LA RIVOLUZIONE BOSCEVICA SINTESI DEGLI AVVENIMENTI (M. A. Besa) Situazione dell’impero russo prima della rivoluzione - impero enorme, multinazionale, con economia arretrata, soprattutto agricola - società prevalentemente rurale, 80% pop. braccianti senza terra, analfabeti, abolizione della servitù della gleba nel 1861 - proprietari terrieri borghesi – kulaki - proprietari terrieri nobili filo- zaristi - sviluppo industriale recente, limitato a poche zone urbane, a capitale straniero (Francia, Belgio, Inghilterra) - zar Nicola II Romanov, conservatore - presenza di una Camera dei Deputati, controllata dallo zar, la DUMA dal 1905 Correnti politiche: - i Cadetti (costituzione-democratica): gruppo monarchico costituzionale, riformista, formato da intellettuali - Partito socialista democratico suddiviso in 2 gruppi: a. Bolscevichi = gruppo maggioritario, favorevoli alla rivoluzione immediata, guidata da pochi convinti capi, militanti,partito chiuso b. Menscevichi = minoritari, favorevoli a libere elezioni, a riforme democratiche, partito di massa Dopo la sconfitta nella guerra RUSSO-NIPPONICA 1905, a seguito di manifestazioni, scioperi, lo zar aveva concesso la Duma. Nello stesso periodo erano nati i SOVIET = consigli, assemblee di rappresentanti di operai (fabbriche), di contadini (aziende agricole), di soldati (esercito). Durante la prima guerra mondiale, iniziata nel 1914, la situazione economica precipita, mancano i generi di prima necessità, l’esercito è male equipaggiato e subisce gravi sconfitte, la popolazione soffre per la carestia. Cominciano le diserzioni dal fronte, l’esercito tedesco avanza in territorio russo. LA RIVOLUZIONE DI FEBBRAIO Nel febbraio 1917 iniziano le proteste a S. Pietroburgo. Avviene uno grande sciopero generale, l’esercito in parte si affianca agli insorti scioperanti. La situazione precipita e lo zar è costretto ad abdicare nel marzo del 1917 Sorgono due governi paralleli: la Duma, governata dai Cadetti Comitato dei Soviet, guidato dai Menscevischi In questo momento rientra dall’esilio (dalla Svizzera) un grande capo politico bolscevico, Vladimir Ilic’ Ulianov LENIN, che proclama un discorso ai Soviet 1 nell’aprile 1917 in cui esprime la sua visione sullo stato comunista rivoluzionario (utopia comunista) TESI DI APRILE. In sintesi dice: - lo stato proletario si impone, potere ai SOVIET - deve finire la guerra imperialista “di brigantaggio” - fine del capitalismo - confisca e nazionalizzazione delle proprietà terriere e delle industrie - controllo della produzione e ripartizione dei prodotti - nazionalizzazione delle banche All’interno del Paese si verificano sollevazioni di operai nella fabbriche, rivolte di contadini nelle campagne, diserzioni e insubordinazione di soldati delle truppe governative. La Russia diviene ingovernabile I capi bolscevichi Lenin, Lev Trosckij e Stalin esortano alla rivoluzione armata, infatti riescono ad assalire il Palazzo d’Inverno a Pietrogrado e insediano il governo dei Soviet, cacciando la Duma. Si costituisce il governo rivoluzionario bolscevico, come Consiglio dei commissari del popolo. I primi provvedimenti sono: la nazionalizzazione delle banche, l’avvio alla trattativa di pace e la confisca delle terre ai proprietari e alla chiesa ortodossa e conseguente redistribuzione ai contadini. In novembre sono indette le elezioni. I bolscevichi, però, sono sconfitti. Allora Lenin, in gennaio 1918, fa un secondo colpo di stato e instaura la DITTATURA DEL PROLETARIATO. LA RIVOLUZIONE BOLSCEVICA I Bolscevichi, usciti sconfitti dal voto politico, decidono di imporre la DITTATURA DEL PROLETARIATO, sciolgono l’Assemblea Costituente e impongono il potere del partito Bolscevico con un colpo di stato, nel gennaio 1919 Lenin stipula la pace separata con la Germania, Brest Litovsk, con la quale la Russia perde molti territori. Questa decisione garantisce molto seguito presso il popolo e l’esercito, entrambi stanchi della guerra contro la Germania Nel frattempo inizia uno scontro civile interno tra l’esercito filozarista – Armata Bianca- e l’esercito rivoluzionario – Armata Rossa- guidato da Lev Davidovic Trockij L’Armata Bianca compie molte repressioni sia contro la popolazione (terrore bianco) che contro gli Ebrei russi ( Trockij è ebreo) i Pogrom (Cfr: Antisemitismo russo a cui si collega il pensiero hitleriano) L’Armata Rossa riesce a conquistare la fiducia di parte della popolazione per la distribuzione della terra e per la disciplina del partito rivoluzionario; ma decide lo sterminio della famiglia dello zar a Ekaterimburg nel luglio 1918 La guerra civile si protrae fino al 1919, e termina con la vittoria dell’Armata rossa. 2 All’interno del Paese è istituito il comunismo di guerra: a causa della fame e della carenza di tutto, vengono imposte requisizioni forzate di alimenti e di raccolti dei contadini; ciò provoca le rivolte contadine, duramente represse dai bolscevichi. Vengono istituiti i primi campi di concentramento per punire i contadini ribelli, soprattutto i kulaki. Così inizia il Terrore Rosso –agosto 1918-. Poi l’Armata Rossa decide di esportare la rivoluzione in Europa e invade la Polonia, ma l’esercito russo è sconfitti e si ritira. E’ stipulata la pace con la Polonia, Riga dicembre 1921. Successivamente viene fondata l’U.R.S.S. nel 1922= stato federale di repubbliche socialiste sovietiche russe (+ Ucraina, Bielorussia, …). Federazione con molte etnie diverse, inizialmente con governi autonomi, poi accentrati sotto Stalin. La situazione generale è gravissima:all’interno del Paese requisizioni, mercato nero, povertà, disgregazione sociale; all’estero isolamento dall’Europa perché la rivoluzione fallisce negli Stati europei. A questo punto Lenin cambia strategia. Viene organizzata la NEP= nuova economia politica. Cessazione delle requisizioni, conferimento limitato di grano allo stato, libertà di mercato per le eccedenze, sviluppo della piccola impresa, crescita generale dell’economia Si rafforza la categoria dei kulaki, medi proprietari terrieri, che in generale si oppongono al comunismo; questi, in breve, controllano il 50% della produzione cerealicola. Restano alcuni problemi in Urss: mancata crescita industriale, scarso commercio con l’estero, rallentamento del comunismo totale all’interno, pericolo del frazionismo. Si presentano due linee: -mantenimento della NEP al fine di una trasformazione graduale (Bucharin); -autoritarismo e rivoluzione permanente, avvio forzato all’industria e fine delle NEP (Trockij); REGIME DI STALIN Lenin muore nel 1924, i quadri del partito si sfidano e vince Iosif Vissarionovic Dzugasvili, detto Stalin= acciaio; dopo una lotta contro gli altri capi, processati e condannati, resta unico capo e decide di cambiare linea di governo. Nel 1927 in U. R. S. S. accade una carestia , con conseguente penuria di grano e di alimenti, cioè crisi degli ammassi, degli approvvigionamenti per la popolazione delle città. Stalin decreta la fine della NEP e riprende la requisizione forzata dei cereali, impone la collettivizzazione delle terre. 3 La politica agricola Le aziende agricole private sono organizzate in: - KOLCOZ= fattorie statali cooperative - SOVCHOZ= fattorie di diretto controllo statale Obbligo di consegna dei prodotti allo stato. Gli oppositori sono perseguitati e uccisi. I kulaki si oppongono e così vengono deportati e sterminati (circa 2 milioni), con la confisca dei beni, dal 1929 al 1931. Le conseguenze sono peggiori: calo della produzione granaria, resistenza al dominio statale; si registra inoltre un’altra grave carestia nel 1932, milioni di morti per fame, fuga dei contadini dal luogo di residenza; il governo decide l’obbligo di residenza con passaporto interno. La politica industriale Nello stesso tempo Stalin decide di avviare l’industrializzazione accelerata dell’industria per mezzo di una pianificazione statale integrale GOSPLAN; tutto deve essere previsto e concluso dallo stato: prodotti, tempo, investimenti, mezzi e costi L’organizzazione industriale è basata sul controllo centrale dello stato impostata su piani quinquennali, il lavoro è forzato e disciplinato. L’URSS in 20 anni diventa la terza potenza industriale della terra nei settori: carbone, acciaio, energia elettrica, costruzioni meccaniche. Conseguenze sociali e umane: salari bassi, blocco della mobilità sociale, calo dei consumi, flessione del tenore di vita, ma crescita dell’alfabetizzazione. Limiti di questo progetto: pianificazione industriale rigida, centralizzata e male organizzata, finalizzata + ad esigenze politiche che sociali; classe dirigente scelta dal PARTITO, inefficiente, corrotta e numerosa. Molti dalla campagna si trasferiscono nelle città LA DITTATURA Sul piano politico, Stalin realizza la dittatura del partito, che prende il posto dello stato, tutto il potere è nelle sue mani perché egli controlla tutto il partito. TOTALITARISMO Il partito nomina i dirigenti economici e amministrativi – nomenklatura- che per il loro lassismo e corruzione diventano un’oppressione per il popolo. Dal 1936 al 1938 avviene un’ulteriore pressione –PURGHE- ogni dibattito o dissenso è proibito. Stalin controlla stato e popolo con la polizia segreta, la GPU poi NKUD e segue un altro terrore Avvengono processi politici contro dirigenti bolscevichi e capi militari; molti cittadini sono arrestati, processati e internati considerati “socialmente pericolosi”, di tutte le classi sociali, contadini, intellettuali, abitanti delle frontiere. Si moltiplicano, in Siberia , i GULAG (campi di lavoro e di detenzione), dove si sterminano di fatica, fame, picchiature, malattie, milioni di russi. Alcuni, tra i pochi 4 sopravissuti, raccontano nei loro libri di memorie, l’orrore di quegli internamenti. ( A. Solzenicyn, Arcipelago Gulag; V. Salamov, I racconti della Solyma) Stalin riesce a riscuotere consenso con il controllo di ogni espressione della società: repressione religiosa (chiusura chiese e moschee), rigido indottrinamento di ogni forma d’arte – arte di regime-. L’arma di convincimento popolare è la PROPAGANDA e la disciplina forzata; si punisce ogni opposizione o debolezza come sabotaggio contro il marxismi-leninismo. ( cfr. lo stakhanovismo) 5