FILOSOFIA ANTICA Dai pre-socratici a Parmenide I PRE-SOCRATICI La filosofia nasce in Grecia nel VII sec. a.C. Nucleo sociale e geografico era la Polis Universo frantumato dal punto di vista politico e linguistico A partire dal VII sec. Si assiste ad un processo di democratizzazione, anche se non del tutto lineare. Frequenti cambiamenti di regime, soprattutto nelle colonie Ed è appunto nelle colonie in cui la vita culturale era più aperta che vivono e operano i primi filosofi I MILESI Talete VII/VI sec. L’arché è l’Acqua (HYDOR) ovvero l’elemento umido> materiale definito Anassimandro VII/VI sec. Discepolo di Talete, arché è àpaeiron> elemento indefinito e immateriale Anassimene VI sec. Arché = aria (aer, elemento gassoso). L’àpeiron è un concetto negativo (non-finito), così attraverso processi di rarefazione e condensazione si da origine a tutte le cose PITAGORISMO Anima immortale Si parla di pitagorismo perché è un movimento caratterizzato da un forte spirito religioso (ORFISMO> teoria della metempsicosi) Arché = numero I numeri erano pensati come caratteri inerenti alle cose, realtà che hanno una consistenza spaziale-materiale Perché il numero? La numerabilità è una caratteristica attribuibile a tutte le cose; le leggi matematiche, che governano l’universo ERACLITO Svegli≠Dormienti Visione elitaria del sapere Alternativa strutturale sul modo di vedere la realtà È il filosofo del divenire, panta rei Concepisce il mondo come un flusso perenne Il divenire non è caotico ma regolato da leggi ben precise Il divenire si manifesta nella continua trasformazione di un contrario nell’altro (unità dei contrari) La loro intradipendenza è regolata dal lὸgos, nel quale coincidono tutte le opposizioni e differenze PARMENIDE Con Parmenide o la scuola di Elea (V sec.) la riflessione filosofica giunge ad uno stadio successivo Traccia i prodromi di una vera e propria indagine ontologica, in cui la domanda principale è Come sono le cose in quanto tali? Non si è più di fronte ad indagini parziali, ma a un’indagine generale sulle strutture dell’essere al di là delle sue manifestazioni particolari Per questo considera i sensi ingannatori e fallaci PARMENIDE Alla base del pensiero vi è una dichiarazione rivoluzionaria: distingue tra Alétheia, ovvero la verità che conduce alla conoscenza dell’Essere autentico, senza le mediazioni sensoriali Dὸxa, ovvero opinione che permette di conoscere l’Essere apparente, affidandosi ai sensi La verità in quanto alétheia è non nascondimento, è ciò che non è nascosto e conduce l’uomo a comprendere che l’essere è non può non essere In realtà il non-essere non può essere pensato, dal momento che se potesse essere pensato corrisponderebbe a qualcosa ed esisterebbe Dunque tutto ciò che può essere pensato è essere, pertanto, secondo Parmenide, essere e pensiero si identificano L’essere è ingenerato, unico, immutabile, eterno e finito (compiuto) Zenone e gli argomenti contro il moto (paradossi)