Equazioni di Maxwell D B 0 B E t D H J t Relazioni costitutive del mezzo: B H J E D E (mezzi conduttivi ) Condizioni al contorno Tra due mezzi generici (1,1, 2,2): – – – – Si conserva la componente tangenziale di E Si conserva la componente normale di B La discontinuità di D coincide con la densità di carica sulla superficie di separazione dei mezzi La discontinuità di H coincide con la densità di corrente sulla superficie di separazione dei mezzi Alla superficie di un conduttore perfetto: Et 0, Bn 0, Ht J s , Dn s Equazioni di Helmotz E Ε 0, 2 2 0 0 H H 0 2 2 0 j j Soluzione generale (funzioni d’onda): f A0 e ( x , y , z ) jt ( x , y , z ) ( x , y , z ) j ( x , y , z ) x,y,z = cost Superfici equi-ampiezza x,y,z = cost Superfici equi-fase Onde piane Superfici equifase = piani normali alla direzione di propagazione z j z z f A0 ( x, y ) e z jt A0 e z e j z jt Velocità di propagazione delle superfici equifase: dz 1 dz dt 0 vf per 0 dt Dalle equazioni di Maxwell si ottiene che E ed H sono ortogonali tra loro e giacciono sul piano normale alla direzione di propagazione. Si definisce impedenza d’onda il rapporto tra le ampiezza di E ed H: E j H j j Z0 j j j 2 per =0 Onde piane guidate • Imponendo opportune condizione al contorno si possono guidare onde piane in una specifica direzione • La soluzione delle equazione di Helmotz è costituita da un insieme infinito di funzioni d’onda. • E’ possibile individuare una base per tali soluzioni tale che qualsiasi configurazione dei campi può essere espressa come combinazione lineare delle funzioni della base (insieme completo). • Le funzioni della base sono dette modi. Ogni modo è caratterizzato da specifici parametri propagativi (velocità, impedenza d’onda, ecc) Teorema di Poynting 1 S Ε H* Vettore di Poynting 2 Φ S nˆ d Pdiss +2 j WH WE superficie chiusa S S icie f r e up alli met S ca L Guida senza perdite t 1 2 L Φt Φ1 Φ 2 Φ L 0 Φ1 Φ 2 Re Φ1 Re Φ 2 Potenza in transito nella sezione Soluzione delle equazioni di H. per guide d’onda metalliche Si ottiene dalle equazioni di Helmotz con le condizioni al contorno imposte dalla struttura guidante. 2 E 02 Ε 0, 0 2 H 02 H 0 j j Espressione della generica componente dei campi E ed H: f T ( x, y ) ( z ) Quindi: z direzione di propagazione 2 2 T T 2 2 (T ) 0 (T ) 2 2 y x 2 2 T 0 (T ) 0 2 z 1 2T 2T 2 2 T x y 2T 2T 2 2 y x 1 2 2 0 2 z 2 2 z 2 2 k T con: k 2 2 02 2 ( z ) z z 2 ( z ) ( z ) A e A e 1 2 z 2 2T ( x, y ) 2T ( x, y ) 2 k T ( x, y ) 2 2 y x Equazione agli autovalori La funzione T(x,y), detta autofunzione, e la costante k (autovalore) dipendono dalle condizioni al contorno e definiscono i possibili modi della guida (duplice infinità). La costante di propagazione risulta, in assenza di perdite ( =jk reale e positivo) : 2 02 k 2 j 0 c k k c2 k2 1 1 j0 1 j0 1 2 2 0 Pulsazione di taglio Modo dominante = modo con c più bassa Componenti indipendenti dei campi Le sei componenti di E e H non sono tutte indipendenti poichè devono essere soddisfatte le equazioni di Maxwell. Si ha infatti: k 2 Et jt* H z t Ez k 2 H t j t* Ez t H z t xˆ yˆ x x t* xˆ yˆ y x E’ quindi necessario risolvere le equazioni di Helmotz solo per le 2 componenti Ez ed Hz Le condizioni al contorno richiedono che i valori di Ez ed Hz siano soddisfatti sul contorno della guida Condizioni al contorno Essendo il contorno conduttore le condizioni che si devono applicare sono: Campo Elettrico normale sul contorno E nˆ 0 Ez 0 H z Campo Magnetico tangente sul contorno H nˆ 0 0 n Essendo le due condizioni indipendenti tra loro esistono due insiemi di soluzioni che definiscono tutti i possibili modi della guida: Et j k 2 t* H z Modi TE: Ez0 2 (Hz/ n =0 sul contorno) k H t H z t Modi TM: Hz0 (Ez=0 sul contorno) Et k 2 t E z , 2 H t j k t* Ez Parametri caratteristici dei modi c2 Costante di fase 0 1 2 Velocità di fase v f f vf 0 Lunghezza d'onda g Impedenza d'onda (modi TE) Zw Impedenza d'onda (modi TM) Et c2 j Z0 1 2 Zw Ht j c2 1 2 Et j Ht j Z0 c2 1 2 c c2 1 2 Guida d’onda rettangolare y Soluzione dell’equazione agli autovalori mediante separazione delle variabili: b a H z A T ( x, y ) A Tx ( x)Ty ( y ) Modi TE Ez B T ( x, y ) B Tx ( x)Ty ( y ) Modi TM x 2 2 2Tx 2Ty Ty T 1 1 2 2 x T T k T T k y 2 x x y 2 2 2 x y T x T y x y 1 2Tx 2 k x, 2 Tx x 2 1 Ty 2 2 2 2 k k k k , y x y Ty y 2 Tx A 'sin k x x B 'cos k x x , Ty A sin k y y B cos k y y Modi TE Per le condizioni al contorno si deve avere: TxTy Tx H z 0 0 n n x Ty y y 0 y b x 0 xa m 0 A ' 0, k x a y n 0 A 0, k y b b a 2 m n kmn a b 2 m H z A cos a 2 c ,mn m n c a b n y x cos b 2 x Modi TM In questo caso la condizione al contorno da applicare è Ez=0. In modo analogo al precedente si ricava: 2 kmn m n a b 2 m Ez B sin a 2 c ,mn m n c a b 2 n x sin y b NOTA: I modi TE e TM sono degeneri (hanno la stessa frequenza di taglio). Inoltre non esistono modi TM com m o n pari a 0 (il campo sarebbe identicamente nullo ovunque). Modi dominante della guida rettangolare La frequenza di taglio più bassa (assumendo a>b) si ottiene per m=1 ed n=0, quindi il modo dominante risulta il TE10 Parametri caratteristici del modo TE10: c c ,TE10 , c ,TE10 2a a m H z H 0 cos a a a x x , sin x , E y H 0 j sin H H j x 0 a a Rs 1b J 2 Z0 fc 1 f 2 2b f 1 c a f Spettro dei modi TE10 TE01 TE20 TE02 TE 11 TM11 Frequenze di taglio La fc del TE10 dipende solo da a. Come scegliere b ? 1. Massimizzare la banda di propagazione monomodale: b ≤ a/2 fc,TE012fcTE10 , fc,TE20=2fcTE10 2. Minimizzare l’attenuazione (cresce al diminuire di b) Scelta ottima: b=a/2 Guida d’onda circolare a H z H 0 J m kmn cos m Modi TE Ez E0 J m kmn cos m Modi TM Condizioni al contorno: J m kmn a 0 J m kmn a 0 Modi TM Modi TE Coordinate polari Modo dominante: TE11 J1 ka 0 primo zero di J1( x) k11 = 1.8412 a Banda monomodale: = (c/a)(1.8412 2.405) Soluzione delle equazioni di H. con Hz=0 e Ez=0 (Modi TEM) Imponendo che entrambe le componenti longitudinali di E e H siano nulli, le equazioni di Helmotz diventano: Et 0, 2 t Ht 0 2 t Il campo trasverso è quindi soluzione dell’equazione di Laplace (stessa del campo statico). Ciò significa che si possono definire un potenziale elettrico e un potenziale magnetico (definiti univocamente), il cui gradiente coincide con i rispettivi campi: Et=-grad( ), Ht=grad(). La soluzione in oggetto è un onda piana guidata dalla linea che viene definita modo TEM (transverse electric magnetic) Proprietà dei modi TEM Sono necessari almeno due conduttori distinti nella struttura guidante. Il mezzo tra i conduttori deve essere omogeneo Il rapporto tra Et e Ht è una costante pari all’impedenza intrinseca del mezzo: ZW=Et/Ht=377/√εr E’ possibile definire univocamente una differenza di potenzale V(z) e una corrente I(z) associati ai conduttori V(z) e I(z) sono gli stessi che si ottengono dalla soluzione dell’equazione del telegrafo (linee convenzionali = linee TEM) Le curve a =cost coincidano con le linee di forza del campo elettrico; le curve a =cost coincidano con le linee di forza del campo magnetico. Le superfici dei conduttori di contorno coincidono con delle linee a =cost Classificazione delle linee di trasmissione Linee TEM (Transverse Electric Magnetic) • Coassiale • Stripline Linee quasi_TEM •Microstrip •Suspended Stripline •Inverted Stripline Linee non-TEM • Guida d’onda rettangolare • Guida d’onda circolare • Fin-line •Linee Coplanari Linee TEM • Sono strutture costituite da due conduttori distinti (cioé tra cui si puó applicare una differenza di potenziale), circondati da un mezzo omogeneo • Il Campo Elettrico e Magnetico dell’onda che si propaga sono ortogonali in tutti i punti della sezione trasversale, cioé non hanno componenti nella direzione longitudinale (quella di propagazione • Una linea TEM é caratterizzata da: – Impedenza Caratteristica costante – Velocitá di propagazione proporzionale alla velocitá della luce secondo la relazione: c v r dove r é la costante dielettrica relativa del mezzo. Linee non-TEM • Sono strutture costituite da un unico conduttore cilindrico cavo, di sezione arbitraria, che prende generalmente il nome di guida d’onda • Il campo elettromagnetico di un onda in una linea non-TEM puó assumere particolari configurazioni dette modi. I modi sono caratterizzati da una frequenza minima, detta frequenza di taglio, al di sotto della quale non possono propagarsi. Il modo con la frequenza di taglio piú bassa di una data guida d’onda é detto modo dominante della guida ed é quello piú comunemente utilizzato nella pratica • I modi nelle linee non-TEM si suddividono (generalmente) in: • Modi TE (solo il campo elettrico non ha componenti nella direzione di propagazione dell’onda) • Modi TM (solo il campo magnetico non ha componenti nella direzione di propagazione dell’onda) Linee non-TEM (cont.) • Nelle linee non-TEM non si possono definire in modo univoco tensione e corrente (e di conseguenza neanche l’impedenza). E’ comunque sempre univoca la potenza trasportata dall’onda • Lo studio delle linee non-TEM viene effettuato facendo ricorso al coefficiente di riflessione e alle impedenze normalizzate; l’impedenza caratteristica si assume quindi unitaria, mentre la velocitá di propagazione risulta dipendere dal modo che si propaga. Linee quasi-TEM • In questa categoria ricadono linee costituite da due conduttori, che sono peró circondati da un mezzo non omogeneo • La configurazione del campo elettromagnetico non é perfettamente trasversa rispetto alla direzione di propagazione, anche se il modo dominante (detto in questo caso principale) ha frequenza di taglio uguale a zero (cioé si puó sempre propagare) • Lo studio rigoroso di queste linee é molto complesso; puó essere semplificato mediante un modello che le rappresenta come linee TEM equivalenti, in cui peró l’impedenza caratteristica e la velocitá di propagazione dipendono opportunamente dalla frequenza. Attenuazione nelle linee Andamento della potenza in una linea adattata con perdite: 1 v z P( z ) 2 Zc 2 2 0 1 v e 2 z 2 Zc La potenza perduta per unità di lunghezza risulta quindi: v 2 P 1 0 z 2 2 P z Pdiss 2 e 2 Zc z Definizione di attenuazione: Pdiss Potenza dissipata p.u.l 2P Potenza trasportata Cause di attenuazione nelle linee Due sono le sorgenti di attenuazione nelle linee di trasmissione: • attenuazione J dovuta alle perdite nei conduttori • attenuazione D dovuta alle perdite nel dielettrico • Attenuazione totale : J D Attenuazione J • É causata dalla conducibiltá finita del materiale conduttore utilizzato. Nelle linee TEM varia secondo la radice quadrata della frequenza (effetto pelle). Negli altri tipi di linea la legge di variazione é piú complicata • La conducibiltá effettiva del materiale é influenzata dalla sua rugositá superficiale, che viene a sua volta dipendere dal processo di lavorazione meccanica. In un conduttore non trattato opportunamente, la conducibilitá puó anche dimezzarsi rispetto al suo valore teorico Cause di attenuazione (cont.) Attenuazione D • É determinata dalla non perfetto isolamento del materiale dielettrico che costituisce il mezzo in cui sono immersi i conduttori. • Il parametro che caratterizza il dielettrico dal punto di vista delle perdite é il tan (vale zero nel caso ideale di assenza di perdite) • Il tan presenta una variazione con la frequenza che dipende dal materiale. Generalmente é trascurabile se l’intervallo di frequenza considerato é piccolo (< di un ottava). • Espressione di D in funzione di tan: tan 0 tan d 0 f c2 d 1 f 2 ( Linee TEM ) ( Linee non TEM ) Parametri caratteristici delle linee TEM Definizione generale dell’impedenza caratteristica di una linea TEM: P2 V Zc I E dl 2 1 cost Zw 2 1 cost H t ds t P1 Z w Fz Zw 377 r cont . (x,y) e (x,y) rappresentano le linee a potenziale elettrico () e magnetico () costante in corrispondenza al contorno dei conduttori che costituiscono la linea. Si noti che la direzione di Et è tangente alle curve =cost, mentre quella di Ht è tangente alle curve =cost. Le superfici dei conduttori di contorno coincidono con due linee a =cost. Nelle linee reali le curve a =cost sono chiuse. 2 e 1 sono quindi calcolati nello stesso punto, che rappresenta l’inizio e la fine della circuitazione. Attenuazione di una linea TEM: Rs 1 Fz J FJ , FJ Fz n 2Z w NOTA: la direzione n rapprenta quella della normale ENTRANTE nella superficie Linea coassiale (r , ) K ln(r ) (r , ) K r2 ln r1 2 1 Fz 2 1 2 1 Fz 1 Fz Fz 2 1 r2 1 r1 1 r2 1 r1 FJ Fz n Fz r2 r1 r2 2 r2 ln ln r1 r1 Dimensionamento Linea coassiale Assegnato Zc: Z Z r2 exp 2 c exp 2 r c r1 Z0 377 Zc=50 per r2/r1 2.3 in aria Condizione di propagazione monomodale fino a fmax: f max r2 r1 v v r2 r2 r1 f max 1 r2 r1 Attenuazione minima fissato il raggio esterno: FJ 1 1 r2 r1 0 r2 r1 r2 r2 r1 r2 ln r1 Attenuazione minima fissato fmax: FJ 1 r2 1 r1 ln r2 r1 r2 3.6 ( Z c 76 in aria) r1 FJ r 2 r2 r1 r1 r2 1 0 2 4.45 ( Z c 97 in aria) r2 r1 r1 r2 r2 r1 ln r2 r1 r1 Altre linee TEM Linea a striscie parallele Slabline Linea Stripline Linea bifilare q1 (a>>t) Linee quasi-TEM Le linee quasi-TEM sono tipicamente costituite da strutture TEM riempite con mezzi non omogenei. Ciò comporta che il campo elettromagnetico non è perfettamente trasverso. In questo caso, a rigore, non sono più definibili in modo univoco la tensione e la corrente sulla linea (si conserva solo la potenza). Nella pratica si introduce l’approssimazione quasi-TEM: vale ancora la descrizione in termini di V e I, assumendo un mezzo omogeneo equivalente, caratterizzato da una costante dielettrica efficace r,eff, definita come: r ,eff Cm C0 Cm: Capacità p.u.l. della struttura non omogenea C0: Capacità p.u.l. della struttura in aria (r=1) Si noti che r,eff risulta in generale funzione della frequenza. Zc e vf sono quindi anch’essi funzioni di f e risultano: Zc 377 r ,eff Fz , vf c r ,eff Microstrip La linea quasi-TEM più importante nelle applicazioni pratiche è la microstrip. Si realizza mediante deposizione di uno strato metallico su materiale dielettrico che funge da supporto. Appartiene alla famiglia delle strutture planari Strato dielettrico t Strato metallico r w h • h spessore del substrato • w larghezza della strip • r costante dielettrica relativa del substrato • t spessore della metallizzazione Formule per analisi di Microstriscie Caso quasi-statico con spessore t=0: 60 r , eff ln(8 h w 0.25 w h ) w h 1 Zc 120 r , eff con: 1.393 w h 0.667 ln w h 1.444 r , eff r 1 2 r 1 2 1 10 h w , 1 300 eff w h 1 cm sec Caso generale: E’ possibile tenere conto dello spessore finito t della metallizzazione sostituendo al parametro w una “larghezza efficace” we data da: w 1.25 t 4 w 1 ln h h t w h 0.159 we h w 1.25 t 2h 1 ln h h t w h 0.159 Per introdurre la variazione con la frequenza in r,eff si può utilizzare la seguente formula: r ,eff f GHz r r r ,eff 0 1 hmm Z c 1.33 0.43 f 2 GHz 3 0.009 f GHz Calcolo di Zc con procedure CAD Attenuazione della microstriscia Espressioni accurate per l’attenuazione di queste linee sono difficili da ottenere. In linea di massima si può osservare che: Per linee spesse rispetto allo spessore pelle esistono espressioni abbastanza accurate, relativamente semplici Per linee sottili tali formule non sono più valide e tendono a sovrastimare le perdite L’attenuazione è molto influenzata dalla rugosità superficiale della metallizazione In generale il contributo del dielettrico all’attenuazione è trascurabile (per tan < 10-3)