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TEMA 4 LE
SPERANZE DELL'AFRICA
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L’idrografia
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L’idrografia del paese è generalmente povera, a causa del clima tropicale che riduce la
piovosità e aumenta l’evaporazione. I fiumi,
anche se lunghi, sono dotati di regime irregolare e spesso interrotti da cascate, quindi
poco adatti alla navigazione.
Due sono i corsi d’acqua principali ed entrambi sono fiumi di confine, perché
l’Orange, che sfocia nell’oceano Atlantico
dopo aver ricevuto come affluente il Vaal,
segna per un lungo tratto il confine con la
Namibia; nella direzione opposta scorre il
Limpopo, che divide il Sudafrica dal Botswana e dallo Zimbabwe. Esso scorre ai
piedi del tavolato montuoso settentrionale,
oltre il quale si apre la conca desertica del
Kalahari.
Il clima e la vegetazione naturale
A causa della latitudine subtropicale, le temperature sono relativamente elevate, ma la
diversa morfologia del paese determina la
comparsa di due climi principali: uno marittimo e l’altro continentale. Lungo l’intera
fascia costiera, prevale un clima di tipo mediterraneo, con estati abbastanza calde e
una breve stagione invernale piuttosto mite;
la costa atlantica, però, è più fredda di quella indiana a causa di una corrente fredda
che la lambisce.
Le abbondanti precipitazioni, portate da masse d’aria umida provenienti dall’oceano India-
(A destra) Il Limpopo è, con i suoi 1600 km di lunghezza, il secondo
fiume dell’Africa australe.
(Sotto) Le coste del Sudafrica hanno lo stesso clima temperato delle coste del Mediterraneo.
E. Fedrizzi-A. Della Valentina, Dossier Terra. Italia, Europa, Mondo, Minerva scuola
Il Sudafrica è il paese più meridionale
dell’Africa australe. Ha una superficie di oltre 1,2 milioni di km2, pari a quattro volte
l’Italia, e si estende in gran parte sotto il tropico del Capricorno. Bagnato dagli oceani
Atlantico e Indiano, il paese confina con la
Namibia, il Botswana, lo Zimbabwe e il
Mozambico. Due piccoli stati monarchici si
trovano, invece, all’interno del suo territorio:
il Lesotho e lo Swaziland.
Il territorio è costituito da un vasto altopiano,
posto a un’altitudine di circa 1.500 metri, che
si abbassa verso nord, in direzione del Botswana. Questo altopiano termina bruscamente con una scarpata a sud e a est, mentre a
sud-est si rialza in una successione di rilievi
costieri.
I più elevati formano la catena dei monti dei
Draghi, che nel punto più alto sfiorano i 3.500
metri. L’altopiano e i rilievi digradano ripidamente verso il mare, lasciando poco spazio
alle pianure costiere, la più ampia delle quali si estende a ovest, affacciata sull’oceano
Atlantico.
Le coste sono poco frastagliate, basse e
spesso orlate da lagune salmastre. Solo a
sud-ovest si sollevano alcuni pilastri dalla
sommità appiattita, il più famoso dei quali è
il monte della Tavola, che sovrasta Città del
Capo.
ALTRI STATI
Sudafrica
Scheda
1855
• LEZIONE 3 GLI
TEMA 4 LE
SPERANZE DELL'AFRICA
• LEZIONE 3 GLI
ALTRI STATI
no e concentrate fra aprile e agosto, favoriscono lo sviluppo di una vegetazione spontanea
di tipo cespuglioso, che ricorda la macchia
mediterranea. I rilievi costieri arrestano però i
venti umidi, che faticano a penetrare all’interno, dove nonostante la vicinanza al tropico la
temperatura non sale eccessivamente a causa
dell’altitudine. Gran parte del tavolato interno
è dunque coperto da savane, che diventano
più lussureggianti, con vegetazione anche arborea, solo nei luoghi in cui maggiore è la presenza di acqua.
Le attività primarie
La raccolta dell’uva in una valle della provincia del Capo.
Le miniere del Sudafrica sono teatro delle dure condizioni di lavoro della manodopera nera.
Confronto tra antilopi nel parco nazionale Kalahari Gemsbok.
Le attività industriali
Il Sudafrica è il paese leader del continente
per quanto riguarda lo sviluppo industriale.
Pochi paesi dispongono di tante risorse minerarie come il Sudafrica, a partire dall’oro,
di cui è il primo produttore mondiale, e dai
diamanti; inoltre è ricco di carbone, di uranio e di platino. Il carbone, insieme a una
centrale nucleare e ad alcune centrali idroelettriche, garantisce un’adeguata produzione
di energia elettrica.
L’industria manifatturiera ha raggiunto livelli
di sviluppo paragonabili a quelli dei paesi europei, anche in alcuni settori tecnologicamente avanzati, come quello aeronautico. Si sono sviluppate in modo particolare la siderurgia e la metallurgia, strettamente legate
alle attività estrattive.
L’industria meccanica, in gran parte finanziata
dai capitali stranieri, è attiva nei comparti automobilistico e cantieristico. Buona è la produzione nel settore chimico, soprattutto per
quanto riguarda la gomma (pneumatici) e la
raffinazione del petrolio. A frenare un ulteriore sviluppo è la ancora modesta capacità di
acquisto della maggioranza nera della popolazione, i cui salari restano quasi sempre bassi.
Le vie di comunicazione
e il turismo
Anche per quanto riguarda le reti di trasporto,
il Sudafrica si colloca in una posizione di leadership all’interno del continente. La rete ferroviaria fu costruita in gran parte durante la
dominazione coloniale inglese e per circa metà è stata elettrificata. Buone sono le strade,
anche se quelle non asfaltate restano la maggioranza nelle regioni più interne del paese.
E. Fedrizzi-A. Della Valentina, Dossier Terra. Italia, Europa, Mondo, Minerva scuola
Gli agricoltori bianchi, di origine europea, sono proprietari di moderne fattorie di vaste
dimensioni in cui impiegano manodopera
nera a bassissimi costi, cosa che garantisce
loro ricavi elevati. L’agricoltura è concentrata
prevalentemente nelle fasce costiere, dove si
coltivano prodotti ortofrutticoli di tipo mediterraneo: ortaggi, agrumi, uva, olivi, alberi da frutto, ma anche mais.
All’interno dominano la cerealicoltura e gli
allevamenti bradi di bovini e di ovini, che
occupano superfici enormi. Prevalgono le razze selezionate, specializzate nella produzione
di carne e di latte, e razze ovine in grado di
fornire ottime lane.
A fianco di questa agricoltura avanzata sopravvive quella di sussistenza, in cui è occupata la maggioranza della popolazione rurale nera, che lavora ancora la terra con tecniche e strumenti tradizionali. Molto praticata è anche la pesca oceanica.
TEMA 4 LE
Il lungo sviluppo costiero ha incentivato lo
sviluppo dei porti (Durban, Città del Capo,
Port Elizabeth), mentre il trasporto aereo sta
conoscendo un rapido incremento.
La lontananza dai paesi più ricchi ha limitato a
lungo i flussi turistici, che negli ultimi tempi
hanno comunque sperimentato un buon incremento. I sette milioni di visitatori che entrano
annualmente nel paese hanno come loro meta
favorita i parchi naturali, fra i quali spiccano
il Kruger e il Kalahari Gemsbok, al confine
con il Botswana, dove grazie agli enormi spazi
sopravvive una straordinaria fauna selvatica.
La popolazione
e la rete urbana
Uno scorcio della zona portuale di Città del Capo.
Johannesburg (3,5 milioni), metropoli molto
attiva in campo industriale.
Nella provincia di Natal sorge invece Durban
(3,1 milioni), che possiede uno dei porti marittimi più attrezzati del mondo. Città del Capo (3,1 milioni) è la capitale politica dello
stato e la più antica città del paese, fondata
nel 1652 dagli olandesi.
Le condizioni di vita
Nonostante la fine della discriminazione razziale, nel paese permangono ancora forti
squilibri economici e sociali: nella sola periferia di Johannesburg, quasi un milione di
persone vive nelle baracche, mentre nell’intero Sudafrica le bidonville accolgono 7 milioni di individui. Il loro reddito medio è sette
volte inferiore a quello della popolazione
bianca, così come forti divari caratterizzano
la mortalità infantile, i tassi di istruzione e
persino la speranza di vita che per la popolazione nera è di oltre cinque anni inferiore.
Il maggiore problema è tuttavia rappresentato dalla diffusione dell’Aids, che colpisce oltre 5 milioni di persone ed è responsabile di
un terzo dei decessi.
Il Sudafrica nella storia
Una difficile colonizzazione L’insediamento europeo in Sudafrica risale al XVII secolo,
quando nella zona del capo di Buona Speranza giunsero mercanti olandesi. Attirati dal
clima temperato e dalla fertilità del suolo, vi
affluirono poi numerosi coloni olandesi, chiamati boeri (cioè «contadini»), che si dedicarono all’allevamento e all’agricoltura.
• LEZIONE 3 GLI
ALTRI STATI
Nel Settecento, giunsero gli inglesi, che dopo duri scontri (guerra anglo-boera) si impadronirono della regione occupata dagli
olandesi. Costoro si spostarono a nord del
fiume Vaal, nel Transvaal, e il Sudafrica divenne, così, una colonia britannica.
La discriminazione etnica La prima politica di separazione, denominata apartheid, fu
varata all’inizio del Novecento, quando i neri
vennero privati dei diritti politici e si sancì il
divieto di matrimonio fra le due etnie.
L’indipendenza, ottenuta nel 1961, non modificò la situazione che, anzi, si aggravò con il
potere detenuto dai soli bianchi. I neri furono
confinati in territori appositi e fu loro vietato di
entrare nei locali dei bianchi, di frequentare gli
stessi negozi, spiagge, bagni pubblici e parchi,
di impiegare i medesimi mezzi di trasporto.
Nonostante l’opposizione a questa situazione,
per decenni la situazione non migliorò: il leader nero Nelson Mandela fu imprigionato
e le rivolte vennero represse con la violenza.
La fine dell’apartheid Solo alla fine del Novecento, l’isolamento internazionale e le violente
opposizioni interne convinsero i bianchi a invertire la rotta. Nel 1989 Mandela fu scarcerato
dopo 28 anni di prigionia per iniziativa del presidente De Klerk, e con l’abolizione dell’apartheid, nel 1991, caddero le leggi e i divieti che
avevano separato le due popolazioni.
Nel 1994 si tennero le prime elezioni libere,
in seguito alle quali lo stesso Mandela divenne il nuovo presidente del paese. La costituzione promulgata nel 1997 sancì definitivamente l’uguaglianza davanti alla leggi e la
parità dei diritti.
De Klerk e Mandela, gli artefici della fine
dell’apartheid, hanno ricevuto il Nobel per la
pace nel 1993.
E. Fedrizzi-A. Della Valentina, Dossier Terra. Italia, Europa, Mondo, Minerva scuola
I sudafricani sono 50 milioni, pari a una densità di 41 ab./km2, distribuiti in maniera irregolare sul territorio. L’80% dei residenti è costituito da popolazione di pelle nera, in massima
parte di origine bantù e suddivisa in due tribù
principali: zulù e xhosa. I bianchi sono il 9%
della popolazione, divisi fra inglesi e afrikaner,
i discendenti dei boeri. Vi sono poi i coloureds
(“mulatti”), nati da matrimoni misti e pari al 9%
della popolazione, seguiti dagli asiatici (circa 1
milione), discendenti da immigrati indiani.
Anche le lingue riflettono il mosaico etnico,
perché di fianco all’afrikaans e all’inglese si
parlano almeno una dozzina di idiomi diversi.
Nessun paese africano vanta un’urbanizzazione simile a quella del Sudafrica, dove quasi il 60% della popolazione vive nelle città. Le
principali si trovano nella regione mineraria
del Transvaal: Pretoria, la capitale amministrativa del Sudafrica (2 milioni di abitanti) e
SPERANZE DELL'AFRICA
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