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BOTSWANA
Quella del Botswana è la storia di un successo tutto africano. Già protettorato
per lungo tempo trascurato dagli Inglesi, il paese ottenne l'indipendenza nel
1966 e subito dopo vi furono scoperte tre delle miniere di diamanti più ricche
del mondo. I diamanti hanno dato ricchezza al paese. Buoni governanti hanno
fatto in modo che tutta la popolazione ne beneficiasse.
Ancora oggi questa nazione può vantare un governo relativamente
illuminato, e le sue strutture sanitarie, scolastiche ed economiche
hanno soltanto un rivale nel continente africano, il Sudafrica.
Il maggior problema che il paese oggi deve affrontare è l’infezione
dell’AIDS. Un terzo della popolazione è sieropositivo. A causa di
questa epidemia e delle centinaia di migliaia di morti che ha
provocato, oggi il paese ha una crescita demografica quasi nulla. In
particolare il paese oggi manca di insegnanti e infermieri.
A parte la stretta fascia orientale dove si concentra la maggior
parte della popolazione, il Botswana non è altro che un ampio
territorio selvaggio e privo di strade, con savane, deserti,
paludi e saline.
Per salvaguardare questo habitat naturale il governo ha scelto
di privilegiare il turismo di alto livello e scarso impatto
ambientale: quindi i viaggiatori tirchi e quelli pavidi dovranno
tenere presente che questa destinazione è adatta soltanto ai
turisti intrepidi e con molti mezzi a disposizione.
IN BREVE
Forma di governo:
repubblica
Indipendenza:
30/9/1966 (già protettorato britannico)
Superficie:
581.730
Popolazione:
1.640.115
Tasso di crescita demografica: 0,1%
Capitale:
Gaborone (195.000 abitanti)
Altre città:
Barolong, Serowe, Kasane, Ganzi, Tshabong, Mochudi,
Moneta:
pula (100 thebe)
Lingua:
inglese (ufficiale), seTswana (nazionale)
Gruppi etnici:
Tswana 75,5%, Shona 12,4%, San (Boscimani) 3,4%, Khoi (Ottentotti)
2,5%,
Ndebele 1,3%, altri 4,9%
Religione:
animisti 55%, protestanti 14%, cattolici 4%
Fuso orario:
+1
Temp. media annua:
19,5 °C
Giorni di pioggia:
58
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STORIA
Le prime popolazioni dell'odierno Botswana, come di gran parte dell'Africa australe, erano
cacciatori-raccoglitori dei gruppi san e khoisan (boscimani e ottentotti). La loro presenza è
sicuramente molto antica, anche se il loro numero
fu sempre molto basso, sia per la scarsità di risorse
che il territorio offriva loro, sia per la loro mancata
evoluzione in società sedentaria organizzata.
Benché già avessero fatto sporadiche apparizioni
in precedenza, intorno al XVII secolo giunsero
massicciamente nella zona i bantu provenienti da
nord. Queste genti, molto più evolute ed
agguerrite di boscimani ed ottentotti, non ebbero
difficoltà ad averne il sopravvento. Gli indigeni
furono costretti così a ritirarsi nelle zone più
impervie e desertiche della regione. I bantu erano
agricoltori e allevatori e si insediarono con successo nella regione. Da questi coloni discende il
gruppo etnico principale del Botswana moderno, quello degli Tswana.
Verso la fine del XIX secolo iniziò un modesto afflusso di coloni bianchi provenienti dal Sudafrica,
e nel 1885, alla Conferenza di Berlino, la regione venne dichiarata protettorato britannico col nome
di Bechuanaland. A differenza di quanto avvenne in altri paesi dell'area, in Botswana i rapporti fra
bantu e bianchi furono sempre sostanzialmente pacifici e distesi.
Nel 1966 il Botswana divenne indipendente come stato membro del Commonwealth. I buoni
rapporti fra bianchi e bantu furono ribaditi nella costituzione del nuovo paese; tra l'altro, la stessa
bandiera rappresenta questa convivenza pacifica con con due strisce una bianca e una nera accostate
all'azzurro dell'acqua. Primo capo di stato del Botswana fu Sir Seretse Khama, già Re della tribù
tswana dei Bangwato e capo del Partito Democratico del Botswana. Khama regnò a vita insieme
alla moglie Ruth Khama, una bianca di origine anglosassone, e viene ricordato come "padre della
patria". Nel 1980 gli successe Quett Ketumile Joni Masire, che nel 1998 abdicò a favore di Festus
Mogae; questi a sua volta delegò subito gran parte dei poteri al figlio dei "Genitori della Patria", il
primo ministro Seretse Jan Khama. Khama figlio è divenuto capo dello stato nel 2008.
CULTURA
Le antichissime religioni tribali del Botswana furono anzitutto dei culti in cui gli antenati, dalle loro
residenze ultraterrene, aiutavano i discendenti a
risolvere i problemi entrando in contatto soltanto
con i capifamiglia. Le pratiche religiose
comprendevano, tra l'altro, cerimonie d'iniziazione
maschili e femminili e riti per propiziare la pioggia.
La poligamia era comune e le proprietà immobiliari
del capofamiglia passavano in eredità ai figli della
moglie principale.
Il folclore dell'etnia San è ricco di interpretazioni
soprannaturali per i fenomeni della natura,
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orchestrati da N!odima, il bravo ragazzo, e Gcawama, malizioso e imbroglione. I missionari
abolirono quasi tutti i riti tradizionali e oggi il cristianesimo è la religione prevalente in Botswana.
L'inglese è la lingua ufficiale, ma l'idioma più diffuso è il setswana, di origine bantu, che è parlato
da più del 90% della popolazione.
Gli antichi artisti erano in realtà comuni artigiani che proiettavano la propria personale concezione
estetica negli strumenti di uso quotidiano come ceramiche, tessuti e utensili vari. I cesti prodotti nel
paese sono deliziosi e utilizzano disegni dai nomi evocativi come 'lacrime di giraffa', 'sentiero
dell'urina di toro' e 'fronte della zebra'. Dal momento che le lingue indigene sono state scritte
soltanto dopo l'arrivo dei missionari cattolici nel paese, il Botswana non ha conservato
un'importante tradizione letteraria e quanto è giunto fino a noi degli antichi miti e delle lodi
poetiche degli aborigeni è stato tramandato oralmente e trascritto solo di recente. Il più celebre
letterato moderno del paese fu Bessie Head, nato in Sudafrica e stabilitosi a Serowe, che scrisse
della dura ma bella vita del villaggio.
Secondo la tradizione, nell'antichità gli uomini badavano al gregge e si cibavano essenzialmente di
carne e latte, mentre le donne erano libere di girovagare a piacimento e vivevano dei frutti e delle
verdure che crescevano spontaneamente. Oggi il porridge di miglio e sorgo ha ancora un ruolo
importantissimo nella maggior parte dei pasti, ma sta rapidamente declinando a favore delle farine
di mais importate. La popolazione che vive nelle zone più remote del paese integra la propria dieta
con il morama, un enorme tubero sotterraneo, e con un fungo commestibile noto come il 'tartufo del
Kalahari'. Altri piatti in cui potrete imbattervi sono i vermi di mopane, una larva simile al bruco che
si cuoce nelle ceneri bollenti oppure si fa bollire in acqua salata, o ancora si mangia fritta dopo
essere stata fatta seccare. Tra le bevande tipiche citiamo il vino di palma, un intruglio potentissimo
e illegale, e il kgadi, ottenuto dalla distillazione dello zucchero di canna o di un fungo. Tra le
bevande legali di produzione locale merita un cenno il bojalwa, economicissima birra di germogli di
sorgo.
ECONOMIA
L'economia del Paese, è dominata dall'estrazione mineraria (in particolare di diamanti),
dall'allevamento e dal turismo. Il PNL del paese
è ammontato nel 2001 a 5.241 milioni di dollari
USA, pari a un eccellente 3.314,4 milioni pro
capite. Sin dall'indipendenza, il Botswana ha
mostrato uno dei più elevati tassi di crescita del
reddito pro capite del mondo. Dal 1966 al 1999
la crescita economica annua è stata infatti in
media del 9% e nel 1994 il Botswana è stato il
primo paese a uscire dalla classifica dei Paesi
Meno Sviluppati (LDC) stilata dall'ONU.
L'economia non è più così strettamente legata a
quella del Sudafrica come un tempo. Infatti,
grazie anche all'apertura nel 1998 della
superstrada transafricana, che collega l'Oceano
Atlantico all'Oceano Indiano passando per il
Kalahari, le merci botswaniane non hanno più il passaggio obbligato dei porti sudafricani. Oltre ai
paesi limitrofi, i rapporti commerciali maggiori del paese si svolgono con la Gran Bretagna, gli Stati
Uniti, nonché con gli altri paesi europei.
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POLITICA ECONOMICA
La politica fiscale è stata orientata al mantenimento di un modesto livello di tassazione, nonostante i
deficit di bilancio nel 2002 e 2003, e di un livello trascurabile di debito estero. Il Botswana ha
ottenuto il più elevato rating creditizio tra i Paesi africani ed è stato in grado di accumulare riserve
in valuta straniera per oltre due volte e mezzo il valore delle imposte annuali (oltre 5 miliardi di
dollari nel 2004). La sorprendente crescita economica può essere spiegata dal saggio impiego dei
proventi derivanti dalle miniere di diamanti, accompagnato da prudenti politiche fiscali e da una
cauta apertura internazionale. Debswana, il monopolista delle miniere, è per metà proprietà statale e
genera circa la metà dei proventi pubblici. Nonostante questo quadro complessivamente positivo,
nei primi anni 2000, si è registrata una contrazione degli investimenti per lo sviluppo (stimata al
10% nel 2002-2003). Questa contrazione è stata causata dei disavanzi di bilancio e dell'aumento
delle spese per la sanità. Il paese è infatti fortemente colpito dall'AIDS: circa un terzo della
popolazione è affetta dal virus HIV (si tratta del secondo più alto tasso di infezione del mondo dopo
lo Swaziland). In parte, i deficit di bilancio possono essere spiegati con un livello relativamente alto
di spese militari (circa il 4% del PIL del 2004), pur di fronte ad una bassa probabilità di conflitti
internazionali. Va tuttavia registrato che il Paese invia le sue truppe in operazioni multilaterali e di
assistenza umanitaria.
AMBIENTE
Aree protette
Il governo ha recentemente posto grande attenzione alla tutela dell'ambiente e l'estensione delle aree
protette sta procedendo gradualmente verso la ragguardevole meta del 20% del territorio.
Peculiarità della gestione di queste aree, di
diretta derivazione anglosassone, è la
compartecipazione dei settori pubblico e
privato, dimodoché gli stessi proprietari
terrieri si sentano sempre più
responsabilizzati nella gestione del
territorio. Anche la questione della
regolamentazione della caccia è stata
affrontata con grande lungimiranza ed è
stata risolta con grande successo. Il governo
organizza infatti periodiche battute di caccia
grossa aperte ai privati (anche stranieri) in
base all'eventuale esubero di capi delle varie
specie, in particolare elefanti, rispetto alle
risorse disponibili. Questo approccio ha
consentito di arrestare fortemente il fenomeno del bracconaggio sia in modo diretto che in modo
indiretto. Infatti queste iniziative hanno permesso di immettere sul mercato una certa quantità di
avorio e pellami, ciò che ha fatto abbassare i prezzi degli stessi, scoraggiando così il fenomeno della
caccia clandestina.
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Fauna
Le aride terre del Botswana ospitano varie specie di
interesse. Anzitutto il paese presenta oltre settanta
specie di serpenti, compresi tre cobra sputatori. In
particolare nella zona dell'Okavango si può avvistare
con facilità il velenoso boomslang (termine
afrikaans che significa "serpente arboricolo"). Vi
sono altresì parecchie specie di uccelli, tra cui la gru
pavonina, il colombo tomboliere e il cosiddetto
uccello segretario, che si nutre proprio di serpenti.
Gli splendidi parchi nazionali e le bellissime tenute
private ospitano inoltre una grande varietà di animali, come elefanti, leopardi, ghepardi, jene,
facoceri, rinoceronti, struzzi, licaoni, giraffe, ippopotami, zebre, antilopi.
Flora
La maggior parte del territorio presenta specie adatte al clima arido. In particolare crescono con
facilità le piante di acacia e i bassi arbusti spinosi. Le uniche foreste decidue si trovano nel nord-est
e forniscono anche una discreta quantità di legname.
CLIMA
Il Botswana ha un clima prevalentemente secco e temperato/caldo. A causa della posizione
geografica tra l’Equatore e il Tropico del Capricorno, dell’altezza media a cui si viaggia (900-1,000
m circa) e dell’ambiente arido, si verifica una notevole escursione termica fra il giorno e la notte e
fra l’estate e l’inverno. Nei mesi fra giugno e agosto (inverno australe) caldo e secco durante il
giorno e serate fresche. Nei mesi tra dicembre e marzo (estate australe) temperature più alte e
possibilità di acquazzoni.
Tratto da: www.it.wikipedia.org; www.impronte.ws/; foto: www.botswanatourism.co.bw
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