Candeli Anna, Mariani Gabriele 4^S – ITAS Selmi (MO) I LIPIDI: Sono composti organici, largamente diffusi in natura, che costituiscono una delle quattro principali classi di composti organici di interesse biologico, insieme a carboidrati, proteine e acidi nucleici. I lipidi vengono identificati sulla base delle loro proprietà comuni di solubilità: sono insolubili in acqua (definiti per questo idrofobi), mentre sono solubili in solventi organici come etere dietilico o acetone, alcoli e idrocarburi. L'insolubilità in acqua è la proprietà analitica che viene usata come base per la separazione dai carboidrati e dalle proteine. Dal punto di vista strutturale, i lipidi sono costituiti prevalentemente da atomi di carbonio e di idrogeno uniti tra loro con legami covalenti scarsamente polari (caratteristica che conferisce il comportamento idrofobo) e disposti simmetricamente. Tuttavia, alcuni lipidi presentano, in una regione ristretta della loro molecola, gruppi polari (ad esempio fosfolipidi). I lipidi polari presentano caratteristiche fisico-chimiche peculiari rispetto ai lipidi neutri (apolari). In particolare, i lipidi polari mostrano caratteristiche amfipatiche (solubilità sia in acqua che in solventi apolari) o addirittura risultano talora insolubili in solventi organici e solubili in acqua. CLASSIFICAZIONE: LIPIDI SEMPLICI TRIGLICERIDI COMPOSTI DERIVATI STEROIDI FOSFOLIPIDI PROSTAGLANDINE ORMONI COFATTORI TRASMETTITORI 1 lipidi semplici: Trigliceridi: sono lipidi costituti da una molecola di glicerolo legata a tre acidi grassi, essi hanno prevalentemente una funzione energetica. Prostaglandine: sono acidi ciclopentanoici derivati dall'acido arachidonico, che rivestono un ruolo biologico importante come mediatori flogistici. lipidi derivati: Steroidi: Sono lipidi policiclici derivati del Sterano, formato dall'unione del fenantrene idrogenato con il ciclopentano. Gli scheletri carboniosi degli steroidi sono piegati per formare quattro anelli uniti tra loro. Sono sempre costruiti così: tre anelli a sei lati (fenantrene) e un anello a cinque lati (ciclopentano). Fanno parte di questa sottocategoria gli ormoni steroidei e alcuni cofattori e trasmettitori cellulari. Ormoni (steroidei): Sono ormoni di natura lipidica e derivano da un precursore comune che è il colesterolo, formano un gruppo di ormoni lipofili che agiscono sul metabolismo, sulla crescita e la riproduzione. Gli ormoni steroidei si possono suddividere in due classi: glucocorticoidi (es. cortisenolo), che regolano il metabolismo dei carboidrati mineralcorticoidi (es. peterserone), che regolano la concentrazione degli elettroliti nel sangue. 2 Lipidi composti: Fosfolipidi: sono lipidi composti da una molecola di glicerolo legata a un gruppo fosfato, legato a sua volta ad una ammina e a due acidi grassi. In ambiente acquoso hanno la particolarità di formare il caratteristico doppio strato fosfolipidico, che è la base formante di tutte le membrane cellulari. 3 I TRIGLICERIDI: I trigliceridi (detti anche triacilgliceroli) sono esteri neutri del glicerolo in cui al posto degli atomi di idrogeno dei gruppi ossidrilici caratteristici del glicerolo sono presenti le catene di tre acidi grassi a media o lunga catena. Il glicerolo è infatti un alcool costituito da una catena di tre atomi di carbonio con un gruppo ossidrilico legato a ciascun atomo di carbonio. Gli acidi grassi sono uniti all'alcol tramite legami esterei formatasi in seguito ad una reazione di esterificazione, con l'eliminazione di una molecola di acqua (H2O). FORMOLA DI STRUTTURA DI UN TRIGLICERIDE: La formula bruta è ”CH2OCOR-CHOCOR'-CH2-OCOR”. I tre acidi grassi RCOOH, R'COOH ed R"COOH possono essere tutti uguali, tutti diversi o solo due uguali. Nel primo caso il trigliceride si dice semplice mentre se gli acidi grassi che lo compongono sono diversi allora si dice misto. La lunghezza delle catene di acidi grassi nelle comuni strutture dei trigliceridi può essere dai 5 ai 28 atomi di carbonio, ma 17 e 19 sono più comuni. Proprietà fisiche: Le proprietà fisiche dipendono dalla natura e dalla posizione reciproca degli acidi grassi. Maggiore sarà il numero degli acidi grassi insaturi all’interno del trigliceride, minori saranno il punto di fusione e la densità. I trigliceridi si considerano apolari per la preponderanza delle catene alifatiche rispetto al gruppo estereo polare. Proprietà chimiche: i trigliceridi possono dare luogo alle seguenti reazioni: _ Saponificazione: avviene nel nostro organismo a temperatura corporea, ad opera solo dell’acqua ed è catalizzata dall’enzima lipasi _ Riduzione: se la molecola si presenta allo stato liquido si può rendere solida sfruttando la reazione di idrogenazione cioè l’addizione di idrogeno in presenza dei catalizzatori metallici. _ Ossidazione: reazioni di autossidazione che portano, grazie alla presenza di ossigeno, all’irrancidimento della sostanza. 4 Funzioni in un organismo: funzione energetica: gli acidi grassi liberi o esterificati nei trigliceridi (TG) hanno importante funzione energetica, soddisfando buona parte della richiesta energetica dell’organismo, questo grazie al basso contenuto in ossigeno degli acidi grassi. Il potere calorico dei lipidi è di 9 kcal/mol, circa il doppio di quello dei glucidi e protidi (4 kcal/mol). Il deposito di TG nel tessuto adiposo costituisce un’importante riserva di acidi grassi in attesa di essere utilizzata da tutti i tessuti ed in particolare dal tessuto muscolare cardiaco e scheletrico; protezione termica e meccanica: per la loro abbondanza nel tessuto adiposo sottocutaneo i lipidi costituiscono una specie di coperta termica che isola dall’ambiente esterno i tessuti sottostanti, e una specie di cuscinetto protettivo che difende dagli urti meccanici l’intero organismo e i visceri (tessuto adiposo periviscerale); 5 DIGESTIONE E ASSORBIMENTO DEI TRIGLICERIDI L’organismo umano è in grado si sintetizzare autonomamente quasi tutti gli acidi grassi di cui ha bisogno a partire dagli altri principi nutritivi, ad eccezione degli AGE (acidi grassi essenziali), cosiddetti poiché necessari alle funzioni vitali e disponibili esclusivamente se introdotti mediante la dieta. Gli acidi grassi essenziali sono l'acido linoleico (ω-6) e l’acido linolenico (ω-3): l’organismo umano non è in grado di deidrogenare gli ultimi 6 atomi di C, quelli dalla parte del gruppo metile, ma disponendo degli AGE è in grado di sintetizzare tutti gli altri polinsaturi mediante enzimi che favoriscono la condensazione di più catene e la deidrogenazione dei C successivi al 6. Una carenza di AGE, rara nell’uomo (si manifesta solo in seguito all’assunzione di quantità inferiori all’1% per alcuni mesi), causa dermatite, pelle secca e squamosa, aumentata sensibilità alle infezioni. La digestione dei trigliceridi, e in generale dei grassi, è profondamente condizionata dalla loro scarsa solubilità in acqua, che rappresenta l'elemento fondamentale all'interno del tubo digerente. Così, quando si trovano nell'ambiente acquoso dato da saliva, secrezioni gastriche, intestinali, pancreatiche e biliari, i grassi si aggregano tra loro, separandosi dal mezzo acquoso. Tale caratteristica complica enormemente i processi digestivi, poiché gli enzimi deputati alla digestione dei grassi, essendo idrosolubili, riescono ad aggredire solamente i lipidi di superficie, senza riuscire a penetrare all'interno della goccia. La loro efficacia è quindi modesta. Nello stomaco la lipasi gastrica attacca i trigliceridi, staccando uno dei tre acidi grassi, con conseguente formazione di acidi grassi liberi e digliceridi. L'efficacia digestiva di questo enzima è fortemente ridotta dalla natura idrofobica dei lipidi e dalla forte acidità gastrica. Nelle 2-4 ore in cui il cibo rimane nello stomaco questo enzima, insieme alle lipasi salivari, digerisce circa il 10-30% dei lipidi alimentari. I trigliceridi una volta entrati nell’intestino tenue vengono emulsionati dai sali biliari, in modo che diventino aggregati solubili in acqua. Questi vengono poi attaccati dalle lipasi pancreatiche, che idrolizzano il glicerolo separandolo dagl’ acidi grassi, in modo che la mucosa intestinale possa assorbirli. All’ interno di essa, il trigliceride viene riformato e riunito insieme ad altri trigliceridi in un chilomicrone, ovvero una micella specializzata a ‘’impacchettare’’ i trigliceridi insieme ad apoliproteine e colesterolo e trasportarli attraverso il sangue e i vasi linfatici ai tessuti destinatari. Raggiunto il loro sito di destinazione, i trigliceridi vengono nuovamente idrolizzati dall’ enzima lipoproteina lipasi, attivato dalla apoC-II , in modo che possano attraversare la membrana cellulare. Una volta all’interno della cellula, l’acido grasso può essere ossidato per ricavarne energia o riesterificato per essere conservato. 6 TRIGLICERIDEMIA: Trigliceridemia è un termine medico che descrive la presenza di trigliceridi nel sangue. Eutrigliceridemia (o normotrigliceridemia) → i valori di trigliceridi sono normali Ipertrigliceridemia → i valori di trigliceridi sono troppo alti Ipotrigliceridemia → i valori di trigliceridi sono troppo bassi TABELLA DI VALUTAZIONE DELLA TRIGLICERIDEMIA: mg/dL < 150 mmol/L <1.7 Interpretazione Valori desiderabili 150-199 1.7-2.2 Trigliceridemia vicina ai valori limite che delineano l'eccesso 200-499 2.3-5.6 Trigliceridemia elevata >500 >5.6 Trigliceridemia molto elevata Perché si misura? La trigliceridemia viene generalmente misurata per valutare il rischio cardiovascolare del paziente. Alti livelli di trigliceridi nel sangue possono favorire la crescita di placche aterosclerotiche ed ostacolare la dissoluzione dei trombi, aumentando il rischio di subire incidenti cardiovascolari come infarto ed ictus. L'ipertrigliceridemia, inoltre, può causare uno stato di sofferenza del pancreas con tendenza all'irradiamento verso la schiena, spesso seguito da nausea e da vomito alimentare. L’ipotrigliceridemia in genere non presenta sintomi particolari, e di solito non rappresenta un rischio per la salute, tuttavia in alcuni casi può essere la fonte di vari disturbi quali: Gonfiore addominale Formazione di gas Crampi addominali Diarrea Infiammazione della retina Sindrome da deficit di crescita nei bambini Perdita di peso e atrofia muscolare 7 Come si misura? Per il test è necessario un semplice prelievo di sangue dalla vena di un braccio. Talvolta il campione può essere ottenuto pungendo con un ago la punta di un dito. Per una corretta valutazione dei trigliceridi, il soggetto deve essere a digiuno da almeno 12 ore (dopo i pasti la concentrazione dei trigliceridi nel sangue tende ad aumentare anche di 5-10 volte) e non deve aver assunto alcol nelle ultime 24 ore. FONTI: http://it.wikipedia.org/wiki/Lipidi http://www.medicinalive.com/medicina-tradizionale/cardiologia/trigliceridi-bassi-cause-sintomiipotrigliceridemia/ http://www.my-personaltrainer.it/salute/valori-trigliceridi.html http://www.my-personaltrainer.it/fisiologia/digestione-grassi.html http://www.chimica-online.it/download/lipidi/trigliceridi.htm 8