CAPITOLO 14
La Russia di Pietro
Ad avviare il processo di modernizzazione della Russa del diciottesimo secolo fu lo zar Pietro I della dinastia
dei Romanov, cui fu attribuito il soprannome di “Grande”. Fu il primo infatti a capire che bisognava creare un
organismo statale forte ed efficiente, nel quale il potere assoluto del sovrano non fosse più limitato, come in
passato dalla Duma, l’assemblea dei nobili e dalla Chiesa ortodossa, Per tale scopo Pietro il Grande privò di
autorità la Duma, sostituendola con un consiglio da lui scelto, organizzò una numerosa burocrazia e costituì
un forte esercito, un’efficiente marina e un corpo di polizia segreta. Ridusse all’obbedienza anche la Chiesa
Ortodossa istituendo un Santo Sinodo da lui nominato, posto sotto il controllo di un procuratore imperiale. La
chiesa Russa divenne così un potentissimo mezzo di unificazione spirituale e culturale dello sterminato Paese.
Modernizzò l’economia dello Stato attraverso la nascita delle industrie di Stato e il favoreggiamento di scambi
commerciali. Si mosse anche in ambito culturale, istituendo scuole di ogni genere, incoraggiando gli studi
scientifici e dimostrandosi attento alle innovazioni tecniche provenienti dall’estero. In tal modo trasformò la
Russia in un forte stato europeo. Le sue riforme incontratono però l’opposizione dei conservatori: mentre nel
1698 lo zar si trovava a Vienna, scoppiò in Russia la rivolta degli stilizzi, che lo costrinse a ritornare in patria.
Volendo garantire uno sbocco sul mare al Paese, si interessò alla politica estera, intraprendendo una lotta
contro i Turchi. Ma la direttrice di espansione russa puntava soprattutto verso nord e portava alla scontro con la
Svezia: tra il 1700 e il 1721 (seconda guerra del nord) la Russia sottrasse alla Svezia una quantità rilevante di
territori (Livonia, Estonia, Ingoia e Camelia), garantendosi l’accesso al golfo di Finlandia. Consapevole della
necessità di uno sbocco sul mar baltico, nel 1703 Pietro il Grande aveva fondato, alla foce della Neva, la Città
di San Pietroburgo e nel 1715 vi trasferì da Mosca la capitale.
© Federico Ferranti S.T.A.
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