una parte del
sistema nervoso, che si chiama sistema ortosimpatico, il quale "smobilita"
le risorse dell'organismo per affrontare gli stress. Il sistema nervoso
ortosimpatico naturalmente è comandato dagli "input" del cervello, e se il
cervello percepisce degli stress costanti, come regolerà lo stato di
contrazione dei muscoli? Esatto, lo regolerà verso l'alto! Quando si sta
affrontando degli stress, è giusto mantenere la tensione muscolare alta:
ancora una volta, il problema nasce quando questo meccanismo non si
spegne mai.
Pensateci: quanti di voi si ritrovano durante la giornata a dover rilassare le
spalle perchè si sono accorti di averle contratte da chissà quanto tempo?
Quanti si accorgono ogni tanto di avere la mandibola serrata? Non tutti,
ma sicuramente tanti.
Un sistema nervoso costantemente attivato corrisponde ad una tensione
muscolare elevata, e questa tensione prima o poi diventa dolorosa.
Quindi, se qualcuno vi dice che la vostra cervicale è un problema
psicosomatico, ditegli: "assolutamente no, trattasi di elevato tono
muscolare causato da una cronica iper attivazione del sistema
ortosimpatico, la quale può avere anche cause metaboliche e
meccaniche". Non è la stessa cosa, no e poi no!
Sintomi e manifestazioni tipiche quando questa causa è prevalente
Quando è il sistema nervoso ad essere l’attore protagonista, il soggetto
avverte spesso una sensazione uniforme di “morsa” o “stretta” a livello
della base del collo. Concomitano in genere vertigini, sensazione di
mancanza di lucidità, tachicardia. Il soggetto in genere si sveglia
discretamente ma dopo poco comincia ad avere disturbi. Spesso non
sono soggetti che dormono bene, tendono a svegliarsi spesso o faticano
ad addormentarsi. Si tratta di persone molto attive, nelle quali però l’ansia
fa da sottofondo costante.
Considerazioni finali sui “colpevoli” (le cause)
Non ho la pretesa di aver elencato esaustivamente tutte le possibili cause
di disturbo cervicale. Ho voluto raggrupparle in categorie ma sopratutto ho
voluto far capire che non esiste solo la posizione in cui state seduti, o
addirittura la genetica perchè "anche mia mamma aveva mal di
collo" (nota: nel corso della vita almeno l' 80% delle persone conosce il
mal di collo, quindi è una motivazione quantomeno "vaga"). Esistono una
serie di fattori che possono incidere negativamente sui muscoli cervicali.
Questi stessi fattori, peraltro, incidono assai negativamente sullo stato di
salute in generale.
Considerato questo, la conclusione è spontanea: non esiste un solo modo
di uscire dal disturbo cervicale! Più fattori si sistemano, maggiori sono le
probabilità. D'altronde, conoscerete anche voi qualcuno che ha risolto il
mal di collo dopo che è andato in palestra, qualcuno che è migliorato
togliendo i denti del giudizio, qualcuno a cui la cervicale è sparita per caso
dopo una dieta. Il concetto "chiave", che ci introduce alla fase "attiva",
quella in cui cerchiamo di liberarci dall'annoso problema, sarà dunque
questo:
"La cervicale nasce per combinazione di molteplici fattori, alcuni dei quali
sono ben lontani dal collo, e alcuni dei quali non fanno neanche parte
dell'apparato locomotore. Per risolvere il problema, occorre mettere la
parte sofferente (la cervicale) nelle migliori condizioni possibili, ma anche
lavorare sul benessere generale dell' organismo".
E ora via, rimboccarsi le maniche, c'è del lavoro da fare!
ANCORA UN ATTIMO: E LE ERNIE CHE HO VISTO
NELLA RISONANZA?
Caspita, ero talmente proiettato verso il metterci all'opera che ho
dimenticato questa parte importante. Oggi come oggi, siamo diventati un
po' tutti vittima della tecnologia. La tecnologia delle immagini mediche non
fa eccezione, purtroppo. La gente mi chiama e non mi dice "ho mal di
collo", mi dice direttamente "ho un'ernia", oppure "ho dolore perchè ho
l'artrosi,me l'ha detto il radiologo che mi ha fatto la lastra". Non parliamo
della mitica "rettilineizzazione del tratto cervicale".
Niente di più sbagliato. E' bene sottolinearlo più volte:
"Non esiste nessuna, e ribadisco nessuna, correlazione tra immagini
diagnostiche e sintomi del paziente"
In pratica, potete avere nessun mal di collo, fare una risonanza e trovare
un disastro totale. Al contrario, potete impazzire dal dolore al collo, fare la
stessa risonanza e trovare...un bel nulla!
Hanno fatto tantissime ricerche sulle immagini radiologiche in persone
sane, ed i risultati sono più o meno riassumibili così:
"se non avete mai avuto mal di collo o traumi significativi, e vi fate una
risonanza, le possibilità di trovare un problema alle vertebre sono circa del
50% se avete 30 anni, e dell' 80% se ne avete 60."
Ripeto, in persone senza mal di collo. Alcune associazioni mediche
americane sono arrivate a sconsigliare categoricamente l'uso della lastra
o della risonanza per il mal di schiena, tanto deboli sono le associazioni
tra sintomi e immagini.
Certo, parliamo di casi MEDI riferiti a dolore cronico. Esistono casi dove
invece l'associazione è evidente, ad esempio se una persona accusa forti
dolori al braccio e viene trovata una grande ernia che comprime la radice
nervosa dello stesso lato.
Significato di queste informazioni? Direi più di uno.
1) non identificatevi, e non identificate il vostro problema, con il referto
dell'esame radiologico. La protusione, la discopatia, l'artrosi, la
rettilineizzazione, ce l'hanno un pò tutti, anche i sani. Quindi, in linea di
massima e con i giusti accorgimenti, potrete stare benissimo anche in
presenza di un referto pieno di termini come quelli sopra citati.
2) non correte a fare lastre o risonanze se avete mal di collo, perchè come
abbiamo visto le informazioni che ne trarreste sarebbero potenzialmente
fuorvianti. Ci sono certo casi in cui invece un esame radiologico è
consigliabile: occorre consultare il proprio medico, in genere si parla di
casi con dolore molto acuto, a caratteristiche neurologiche, oppure di
sintomi non chiari (es. forti vertigini o vomito).
3) non sono solo le vertebre a dare dolore. Se le persone senza dolore
possono avere le vertebre scassate, e viceversa, ci deve essere
qualcos'altro che fa male. Cos'è questo qualcosa? Nella maggior parte dei
casi, parliamo dei...muscoli!
I muscoli possono aumentare il loro stato di contrazione in risposta a tutti i
fattori che abbiamo elencato nei precedenti capitoli. Questo stato di
contrazione può essere estremamente doloroso, e cronicizzarsi se dura
per troppo tempo. Nella lastra i muscoli non si vedono, nella risonanza sì,
ma anche qui appaiono la maggior parte delle volte assolutamente
normali, in quanto lo stato di contrazione dolorosa non altera l'immagine
della risonanza. Peraltro, ad oggi non abbiamo modo di esaminare il
muscolo in maniera affidabile per i parametri che ci interessano.
L'elettromiografia, ad esempio, rileva l'attività elettrica muscolare, ma
essendo diversa per ciascun soggetto, risulta impossibile stabilire una
normalità.
IL CASO È RISOLTO!
Abbiamo visto la scena del crimine, conosciuto la vittima e tutta la gang di
esecutori. Ora ne sapete abbastanza per passare all'azione. Cercheremo
di agire su tutti gli aspetti che abbiamo citato, con interventi che
naturalmente non sono specifici, ma che sono altamente efficaci.
In alcuni casi può essere richiesto un notevole cambiamento delle
abitudini, quindi la tentazione di lasciare perdere sarà forte. Ma ora che
avete capito che il disturbo cervicale non è una oscura maledizione che vi
è stata lanciata, e che solo il medico/fisioterapista/osteopata ecc può
curare, sapete che ne vale la pena. Prima ho usato l'esempio del
dimagrimento: pochi di quelli che ci provano ci riescono, perchè richiede
sacrificio, ma tutti sanno che è stato il loro stile di vita a portarli
all'aumento di grasso. Per il disturbo cervicale è un pò meno evidente, ma
è così.
Ora davvero basta chiacchiere: la vittima vuole giustizia!
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