TEMA 4 LE SPERANZE DELL'AFRICA 30 20 O o nts li f a PRETORIA Johannesburg l a Bloemfontein Orangè OCEANO Baia di Sant’Elena M. Kompasberg Gro ot 2504 Capo Agulhas 20 La morfologia ei 30 t M o n Karo o ATLANTICO Città del Capo Capo di Buona Speranza Durban d S U D A F R I C A N A i Karoo 3299 N Hoë 30 M. aux Sources LESOTHO a K gè t Oran Vaal to Dra ghi SWAZILAND R E P U B B L I C A pla bo Transvaal MOZAMBICO p po Lim Lebom NAMIBIA nti Tropico del Capricorno ZIMBABWE Mo B O T S W A N A p aa O C E A N O I N D I A N O Port Elizabeth Capo Recife 250 0 30 L’idrografia 500 km L’idrografia del paese è generalmente povera, a causa del clima tropicale che riduce la piovosità e aumenta l’evaporazione. I fiumi, anche se lunghi, sono dotati di regime irregolare e spesso interrotti da cascate, quindi poco adatti alla navigazione. Due sono i corsi d’acqua principali ed entrambi sono fiumi di confine, perché l’Orange, che sfocia nell’oceano Atlantico dopo aver ricevuto come affluente il Vaal, segna per un lungo tratto il confine con la Namibia; nella direzione opposta scorre il Limpopo, che divide il Sudafrica dal Botswana e dallo Zimbabwe. Esso scorre ai piedi del tavolato montuoso settentrionale, oltre il quale si apre la conca desertica del Kalahari. Il clima e la vegetazione naturale A causa della latitudine subtropicale, le temperature sono relativamente elevate, ma la diversa morfologia del paese determina la comparsa di due climi principali: uno marittimo e l’altro continentale. Lungo l’intera fascia costiera, prevale un clima di tipo mediterraneo, con estati abbastanza calde e una breve stagione invernale piuttosto mite; la costa atlantica, però, è più fredda di quella indiana a causa di una corrente fredda che la lambisce. Le abbondanti precipitazioni, portate da masse d’aria umida provenienti dall’oceano India- (A destra) Il Limpopo è, con i suoi 1600 km di lunghezza, il secondo fiume dell’Africa australe. (Sotto) Le coste del Sudafrica hanno lo stesso clima temperato delle coste del Mediterraneo. E. Fedrizzi-A. Della Valentina, Dossier Terra. Italia, Europa, Mondo, Minerva scuola Il Sudafrica è il paese più meridionale dell’Africa australe. Ha una superficie di oltre 1,2 milioni di km2, pari a quattro volte l’Italia, e si estende in gran parte sotto il tropico del Capricorno. Bagnato dagli oceani Atlantico e Indiano, il paese confina con la Namibia, il Botswana, lo Zimbabwe e il Mozambico. Due piccoli stati monarchici si trovano, invece, all’interno del suo territorio: il Lesotho e lo Swaziland. Il territorio è costituito da un vasto altopiano, posto a un’altitudine di circa 1.500 metri, che si abbassa verso nord, in direzione del Botswana. Questo altopiano termina bruscamente con una scarpata a sud e a est, mentre a sud-est si rialza in una successione di rilievi costieri. I più elevati formano la catena dei monti dei Draghi, che nel punto più alto sfiorano i 3.500 metri. L’altopiano e i rilievi digradano ripidamente verso il mare, lasciando poco spazio alle pianure costiere, la più ampia delle quali si estende a ovest, affacciata sull’oceano Atlantico. Le coste sono poco frastagliate, basse e spesso orlate da lagune salmastre. Solo a sud-ovest si sollevano alcuni pilastri dalla sommità appiattita, il più famoso dei quali è il monte della Tavola, che sovrasta Città del Capo. ALTRI STATI Sudafrica Scheda 1855 • LEZIONE 3 GLI TEMA 4 LE SPERANZE DELL'AFRICA • LEZIONE 3 GLI ALTRI STATI no e concentrate fra aprile e agosto, favoriscono lo sviluppo di una vegetazione spontanea di tipo cespuglioso, che ricorda la macchia mediterranea. I rilievi costieri arrestano però i venti umidi, che faticano a penetrare all’interno, dove nonostante la vicinanza al tropico la temperatura non sale eccessivamente a causa dell’altitudine. Gran parte del tavolato interno è dunque coperto da savane, che diventano più lussureggianti, con vegetazione anche arborea, solo nei luoghi in cui maggiore è la presenza di acqua. Le attività primarie La raccolta dell’uva in una valle della provincia del Capo. Le miniere del Sudafrica sono teatro delle dure condizioni di lavoro della manodopera nera. Confronto tra antilopi nel parco nazionale Kalahari Gemsbok. Le attività industriali Il Sudafrica è il paese leader del continente per quanto riguarda lo sviluppo industriale. Pochi paesi dispongono di tante risorse minerarie come il Sudafrica, a partire dall’oro, di cui è il primo produttore mondiale, e dai diamanti; inoltre è ricco di carbone, di uranio e di platino. Il carbone, insieme a una centrale nucleare e ad alcune centrali idroelettriche, garantisce un’adeguata produzione di energia elettrica. L’industria manifatturiera ha raggiunto livelli di sviluppo paragonabili a quelli dei paesi europei, anche in alcuni settori tecnologicamente avanzati, come quello aeronautico. Si sono sviluppate in modo particolare la siderurgia e la metallurgia, strettamente legate alle attività estrattive. L’industria meccanica, in gran parte finanziata dai capitali stranieri, è attiva nei comparti automobilistico e cantieristico. Buona è la produzione nel settore chimico, soprattutto per quanto riguarda la gomma (pneumatici) e la raffinazione del petrolio. A frenare un ulteriore sviluppo è la ancora modesta capacità di acquisto della maggioranza nera della popolazione, i cui salari restano quasi sempre bassi. Le vie di comunicazione e il turismo Anche per quanto riguarda le reti di trasporto, il Sudafrica si colloca in una posizione di leadership all’interno del continente. La rete ferroviaria fu costruita in gran parte durante la dominazione coloniale inglese e per circa metà è stata elettrificata. Buone sono le strade, anche se quelle non asfaltate restano la maggioranza nelle regioni più interne del paese. E. Fedrizzi-A. Della Valentina, Dossier Terra. Italia, Europa, Mondo, Minerva scuola Gli agricoltori bianchi, di origine europea, sono proprietari di moderne fattorie di vaste dimensioni in cui impiegano manodopera nera a bassissimi costi, cosa che garantisce loro ricavi elevati. L’agricoltura è concentrata prevalentemente nelle fasce costiere, dove si coltivano prodotti ortofrutticoli di tipo mediterraneo: ortaggi, agrumi, uva, olivi, alberi da frutto, ma anche mais. All’interno dominano la cerealicoltura e gli allevamenti bradi di bovini e di ovini, che occupano superfici enormi. Prevalgono le razze selezionate, specializzate nella produzione di carne e di latte, e razze ovine in grado di fornire ottime lane. A fianco di questa agricoltura avanzata sopravvive quella di sussistenza, in cui è occupata la maggioranza della popolazione rurale nera, che lavora ancora la terra con tecniche e strumenti tradizionali. Molto praticata è anche la pesca oceanica. TEMA 4 LE Il lungo sviluppo costiero ha incentivato lo sviluppo dei porti (Durban, Città del Capo, Port Elizabeth), mentre il trasporto aereo sta conoscendo un rapido incremento. La lontananza dai paesi più ricchi ha limitato a lungo i flussi turistici, che negli ultimi tempi hanno comunque sperimentato un buon incremento. I sette milioni di visitatori che entrano annualmente nel paese hanno come loro meta favorita i parchi naturali, fra i quali spiccano il Kruger e il Kalahari Gemsbok, al confine con il Botswana, dove grazie agli enormi spazi sopravvive una straordinaria fauna selvatica. La popolazione e la rete urbana Uno scorcio della zona portuale di Città del Capo. Johannesburg (3,5 milioni), metropoli molto attiva in campo industriale. Nella provincia di Natal sorge invece Durban (3,1 milioni), che possiede uno dei porti marittimi più attrezzati del mondo. Città del Capo (3,1 milioni) è la capitale politica dello stato e la più antica città del paese, fondata nel 1652 dagli olandesi. Le condizioni di vita Nonostante la fine della discriminazione razziale, nel paese permangono ancora forti squilibri economici e sociali: nella sola periferia di Johannesburg, quasi un milione di persone vive nelle baracche, mentre nell’intero Sudafrica le bidonville accolgono 7 milioni di individui. Il loro reddito medio è sette volte inferiore a quello della popolazione bianca, così come forti divari caratterizzano la mortalità infantile, i tassi di istruzione e persino la speranza di vita che per la popolazione nera è di oltre cinque anni inferiore. Il maggiore problema è tuttavia rappresentato dalla diffusione dell’Aids, che colpisce oltre 5 milioni di persone ed è responsabile di un terzo dei decessi. Il Sudafrica nella storia Una difficile colonizzazione L’insediamento europeo in Sudafrica risale al XVII secolo, quando nella zona del capo di Buona Speranza giunsero mercanti olandesi. Attirati dal clima temperato e dalla fertilità del suolo, vi affluirono poi numerosi coloni olandesi, chiamati boeri (cioè «contadini»), che si dedicarono all’allevamento e all’agricoltura. • LEZIONE 3 GLI ALTRI STATI Nel Settecento, giunsero gli inglesi, che dopo duri scontri (guerra anglo-boera) si impadronirono della regione occupata dagli olandesi. Costoro si spostarono a nord del fiume Vaal, nel Transvaal, e il Sudafrica divenne, così, una colonia britannica. La discriminazione etnica La prima politica di separazione, denominata apartheid, fu varata all’inizio del Novecento, quando i neri vennero privati dei diritti politici e si sancì il divieto di matrimonio fra le due etnie. L’indipendenza, ottenuta nel 1961, non modificò la situazione che, anzi, si aggravò con il potere detenuto dai soli bianchi. I neri furono confinati in territori appositi e fu loro vietato di entrare nei locali dei bianchi, di frequentare gli stessi negozi, spiagge, bagni pubblici e parchi, di impiegare i medesimi mezzi di trasporto. Nonostante l’opposizione a questa situazione, per decenni la situazione non migliorò: il leader nero Nelson Mandela fu imprigionato e le rivolte vennero represse con la violenza. La fine dell’apartheid Solo alla fine del Novecento, l’isolamento internazionale e le violente opposizioni interne convinsero i bianchi a invertire la rotta. Nel 1989 Mandela fu scarcerato dopo 28 anni di prigionia per iniziativa del presidente De Klerk, e con l’abolizione dell’apartheid, nel 1991, caddero le leggi e i divieti che avevano separato le due popolazioni. Nel 1994 si tennero le prime elezioni libere, in seguito alle quali lo stesso Mandela divenne il nuovo presidente del paese. La costituzione promulgata nel 1997 sancì definitivamente l’uguaglianza davanti alla leggi e la parità dei diritti. De Klerk e Mandela, gli artefici della fine dell’apartheid, hanno ricevuto il Nobel per la pace nel 1993. E. Fedrizzi-A. Della Valentina, Dossier Terra. Italia, Europa, Mondo, Minerva scuola I sudafricani sono 50 milioni, pari a una densità di 41 ab./km2, distribuiti in maniera irregolare sul territorio. L’80% dei residenti è costituito da popolazione di pelle nera, in massima parte di origine bantù e suddivisa in due tribù principali: zulù e xhosa. I bianchi sono il 9% della popolazione, divisi fra inglesi e afrikaner, i discendenti dei boeri. Vi sono poi i coloureds (“mulatti”), nati da matrimoni misti e pari al 9% della popolazione, seguiti dagli asiatici (circa 1 milione), discendenti da immigrati indiani. Anche le lingue riflettono il mosaico etnico, perché di fianco all’afrikaans e all’inglese si parlano almeno una dozzina di idiomi diversi. Nessun paese africano vanta un’urbanizzazione simile a quella del Sudafrica, dove quasi il 60% della popolazione vive nelle città. Le principali si trovano nella regione mineraria del Transvaal: Pretoria, la capitale amministrativa del Sudafrica (2 milioni di abitanti) e SPERANZE DELL'AFRICA