ETÀ E DISEGUAGLIANZA Il corso di vita o le tappe della vita, costituiscono una successione di status e di ruoli che le persone sperimentano in una particolare società, mentre crescono e invecchiano, secondo uno schema piuttosto prevedibile. APPROCCIO FUNZIONALISTA I funzionalisti sostengono che le tappe della vita siano strettamente legate alle esigenze sociali di particolari società e possono differire in modo sostanziale da una società all’altra. 1 Nelle società pre-industriali il passaggio dall’infanzia all’età adulta avveniva, perciò, presto, più o meno fra gli otto e i sedici anni d’età. Quando si invecchia, si continua a lavorare, limitati solo dall’infermità fisica. L’inattività o la non produttività degli anziani erano abituali solo fra alcuni piccoli gruppi della società, come quelli che esercitavano il potere oppure fra il clero. Con l’industrializzazione vennero richiesti preparazione più lunga e, grazie alle macchine, la non occupazione di tutti. Le conseguenze furono: l’apparire dell’adolescenza e la svalutazione degli anziani. 2 Se alle persone viene impedito di esercitare la loro funzione sociale, allora ne derivano problemi sociali: i giovani, per esempio, esclusi dal mondo del lavoro, potranno far ricorso alle droghe o al crimine come mezzi per garantirsi status. Allo stesso modo, il pensionamento forzato può portare i più anziani alla depressione e all’alcolismo. LA TEORIA DEL CONFLITTO Giovani e gli anziani hanno oggi minori possibilità di accesso al potere sociale. 3 Non è sempre stato così. Nella gran parte delle società preindustriali gli anziani avevano molto più potere, perché possedevano e controllavano molte risorse economiche, soprattutto i beni di proprietà, sociali e politiche. Dominava il potere tradizionale. Nelle società industriali, invece, si può imparare frequentando un corso di studi e quindi il ruolo degli anziani come depositari del sapere e controllori economici viene meno. Secondo la teoria del conflitto, quindi, la posizione nella società di ogni gruppo d’età è determinata dalle risorse sociali, politiche ed economiche cui quel gruppo ha accesso. 4 Esiste un’ideologia che legittima tali pratiche, proprio come il sessismo nei confronti delle donne e il razzismo nei confronti di alcuni particolari gruppi etnici. L’ageismo è un’ideologia secondo cui le persone di un particolare gruppo d’età sono inferiori, hanno caratteristiche negative e possono essere dominate e sfruttate per via della loro età. Come il sessismo e il razzismo, anche l’ageismo è spesso difeso facendo ricorso a presunte ragioni biologiche, quali l’immaturità delle persone giovani o la vecchiaia delle persone anziane. Importanza dell’analisi demografica: piramidi dell’età. 5