Gestione della PANCREATITE ACUTA A cura di V.Terlizzi, A.Sepe. A.Tosco, P.Ferri, F.De Gregorio, A. Casale, S. De Santis, G.Cappuccio e V. Raia Definizione: infiammazione acuta della ghiandola pancreatica caratterizzata da completa “restitutio ad integrum” sia della funzione esocrina che di quella endocrina dopo risoluzione dell’infiammazione Lieve: minima compromissione di organi a distanza Grave: qualora sia associata ad insufficienza di organi a distanza e\o complicanze locali quali necrosi, ascessi e pseudo cisti Patogenesi: prematura attivazione degli enzimi pancreatici nel parenchima pancreatico con autodigestione della ghiandola ANAMNESI CLINICA *azatioprina, mercaptopurina, didanosina, paracetamolo, Assunzione di farmaci* Malattie biliari Malformazioni congenite Infezioni (TORCH, parotite, rosolia, HIV, HBV) Traumi Malattie endocrine/metaboliche/fibrosi cistica Familiarità per pancreatiti Presenza di almeno 2 dei seguenti criteri: Dolore addominale caratteristico** Amilasi e/o lipasi >3 volte il limite alto di normalità Quadro di imaging compatibile*** steroidi, cotrimoxazolo, tetracicline, acido valproico, carbamazepina, sulfasalazina, estrogeni, furosemide, lamivudina, interferone α2b, anti ipertensivi **epigastrico, quadranti dx e sx addome superiore, generalmente non irradiato (80-95% casi) ***aumento di volume della ghiandola, ecostruttura disomogenea, imbibizione edematosa, raccolte fluide, pseudocisti, aree di necrosi CLINICA: eventualmente possono essere presenti nausea, vomito e anoressia (85% casi), irritabilità, febbre (non obbligatoria), tachicardia, epatosplenomegalia (incostante), diminuzione rumori intestinali, massa in sede epigastrica (se pseudocisti). Si parla di pancreatite necrotico-emorragica (meno frequente in età pediatrica) in presenza di uno dei seguenti segni: ascite, contrattura parete addominale, vomito protratto, segno di Cullen (ecchimosi in regione periombelicale), segno di Grey Turner (ecchimosi al fianco sinistro), noduli cutanei di steatonecrosi, pleurite sinistra, ipotensione, shock. Score per la stadiazione della gravità di pancreatite: I diversi score utilizzati in età adulta (Ranson, Glasgow, Atlanta, APACHE II) non possono essere applicati in età pediatrica perché inapplicabili o con bassa sensibilità . Nel 2002 è stato proposto lo “score system” De Banto (1), basato su 8 parametri, di cui 4 da calcolare all’esordio del quadro clinico e 4 dopo 48 ore: ALL’INGRESSO Età <7 anni Peso <23 Kg WBC >18500/µL LDH >2000 U/L A 48 ORE Calcio <8.3 mg/dl (4.1 mEq/L) Albumina <2.6 g/dl Sequestro fluidi >75 ml/Kg/48 ore Incremento azotemia >5 mg/dl *Il punteggio viene calcolato assegnando un punto ad ogni parametro Punteggio Severità Mortalità 0-2 8.6 % 1.4 % 2-4 38.5 % 5.8 % 5-7 80 % 10 % Es.; in caso di punteggio 0-2, nell’8.6% dei casi si tratta di una pancreatite acuta severa con un tasso di mortalità dell’1.4%. Esami di laboratorio: ESAMI DI PRIMO LIVELLO: emocromo elettroliti PCR amilasi, lipasi glicemia albuminemia AST, ALT, GGT assetto lipidico azotemia LDH Note: ESAMI DI SECONDO LIVELLO: Calprotectina fecale Screening per celiachia Profilo tiroideo Paratormone pAMS TORCH/patotite/Widal-Wright Parassitologico feci Test del sudore Steatocrito Elastasi ESAMI DI TERZO LIVELLO Sequenziamento geni: PRSS1 SPINK1 CFTR L’amilasi sierica aumenta entro 2-12 ore dall’inizio del dolore e si normalizza in genere entro 2-5 giorni La lipasi presenta una sensibilità e specificità maggiore rispetto alla amilasi e tende ad aumentare entro 4-8 ore dall’inizio del dolore, raggiunge il picco a 24 ore e si normalizza dopo 8-14 giorni Il valore di PCR può essere correlato al grado di severità della pancreatite ma solo se effettuata ad almeno 48 ore dall’esordio clinico I valori di lipasi e amilasi non correlano con il rischio di necrosi Esami strumentali : Esame Ecografia Indicazioni e vantaggi Esame di prima scelta all’esordio Sensibilità tra il 62-95% Metodica non invasiva Basso costo Alta riproducibilità Assenza di radiazioni ionizzanti Guida per aspirazione e drenaggi Sensibilità per valutazione calcoli nel tratto biliare Esame di prima scelta in caso di grave trauma addominale, persistenza dei sintomi, identificazione di complicanze Valutazione delle possibili complicanze Stadiazione pancreatite TAC ColangioRM ERCP Eco endoscopia Maggiore sensibilità nell’identificare dotti pancreatici secondari, pancreas divisum Utile in caso di complicanze tardive e trauma pancreatico Indicata a scopo terapeutico in caso di pancreatite biliare Indicata nei bambini con pancreatite ricorrente, persistente elevazione degli enzimi pancreatici, pancreatite susseguente a trapianto di fegato o FC Utile per studiare anomalie dell’albero biliare Alta accuratezza diagnostica Bassa % complicanze vs ERCP Può essere associata ad aspirazione terapeutica Svantaggi Sensibilità nelle forme lievi (33% assenza di reperti) Operatore dipendente Paziente non collaborante Meteorismo (scarsa visualizzazione pancreas) Minore panoramicità vs TC o RM Alta dose di radiazioni Possibilità di TC negativa nelle prime 24-48 h TC con contrasto molto precoce in pz con PA severa può estendere l’area ischemica Necessità di sedazione nel paziente non collaborante Scarsità di dati in età pediatrica Invasività e complessità della metodica Complessità della metodica Terapia: SEMPRE Digiuno assoluto Terapia di supporto/idratante VOMITO Inibitori di pompa/H2 bloccanti e.v. Aspirazione nasogastrica continua Tramadolo Reintegrazione idroelettrolitica Correzione eventuale di iperglicemia, ipocalcemia, ipoalbuminemia Antibiotico e.v. (Meropenem al dosaggio di 30-70mg/Kg/die in due somministrazioni) NPT Gabesato mesilato (entro 48 ore dall’esordio) Gabesato mesilato Octreotide PERSISTENZA DOLORI ADDOMINALI SQUILIBRI METABOLICI IDROELETTROLITICI PCR AUMENTATA SCORE DE BANTO ≥5 FORME NECROTICO/EMORRAGICHE DIGIUNO PREVISTO > 3 GIORNI SCORE DE BANTO ≥ 5 FORME NECROTICO/EMORRAGICHE PERSISTENZA SINTOMATOLOGIA PSEUDOCISTI SINTOMATICHE FISTOLE PANCREATICHE Note: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Digiuno assoluto: blocca l’azione degli enzimi pancreatici e dei mediatori dell’infiammazione. La ripresa dell’alimentazione per os deve essere iniziata alla scomparsa dei sintomi, con pasti piccoli e frequenti (5 vv/die, 2 pasti principali e 3 spuntini) a basso tenore lipidico, senza grassi aggiunti, (7% di lipidi) le cui quantità andranno progressivamente incrementate in base ai valori di amilasi e lipasi. Per quanto riguarda l’introito proteico, nella fase iniziale è previsto un apporto pari a 0.8-1.5 gr/Kg/die, aumentando progressivamente fino alla quota prevista per l’età. Nelle forme di pancreatite severa la rialimentazione per os deve essere preceduta dal dosaggio dell’elastasi fecale. In casi di bassi valori di elastasi, andrà avviata una terapia suppletiva con estratti pancreatici contestualmente alla rialimentazione per os Aspirazione naso gastrica continua:elimina il secreto acido Somministrazione di inibitori di pompa protonica: o H2 bloccanti ev ( ranitidina, 1-1.5 mg ev/die ogni 4 ore) per profilassi di emorragie gastrointestinali Reintegrazione calorica ed elettrolitica: terapia di supporto. NPT nelle forme gravi di malattia e quando si prevede un digiuno >3 giorni (soluzione di amminoacidi e glucosio è preferibile, oppure apporto parenterale con somministrazione di soluzioni lipidiche, bilanciate e glucosate per un totale di circa 1.200-1.500 calorie/die. Sedazione del dolore: analgesici (tramadolo im o ev 1-2 mg/Kg/dose fino a 4 vv/die). I cosiddetti “antispastici” aiutano ma possono aggravare ileo paralitico, specie nelle forme biliari. Prevenzione e trattamento delle complicanze: Reintegrazione idro-elettrolitica per trattare ipotensione con aggiunta di albumina, plasma e sangue intero. Eventuali correzioni di squilibri metabolici (iperglicemia, ipocalcemia, ipoalbuminemia). Terapia antibiotica di profilassi con meropenem (50 mg/Kg in 2 vv/die ev) fino a miglioramento clinicolaboratoristico in casi lievi, per 14 giorni in casi di PA con versamento e/o necrosi; associazione meropenem e metronidazolo (7.5 mg/Kg ogni 8 ore in infusione lenta) o metronidazolo e fluorochinoloni e.v (15-20 mg/Kg in 2 vv/die) nelle forme più gravi Uso di antiproteasici (gabesato mesilato): Il farmaco risulta efficace nelle forme moderate/severe, mentre non sembra avere effetti nelle forme lievi. La somministrazione deve essere iniziata quanto più precocemente, e in ogni caso entro 48 ore dall'esordio clinico. Il dosaggio del farmaco deve essere idoneo e cioè da un minimo di 900mg/die fino ad un massimo di 3gr./die Iniziare il trattamento con 1-3 flaconcini al giorno (100-300 mg di gabesato mesilato) mediante infusione endovenosa goccia a goccia a velocità non superiore a 8 ml/minuto e ridurre successivamente il dosaggio in relazione al miglioramento del quadro clinico. E’ consigliabile somministrare la soluzione per infusione e.v. lenta, regolando la velocità in modo da non superare 2,5 mg di gabesato mesilato per kg di peso corporeo e per ora. La durata della terapia potrà essere variabile e comunque modificabile o interrompibile sulla base dell'andamento clinico del paziente e dei parametri di gravità; in media la terapia dovrebbe durare 5-7 giorni e ,se al termine non vi sono evidenze di efficacia, il trattamento deve essere sospeso. Uso di antisecretori (octreotide): Non esistono linee guida che raccomandano l’uso dell’octreotide Esistono alcuni dati sull’efficacia del farmaco nel trattamento delle pseudocisti pancreatiche sintomatiche (somministrazione di somatostatina , 250 microgr/24h per infusione o octreotide 0,1-0,2 mg 3 volte al dì sc) Cause di iperenzinemia pancreatica asintomatica: incremento della produzione di enzimi pancreatici (farmaci, iperlipidemia, chetoacidosi diabetica) ridotta clearance degli enzimi pancreatici da cause renali o epatiche produzione ectopica di enzimi pancreatici da patologie polmonari o ovariche macroenzinemia: formazione di immunocomplessi tra amilasi e Ig (celiachia, MICI, patologie autoimmuni, reumatologiche, epatiche, neoplastiche, HIV), : iperenzinemia benigna pancreatica (familiare o sporadica) Referenze: 1) 2) 3) 4) 5) DeBanto JR et Al. Acute pancreatitis in children. Am J Gastroenterol. 2002;97:1726-31. Carroll JK et Al. Acute Pancreatitis:Diagnosis, Prognosis, and Treatment. Am Fam Physician 2007;75:1513-20. Hirota M et Al. JPN Guidelines for the management of acute pancreatitis:severity assessment of acute pancreatitis. J Hepatobiliary Pancreat Surg 2006; 13:33–41 Banks PA et Al. The Management of Acute and Chronic Pancreatitis. Gastroenterology & Hepatology 2010; 6: Issue 2, Supplement K. Darge et al. Pancreatitis and the role of US, MRCP and ERCP. Pediatric Radiology 2009; 39, 153-157.