This page was exported from - Sanit Export date: Sat Jun 10 0:34:48 2017 / +0000 GMT Prevenire l?Alzheimer si può? Per prevenire e ritardare l'Alzheimer degli anziani basta tenere sempre la mente allenata con un mix di esercizi mirati. Lo dimostra uno studio nell'ambito del progetto ?My Mind: gli effetti del training cognitivo per anziani? dai ricercatori dell'Irccs Inrca-Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico per anziani che ha la sede principale ad Ancona. L'obiettivo era sperimentare con metodo scientifico gli effetti di un programma di allenamento mentale - training cognitivo - sul mantenimento e il recupero delle abilità intellettive negli anziani, senza utilizzare farmaci. Segue in basso Per tre anni sono stati coinvolti oltre 300 anziani con tre diversi stati cognitivi: persone sane, con decadimento cognitivo lieve e anziani con una diagnosi di malattia di Alzheimer nella fase lieve moderata. Le persone scelte sono state poi inserite in modo casuale nel gruppo di sperimentazione e in quello di controllo. Il programma di allenamento mentale che hanno seguito gli anziani include l'apprendimento di tecniche mnemoniche, di concentrazione e di orientamento, strategie per ricordare eventi e appuntamenti, metodi per utilizzare la scrittura in modo da memorizzare più efficacemente anche attraverso l'utilizzo di liste, calendari e agende; fino alla creazione di brevi racconti, che aiutano a fissare i ricordi e migliorano la padronanza del linguaggio. Fanno parte del programma anche alcuni dei passatempi più comuni, come le parole crociate, le carte o il sudoku. Al termine del programma, il 70% delle persone con Alzheimer ha avuto un significativo miglioramento delle performance e dello stato psicologico. Secondo i ricercatori, si tratta di risultati promettenti anche in un'ottica di prevenzione dell'Alzheimer. Inoltre, nelle persone con lievi disturbi di memoria e concentrazione il training cognitivo ha fatto aumentare in un caso su due la percezione positiva rispetto alla propria capacità di memoria, che influisce sulla probabilità di ammalarsi a distanza di qualche anno. Un miglioramento che sale all'81% nel gruppo delle persone sane. Effetti positivi sono stati riscontrati anche sull'umore, il livello di stress e il benessere percepito. In questo esperimento non è stato somministrato alcun farmaco. «Il training cognitivo - spiega la responsabile del progetto ?My Mind?, Cinzia Giuli, psicologa dell'Unità operativa di geriatria dell'Inrca di Fermo - rappresenta un'innovazione nel campo delle terapie contro le demenze poiché non ha effetti collaterali o controindicazioni, e si può personalizzare con esercizi mirati per ogni singolo caso». I partecipanti allo studio hanno ricevuto le istruzioni per continuare a esercitarsi anche a casa e applicare nella vita quotidiana gli esercizi eseguiti con gli esperti, in autonomia o con l'aiuto dei familiari. Molti anziani hanno manifestato il desiderio Output as PDF file has been powered by [ Universal Post Manager ] plugin from www.ProfProjects.com | Page 1/2 | This page was exported from - Sanit Export date: Sat Jun 10 0:34:48 2017 / +0000 GMT di proseguire le attività anche dopo la fine della sperimentazione. In Italia si stima che le demenze colpiscano oltre un milione di persone, e di queste circa 600mila soffrano della forma più diffusa, la malattia di Alzheimer. Sono ormai un problema di sanità pubblica, e lo saranno sempre più nei prossimi anni col progressivo invecchiamento della popolazione. «Con l'aumentare dei casi di demenza, la ricerca si è posta l'obiettivo di individuare cure non farmacologiche per prevenire le malattie neurodegenerative - spiega Fabrizia Lattanzio, direttore scientifico dell'Inrca -. È prioritario educare, fin dall'età adulta, a uno stile di vita fisicamente e mentalmente attivo, anche nello svolgimento delle semplici attività quotidiane». Output as PDF file has been powered by [ Universal Post Manager ] plugin from www.ProfProjects.com | Page 2/2 |