NASCE LA FILOSOFIA…
La scuola ionica e il problema cosmologico
Nelle prime pagine del suo libro chiamato Metafisica, Aristotele dice che Talete e i
suoi discepoli di Mileto (una città greca della Ionia, da cui “scuola ionica”)
Anassimandro e Anassimene furono i primi filosofi. Essi si posero queste domande:
“quale è l’origine dell’universo?”, “perché le cose sono come sono?”. Si posero
dunque un problema che chiamiamo “problema cosmologico”.
In pratica, essi cercano un “principio” (=arché) che spieghi (facendo ricorso a cause
naturali e non mitiche) l’origine dell’universo e ogni suo mutamento.
Arché
Arché significa:
 PRINCIPIO, ciò da cui tutto ha avuto origine, ciò da cui tutte le cose del
mondo derivano e nascono, mentre esso resta immutabile (cioè non può mai
distruggersi, nascere e morire ecc.). ed eterno
 e dunque anche ciò che è CAUSA di tutte le cose
 e la FORZA che spiega l’origine, le trasformazioni e i mutamenti della natura
(physis)
 ma è anche da intendere come fondamento (SOSTRATO, ciò che sta alla
base, che sorregge)
I primi filosofi indicarono come arché degli elementi naturali: l’acqua, l’aria, il
fuoco ecc.
Parole sa saper definire:
arché, physis, sostrato
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TALETE di Mileto.
Nasce circa nel 624 a.C. e muore nel 545 a.C.
Talete non scrisse nulla: sappiamo di lui ciò che ci dice, soprattutto, Aristotele.
Della sua vita non abbiamo notizie certe, ma tanti aneddoti che lo descrivono come
un gran saggio occupato in molte cose: lo studio della natura e dell’astronomia, le
invenzioni, la politica e così via.
Certo ci sono anche diversi aneddoti che lo descrivono come un tipo con la testa fra
le nuvole (come tutti i filosofi, dicevano alcune malelingue già allora…). Un tipico
esempio di questi aneddoti è quello narrato da Platone: Talete una volta camminava
guardando le stelle e cadde in un pozzo. Una servetta tracia, assistendo alla scena, gli
disse, prendendolo in giro: “che cosa speri di vedere nel cielo se non sei capace di
vedere la terra su cui poggi i piedi?”. La tipica ignoranza dei non filosofi: la servetta
non sapeva che dal pozzo il cielo stellato poteva essere osservato meglio!
A chi criticava Talete per il suoi studi ritenuti inutili, inoltre, egli rispose così: si
arricchì grazie alle sue conoscenze meteorologiche. Prevedendo infatti un clima
favorevole per le olive, noleggiò tutti i frantoi a basso prezzo, li subaffittò a prezzo
maggiorato e fece soldi a palate.
L’acqua
Per Talete l’arché, cioè il principio, è l’ACQUA. Talete infatti osserva che:
 l’acqua sostiene la terra;
 ogni cosa vivente è intrisa di questa sostanza
 il nutrimento di tutte le cose è umido.
Che l’acqua sia il principio del Tutto era d’altra parte una credenza molto antica: già
Omero ne parlava, e così molti miti originari.
Testo, da Aristotele, Metafisica 983 b
“La maggior parte di coloro che primi filosofarono pensarono che principi di tutte le
cose fossero solo quelli materiali. Infatti essi affermano che ciò di cui tutti gli esseri
sono costituiti e ciò da cui derivano originariamente e in cui si risolvono da ultimo, è
elemento ed è principio degli esseri, in quanto è una realtà che permane identica pur
nel trasmutarsi delle sue affezioni. E, per questa ragione, essi credono che nulla si
generi e che nulla si distrugga, dal momento che una tale realtà si conserva sempre. E
come non diciamo che Socrate si genera in senso assoluto quando diviene bello o
musico, né diciamo che perisce quando perde questi modi di essere, per il fatto che il
sostrato – ossia Socrate stesso – continua ad esistere, così dobbiamo dire che non si
corrompe, in senso assoluto, nessuna delle altre cose: infatti deve esserci qualche
realtà naturale (o una sola o più di una) dalla quale derivano tutte le altre cose, mentre
essa continua ad esistere immutata. Tuttavia, questi filosofi non sono tutti d’accordo
circa il numero e la specie di un tale principio. Talete, iniziatore di questo tipo di
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filosofia, dice che quel principio è l’acqua (per questo afferma anche che la Terra
galleggia sull’acqua), desumendo indubbiamente questa sua convinzione dalla
constatazione che il nutrimento di tutte le cose è umido, e che perfino il caldo si
genera dall’umido e vive nell’umido. Ora, ciò da cui tutte le cose si generano è,
appunto, il principio di tutto. Egli desunse dunque questa convinzione da questo fatto
e dal fatto che i semi di tutte le cose hanno una natura umida e l’acqua è il principio
della natura delle cose umide.”
Analisi del testo
La prima frase (che ho sottolineato in rosso) ti parla dell’arché: è l’arché che permane
(cioè non muta, non cambia mai), mentre le altre cose vengono all’esistenza (cioè
nascono e muoiono).
Poi Aristotele ci dice che non tutti i filosofi sono d’accordo nel dire quale sia questo
arché (viola).
Per Talete l’arché è l’acqua (verde).
Poi ci viene spiegato perché per Talete il principio di tutto è l’acqua (l’acqua è
all’origine della vita; la Terra poggia sull’acqua; il nutrimento di tutte le cose è umido
e ovunque c’è vita c’è acqua o umido…). (blu)
Quindi Talete ha osservato (è partito dall’esperienza) e ha cercato di dare una
spiegazione razionale (non ha detto “è così e basta”; ha invece portato delle ragioni,
delle spiegazioni del suo pensiero).
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