Russia (Российская Федерация, Rossijskaja Federacija) Caratteristiche generali Bandiera e cartina: Confini: Paesi: Superficie: 17075400 Km2 Popolazione: 144664000 ab Densità/pop: 8 POPOURB: 73% della POP Lingua: russo Moneta: Rublo (codice ISO 4217 è RUB) Capitale: Mosca (in russo MOCKBA, traslitterazione Moskvà) Alfabeto: cirillico Tipologia di governo: Repubblica federale UE: no ISU: 0,802 SPEVITA: 65 anni Alfabetizzazione: 99,4% PIPpcPPA: 10,845 (6° mondo) Norvegia Finlandia Estonia Lettonia Lituania Bielorussia Ucraina Georgia Azerbaigian Kazakistan Cina Mongolia Corea del Nord Confini: Mari: ab/Km2 Città principali: San Pietroburgo, Novgorod, Niznij, Jekaterinburg Ovest Sud - Nord Sud Ovest Est - Mare di Barents Mare di Kara Mare di Laptev Mare della Siberia orientale Mare di Čukči Mar Glaciale Artico Mar Caspio Mar Nero Mar Baltico Mare di Bering Mare di Okhotsk La Federazione Russa (Российская Федерация,traslitterazione Rossijskaja Federacija, ascolta) è, anche dopo la separazione dell’ex URSS, lo stato più grande del mondo, occupante quasi un decimo di tutte le terre emerse. Si estende su due continenti, l’Europa (di cui occupa quasi la metà) e l’Asia, ma per i legami storici che legano l’Europa alla Russia, è opportuno trattare questo paese accanto agli stati europei. La sua latitudine va dalla latitudine del Cairo (30°) fino a quella del Canada (50°), e quindi si estende per quasi 3000 Km nord-sud e 9000 Km ovest-est. Grazie alla sua posizione geografica (buona parte del paese, come prima detto, si estende sopra il 50° parallelo) la Russia viene considerata un paese nordico. Il territorio PIL: 2260907 mln Disoccupati: 5,775 Occupati totali: 68,169 Occ. Agricoltura: 10% Occ. Industrie: 30% Occ. Servizi: 60% N° uomini ogni 100 donne: 86 N° famiglie: 53 mln Matrimoni per mille abitanti: 7,7 N° fusi orari: 11 Abitanti sotto i 15 anni: 14,8% della POP Abitanti sopra i 60 anni: 17,8 della POP Attuale presidente: Vladimir Putin Attuale primo ministro: Dmitry Medvedev Indipendenza: dall’URSS, 12 novembre 1991 Ingresso ONU: 24 ottobre 1945 Superficie delle acque del mondo: 0,5% PIL: 2260907 mln di $ TLD: .ru Prefisso telefonico: +7 Festa nazionale: 12 giugno Patrono: San Giorgio Religione: Atei 75%; Cristiani ortodossi 20%; Altri (musulmani, protestanti, cattolici, ebrei, buddisti)5% Inno: (del 2001, adattata da Putin) Inno della Federazione Russa, vedi spartito, ascolta Rilievi e pianure Gran parte del territorio russo è formato da estesi bassipiani; questi predominano nella zone che va dal confine occidentale della Russia fino al fiume Jenisej (nasce ai monti Sajani, 4287 km, foce mare di Kara); a est invece sono presenti altipiani e catene montuose. Si possono distinguere due zone nettamente delimitate dalla lunga catena dei monti Urali (cima più elevata: monte Narodnaja, 1895 m): la zona europea e quella asiatica. La pianura russa Nella zona europea si trova la Pianura Russa, che si prolunga a ovest fino alle regioni baltiche, in Bielorussia, Polonia e Ucraina. Essa è contornata dai monti Carpazi, dai monti della Crimea e dal Caucaso, dove si trovano i rilievi più imponenti e s’innalza la vetta dell’Elbrus (5642 m, stratovulcano inattivo), la più elevata di tutta la Russia. La Pianura Russa presenta modesti rilievi collinari, alti 300-400 m, con ondulazioni caratterizzate da bruschi saliscendi che hanno dato origine all’espressione “montagne russe”. Nella parte sud orientale la Pianura Russa è costituita dalle cosiddette “terre nere”, ricche di uno strato di humus, perciò particolarmente fertili e ottime per la coltivazioni di cereali. A est, infine, si eleva la catena degli Urali, che ricchissimi di minerali, hanno vette arrotondate e poco elevate (quota massima 1894 m) e perciò facilmente valicabili. Nella zona europea sono presenti anche depressioni, come quella della regione del mar Caspio, che scende a 132 m sotto il livello del mare. Pianura della Siberia occidentale Dagli Urali fino al fiume Jenisej si estende la Pianura della Siberia occidentale, la più vasta del mondo, perfettamente piatta, percorsa dal grande fiume Ob (3650 km, nasce monti Altaj, sfocia nel mare di Kara), abbastanza popolata e fertile nella parte meridionale, ma sempre più inabitabile per il gelo e gli acquitrini man mano che si procede verso nord. A est del fiume Jenisej aumenta l’altitudine: s’incontra dapprima il grande altopiano della Siberia centrale, che ha una quota media intorno ai 600 m e si estende fino al fiume Lena (4400 km, nasce monti del Bajkal, sfocia mare di Laptev). Oltre questo fiume s’incontrano catene montuose con quote che superano i 2000-3000 m. penisola della Kamčatka, nell’isola di Skhalin e nelle isole Curili sono frequenti i fenomeni sismici e sono presenti numerosi vulcani, alcuni dei quali attivi. Nella penisola di Kamčatka si eleva il vulcano Ključi (4750 m). Idrografia La Russia è percorsa da numerosi fiumi e alcuni di essi sono fra i più lunghi del nostro pianeta. In generale sono ricchi di acque, hanno un regime regolare e scorrono lenti data la scarsa pendenza del territorio; rappresentano una preziose rete navigabile naturale, un’importante fonte di energia elettrica e di acque per l’irrigazione, e sono in generale assai pescosi. I fiumi russi vanno soggetti a un periodo più o meno lungo di congelamento: per esempio il corso medio del Volga (3531 km, nasce nel rialto del Valdaj, sfocia nel mar Caspio) è bloccato dai ghiacci per cinque mesi, e l’Ob, fiume siberiano, per oltre sette mesi. Europa I fiumi nascono dalle alture centrali e si diramano con andamento centrifugo verso il mar Glaciale Artico, il mar Baltico, il mar Nero e il mar Caspio. Il maggiore è il Volga (3531 km), il più famoso e importante tra i fiumi russi, simbolo nazionale. Esso nasce dal Rialto del Valdaj a soli 270 m di quota, perciò le sue acque si avviano verso il mar Caspio, in cui sfocia, a una velocità molto bassa: 3-4 km all’ora. Un altro fiume importante che scorre in direzione sud è il Don (1870 km, nasce rialto centrale russo, sfocia nel mar d’Azov). Pure verso sud, ma nato dagli Urali, si dirige il fiume Ural (2428 km, nasce monti Urali, sfocia mar Caspio). Asia II fiumi, lunghissimi, come l’Ob-Irtyš (5410 km, altaj mongolo, sfocia nell’Ob), lo Jenisej, il Lena e il Kolyma (2600 km, nasce monti Čerskij, sfocia nel mare della Siberia Orientali), scendono dalle grandi catene montuose delle aree meridionali e si dirigono a nord verso il mar Glaciale Artico. Fa eccezione l’Amur (2750 km, nasce nel confine russo-cinese, sfocia nello stretto dei Tartari), che si dirige verso est, sfociando verso l’oceano pacifico. Assai numerosi sono anche i laghi: la parte meridionale della Russia europea si affaccia a est sul mar Caspio che è il più grande lago del mondo (371000 km2) e ha acque salate. Altri laghi importanti sono, nella porzione europea, il Ladoga (immissari: fiume Volkhov…, emissari: Neva), il più grande lago d’Europa, e l’Onega (emissari: Vodla…; immissari: Svir’), e in Siberia il lago Bajkal (emissari: Selenga…, immissari: Angara), il più profondo del mondo: 1741 m. Non mancano i laghi artificiali dovuti allo sbarramento del corso dei fiumi mediante dighe; se ne trovano lungo il Volga, lo Jenisej, l’Angara ecc.; il maggiore è il lago di Bratsk, formato da una diga lungo il fiume Angara, in Siberia. Panorama del lago Bajkal Le coste Lungo le migliaia di km di coste che si affacciano a nord, il mare è ghiacciato per gran parte dell’anno. Le coste sono molto frastagliate, segnate da profondi estuari dei fiumi, basse e sabbiose. Di fronte a esse si trovano numerose isole e arcipelaghi, pressoché disabitati, come la Nuova Zemlja, la Terra del Nord, le isole della Nuova Siberia e le isole di Wrangel. Le coste orientali, sull’oceano pacifico, sono rocciose e spesso alte sul mare. La penisola di Kamčatka, le isole Cuili e l’isola di Sakhalin formano una specie di mare interno: il mare di Okhotsk. Le coste del mar Caspio sono piatte e a volte paludose; quelle del mar Nero sono sabbiose, più rocciose al nord. Il clima Poiché i tre quarti del territorio sono posti a nord del 50° parallelo, su gran parte del Paese predomina un clima continentale freddo, caratterizzato da forti sbalzi di temperature medie invernali ed estive, brevi stagioni primaverili e autunnali, precipitazioni moderate e scarse. Gli inverni sono tanto più lunghi e freddi quanto più si procede da ovest verso est e nella Siberia orientale, dove gli inverni durano 8-10 mesi, si sono registrati i valori minimi assoluti dell’emisfero settentrionale: -68° a Oymyakon, il Polo Nord del freddo. Benché le precipitazioni nevose non sono abbondanti, la neve resta sul suolo per diversi mesi l’anno. Quasi la metà del territorio della Russia (oltre 10 milioni di km2) è occupato dal permafrost (merzlotà in russo), cioè dal suolo perennemente ghiacciato in profondità. Il suo spessore può superare i 1000 m e il disgelo estivo interessa solo uno strato superficiale di 2 m circa; su questo strato la vegetazione si sviluppa rapidamente, in corsa col tempo. La primavera sopraggiunge improvvisa ed è accompagnata dallo scioglimento delle nevi e dal disgelo dei fiumi che si ingrossano in modo impressionante: alcuni fiumi siberiani si allargano fino a 50 km. Per parecchie settimane il terreno si trasforma in un mare di fango e le strade non asfaltate diventano impraticabili. Nei fiumi siberiani, a causa del loro andamento sud-nord, all’arrivo della primavera e quindi del disgelo, la parte finale del corso ritarda a sgelarsi, poiché si trova a nord dove il clima è più freddo, e ostacola il regolare flusso delle acque, causando l’inondazione delle campagne. Le estati presentano temperature abbastanza elevate: in luglio Mosca ha una temperatura di media di +17°, Verhojansk in Siberia +13°C. La storia e l’ordinamento politico Lo sviluppo di un impero e di una grande potenza Già nel 4000 a.C. le steppe meridionali della Russia furono occupate da popolazioni indoeuropee. Dal V al VIII secolo d.C., tribù di Slavi orientali migrarono verso Occidente occupando l’Ucraina, la Bielorussia e l’alto bacino del fiume Donec, e fondarono numerose città tra cui Novgorod, Kiev e Smolensk (era volgare). Così facendo si sostituirono alla maggior parte delle tribù ugro-finniche, diventando la maggior parte della popolazione. Nel XII secolo i Variaghi, pirati-mercanti di origine scandinava, scesero nelle regioni del Volga e del Dnepr e organizzarono i territori abitati dagli Slavi in “principati russi”, da Ross o Ruoss. Verso la fine del X secolo la Russia, fino ad allora pagana, si convertì al cristianesimo. Nel XIII secolo i Mongoli invasero il paese provocando il peggioramento delle già instabili condizioni economiche e sociali di questi territori. Nel frattempo acquistò rapidamente importanza il principato di Mosca, che sotto il regno di Ivan I si estese mediante frequenti annessioni terreni e nel 1480 sconfisse i Mongoli liberando la Russia dal loro dominio. In seguito ad altre conquiste territoriali il Principato di Mosca divenne lo stato russo più importante e ai sovrani moscoviti, a partire da Ivan IV (detto il terribile), venne riconosciuto il titolo di “Zar di tutte le Russie”. Nei secoli successivi crebbe la potenza e il prestigio internazionale della Russia che, con il regno di Pietro il Grande (1682-1725), divenne il più grande stato europeo. Il processo di modernizzazione economica del Paese avviato nel XIX secolo non si accompagnò alla necessaria rivoluzione politica e sociale e i gravi problemi interni portarono allo rovesciamento del regime degli Zar nel 1917, con la “Rivoluzione d’ottobre”. Si instaurò così il nuovo governo, il regime comunista, e nel 1922 la Russia entrò a far parte dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (l’URSS). Protagonista della Seconda Guerra Mondiale, l’URSS, nonostante le gravissime perdite umane e materiali, uscì vittoriosa dal conflitto devenendo la più grande potenza mondiale insieme agli Stati Uniti. L’URSS estese quindi la sua influenza su tutta l’Europa orientale. L’instaurazione di regimi comunisti in Polonia, Cecoslovacchia, Germania Orientale, Ungheria, Romania, Albania e Bulgaria fece di questi degli stati “satelliti” dell’Unione Sovietica, a lei economicamente indipendenti. Nonostante tentativi di riforma del sistema sovietico, il regime comunista andò in crisi per l’economia ormai sull’orlo del disastro e le spinte indipendentistiche di numerosi gruppi etnici. Conseguenze di queste pressioni sono state il crollo del regime e la dissoluzione dell’URSS, avvenuta ufficialmente nel 1991. La Russia è oggi membro dell’organo di coordinamento che unisce, a eccezione dell’Estonia, Lituania e Lettonia, tutte le repubbliche nate dalla dissoluzione dell’URSS: la Comunità degli Stati Indipendenti (CSI). Dopo una lunga stagione di contrapposizione tra il sistema dei Paesi dell’Est, sottoposti all’influenza sovietica, e il resto d’Europa e del mondo, oggi la Russia segue una politica che mira al dialogo e alla collaborazione con le altre potenze. Export (mld $ fob) Combustibili: 231 Metalli: 47,9 Prodotti chimici: 19,6 Macchinari e attrezzature: 17,9 Negli anni ’90 del secolo scorso hanno fatto continui progressi gli accordi commerciali con molti paesi sviluppati, compresa l’Italia. Quando nel 1998 la Russia fu colpi da una grave crisi finanziaria, i paesi più industrializzati aiutarono il Paese a riprendere il proprio sviluppo con prestiti e nuovi investimenti. L’organo di periodico coordinamento tra i paesi maggiormente industrializzati, il “G7”, comprende Stati Uniti, Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Giappone e Canada. Rapporti internazionali, con l’ONU, la NATO e con l’UE TOT: 354,4 Principali clienti (% TOT): Paesi Bassi 12,1 Germania 9,6 Italia 7,8 Cina 5 Import (mld $ fob) Macchinari e attrezzature: 98,1 Prodotti chimici: 26,7 Alimenti e prodotti agricoli: 26,1 Metalli 14,8 TOT: 223,5 Principali fornitori (% Tot): Germania: 11,9 Cina: 10,9 Ucraina: 6 Stati Uniti: 4,2 Spesa sanitaria (% PIL): 5,3 Medici per 1000 ab: 4,3 Scolarità, %: elementari 100 Secondaria: 84 Università: 75 Abbonati cellulare per 100 ab.: 114,6 Accesso alla rete idrica, % POP: 97 Povertà: 0,005% Dal punto di vista politico la Russia ha costantemente migliorato i rapporti internazionali: non si è opposta all’allargamento a est dell’Unione Europea, che dal 2004 comprende anche paesi a lei vicini, come la Polonia e le repubbliche baltiche (anche se lei stessa non ne fa parte, quindi non può neanche aderire all’euro), e ha inaugurato una collaborazione con la NATO (Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord), l’organizzazione di difesa militare dei paesi occidentali. I contingenti russi partecipano alle missioni nelle zone a rischio del pianeta. La Russia è membra dell’ONU ed è un membro permanente del Consiglio di Sicurezza (con Cina, USA, UK e Francia). La Repubblica Federale in Russia La Russia è una repubblica federale; secondo la Costituzione del 1993 è suddivisa in 89 entità amministrative e territori. 21 repubbliche, 1 regione autonoma, 49 regioni, 6 territori, 10 distretti autonomi e 2 città federali (Mosca e San Pietroburgo). Le repubbliche portano il nome di un popolo non russo (per esempio la repubblica dei Calmucchi, la repubblica dei Buriati, la repubblica dei Tartari ecc.), sono autonome per quanto riguarda le ricchezze naturali e il mantenimento delle relazioni politiche ed economiche internazionali, ma lasciano a Mosca la direzione della difesa, della politica monetaria, fiscale e di bilancio. La Federazione Russa è quindi una democrazia federativa con un presidente (quello attuale è Vladimir Putin), eletto direttamente a suffragio universale per un mandato di sei anni. Il presidente, che risiede al Cremlino, detiene un ampio potere esecutivo, è il capo del governo e nomina le più alte cariche ufficiali dello stato, compreso il Primo ministro, che deve essere approvato dalla Duma, la camera bassa del parlamento. Se la Duma respinge per tre volte la candidatura proposta, il presidente può decretarne lo scioglimento. Il presidente può far passare dei decreti, senza il consenso del parlamento; è il capo delle forze armate e del consiglio nazionale di sicurezza. I forti poteri di cui è titolare hanno determinato una definizione della forma di governo russa come "presidenzialistica". Economia Settore primario Agricoltura Prima del 1991 le terre coltivate erano quasi completamente di proprietà di aziende agricole collettive: i sovkhoz (statali) e i kolkhoz (cooperative); ora, grazie a una legge di riforma sulla compravendita dei terreni promulgata nel 2002, si sta procedendo alla cessione si privati delle terre e sovkhoz e kolkhoz vengono progressivamente sciolti. Comunque, la Russia rimane sempre privata spesso praticata in molti posti delle tecniche all’avanguardia; molto di rado, infatti, si utilizzano delle macchine diverse dalle falciatrici, e anch’esse vengono poco utilizzate soprattutto nel centro della Russia, in cui vi è il più grande agglomerato di contadini poveri. La produzione agricola russa è tipica dei paesi con un clima freddo: quindi hanno un grande spazio per il frumento nella varietà primaverile e invernale, l’orzo, la segale e l’avena (colture estensive). Importante (nella parte più europea e al confine con la Mongolia) è la coltivazione della patata, degli ortaggi (coltura intensiva) e delle piante industriali: barbabietole da zucchero, girasole e soia per l’olio, lino per la fibra tessile. Inoltre ricordiamo la vite nella regione Caucasica, il tabacco vicino alla foce del Volga e la canapa al confine con l’Ucraina. L’utilizzo del suolo russo per le colture è veramente basso: soltanto il 7,8%, mentre prati e pascoli occupano il 44,8% e altri terreni improduttivi occupando ben il 42,3% (tutta la Siberia è infatti impossibile da coltivare per via della tundra inospitale e dei rigidi climi). Ai bassi rendimenti agricoli si aggiungono le forti perdite che si verificano nella conservazione, a volte il 40% del raccolto si deteriora, nella trasformazione, nel raccolto e nella commercializzazione. Allevamento e pesca L’allevamento animale, praticato spesso con tecniche non industriali, comprende bovini (28 mln di capi, quindi si pratica molto la bovinicoltura), suini (suinicoltura), ovini (ovinicoltura) ed equini; in Siberia è importante l’allevamento di animali da pelliccia (come ermellini, zibellini, castori, martore, visoni, volpi azzurre e argentate…). Anche le risorse ittiche sono molto importanti per la Russia (è sesta nel mondo): dispone di una flotta di pescherecci tra le più importanti del mondo con la quale opera sia in prossimità delle coste sia in alto mare; si catturano soprattutto aringhe, merluzzi e salmoni. Caratteristiche sono pure la raccolta di granchi di mare nella Kamčatka e la pesca dello storione, con le cui uova si prepara il caviale, nelle acque del Volga e del mar Caspio. La pesca delle aringhe azzurre ha molto alimentato l’industria conserviera. Risorse minerarie ed energetiche La Russia possiede enormi ricchezze minerarie sia nel settore energetico (metano, petrolio, carbone, uranio) sia in quello metallifero (ferro, nichel, cromo, rame, alluminio, manganese, titanio, magnesio, mercurio, oro, argento, platino…) e non metallifero (fosfati, Sali potassici, zolfo e diamanti). Uno dei problemi posti dallo sfruttamento delle ricchezze minerarie della Russia è legato alla posizione geografica dei giacimenti; infatti le grandi risorse sono situate spesso molto lontano dalle regioni che lo utilizzano, in particolare dalle aree industrializzate della Russia europea o dagli stati di cui vengono esportate. Per il trasporto degli idrocarburi sono state costruire imponenti reti di oleodotti (oltre 62000 km complessivi) e di metanodotti. Produzione di energia e il suo trasporto La Russia è al 2° posto nel mondo per la produzione di energia elettrica. Oltre il 70% dell’energia russa è prodotto bruciando combustibili in centrali termoelettriche, ma vi sono anche imponenti centrali idroelettriche che sfruttano l’acqua dei grandi laghi artificiali realizzati lungo il corso del fiume Kama, Volga, Don, Ob, Jenisej e Angara. Circa il 10% dell’elettricità è prodotto da centrali nucleari, circa 45, fra le quali molte sono obsolete, che utilizzano l’uranio proveniente dai giacimenti siberiani. Il trasporto di energia elettrica su grandi distanze comporta una perdita consistente di energia, dall’8% all’15%, lungo le linee elettriche e ciò rappresenta un serio problema per la Russia, dal momento che la maggior parte delle risorse energetiche è prodotta a est della catena degli Urali, nella parte europea. L’industria L’impiego di grandi risorse minerarie ed energetiche, come prima detto, ha permesso lo sviluppo di una potente industria, i cui punti di forza sono la siderurgia e la meccanica pesante. Inoltre lo sviluppo industriale è stato molto favorito dal regime comunista che, come prima detto, favorì le industrie pesanti a quelle dell’elettronica e a buona parte delle altre industrie leggere. Si producono macchine utensili, macchine agricole, locomotive, carri ferroviari e autoveicoli (veicoli commerciali e automobili). Molto sviluppata è l’industria aereonautica, che produce aerei civili e militari; nel settore della missilistica e delle imprese spaziali in Russia, quando era parte dell’URSS, ha rivaleggiato per decenni con gli USA: il primo satellite artificiale della storia, lo Sputnik, fu inviato dallo spazio dai Sovietici nel 1957. È importante anche l’attività dei cantieri navali (producenti navi sia fluviali che marittimi) e l’industria chimica, trascurata in passato, è stata potenziata in anni recenti anche facendo ricorso all’importazione di tecnologie dai paesi capitalistici (UK, Francia, Giappone, USA); oggi si producono fertilizzanti, pesticidi, materie plastiche, fibre artificiali e sintetiche, caucciù sintetico, farmaci, ecc. Significativamente sono anche l’industria tessile, che lavora soprattutto con fibre naturali (cotone, lana, lino, seta) e l’industria edile, che utilizza spesso prefabbricati. L’industria dei beni di largo consumo (vestiti, scarpe, elettrodomestici, ecc.) si sta espandendo, ma è ancora molto lontana dai livelli dei paesi occidentali. Il terziario Turismo Il turismo fornisce un importante sostegno di valuta pregiata. Le attrattive turistiche sono numerose: città ricche di monumenti e opere d’arte, come San Pietroburgo e Mosca, centri balneari sulle coste sabbiose del mar Nero, crociere in battello lungo il Volga o il Don, battute di caccia in Siberia, ecc. Import export e il sistema bancario Il commercio con l’estero è attivo e va avanti soprattutto delle esportazioni di materie prime (petrolio, metano, carbone, minerali di ferro, legname) ma vengono esportati anche macchinari, ghisa e acciaio, prodotti chimici ecc. Le importazioni comprendono scorte alimentari (carne e cereali), prodotti finiti e attrezzature tecnologiche. Il sistema bancario e finanziario è in via di organizzazione anche se la Borsa di Mosca non è ancora una piazza finanziaria di rilevanza mondiale. Ancora obsoleto e poco efficiente è il sistema della pubblica amministrazione. Per fortuna, la Russia non è entrata in deficit: non vi è praticamente squilibrio tra esportazioni ed importazioni Le comunicazioni I trasporti sono ancora un punto debole della vita economica e sociale. La vastità del territorio, la natura dei terreni e soprattutto il clima (di inverno il suolo è ghiacciato e innevato, di primavera è invece fangoso causa scioglimento dei ghiacci; quest’ultima viene chiamata dai russi rapsutista, cioè “stagione senza strade”) pongono grossi ostacoli per lo sviluppo delle comunicazioni. Questi problemi rendono costosa e difficile la manutenzione stradale, il cui sviluppo è stato a lungo disputato. La recente espansione dell’industria automobilistica ha favorito la rete stradale (si estende per 740000 km asfaltati o cementati), ma è ancora in espansione quella autostradale. Le ferrovie restano il fondamentale sistema di trasporto russo. La rete ferroviaria si estende per 86000 km. La linea più lunga e nota è la Transiberiana (in russo Транссибирская железнодорожная магистраль, traslitterazione Transsibirskaja Železnodorožnaja Magistral), che collega Mosca a Vladivostok sull’oceano Pacifico ed è lunga 9438 km. La navigazione interna, che sfrutta fiumi, laghi e canali, comprende circa 89000 km di vie navigabili. Lo sfruttamento di questo mezzo è però limitato dal fatto che in Siberia il ghiaccio può persistere anche per 6-8 mesi. Nella parte europea i fiumi, pur ghiacciati per 4-6 mesi l’anno, sono ben sistemati e collegati tra loro da canali in modo da formare “sistema di navigazione dei cinque mari” (unisce il Caspio, il mare d’Azov, il mar Nero, il mar Baltico e il mar Bianco) che fa di Mosca un porto fluviale di alto livello. Vi è anche la navigazione aerea (gli aeroporti più importanti sono quelli di San Pietroburgo e Mosca) e le flotte mercantili sono le maggiori del mondo. Causa gelo i porti mercantili sono molto condizionati: a Mumansk sul mare di Barents, per fortuna, ci sono soltanto 50 giorni di gelo, a Vladivostok, invece, l’acqua può essere ghiacciata per 6 mesi l’anno. Ferrovia Transiberiana Telecomunicazioni e mass media Lo sviluppo di un sistema radio-televisivo diversificato è uno degli elementi fondamentali per la democratizzazione di un paese che ha conosciuto lunghi decenni di dittatura. Su questo fronte, però, i progressi sono relativi e il controllo dello stato, in particolare sulle televisioni, e ancora molto forte. In Russia si hanno 13,3 computer per 100 abitanti e 42,4 host internet per 1000 abitanti. Flora e fauna Fauna Tundra artica (costa pacifica settentrionale e isole): Orso polare Foca Tricheco Volpe artica Renna Pernice bianca Gufo Gabbiano Strolaga Cigni e anatre Tigre siberiana Ermellino Taiga Alce Orso bruno Lince Topo muschiato Scoiattolo Foreste di latifoglie Cervo Lupo Volpe Visone Serpenti Lucertole e tartarughe Steppa Antilope della steppa Puzzola Volpe Gru Gheppio Aquila Flora Conifere Betulle Varie foto della taiga russa Tigre siberiana