Economia Italia sprint: torna a crescere dopo 9

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Economia Italia sprint: torna a crescere dopo 9 trimestri e cala il debito
pubblico
L'economia italiana inizia a dare segnali di risveglio. Presto per parlare di ripresa ma la crescita dello 0,1%
nell'ultimo trimestre dello scorso anno e la riduzione del debito per 36,5 miliardi di euro soddisfano il ministro
Saccomanni.
Notizia molto positiva per l’economia italiana quella del ritorno alla crescita. Il prodotto interno lordo del Bel
Paese è salito dello 0,1% nell’ultimo trimestre dello scorso anno. Non si aveva crescita dal 2011 e pensare che le
prime stime sul trimestre di riferimento non erano cosi esaltanti, con un dato stimato al -0.8%.
Per nove trimestri di fila l’economia ha sempre arretrato e le previsioni per i prossimi mesi sono di leggero rialzo,
nonostante dall’economia reale non si percepiscono ancora concreti segnali di inversioni di tendenza. Il bilancio
del 2013 rimane comunque disastroso, con un arretramento dell’1,9%, seppur in miglioramento rispetto al -2,5%
registrato nel 2012.
A legger bene il dato, l’impatto positivo è arrivato dal settore agricolo e da quello industriale mentre stabile il
settore servizi. Le buone notizie non finiscono qui. Dopo la chiusura dei mercati, l’agenzia di rating a stelle e
strisce Moody’s ha confermato il rating italiano a Baa2 però innalzando l’outlook da negativo a stabile.
A questo punto attesa la reazione dei mercati che non dovrebbe farsi attendere.
Sull’Eurozona continua il vento positivo dalle agenzie di rating, e i dati economici continuano ad andare in questa
direzione. Tornando a Moody’s, l’agenzia ha così spiegato il motivo della revisione dell’outlook con “la capacità
di recupero delle capacità finanziarie del governo italiano, che fanno prevedere lo stabilizzarsi della percentuale
del livello del debito pubblico nel 2014”.
Poi butta acqua sul fuoco con l’avvicendarsi di Matteo Renzi al posto di Enrico Letta, sottolineando che a loro
modo di vedere con cambierà l’attuale situazione economica.
Le associazioni di categoria invitano alla prudenza sui dati. Per Confcommercio “ i dati denotano una
pallidissima crescita congiunturale di un decimo di punto e l’Italia è molto, troppo lontana, dagli incrementi dello
0,7-0,8% di Usa e Regno Unito”
Ragionamenti simili da parte di Federconsumatori e Adusbef secondo le quali “sarebbe ridicolo e prematuro
parlare di ripresa”.
Dato positivo arriva anche dal debito pubblico, dopo una crescita che pareva infinita. Secondo l’Istat nel mese
di dicembre il debito è calato di 36,5 miliardi di euro rispetto al mese precedente attestandosi a 2.067,5 miliardi di
euro.
Intanto il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, ha polemizzato con Confindustria. In particolare l’ex
Bankitalia ha sottolineato che prima del suo incarico l’economia era in calo del 2% mentre oggi abbiamo una
ripresa, seppur timida.
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