Scenari del primo dopoguerra dal 1920 al 1930 Scenario 1 La Russia della Rivoluzione bolscevica L’abdicazione dello zar i governi provvisori La famiglia Romanoff • Nel marzo 1917, lo zar Nicola II Romanoff fu costretto a abdicare dalla contestazione di operai e (soprattutto) soldati coalizzati • I governi provvisori che si alternarono al potere dopo la monarchia furono prima quelli guidato dal liberale L’vov e poi quello più spostato a sinistra retto da Kerenskij • I governi di L’vov (marzo-agosto 1917) furono sostenuti da moderati, menscevichi e socialisti rivoluzionari • Menscevichi e socialisti rivoluzionari ritenevano prematura qualsiasi iniziativa rivoluzionaria e necessaria una fase di potere democratica a guida borghese • L’obiettivo dei governi L’vov fu la modernizzazione del paese, prendendo a modello l’occidente sia per il sistema istituzionale, che per l’economia • La guerra al fianco dell’Intesa avrebbe dovuto continuare. I soviet I bolscevichi Lenin,tornato dall’esilio in Svizzera,arringa la folla • Dentro la politica russa permanevano e si rafforzavano i soviet, tra cui aveva grande importanza quello di Pietrogrado, capace di agire come governo alternativo a quello ufficiale • I bolscevichi non erano entrati nei governi ufficiali, in quanto la loro strategia puntava a un’alleanza tra operai e contadini poveri per realizzare la rivoluzione • In questa situazione, fu dirompente la ricomparsa in Russia di Lenin, rientrato nel paese dopo anni di esilio grazie alla complicità dei tedeschi e postosi immediatamente alla guida dei bolscevichi rimasti in patria Le tesi di aprile di Lenin • Lenin preparò e rese pubblico, al suo rientro in patria, un documento in dieci punti, che poi furono indicate come le “Tesi di aprile” • Egli riteneva che fosse giunto il momento per forzare la mano e condurre la situazione politica verso uno sbocco rivoluzionario • Smentendo le idee di Marx, secondo il quale la rivoluzione sarebbe nata per prima nei paesi più industrializzati, a causa delle loro contaddizioni • Lenin sosteneva che la Russia, in quanto era il paese più debole tra quelli imperialisti, avrebbe messo in crisi il sistema capitalistico e imperialistico • In primo luogo i bolscevichi avrebbero dovuto conquistare il controllo dei soviet propagandando tre obiettivi: la pace; la terra ai contadini; la produzione controllata dai consigli operai Il governo Kerenskij • I bolscevichi ampliarono il loro seguito, e anche le distanze con menscevichi e socialisti rivoluzionari, fomentando la resistenza alla politica del governo provvisorio • Quest’ultimo era in gravi difficoltà, soprattutto nella prosecuzione della guerra, alla quale una parte di operai e soldati era contraria • Ad agosto cominciò l’esperienza del governo Kerenskij, che però era debole sia per il moderatissimo sostegno che Kerenskij aveva da parte dei suoi compagni di partito, sia perché i moderati avevano trovato una nuova leadership nel generale Kornilov Il tentato colpo di stato militare di Kornilov • All’inizio di settembre Kornilov tentò un colpo di stato militare, e Kerenskij reagì chiedendo l’aiuto e il sostegno da parte di tutte le forze socialiste, a cui risposero positivamente anche i bolscevichi • La reazione popolare al tentativo di golpe militare, dovuta alla mobilitazione della gente grazie all’opera soprattutto dei bolscevichi, stroncò il tentativo di Kornilov • I veri vincitori della lotta furono i bolscevichi, che controllavano adesso i soviet delle due città principali: Pietrogrado e Mosca • Lenin decise che era il momento di insistere sulla parola d’ordine: «tutto il potere ai soviet» per togliere di mezzo il governo di Kerenskij I bolscevichi preparano l’insurrezione Trotzky Lenin con Zinoviev e Kamenev • In realtà anche dentro il partito bolscevico non c’era unità su questa scelta • La posizione di Lenin era appoggiata da Lev Trotskij, ex menscevico, che guidava il soviet di Pietrogrado • Altri due leader di primo piano Kamenev e Zinov’ev erano contrari a forzare la mano, ma la maggioranza segui Lenin e Trotskij • L’insurrezione armata fu progettata e coordinata da Trotskij e prevedeva che soldati di orientamento rivoluzionario e milizie operaie armate, le “guardie rosse”, avrebbero acquisito il controllo dei luoghi principali di Pietrogrado durante la notte, e poi il Palazzo d’Inverno, sede del governo, sarebbe stato circondato e isolato La rivoluzione d’ottobre, 7 novembre 1917 • Il 25 ottobre 1917 del calendario russo, il 7 novembre del calendario occidentale, l’azione dei bolscevichi si realizzò con successo e senza molte vittime, nonostante Kerenskij avesse imposto di allontanare i reparti ostili dell’esercito e di arrestare i dirigenti bolscevichi • Nello stesso giorno i bolscevichi fecero riunire i delegati di tutti i soviet dell’ex impero russo, con l’obiettivo, già programmato, di far approvare a essi, che erano in gran maggioranza bolscevichi, la presa del potere • Il congresso dei soviet approvò due decreti voluti da Lenin – I. la pace giusta e democratica senza annessioni e indennità – II. l’abolizione immediata e senza indennizzi della grande proprietà terriera • Venne poi formato un nuovo governo rivoluzionario presieduto da Lenin Il colpo di mano antidemocratico dei bolscevichi • Le altre forze politiche rimasero spiazzate dall’azione dei bolscevichi, e riuscirono solo a protestare • In realtà le elezioni della fine di novembre del 1917 per scegliere, sul modello della Rivoluzione francese l’assemblea costituente, videro una vittoria schiacciante dei socialisti rivoluzionari, sostenuti dai contadini, e una sostanziale sconfitta dei bolscevichi, mentre menscevichi e moderati scomparvero elettoralmente • Ma alla prima riunione la Costituente fu sciolta dai militari bolscevichi, gennaio 1918, su ordine del Congresso dei soviet Le idee antidemocratiche di Lenin • Lo scioglimento forzato era in linea con le idee di Lenin • Egli non riteneva validi i principi della democrazia borghese e affermava che solo il proletariato aveva il diritto di guidare la rivoluzione, per mezzo dei soviet, sua espressione diretta, e del partito, sua avanguardia politica • In questo modo Lenin e il suo partito aprivano la strada all’instaurazione di una dittatura bolscevica sulla Russia • In realtà i bolscevichi erano isolati: gli altri partiti erano stati eliminati con la forza e le minoranze più qualificate del paese, tecnici, imprenditori,intellettuali, alti ufficiali dell’esercito lasciarono la Russia, preferendo l’esilio alla dittatura (1 milione di esuli politici tra 1918 e 1926) “Stato e rivoluzione” • I bolscevichi avevano come obiettivo dichiarato quello di costruire uno stato proletario che avesse come modello la Comune di Parigi, ispirandosi allo scritto di Lenin intitolato “Stato e rivoluzione” • Su questo obiettivo contavano di ottenere il sostegno delle masse popolari, che non erano schierate con loro La costruzione della dittatura bolscevica • • • • Contemporaneamente alla ricerca di consenso, il regime bolscevico a partire dalla fine del ‘17 assunse caratteri sempre più autoritari 1. creazione della Ceka, la polizia politica che aveva il compito di indagare sui “controrivoluzionari” 2. istituzione del Tribunale rivoluzionario centrale, che doveva giudicare tutti i disobbedienti al governo operaio e contadino (organo che permetteva di condannare ogni oppositore al regime) 3. tutti i partiti furono messi fuori legge 4. fu ripristinata la pena di morte In generale i bolscevichi fecero arrestare o condannare a morte tutti coloro che erano dichiarati “nemici di classe” La pace di Brest-Litovsk e le sue conseguenze • La decisione di ritirarsi dalla guerra fu presa dai bolscevichi in condizione di grave debolezza, per cui la firma della pace di Brest Litovsk (marzo 1918) si rivelò negativa per le conseguenze che provocò • I socialisti rivoluzionari si opposero con forza • Gli ex alleati dell’Intesa si sentirono traditi dai russi e appoggiarono le iniziative militari antibolsceviche che si organizzarono in varie parti del paese a opera di ex ufficiali zaristi Stranieri e “bianchi” contro il regime bolscevico Trotsky arringa soldati dell’Armata Rossa • A metà del 1918 truppe anglo-francesi sbarcarono nel Nord e nel Mar Nero, e altrettanto fecero statunitensi e giapponesi in Siberia • Tali iniziative spinsero a organizzarsi i “bianchi”, ovvero gli antibolscevichi monarchici e conservatori • Contro di essi fu mobilitato un esercito di nuovo tipo chiamato Armata rossa degli operai e dei contadini, progettato da Trotzkij: teoricamente era una milizia di popolo • L’Armata rossa era in realtà un esercito estremamente organizzato, basato su una disciplina molto rigida, al cui comando si trovarono anche ex ufficiali zaristi Le resistenze antibolsceviche • A est le le armate bianche acquisirono il controllo di una parte considerevole della Siberia, e penetrarono tra gli Urali e il Volga • Lo zar e la sua famiglia furono uccisi per ordine del soviet di Ekaterinenburg, dove erano prigionieri • Nel nord ebbero luogo altre ribellioni, sostenute dalla presenza di truppe dell’Intesa • Per il pericolo politico la capitale fu trasferita dai bolscevichi da Pietrogrado a Mosca • La resistenza contro i bolscevichi era forte anche nella regione del Don e in Ucraina La sconfitta dei bianchi • L’Armata rossa riuscì in un tempo relativamente breve, circa due anni, a avere la meglio sugli avversari del regime bolscevico • Questi erano superiori di numero, ma divisi politicamente e lontani geograficamente e quindi non riuscivano a coordinarsi in modo ordinato • Inoltre i contadini non appoggiavano i “bianchi” temendo il ritorno del vecchio regime zarista • Quando nel 1919 i “bianchi” persero l’appoggio dei paesi occidentali e rimasero soli, la loro posizione si fece sempre più difficile • Nella primavera del 1920 i bolscevichi avevano praticamente vinto la guerra civile L’invasione polacca e la reazione dell’Armata rossa • L’ultimo pericolo venne dalla Polonia, che tra maggio e giugno del ‘20 invase la Russia per conquistare alcuni territori, in quanto insoddisfatta della spartizione di Versailles • L’Armata rossa passò rapidamente alla controffensiva e in agosto giunse fino a Varsavia, prima di essere ricacciata indietro dai polacchi • I due paesi giunsero alla pace nel 1921, con la cessione da parte della Russia di territori ucraini e bielorussi • L’effetto positivo del conflitto per i bolscevichi fu che esso stimolò la coesione nazionale e il sostegno al loro regime Le guerre sul suolo russo tra 1917 e 1921 La Terza Internazionale o Internazionale comunista/Comintern • I bolscevichi ritenevano che il nuovo regime politico russo potesse sostenersi solo con il supporto dei proletari dei paesi più avanzati • Per realizzare questo progetto, Lenin decise di creare una nuova Internazionale dei lavoratori, di tipo comunista • Il suo obiettivo sarebbe stato di coordinare l’azione dei movimenti rivoluzionari del globo • A Mosca nel 1919 si riunì per la prima volta questa Terza Internazionale, anche se i delegati presenti erano quasi tutti ex sudditi dell’impero russo • La nuova Internazionale si diede il nome di Internazionale Comunista, o Comintern Le regole per far parte del Comintern Manifesto del Comintern per celebrare i 5 anni della Rivoluzione d’ottobre • Il II congresso del Comintern, tenutosi a Mosca nel luglio 1920, fissò per tutti i partiti che ne volevano essere parte una serie di regole ferree: • 1. organizzarsi secondo il modello bolscevico • 2. cambiare il nome da “partito socialista” a “partito comunista” • 3. difendere sempre la causa della Russia sovietica • 4. espellere i riformisti dal partito Scenario II La Germania di Weimar La situazione prerivoluzionaria della Germania • La Germania al momento dell’armistizio era in una situazione prerivoluzionaria • Il governo era in mano a un Consiglio dei commissari del popolo • L’esercito era in completa disgregazione, e gli ex soldati si sparsero per il paese armi in pugno • Il vero potere in molte grandi città era dei consigli di soldati e operai • Berlino era una capitale con duecentomila disoccupati e in preda a scontri di piazza ovunque Tuttavia una rivoluzione simile a quella russa non era possibile perché: • 1. le truppe dell’Intesa stanziate ai confini del paese non l’avrebbero permessa • 2. i contadini erano ostili a derive socialiste • 3. La grande borghesia di imprenditori, burocrati, alti ufficiali, grandi proprietari terrieri era più forte e radicata socialmente rispetto alla Russia Le mediazioni politiche • La Spd non aveva una strategia politica leninista, ma puntava a costruire una vera democrazia parlamentare • I socialdemocratici trovarono una mediazione con la classe dirigente prebellica e con l’esercito • I militari erano disposti a rispettare le istituzioni repubblicane purché fosse mantenuto l’ordine pubblico e l’esercito mantenesse le sue gerarchie tradizionali L’estrema sinistra Rosa Luxemburg, leader spartachista • I problemi vennero da dentro la sinistra, in cui i socialdemocratici radicali e i rivoluzionari della Lega di Spartaco volevano rafforzare i consigli, possibile base di una rivoluzione socialista • Gli spartachisti erano però in forte minoranza sia nei consigli, che nel consenso popolare • Un episodio fosco li colpì nel gennaio 1919 La repressione dell’estrema sinistra Gustav Noske passa in rassegna un reparto dei Freikorps • A Berlino una manifestazione popolare contro la destituzione di un capo della polizia socialista fu scelta dagli spartachisti come occasione per incitare i lavoratori a rovesciare il governo • L’insurrezione degli spartachisti fu repressa sanguinosamente per decisione della Spd, che era alla guida del governo • Il commissario della Spd Gustav Noske, non avendo gli uomini necessari per fronteggiare la rivolta usò le squadre volontarie dei Freikorps, ex soldati comandati da ufficiali nazionalisti • Essi provocarono una strage e massacrarono anche i leader spartachisti Liebknecht e Luxemburg Le tappe verso la democrazia di Weimar • Nel gennaio del ‘19 le elezioni per l’Assemblea costituente diedero la maggioranza non assoluta alla Spd • La Spd dovette cercare un accordo con il partito cattolico (Zentrum) e i gruppi politici liberali • Questo accordo diede vita a un governo di coalizione a guida Spd e portò alla scrittura di una costituzione democratica La costituzione di Weimar La costituzione chiamata “di Weimar”, dal nome della città in cui si tennero i lavori della Costituente aveva come cardini • la struttura federale dello stato • il suffragio universale ambosessi • la responsabilità del governo di fronte al Parlamento • l’elezione diretta del presidente della Repubblica La confusione politica permanente Freikorps in posa • La situazione tedesca era però costantemente incerta e confusa • I comunisti mantennero un atteggiamento ostile e insurrezionalistico • I Freikorps a loro volta diventarono un attore politico autonomo, al di fuori del controllo delle autorità • Il governo fu indebolito anche dalla delegittimazione portata dagli altri gradi dell’esercito La teoria della pugnalata alla schiena • I generali, nonostante l’impegno di lealtà verso il governo democratico, diffusero nell’opinione pubblica l’idea della “pugnalata alla schiena” • Essi, che erano i principali responsabili della sconfitta militare della Germania, affermarono che in realtà il paese avrebbe potuto vincere la guerra, se una parte della politica, cioè i partiti di sinistra, non l’avessero “pugnalato alla schiena” • Era un’idea completamente priva di fondamento, che però screditò la Spd, che nelle elezioni del ‘20 pagò sia la repressione degli spartachisti, perdendo voti a sinistra, sia questa idea della pugnalata alla schiena, perdendo voti moderati • Il nuovo governo formatosi dopo queste elezioni fu guidato dal Zentrum La debolezza della repubblica di Weimar • La repubblica di Weimar fu debole dal punto di vista politico • I governi erano instabili per la grande frammentazione dei diversi partiti e gruppi politici • Questi non riuscivano a controllare e indirizzare le dinamiche sociali, e nessuna era in grado di proporsi come guida autorevole del paese nella situazione di crisi che stava vivendo Classi sociali e schieramenti politici • La Spd era il partito più votato dagli operai • Le classi medie si indirizzavano verso tre gruppi politici: il Zentrum, il Partito popolare tedesco-nazionale, e il Partito tedescopopolare • Aveva un certo seguito anche il Partito democratico tedesco, una forza politica sostenuta da numerosi intellettuali moderati Le riparazioni di guerra • • • • Walter Rathenau • • • Ebbe un impatto dirompente sul paese la questione delle riparazioni di guerra, che furono quantificate nel 1921 da una commissione formata dai paesi vincitori del primo conflitto mondiale L’entità del debito fu fissata in 132 miliardi di marchi-oro da pagare in 46 anni. Ciò avrebbe costretto i tedeschi a pagare per circa mezzo secolo una cifra pari al 25% del prodotto nazionale lordo La cifra era altissima e rischiava di far collassare economicamente un paese uscito già pesantemente vessato dalla I guerra mondiale L’opinione pubblica tedesca si sentiva pesantemente umiliata e offesa dall’imposizione, contrattata dal governo repubblicano Contro il governo si scatenò l’estrema destra nazionalista, di cui faceva parte anche il Partito nazionalsocialista tedesco guidata da un ex combattente, l’austriaco Adolf Hitler Nel ‘21 fu ucciso il ministro della Finanze Erzberger, nel ‘22 fu eliminato anche Rathenau, il ministro degli Esteri impegnato a concordare condizioni meno vessatorie con gli alleati. Rathenau fu ucciso da due ex ufficiali dell’esercito tedesco I primi pagamenti dei debiti di guerra • I governi si impegnarono a pagare le prime rate delle riparazioni • Tuttavia essi non tagliarono drasticamente la spesa pubblica e non aumentarono pesantemente le tasse • Decisero di aumentare la quantità di carta moneta in circolazione, provocando una fortissima inflazione • L’idea dei governi era di togliere valore al marco con l’obiettivo di dissuadere i governi creditori a proseguire nella richiesta delle riparazioni La grande crisi tedesca del ‘23 La Ruhr occupata Manifesto di propaganda per la resistenza passiva • La crisi economica precipitò nel 1923, quando Francia e Belgio decisero di occupare militarmente la zona della Ruhr, la più ricca della Germania • Il pretesto preso dai due paesi era di controllare la consegna dei materiali dovuti dalla Germania, ma in realtà la Francia e Belgio volevano imporre alla Germania di pagare comunque il suo debito, a prescindere dalla perdita di valore del marco • Si creò una situazione paradossale: il governo tedesco spinse imprenditori e operai a abbandonare le fabbriche della Ruhr per non collaborare con gli occupanti, dando vita a una resistenza passiva • Gruppi terroristici legati ai Freikorps (sciolti ufficialmente) organizzarono attentati e sabotaggi contro francesi e belgi, che dal canto loro arrestavano e fucilavano • Economicamente il paese era allo stremo, perché la Ruhr era il motore economico della Germania e il governo doveva aumentare la spesa pubblica per sostenere la resistenza passiva: sussidi erano dati agli imprenditori e ai lavoratori non più occupati La grande svalutazione del marco Banconota del 1923 da 1 miliardo di marchi • L’inflazione raggiunse livelli inimmaginabili, tanto che il valore del marco precipitò fino a farlo diventare carta senza valore: 1 dollaro nel novembre 1923 valeva 4000 miliardi di marchi, 1 kg di pane costava 400 miliardi • Lo Stato stampava grandi quantità di banconote dal valore nominale altissimo • Chi veniva pagato con esse se ne liberava rapidamente in cambio di altro, e questo faceva aumentare la circolazione della moneta, quindi l’inflazione • Si impoverirono i lavoratori dipendenti, i cui salari non reggevano i ritmi dell’inflazione • Furono rovinati i risparmiatori e i detentori di titoli di stato • I vantaggi furono per gli industriali che esportavano i loro prodotti e si facevano pagare in valuta straniera • Nel 1923 l’industria tedesca conquistò nuovi mercati, aumentò i profitti e gli investimenti La politica internazionale del governo Stresemann Gustav Stresemann • La situazione esplosiva del paese impose ai partiti maggiori di coalizzarsi e dare vita a un governo unitario presieduto dal moderato-conservatore Stresemann • Il governo di Stresemann cercò un accordo con le potenze vincitrici: la resistenza passiva fu interrotta e i rapporti con la Francia furono riallacciati, tra le proteste della destra estrema e dei nazionalisti radicali, che alimentavano una forte tensione antigovernativa Il putsch della birreria Ludendorff e Hitler nel ‘23 Le SA arrestano politici socialisti • Dotato di poteri eccezionali, il governo Stresemann li usò per sciogliere governi regionali di estrema sinistra e reprimere un’insurrezione comunista a Amburgo • Il pericolo maggiore venne tuttavia da un tentativo di insurrezione destrorso, un colpo di stato che si svolse a Monaco e fu guidato dal Partito nazionalsocialista di Hitler (Nsdap)e dell’ex stratega militare Ludendorff, con la collaborazione attiva delle SA, squadre paramilitari capeggiate da Ernst Rohm • Il moto, noto come putsch della Birreria, per il luogo in cui ebbe inizio, la Bürgebräukeller, si svolse tra 8 e 9 novembre 1923 e coinvolse alcune migliaia di persone, ma non fu sostenuto dai militari, e nemmeno dalle autorità locali • Dopo la sua repressione, Hitler fu condannato a cinque anni di carcere (che in gran parte furono condannati) La politica di stabilizzazione economica del governo Stresemann • Stresemann cercò di stabilizzare la situazione economica attraverso una serie di provvedimenti • L’emissione di una moneta il Rentenmark, che aveva un valore garantito dal patrimonio agricolo e industriale tedesco • Una politica deflazionistica (per ridurre la quantità di denaro in circolazione): limitazione del credito, riduzione della spesa pubblica, aumento delle tasse Il piano Dawes C. Dawes Il piano Dawes • La Germania fu sostenuta nella ripresa economica dagli Stati Uniti, in particolare dal piano ideato dal finanziere Dawes • Era un progetto di rientro dei tedeschi dai debiti di guerra, basato sull’idea che per far fronte ai suoi impegni la Germania avrebbe dovuto recuperare la sua piena efficienza industriale • Le rate del debito avrebbero dovuto essere più graduali e la finanza statunitense (in concorso con altri paesi) avrebbe concesso alla Germania prestiti a lunga scadenza • Effetti positivi del piano • 1. la Ruhr sarebbe tornata alla Germania • 2. i debiti sarebbero stati meno impellenti • 3. l’iniezione di soldi americani avrebbero favorito la ripresa economica La situazione tedesca tra 1924 e 1929 Paul von Hindenburg, presidente della Repubblica tedesca, alla sua scrivania nel 1927 • Politicamente la situazione rimase piuttosto precaria • Il governo di grosse koalition finì al termine del 1923, e nelle elezioni del ’24 estrema destra e estrema sinistra, contrarie al piano Dawes, avanzarono ai danni dei partiti democratici • Nel ‘25 fu eletto presidente della Repubblica l’ex capo di Stato maggiore della I guerra mondiale Hindeburg • Tra ‘25 e ‘28 i governi furono di centrodestra, mentre nel ‘28 tornarono al potere i socialdemocratici • A garantire la posizione internazionale della Germania fu la costante presenza di Stresemann come ministro degli Esteri fino alla sua morte, nel 1929 Gli equilibri postbellici costruiti dalla Francia • La Francia aveva mantenuto nella vicenda della Ruhr una posizione intransigente in quanto la sua politica era finalizzata a costruire un sistema di sicurezza che difendesse la situazione creatasi al termine della Grande Guerra, con la quale pensava che la Germania non le avrebbe più nuociuto • Per questo aveva stretto alleanze con tutti gli stati dell’Europa centro-orientale che avevano ottenuto benefici dai trattati di Versailles, e non volevano modificare gli equilibri usciti da quei trattati: Jugoslavia, Polonia, Cecoslovacchia, Romania formarono con la Francia la piccola Intesa (1921) • La vicenda della Ruhr fu causata dal senso di insicurezza che pesava sui francesi, che, nonostante la piccola Intesa, non volevano lasciare alla Germania lo spazio per risollevarsi La politica di convivenza di Stresemann e Briand • Dopo il piano Dawes, Francia e Germania mutarono il loro atteggiamento reciproco, e diedero vita a una politica di maggiore distensione e collaborazione • Il tedesco Stresemann e il francese Briand, rispettivi ministri degli Esteri, contribuirono a questa politica, anche se con obiettivi diversi • Stresemann lavorava nell’ottica di un superamento degli equilibri di Versailles e di un recupero del ruolo di grande potenza della Germania • Briand voleva blindare la situazione di fine conflitto • Entrambi però furono impegnati nell’obiettivo di realizzare un progetto di sicurezza europea La conferenza di Locarno, 1925 Briand e Stresemann a Locarno Entrambi vinsero il Nobel per la pace nel 1926 • Tale progetto prese corpo a Locarno, in Svizzera, nel 1925, quando furono firmati accordi fondamentali per la distensione europea • Francia, Germania e Belgio riconobbero le frontiere comuni di Versailles • Italia e Gran Bretagna garantirono gli accordi contro qualsiasi violazione • In questo modo la Germania accettava la perdita di Alsazia e Lorena, ma non era obbligata a subire impegni simili di cessione sul proprio confine orientale • La Francia ottenne la garanzia internazionale ai sui confini, che cercava dalla fine della Grande Guerra • La Germania nel 1926 fu ammessa nella Società delle Nazioni • Un nuovo piano sulle riparazioni, più favorevole alla Germania, fu varato nel 1929 • Nel giugno 1930 i francesi si ritirarono dalla Ruhr Scenario III Il dopoguerra in Francia, Gran Bretagna e Usa Esplode l’inflazione • Il dopoguerra fu un periodo di grandi difficoltà economiche per tutti gli Stati usciti dal conflitto, a parte gli Usa • Le spese di guerra erano state coperte durante il conflitto da aumenti di tasse, sottoscrizioni volontarie di titoli di stato da parte dei cittadini, e in seguito da prestiti soprattutto con gli Usa • Infine gli stati europei avevano cominciato a stampare carta-moneta in grandi quantità, facendo crescere l’inflazione, che già si impennò a conflitto in corso Che cosa è l’inflazione • Inflazione significa perdita del potere d’acquisto della moneta • La causa sta nel fatto che la moneta circola in quantità e con velocità superiori alla richiesta del mercato • La moneta è una merce, e come tale obbedisce alla legge della domanda e dell’offerta • Se circola troppa moneta, il valore di questa si abbassa • Il tasso di inflazione misura l’entità del deprezzamento • Un tasso di inflazione al 10% significa che in un dato periodo considerato(in genere un mese o un anno) la quantità di beni che si possono acquistare con una determinata quantità di denaro è diminuita di quella percentuale Le vittime dell’inflazione Il problema della disoccupazione • L’inflazione colpì soprattutto i risparmi dei ceti medi, impiegati e dipendenti pubblici, e gli investimenti di chi aveva titoli di stato o era proprietario di terre e case, che riscuoteva canoni d’affitto svalutati • Questa situazione provocò forti tensioni sociali • Esse vennero anche aggravate dal problema della disoccupazione, che aumentò a partire dal 1920, quando il processo di riconversione bellica delle imprese provocò ondate di licenziamenti Il ruolo dei governi • I governi per tenere sotto controllo le tensioni sociali e a causa delle pressioni di partiti e sindacati attuarono blocchi dei prezzi sui generi di prima necessità e sui canoni di affitto • Anche le imprese che dovevano riconvertire la loro produzione da bellica in pacifica cercarono il sostegno governativo • Ciò determinò la sopravvivenza di ministeri e uffici speciali, che, creati in tempo di guerra, mantennero i loro compiti: controllo sui prezzi, distribuzione di materie prime alle industrie, composizione dei conflitti di lavoro, ecc. • La situazione economica si mantenne difficile in Europa fino al 1925, quando il superamento della crisi della Ruhr e una migliore congiuntura economica aiutarono la ripresa La Francia negli anni ‘20 Edouard Herriot Raymond Poincare • La Francia realizzò una sostanziale stabilizzazione politica, grazie alla maggioranza di centro-destra che governò dal 1919 al 1925 • La politica economica francese penalizzò soprattutto i ceti popolari: licenziamenti, compressione salariale, aumenti delle tasse • Dopo una breve parentesi di governo della sinistra radicale (‘25-’26), con presidente Herriot, tornarono al potere i moderati guidati dal leader storico Poicaré • Durante i tre anni successivi il governo Poicaré stabilizzò il corso del franco e risanò il bilancio dello stato aumentando la pressione fiscale sui consumi popolari • Nella seconda metà degli anni ‘20 la Francia ebbe un’esplosione economica, soprattutto nei settori della chimica e della meccanica La Gran Bretagna negli anni ‘20 • • • • • J.R.Mac Donald. leader del Labour Party • • La Gran Bretagna stentò a riprendersi dalla Grande Guerra, perché la sua industria era diventata più vecchia e meno competitiva rispetto ai paesi suoi concorrenti, tanto che negli anni Venti visse una fase economica di ristagno produttivo Politicamente i conservatori mantennero la guida del governo per undici anni, dal 1918 al 1929, tranne La novità della politica inglese in quel decennio fu la progressiva emarginazione dei liberali, che furono nettamente sconfitti alle elezioni del novembre 1924 Nei mesi precedenti a quelle elezioni, per la prima volta il Labour Party riuscì brevemente a formare un governo guidato da Mac Donald, e negli anni successivi i laburisti diventarono la seconda forza politica del paese Nella seconda metà degli anni ‘20 i conservatori tennero saldamente in mano il governo, affrontando con risolutezza una lotta forte dei minatori che per sette mesi (1926) rimasero in stato di agitazione, finché dovettero cedere al governo I conservatori cercarono di sfruttare questa sconfitta contro i laburisti, vietando scioperi di solidarietà agli aderenti delle Trade Unions Tuttavia nel 1929 il Labour tornò a avere la maggioranza dei voti e formò un secondo governo guidato da Mac Donald I roaring Twenties americani • Gli Usa, dopo la breve fase di depressione seguita alla I guerra mondiale, vissero un periodo di grande prosperità economica • L’industria aumentò la produttività grazie alla produzione in serie e all’applicazione dei metodi tayloristi: +30% • Anche il reddito nazionale aumentò: + 25% • Diminuì l’occupazione nell’industria, a causa dell’impiego massiccio della tecnologia nelle imprese: la quantità di lavoro umano necessaria a ottenere un prodotto si riduceva in modo tale da non essere compensata da un aumento della produzione • Aumentò, invece, l’occupazione nei servizi, per l’espansione delle funzioni organizzative e burocratiche • Gli stili di vita furono influenzati da questo boom economico: automobili e elettrodomestici si diffusero in grande quantità, anche grazie alle vendite rateali I Presidenti repubblicani e la politica repubblicana negli anni ‘20 Manifesto elettorale di Warren Harding, eletto nel 1920 e primo di tre presidenti repubblicani (seguirono Coolidge, 1923, e Hoover, 1929) • La politica americana fu controllata e indirizzata dal Partito repubblicano, che fece eleggere alla presidenza tre suoi esponenti (1920,1924,1928) • I repubblicani erano convintamente liberisti e ritenevano che l’accumulazione di ricchezza privata fosse una garanzia di prosperità • Per questo ridussero le imposte dirette (sulla ricchezza) e aumentarono quelle indirette (sui consumi), sfavorendo così i lavoratori dipendenti • La spesa pubblica fu molto ridotta, così il sostegno economico dello Stato verso i ceti più bassi era molto debole • Le grandi imprese industriali e i grandi gruppi finanziari furono favoriti dalla rinuncia del governo americano a un’azione di controllo dei monopoli Le sperequazioni sociali degli anni Venti Auto Ford appena terminate sulla catena di montaggio Immagine pubblicitaria per un refigeratore • La conseguenza di questa politica fu che si verificarono grosse differenze tra i lavoratori • I salari crescevano meno dei profitti • I lavoratori di grande imprese (come Ford e General Electric) e la manodopera a alta qualificazione godevano di stipendi relativamente alti e di un sistema previdenziale favorevole • La maggioranza degli operai comuni, e tra essi gli immigrati e le persone di colore, avevano condizioni di vita e lavoro al limite della sopportabilità L’ideologia conservatrice e le sue vittime • L’ideologia conservatrice fu molto diffusa, e le sue “vittime” erano le minoranze, immigrati e popolazione di razza non bianca • L’immigrazione fu limitata da leggi che volevano difendere la purezza americana da pericolose contaminazioni “etniche” e “ideologiche” (paura del socialismo e dell’anarchismo che venivano dall’Europa) • La discriminazione razziale, proibita ufficialmente, era in realtà molto pervasiva, ad esempio per l’azione della setta del Ku Klux Klan, un’organizzazione razzista che divenne un fenomeno di massa (a essa aderirono politici, pubblici funzionari, uomini di legge, membri delle forze dell’ordine) • Anche cattolici e ebrei furono spesso discriminati Vittime e protagonisti dell’ideologia conservatrice Gli anarchici italiani Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti furono processati e condannati a morte per una falsa accusa di omicidio Vennero giustiziati nel 1927, per quanto diverse prove emerse a inchiesta in corso mostrassero inequivocabilmente la loro innocenza Un raduno del Ku Klux Klan, presso Denver, Colorado, negli anni ‘30: i membri indossano la tipica veste del Klan, coprendosi il volto con cappucci a punta bianchi Si trovano di fronte al simbolo delle loro scorrerie contro le minoranze (neri, ebrei): una croce in fiamme Il proibizionismo: controllo sociale e aumento della criminalità organizzata • Il proibizionismo, cioè il divieto di produrre e commercializzare alcoolici, fu introdotto da una legge nel 1920 e durò fino al 1933 • Fu un tentativo di disciplinamento della popolazione, soprattutto del proletariato, e delle minoranze • Ebbe il sostegno delle classi dominanti, in quanto in esso si vedeva la possibilità di raggiungere rapidamente, e grazie all’autorità dello stato, ordine, disciplina e uniformità sociale, cioè gli obiettivi dei conservatori • Fu però un esperimento fallito, perché il tentativo di cambiare comportamenti diffusi e radicati, come il consumo di alcoolici, si rivelò impraticabile • Un gran numero di persone si diedero a pratiche illegali per procurarsi gli alcoolici: si diffusero violenza e corruzione, perché chi controllava il traffico illegale di alcool costruì grandi fortune, con cui corrompeva l’apparato poliziesco e giudiziario • Si formò un settore di economica illegale parallelo, che fu chiamato “criminalità organizzata”, controllato da gruppi di gangster, alcuni dei quali diventarono famosi (Lucky Luciano, Al Capone, Ace Rothstein, Mervyn Lanski) e appartenevano proprio a quelle minoranze che il proibizionismo voleva controllare e reprimere L’euforia economica Attentato dinamitardo a Wall Street il 16 settembre 1920, attribuito a anarchici italiani • Nonostante queste contraddizioni sociali, la borghesia americana mostrava un solido ottimismo e confidava in una crescita infinita del benessere e della ricchezza • L’effetto di questa mentalità ottimistica fu la grande attività di investimento finanziario concentrata nella Borsa di New York, Wall Street • Questa attività era fatta di speculazioni, che erano incoraggiate dalla prospettiva di guadagni facili, ottenuti acquistando le azioni e rivendendole a un prezzo maggiorato Una crescita dalle basi fragili Catalogo di moda maschile, anni ‘20 • L’euforia economica aveva basi fragili • Essa si basava sulla grande espansione del mercato dei beni di consumo durevoli (auto, elettrodomestici), che determinò una capacità produttiva delle industrie sproporzionata rispetto alla effettiva possibilità del mercato di assorbire quanto prodotto • I beni di consumo durevoli saturavano il mercato, a causa della loro natura appunto “durevole” • Inoltre i redditi da lavoro agricolo erano bassi, quindi gli agricoltori partecipavano solo marginalmente al boom dei consumi Il legame economico Usa-Europa • Le imprese americane equilibrarono i limiti del loro mercato interno esportando all’estero i loro prodotti, soprattutto in Europa • L’Europa nella seconda metà degli anni Venti aveva goduto di una certa ripresa economica anche grazie al sostegno dei prestiti americani • Si era creato così un apparente circolo virtuoso • Gli Usa sostenevano la crescita europea e L’Europa contribuiva con le importazioni allo sviluppo statunitense • Era un equilibrio instabile, tuttavia, perché i prestiti americani all’Europa erano erogati da banche d’affari che potevano decidere in qualsiasi momento di spostare i loro investimenti verso operazioni finanziarie diverse • Nel 1928 le banche statunitensi spostarono capitali dai prestiti alle imprese e agli stati europei verso le speculazioni di borsa negli Usa • Subito l‘economia europea ne risentì, le importazioni dagli Usa si ridussero e nell’estate del ‘29 la produzione industriale americana cominciò a calare • La Grande crisi dell’ottobre 1929 era alle porte Bibliografia • Richard J.Overy, Crisi tra le due guerre mondiali (1919 -1939), Bologna, il Mulino • Giovanni Sabbatucci - Vittorio Vidotto, Il mondo contemporaneo. Dal 1848 a oggi,Roma-Bari, Laterza • Heinrich A. Winkler, La repubblica di Weimar. 1918-1933: storia della prima democrazia tedesca, Roma, Donzelli • Anthony Wood, La rivoluzione russa, Bologna, il Mulino