Gli Ionici - istitutonostrasignora.it

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NB: ALLA FINE DI OGNI CAPITOLO VEDI LO SCHEMA INIZIALE
Gli Ionici
Contesto culturale VII-VI secolo a.C.
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Grecia e mondo greco (estensione)
disseminazione di poleis gelose e in guerra
koiné: lingua, scrittura, religione e usanze
Elementi Emigranti: Asia minore, Magna Grecia
Elementi Immigranti: Dori 1104 (Micenea, Minoica)
Trasformazione VII-VI: da agraria a commerciale, da aristocratica e monarchica a tirannica
Colonie Ioniche e venti di oriente: il graduale passaggio da mythos a logos (p. 40).
Gli ionici e la ricerca dell'arché (p. 43)
Dove? Mileto (colonia Ionica)
Quando? VII-VI
Chi? Talete, Anassimandro, Anassimene
Perché in Asia minore? Zona di contatto fra Oriente e Occidente...dove il traffico commerciale
diffonde i miti dell'oriente...suscitando domande circa l'arché e la physis.
Due concetti Arché e Physis
Arché: tutto parte da qui.
L'Arché è l'origine.
Tutto parte dall'osservazione della natura:
Qual'è l'origine di tutte le cose? Che cos'è ciò da cui tutte le cose hanno origine?
Ogni essere viene al mondo, cresce, si moltiplica, decade e muore, e ancora si trasforma e ritorna.
Qual'è il principio dal quale viene e al quale ritorna?
Vi è un fondamento, assolutamente vivente e dinamico, che sta al di sotto di ogni manifestazione
particolare come un respiro che percorre ogni cosa: ciò da cui tutte le cose vengono partorite, ciò
che nutre tutte le cose e le fa crescere, ciò a cui tutte le cose tornano.
Questa forza che genera gli astri, i viventi, il vento, è la physis ovvero la Natura.
La natura è la materia vivente comune a tutte le cose , che si trasforma in continuazione.
Talete dice: tutte le cose sono piene di divinità (tutto è animato)
La materia è vivente, tutto vive, tutto respira=ilozoismo
La natura coincide con la divinità (non antropomorfica)=panteismo
Tutte le cose sono la manifestazione di un unica realtà = monismo
Vedete alcuni tratti che distinguono la filosofia dalla mitologia:
1. indagine razionale che giustifica le sue tesi
2. esige un lessico specifico
Filosofia e mito condividono la stessa origine: la domanda...ma danno risposte qualitativamente
differenti.
TALETE (vedi la significativa vignetta p. 44)
(624 a Mileto, commerciante in Egitto, muore disidratato per una insolazione nel 548 mentre assiste
ai giochi olimpici).
Non abbiamo fonti dirette:
Aneddoti tramandati: Platone e Aristotele
Scienziato, si dice che: 585 prevede una eclissi solare, calcola l'altezza della piramide di Cheope.
Che cos'è il principio di tutte le cose?
Talete era un buon osservatore, era stato sul nilo, aveva visto il prezioso limo..i semi di tutte le cose
attecchivano sul terreno umido..
E' l'acqua:
1. senza acqua non c'è vita
2. il caldo vive nell'umido, il sangue è caldo
3. l'acqua si trasforma in solido e aereiforme
L'umido è il principio di tutto.
La terra galleggia per Talete sull'acqua
L'acqua è ciò che sta sotto, è il principio di tutto: ogni cosa è una modalità di manifestazione
dell'acqua.
ANASSIMANDRO
Cenni biografici: nasce a Mileto nel 610, dagli Alessandriniti, diventa governatore di una colonia,
scrive un peri physeos di cui ci rimane un solo frammento....geografo e cartografo, a lui si deve
l'invenzione della prima carta geografica e lo gnomone....
Nota è la sua teoria secondo cui i primi uomini deriverebbero da pesci..(incubatori)...teoria
evoluzionistica
Riprende la domanda sull'Arché da Talete ma ritiene insufficiente la risposta dei quest'ultimo
perché: il principio di tutte le cose non può essere una cosa stessa, qualcosa di limitato e
definito.
Di conseguenza l'arché dev'essere qualcosa di illimitato e indefinito.
Per Anassimandro è il senza-confini, l'a-peiron (alfa privativa + peras=limite)
Essendo in(de)finito governa tutte le cose con la sua legge
Essendo illimitato le abbraccia tutte e tutti gli universi nascono da esso (spaziale)
Essendo infinito non ha inizio né fine, né nascita né morte (temporale)
Quindi l'a-peiron governa l'universo ma è al di fuori dell'universo.
Ma come viene generato l'universo?
L'universo nasce dall'a-peiron....
A. nascere porta con sé la rottura dell'unità (come un seme si rompe per germogliare)
B. la rottura dell'unità porta al separarsi dei contrariamente
C. l'universo è il teatro di uno scontro tra coppie di opposti (caldo-freddo, secco-umido,bene-male)
D. l'avvicendarsi dei contrari genera il divenire
La generazione è la rottura dell'equilibrio, la rottura dell'armonia dove i contrari sono indistinti.
L'esistere allora è un atto di ingiustizia (una colpa), è un atto di violenza, di prevaricazione di un
contrario sull'altro!!
E questa lotta si succede nel tempo, nel divenire, dove un contrario cerca di prevaricare l'altro...fino
a quando non ci riesce e allora paga il fio della colpa, venendo riassorbito nell'a-peiron.
Ogni generazione viene riassorbita in una distruzione, e ancora e di nuovo; infiniti universi sorgono
per poi essere di nuovo riassorbiti nell'a-peiron!
La hybris (la tracotanza) viene punita con l'annullamento.
Semerano traduce a-peiron con polvere di terra
Anassimandro è anche cartografo: è convinto, in polemica con Talete che la terra (di forma
cilindrica) non sia galleggiante sull'acqua ma letteralmente sospesa nello spazio!
Formidabile intuizione, secondo Popper! E' sospesa perché equidistante da tutto ciò che c'è!!
Frammento: Da dove infatti gli esseri hanno l'origine, ivi anche hanno la loro distruzione secondo
necessità: poiché essi pagano l'uno all'altro la pena e l'espiazione dell'ingiustizia, secondo l'ordine
del tempo.
ANASSIMENE
Mileto, 586, scrive anche lui un peri physeon...due frammenti.
E' astronomo: la terra è piatta e si trova al centro dell'universo sorretta dall'aria, tutti i corpi girano
parallelamente al suo perimetro.
Posizione di mediazione tra Talete e Anassimandro: il principio è infinito ma concreto
L'aria è l'arché
E' infinita, prende tutte le forme, è ovunque. Ma c'è di più.
“Come l'anima nostra, che è aria, ci tiene insieme, così il soffio e l'aria abbracciano tutto il mondo”
L'aria è pneuma, soffio vitale, ciò che da la vita.
Ma l'eco è ancora forse più lontana:
“quello che è l'atman (alito) dentro di noi fa che si possa giungere all'intero universo” (Upanishad).
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