Mass Media e Comunicazione - Emanuele Bassetti

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Mass Media e Comunicazione
Sviluppo ed esempi di modalità di fruizione
in una prospettiva sociologica
Forlì, 04 novembre 2010
Emanuele Bassetti
[email protected]
Corso di Sociologia SID
A.A. 2010/2011
Mass Media e Comunicazione
Scaletta argomenti
Parte 1 / Comunicazione e mass media: alcuni autori
fondamentali
- Perché una prospettiva sociale nello studio dei nuovi media?
- Marshall McLuhan
- Jürgen Habermas
- Jean Baudrillard
- John Thompson
Parte 2 / New media, Internet, Web 2.0, Cloud computing
- Nascita ed evoluzione del web: dalla Internet al cloud computing
- Alcune novità degli ultimi mesi
0.1
Mass Media e Comunicazione
Perché una prospettiva sociale?
Perché studiare la tecnologia in una prospettiva sociale?
- Le tecnologie si evolvono e si riproducono nel tempo solo se
rispondono a esigenze umane o se rientrano all’interno di
specifiche modalità d’uso già consolidate.
VHS (Jvc) vs BETAMAX (Sony)
0.2
Mass Media e Comunicazione
Perché una prospettiva sociale?
Perché studiare la tecnologia in una prospettiva sociale?
- Le tecnologie si evolvono e si riproducono nel tempo solo se
rispondono a esigenze umane o se rientrano all’interno di
specifiche modalità d’uso già consolidate.
Blu-Ray vs HD DVD
0.2
Mass Media e Comunicazione
Perché una prospettiva sociale?
Perché studiare la tecnologia in una prospettiva sociale?
- Gli esseri umani si evolvono in concomitanza con le tecnologie
che utilizzano.
Es. Perché le competenze informatiche di base (possedute in
passato dagli studenti nati negli anni ’70 e primi anni ’80) sono
sempre meno possedute dagli studenti universitari degli ultimi
anni?
0.2
Mass Media e Comunicazione
La situazione odierna: media e società
?
0.2
Parte 1
Comunicazione e mass media:
alcuni autori fondamentali
Mass Media e Comunicazione
Marshall McLuhan
- Il mezzo è il messaggio (rispetto al contenuto che esso
veicola prevale l’influenza della natura di un mezzo di
comunicazione).
↓
L’organizzazione di diverse società varia al variare dei
mezzi di comunicazione che esse adottano. I media
elettronici stanno ad esempio portando alla nascita del villaggio
globale: ogni evento può essere seguito in tutto il mondo in
tempo reale, cosicché tutti partecipano simultaneamente agli
stessi eventi.
1.1
Mass Media e Comunicazione
Esemplificazione: tablet ed editoria
1.1
Mass Media e Comunicazione
Esemplificazione: tablet ed editoria
1.1
Mass Media e Comunicazione
Esemplificazione: tablet ed editoria
1.1
Mass Media e Comunicazione
Esemplificazione: il villaggio globale
1.1
Mass Media e Comunicazione
Jürgen Habermas
- Nel Settecento nei salotti e nei caffè europei, dove le persone
usavano incontrarsi per discutere questioni di attualità sollevate
dai giornali, che stavano allora nascendo, si sviluppa la sfera
pubblica (intesa come arena di pubblica discussione nella quale
si possono affrontare questioni di interesse generale e si possono
formare le opinioni).
- Lo sviluppo dell’industria culturale ha reso la sfera
pubblica, in gran parte, una finzione (l’industria culturale
punta a vendere informazione; abbassa l’autonomia critica;
disincentiva l’approfondimento): la politica viene presentata dai
media come una sorta di spettacolo, mentre gli interessi
economici trionfano su quelli pubblici. L’opinione pubblica non si
costruisce attraverso una discussione aperta e razionale, ma
attraverso il controllo e la manipolazione.
1.2
Mass Media e Comunicazione
Esemplificazione: giornalismo e new media
I nuovi media hanno accelerato la crisi del giornalismo nelle sue
forme più standardizzate, agevolando al contempo la nascita di
nuove tipologie di informazione dal basso (es. giornalismo civico
partecipativo)
Dagli anni 90
• vengono abbandonate forme di comunicazione che sembravano
consolidate vengono (lettura del quotidiano cartaceo a pagamento),
sostituite da nuovi modalità di fruizione dell’informazione (es.
Google News) con relative ripercussioni su posti di lavoro (es.
categoria dei giornalisti fortemente in crisi) e sulla società nel suo
complesso.
↓
il giornalismo d’inchiesta troppo costoso viene sostituito dal giornalismo
realizzato su notizie d’Ansa non controllate. Diventa nel tempo sempre più
evidente che chi controlla la produzione delle notizie iniziali comincia a
controllare tutti segmenti informativi successivi a causa di una diffusa
mancanza di approfondimento. Per trattenere i pochi lettori rimasti inoltre
si punta su sensazionalismo e semplificazione. Si veda a riguardo anche le
attuali polemiche in Italia sull’argomento.
1.2
Mass Media e Comunicazione
Esemplificazione: il giornalismo civico
partecipativo
Il giornalismo partecipativo: i cittadini si
trasformano in autori di contenuti messi online a
disposizione di qualsiasi persona che a sua volta vi può
contribuire, modificando il testo in maniera
partecipativa.
Il giornalismo civico: i giornalisti invece di limitarsi a
“raccontare notizie” hanno l’obiettivo di aiutare i
cittadini a capire la complessità dei problemi della loro
comunità, svolgendo una funzione di mediazione tra le
istanze presentate dai singoli e le Istituzioni chiamate
a risolvere le problematiche.
Il giornalismo civico partecipativo: è una sintesi
delle due precedenti modalità di fare informazione.
L’obiettivo è, come nel caso del giornalismo civico,
quello di contribuire al miglioramento della qualità
della vita dei cittadini, ma in questo caso non è il
giornalista a raccogliere la voce dei cittadini, ma sono
gli stessi cittadini a creare blog o portali in cui
inseriscono i propri contributi secondo il modello del
giornalismo partecipativo.
1.2
Mass Media e Comunicazione
Jean Baudrillard
- L’avvento dei mass media e in particolare dei media elettronici
come la televisione, ha trasformato la natura stessa della nostra
vita: es. la tv non si limita a ‘rappresentarci’ il mondo, ma
sempre più definisce cosa esso sia. La realtà è anche quella
rappresentata e diffusa dai media (concetto di iperrealtà).
- L’iperrealtà è fatta di simulacri: immagini che ricevono senso
solo da altre immagini e perciò non hanno fondamento in alcuna
altra “realtà esterna”. Nessun leader politico può oggi vincere
un’elezione se non appare costantemente in televisione:
l’immagine televisiva del leader è la “persona” che la maggior
parte degli spettatori conosce.
1.3
Mass Media e Comunicazione
Esemplificazione: la chat online
Iper-percezione del reale:
La distanza fisica tra gli
interlocutori produce una
«vera e propria semiosfera» in
cui tutto viene interpretato
come estremamente
significativo anche quando non
in realtà non lo è [De Rosa
2001]. Si pensi solo ai silenzi e
ritardi provocati dalla
tecnologia. L’interazione a
distanza è tuttavia
estremamente carente di
informazioni rispetto a quella
faccia a faccia, così si tende a
chiudere i buchi informativi
con informazioni plausibili
piuttosto che reali.
1.3
Mass Media e Comunicazione
Esemplificazione: la chat online
Se gli uomini definiscono reali certe situazioni,
esse saranno reali nelle loro conseguenze
teorema di Thomas
… la realtà è una costruzione sociale
1.3
Analisi di caso: le chat online
Alcune considerazioni
Utenti pigri: Per più di un anno la ricercatrice BECHAR-ISRAELI
[1995] ha studiato presso l’Università di Gerusalemme gli
pseudonimi scelti dai visitatori di Chat notando come le persone
cambino raramente il proprio pseudonimo, solitamente collegato
a qualche caratteristica personale. Quindi: poca creatività, poca
stravaganza, nel tentativo di raggiungere il risultato migliore con
il minimo sforzo, in breve gli utenti sono economisti poco
creativi.
↓
Studi come questo sono particolarmente interessanti in quanto
pongono all’attenzione della comunità scientifica la possibilità che
la crescente popolarità della comunicazione mediata dal
computer non sia dovuta alla voglia di fuggire la realtà o di
esprimere la propria creatività.
1.3
Analisi di caso: le chat online
Alcune considerazioni
Videor ergo sum: il cartesiano cogito ergo sum non può essere
applicato all’esperienza delle chat, in quanto la semplice capacità
di riflettere non prova la nostra esistenza come utenti Mackinnon
[1995/119].
Rappresentazione: l’interazione in chat altro non è che un
gioco di azioni orientate reciprocamente in cui ogni partecipante
modula le proprie mosse anticipando in se stesso i significati che
queste avranno per la persona con cui interagisce [Paccagnella
2000/93]. L’interlocutore a sua volta interpreta questi segnali
simbolici per costruire un oggetto del desiderio con attributi di
forma, consistenza tattile, odore, ecc. che derivano anche dalle
sue esperienze, aspettative e conoscenze [Stone 1995/19,112].
In tutti i casi è evidente l’importanza giocata
dall’interpretazione e dal contesto (esperienze e processo di
socializzazione) e come il significato della rappresentazione non
sia esclusivamente veicolato dalla rappresentazione stessa, ma
emerga dall’interazione e sia continuamente rinegoziato tra gli
interlocutori.
1.3
Mass Media e Comunicazione
John Thompson
- i media elettronici e l’industria culturale non impediscono la
formazione di un pensiero critico: le persone non sono recettori
passivi dei messaggi
- vengono distinte 3 forme di interazione:
• faccia a faccia: contesto di compresenza, ricca di indizi simbolici, rivolta a
destinatari specifici, di tipo dialogico
• mediata: utilizzo di una tecnologia mediale (la stampa, la trasmissione
elettrica, l’elettronica), prolungamento nello spazio e nel tempo, ha luogo
direttamente tra individui specifici (es. tra due persone che si parlano al
telefono), di tipo dialogico, ma non offre la stessa gamma di indizi simbolici
dell’interazione faccia a faccia
• quasi-interazione mediata: è costituita da quelle particolari relazioni
sociali che sono create dai mass media. Come quella mediata, è
caratterizzata dal prolungamento nello spazio e nel tempo e da una gamma
ristretta di indizi simbolici, ma non connette direttamente individui specifici,
bensì una serie indefinita di destinatari potenziali. È fonologica: es. un
programma televisivo.
- I mass-media modificano gli equilibri tra pubblico e privato nelle
nostre vite, ma arricchiscono la sfera pubblica di elementi di
dibattito
1.4
Mass Media e Comunicazione
Esemplificazione: le ricerche di Steven
Johnson
Esistono alcuni luoghi comuni molto duri
a morire, come ad esempio quello che
afferma che la televisione e i videogiochi
farebbero male ai figli. Eppure, fatto
strano, è un dato di fatto che il
quoziente di intelligenza delle nuove
generazioni è molto più alto di quello
che si registrava solo venticinque anni
fa. Come dimostra Steven Johnson
l'effetto che i videogiochi e alcune serie
televisive hanno sul cervello di chi ne
fruisce è estremamente positivo.
Ricorrendo infatti alle neuroscienze,
all'economia e alla teoria dei media,
Johnson prova che quella che si è
sempre considerata come 'spazzatura', è
in grado di potenziare la vivacità
dell'intelligenza di chi ne fruisce.
1.4
Parte 2
New media, Internet, Web 2.0,
Cloud computing
Mass Media e Comunicazione
La nascita della Rete
• Avvento del computer (anni ‘40/50)
• Sua diffusione di massa (anni ‘70/80)
• Messa in rete dei computer (anni ’90/2000)
“La Rete nasce dall’intersezione fortuita a partire dal dopoguerra
fra scienza, ricerca militare, cultura cultura, hacker ed è da
intendere come un ambiente culturale che determina una svolta
tecnologica” [Manuel Castells].
a) Rete centralizzata
b) Rete decentralizzata
c) Rete distribuita
2.1
Mass Media e Comunicazione
La Rete negli anni 90
L’industrialismo è stato un paradigma produttivo dall’epoca della
rivoluzione industriale (produzione in fabbrica di beni e servizi).
Negli anni 90 si concretizza definitivamente
l’informazionalismo, che vede al centro delle strutture
produttive l’informazione (online e offline). Si va verso una
network society in cui il potere sta nelle mani di chi produce e
gestisce grandi quantità di informazioni.
Si veda a riguardo le condizioni sulla crisi del giornalismo
precedentemente presentata.
2.1
Mass Media e Comunicazione
2000: la Dot-Com bubble
2.1
Alla fine degli anni 90 nascono le DotCom (aziende dedicate allo
sviluppo di siti web), si diffondono connessioni sempre più
rapide a Internet, nascono corsi di laurea e di
specializzazione per la creazione di nuove professionalità,
milioni di persone credono fermamente che la tecnologia digitale
stia arricchendo chiunque la utilizzi e acquistano azioni di
imprese del settore.
Nel marzo del 2000 la bolla
speculativa esplode facendo
fallire in maniera repentina
aziende, perdere milioni di
posti di lavoro e di dollari. La
fiducia cieca nelle nuove
tecnologie viene messa in
discussione.
← Andamento della Borsa 1994-2008
Mass Media e Comunicazione
Web 2.0 e social networks
Dalla crisi del 2000 la Rete esce modificata
INTERNET
deposito informativo → mezzo di interazione
• Blog
• Wiki
• Facebook
• Twitter
• Flickr
• YouTube
•…
Idea generica di democraticità e accessibilità, con
gli utenti che producono i propri contenuti e
collaborano online. Si cita spesso La saggezza delle
folle (James Surowiecki, 2004) in cui si suggerisce che
le masse siano intelligenti più dei singoli:
• Cognizione – Pensiero ed elaborazione di informazioni più
rapidi, affidabili e meno soggetti a influenze politiche rispetto
alle deliberazioni di esperti o gruppi di esperti
• Coordinazione – Capacità di sfruttare risorse in maniera
coordinata come nel traffico quotidiano, nell’afflusso ai
ristoranti, ecc.
• Cooperazione – Come gruppi di persone possono creare reti
senza un sistema centrale che controlli il loro comportamento
2.1
Mass Media e Comunicazione
Web 2.0 e social networks
Ma non tutti concordano…
• Non tutte le folle o i gruppi si dimostrano davvero saggi.
• Alcuni (Lovink 2007, Metitieri 2009) sostengono che in realtà il
web 2.0 corrisponde ad una deriva individualistica, e non
comunitaria, del web. In particolare i blog:
• Sono luoghi di pubblicazione solipsistica
• Questo modello premia chi ha un forte capitale sociale da
spendere
• Il post originale pubblicato dal proprietario del blog non è
uguale alla risposta del lettore. Gli utenti sono ospiti, non
partner paritari e tanto meno antagonisti
• I blog danno vita a comunità di persone che la pensano
allo stesso modo
2.1
Mass Media e Comunicazione
Il futuro: il cloud computing
Cloud computing
Insieme di tecnologie informatiche
che permettono l'utilizzo di risorse
hardware (storage, CPU) o
software distribuite in remoto.
2.1
Alcune novità degli ultimi mesi
Alcune novità degli ultimi mesi
Mass Media e Comunicazione
emanuele bassetti
http://bassetti.altervista.org/sid
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