Primo dopoguerra

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Scenari del primo dopoguerra
dal 1920 al 1930
Scenario 1
La Russia della
Rivoluzione bolscevica
L’abdicazione dello zar
i governi provvisori
La famiglia Romanoff
• Nel marzo 1917, lo zar Nicola II Romanoff fu
costretto a abdicare dalla contestazione di operai e
(soprattutto) soldati coalizzati
• I governi provvisori che si alternarono al potere
dopo la monarchia furono prima quelli guidato dal
liberale L’vov e poi quello più spostato a sinistra
retto da Kerenskij
• I governi di L’vov (marzo-agosto 1917) furono
sostenuti da moderati, menscevichi e socialisti
rivoluzionari
• Menscevichi e socialisti rivoluzionari ritenevano
prematura qualsiasi iniziativa rivoluzionaria e
necessaria una fase di potere democratica a guida
borghese
• L’obiettivo dei governi L’vov fu la modernizzazione
del paese, prendendo a modello l’occidente sia per il
sistema istituzionale, che per l’economia
• La guerra al fianco dell’Intesa avrebbe dovuto
continuare.
I soviet
I bolscevichi
Lenin,tornato dall’esilio
in Svizzera,arringa la folla
• Dentro la politica russa permanevano e si
rafforzavano i soviet, tra cui aveva grande
importanza quello di Pietrogrado, capace di
agire come governo alternativo a quello
ufficiale
• I bolscevichi non erano entrati nei governi
ufficiali, in quanto la loro strategia puntava
a un’alleanza tra operai e contadini poveri
per realizzare la rivoluzione
• In questa situazione, fu dirompente la
ricomparsa in Russia di Lenin, rientrato nel
paese dopo anni di esilio grazie alla
complicità dei tedeschi e postosi
immediatamente alla guida dei bolscevichi
rimasti in patria
Le tesi di aprile di Lenin
• Lenin preparò e rese pubblico, al suo rientro in patria, un
documento in dieci punti, che poi furono indicate come le
“Tesi di aprile”
• Egli riteneva che fosse giunto il momento per forzare la
mano e condurre la situazione politica verso uno sbocco
rivoluzionario
• Smentendo le idee di Marx, secondo il quale la rivoluzione
sarebbe nata per prima nei paesi più industrializzati, a
causa delle loro contaddizioni
• Lenin sosteneva che la Russia, in quanto era il paese più
debole tra quelli imperialisti, avrebbe messo in crisi il
sistema capitalistico e imperialistico
• In primo luogo i bolscevichi avrebbero dovuto conquistare
il controllo dei soviet propagandando tre obiettivi: la pace;
la terra ai contadini; la produzione controllata dai consigli
operai
Il governo Kerenskij
• I bolscevichi ampliarono il loro seguito, e anche le
distanze con menscevichi e socialisti rivoluzionari,
fomentando la resistenza alla politica del governo
provvisorio
• Quest’ultimo era in gravi difficoltà, soprattutto
nella prosecuzione della guerra, alla quale una
parte di operai e soldati era contraria
• Ad agosto cominciò l’esperienza del governo
Kerenskij, che però era debole sia per il
moderatissimo sostegno che Kerenskij aveva da
parte dei suoi compagni di partito, sia perché i
moderati avevano trovato una nuova leadership
nel generale Kornilov
Il tentato colpo di stato militare
di Kornilov
• All’inizio di settembre Kornilov tentò un colpo di stato
militare, e Kerenskij reagì chiedendo l’aiuto e il
sostegno da parte di tutte le forze socialiste, a cui
risposero positivamente anche i bolscevichi
• La reazione popolare al tentativo di golpe militare,
dovuta alla mobilitazione della gente grazie all’opera
soprattutto dei bolscevichi, stroncò il tentativo di
Kornilov
• I veri vincitori della lotta furono i bolscevichi, che
controllavano adesso i soviet delle due città
principali: Pietrogrado e Mosca
• Lenin decise che era il momento di insistere sulla
parola d’ordine: «tutto il potere ai soviet» per togliere
di mezzo il governo di Kerenskij
I bolscevichi preparano l’insurrezione
Trotzky
Lenin con
Zinoviev e Kamenev
• In realtà anche dentro il partito bolscevico
non c’era unità su questa scelta
• La posizione di Lenin era appoggiata da
Lev Trotskij, ex menscevico, che guidava il
soviet di Pietrogrado
• Altri due leader di primo piano Kamenev e
Zinov’ev erano contrari a forzare la mano,
ma la maggioranza segui Lenin e Trotskij
• L’insurrezione armata fu progettata e
coordinata da Trotskij e prevedeva che
soldati di orientamento rivoluzionario e
milizie operaie armate, le “guardie rosse”,
avrebbero acquisito il controllo dei luoghi
principali di Pietrogrado durante la notte,
e poi il Palazzo d’Inverno, sede del
governo, sarebbe stato circondato e isolato
La rivoluzione d’ottobre,
7 novembre 1917
• Il 25 ottobre 1917 del calendario russo, il 7 novembre del
calendario occidentale, l’azione dei bolscevichi si realizzò
con successo e senza molte vittime, nonostante Kerenskij
avesse imposto di allontanare i reparti ostili dell’esercito e
di arrestare i dirigenti bolscevichi
• Nello stesso giorno i bolscevichi fecero riunire i delegati di
tutti i soviet dell’ex impero russo, con l’obiettivo, già
programmato, di far approvare a essi, che erano in gran
maggioranza bolscevichi, la presa del potere
• Il congresso dei soviet approvò due decreti voluti da Lenin
– I. la pace giusta e democratica senza annessioni e
indennità
– II. l’abolizione immediata e senza indennizzi della grande
proprietà terriera
• Venne poi formato un nuovo governo rivoluzionario
presieduto da Lenin
Il colpo di mano antidemocratico
dei bolscevichi
• Le altre forze politiche rimasero spiazzate
dall’azione dei bolscevichi, e riuscirono solo a
protestare
• In realtà le elezioni della fine di novembre del
1917 per scegliere, sul modello della Rivoluzione
francese l’assemblea costituente, videro una
vittoria schiacciante dei socialisti rivoluzionari,
sostenuti dai contadini, e una sostanziale
sconfitta dei bolscevichi, mentre menscevichi e
moderati scomparvero elettoralmente
• Ma alla prima riunione la Costituente fu sciolta
dai militari bolscevichi, gennaio 1918, su ordine
del Congresso dei soviet
Le idee antidemocratiche
di Lenin
• Lo scioglimento forzato era in linea con le idee di Lenin
• Egli non riteneva validi i principi della democrazia
borghese e affermava che solo il proletariato aveva il
diritto di guidare la rivoluzione, per mezzo dei soviet,
sua espressione diretta, e del partito, sua avanguardia
politica
• In questo modo Lenin e il suo partito aprivano la strada
all’instaurazione di una dittatura bolscevica sulla Russia
• In realtà i bolscevichi erano isolati: gli altri partiti erano
stati eliminati con la forza e le minoranze più qualificate
del paese, tecnici, imprenditori,intellettuali, alti ufficiali
dell’esercito lasciarono la Russia, preferendo l’esilio alla
dittatura (1 milione di esuli politici tra 1918 e 1926)
“Stato e rivoluzione”
• I bolscevichi avevano come obiettivo
dichiarato quello di costruire uno stato
proletario che avesse come modello la
Comune di Parigi, ispirandosi allo scritto di
Lenin intitolato “Stato e rivoluzione”
• Su questo obiettivo contavano di ottenere il
sostegno delle masse popolari, che non erano
schierate con loro
La costruzione della
dittatura bolscevica
•
•
•
•
Contemporaneamente alla ricerca di consenso, il
regime bolscevico a partire dalla fine del ‘17 assunse
caratteri sempre più autoritari
1. creazione della Ceka, la polizia politica che aveva il
compito di indagare sui “controrivoluzionari”
2. istituzione del Tribunale rivoluzionario centrale, che
doveva giudicare tutti i disobbedienti al governo
operaio e contadino (organo che permetteva di
condannare ogni oppositore al regime)
3. tutti i partiti furono messi fuori legge
4. fu ripristinata la pena di morte
In generale i bolscevichi fecero arrestare o
condannare a morte tutti coloro che erano dichiarati
“nemici di classe”
La pace di Brest-Litovsk
e le sue conseguenze
• La decisione di ritirarsi dalla guerra fu presa dai
bolscevichi in condizione di grave debolezza, per
cui la firma della pace di Brest Litovsk (marzo
1918) si rivelò negativa per le conseguenze che
provocò
• I socialisti rivoluzionari si opposero con forza
• Gli ex alleati dell’Intesa si sentirono traditi dai
russi e appoggiarono le iniziative militari
antibolsceviche che si organizzarono in varie
parti del paese a opera di ex ufficiali zaristi
Stranieri e “bianchi”
contro il regime bolscevico
Trotsky arringa soldati
dell’Armata Rossa
• A metà del 1918 truppe anglo-francesi
sbarcarono nel Nord e nel Mar Nero, e
altrettanto fecero statunitensi e
giapponesi in Siberia
• Tali iniziative spinsero a organizzarsi i
“bianchi”, ovvero gli antibolscevichi
monarchici e conservatori
• Contro di essi fu mobilitato un esercito di
nuovo tipo chiamato Armata rossa degli
operai e dei contadini, progettato da
Trotzkij: teoricamente era una milizia di
popolo
• L’Armata rossa era in realtà un esercito
estremamente organizzato, basato su una
disciplina molto rigida, al cui comando si
trovarono anche ex ufficiali zaristi
Le resistenze antibolsceviche
• A est le le armate bianche acquisirono il controllo di
una parte considerevole della Siberia, e penetrarono
tra gli Urali e il Volga
• Lo zar e la sua famiglia furono uccisi per ordine del
soviet di Ekaterinenburg, dove erano prigionieri
• Nel nord ebbero luogo altre ribellioni, sostenute dalla
presenza di truppe dell’Intesa
• Per il pericolo politico la capitale fu trasferita dai
bolscevichi da Pietrogrado a Mosca
• La resistenza contro i bolscevichi era forte anche nella
regione del Don e in Ucraina
La sconfitta dei bianchi
• L’Armata rossa riuscì in un tempo relativamente
breve, circa due anni, a avere la meglio sugli avversari
del regime bolscevico
• Questi erano superiori di numero, ma divisi
politicamente e lontani geograficamente e quindi non
riuscivano a coordinarsi in modo ordinato
• Inoltre i contadini non appoggiavano i “bianchi”
temendo il ritorno del vecchio regime zarista
• Quando nel 1919 i “bianchi” persero l’appoggio dei
paesi occidentali e rimasero soli, la loro posizione si
fece sempre più difficile
• Nella primavera del 1920 i bolscevichi avevano
praticamente vinto la guerra civile
L’invasione polacca
e la reazione dell’Armata rossa
• L’ultimo pericolo venne dalla Polonia, che tra maggio
e giugno del ‘20 invase la Russia per conquistare alcuni
territori, in quanto insoddisfatta della spartizione di
Versailles
• L’Armata rossa passò rapidamente alla controffensiva
e in agosto giunse fino a Varsavia, prima di essere
ricacciata indietro dai polacchi
• I due paesi giunsero alla pace nel 1921, con la cessione
da parte della Russia di territori ucraini e bielorussi
• L’effetto positivo del conflitto per i bolscevichi fu che
esso stimolò la coesione nazionale e il sostegno al loro
regime
Le guerre sul suolo russo tra 1917 e 1921
La Terza Internazionale
o Internazionale comunista/Comintern
• I bolscevichi ritenevano che il nuovo regime politico
russo potesse sostenersi solo con il supporto dei
proletari dei paesi più avanzati
• Per realizzare questo progetto, Lenin decise di creare
una nuova Internazionale dei lavoratori, di tipo
comunista
• Il suo obiettivo sarebbe stato di coordinare l’azione dei
movimenti rivoluzionari del globo
• A Mosca nel 1919 si riunì per la prima volta questa
Terza Internazionale, anche se i delegati presenti erano
quasi tutti ex sudditi dell’impero russo
• La nuova Internazionale si diede il nome di
Internazionale Comunista, o Comintern
Le regole per far parte del Comintern
Manifesto del Comintern per
celebrare i 5 anni della Rivoluzione
d’ottobre
• Il II congresso del Comintern, tenutosi a Mosca nel luglio
1920, fissò per tutti i partiti che ne volevano essere parte
una serie di regole ferree:
• 1. organizzarsi secondo il modello bolscevico
• 2. cambiare il nome da “partito socialista” a “partito
comunista”
• 3. difendere sempre la causa della Russia sovietica
• 4. espellere i riformisti dal partito
Scenario II
La Germania di Weimar
La situazione prerivoluzionaria della Germania
• La Germania al momento dell’armistizio era in una situazione prerivoluzionaria
• Il governo era in mano a un Consiglio dei commissari del popolo
• L’esercito era in completa disgregazione, e gli ex soldati si sparsero
per il paese armi in pugno
• Il vero potere in molte grandi città era dei consigli di soldati e
operai
• Berlino era una capitale con duecentomila disoccupati e in preda a
scontri di piazza ovunque
Tuttavia una rivoluzione simile a quella russa non era possibile
perché:
• 1. le truppe dell’Intesa stanziate ai confini del paese non l’avrebbero
permessa
• 2. i contadini erano ostili a derive socialiste
• 3. La grande borghesia di imprenditori, burocrati, alti ufficiali, grandi
proprietari terrieri era più forte e radicata socialmente rispetto alla
Russia
Le mediazioni politiche
• La Spd non aveva una strategia politica leninista,
ma puntava a costruire una vera democrazia
parlamentare
• I socialdemocratici trovarono una mediazione con
la classe dirigente prebellica e con l’esercito
• I militari erano disposti a rispettare le istituzioni
repubblicane purché fosse mantenuto l’ordine
pubblico e l’esercito mantenesse le sue gerarchie
tradizionali
L’estrema sinistra
Rosa Luxemburg,
leader spartachista
• I problemi vennero da dentro la
sinistra, in cui i
socialdemocratici radicali e i
rivoluzionari della Lega di
Spartaco volevano rafforzare i
consigli, possibile base di una
rivoluzione socialista
• Gli spartachisti erano però in
forte minoranza sia nei consigli,
che nel consenso popolare
• Un episodio fosco li colpì nel
gennaio 1919
La repressione dell’estrema sinistra
Gustav Noske
passa in rassegna
un reparto dei
Freikorps
• A Berlino una manifestazione popolare
contro la destituzione di un capo della
polizia socialista fu scelta dagli spartachisti
come occasione per incitare i lavoratori a
rovesciare il governo
• L’insurrezione degli spartachisti fu repressa
sanguinosamente per decisione della Spd,
che era alla guida del governo
• Il commissario della Spd Gustav Noske, non
avendo gli uomini necessari per fronteggiare
la rivolta usò le squadre volontarie dei
Freikorps, ex soldati comandati da ufficiali
nazionalisti
• Essi provocarono una strage e massacrarono
anche i leader spartachisti Liebknecht e
Luxemburg
Le tappe verso la democrazia di Weimar
• Nel gennaio del ‘19 le elezioni per l’Assemblea
costituente diedero la maggioranza non
assoluta alla Spd
• La Spd dovette cercare un accordo con il
partito cattolico (Zentrum) e i gruppi politici
liberali
• Questo accordo diede vita a un governo di
coalizione a guida Spd e portò alla scrittura di
una costituzione democratica
La costituzione di Weimar
La costituzione chiamata “di
Weimar”, dal nome della città in
cui si tennero i lavori della
Costituente aveva come cardini
• la struttura federale dello stato
• il suffragio universale ambosessi
• la responsabilità del governo di
fronte al Parlamento
• l’elezione diretta del presidente
della Repubblica
La confusione politica permanente
Freikorps in posa
• La situazione tedesca era però
costantemente incerta e confusa
• I comunisti mantennero un
atteggiamento ostile e
insurrezionalistico
• I Freikorps a loro volta diventarono
un attore politico autonomo, al di
fuori del controllo delle autorità
• Il governo fu indebolito anche
dalla delegittimazione portata
dagli altri gradi dell’esercito
La teoria della pugnalata alla schiena
• I generali, nonostante l’impegno di lealtà verso il governo
democratico, diffusero nell’opinione pubblica l’idea della
“pugnalata alla schiena”
• Essi, che erano i principali responsabili della sconfitta militare
della Germania, affermarono che in realtà il paese avrebbe
potuto vincere la guerra, se una parte della politica, cioè i
partiti di sinistra, non l’avessero “pugnalato alla schiena”
• Era un’idea completamente priva di fondamento, che però
screditò la Spd, che nelle elezioni del ‘20 pagò sia la
repressione degli spartachisti, perdendo voti a sinistra, sia
questa idea della pugnalata alla schiena, perdendo voti
moderati
• Il nuovo governo formatosi dopo queste elezioni fu guidato
dal Zentrum
La debolezza della repubblica di
Weimar
• La repubblica di Weimar fu debole dal punto di
vista politico
• I governi erano instabili per la grande
frammentazione dei diversi partiti e gruppi
politici
• Questi non riuscivano a controllare e indirizzare
le dinamiche sociali, e nessuna era in grado di
proporsi come guida autorevole del paese nella
situazione di crisi che stava vivendo
Classi sociali e schieramenti politici
• La Spd era il partito più votato dagli operai
• Le classi medie si indirizzavano verso tre
gruppi politici: il Zentrum, il Partito popolare
tedesco-nazionale, e il Partito tedescopopolare
• Aveva un certo seguito anche il Partito
democratico tedesco, una forza politica
sostenuta da numerosi intellettuali moderati
Le riparazioni di guerra
•
•
•
•
Walter Rathenau
•
•
•
Ebbe un impatto dirompente sul paese la questione delle
riparazioni di guerra, che furono quantificate nel 1921 da una
commissione formata dai paesi vincitori del primo conflitto
mondiale
L’entità del debito fu fissata in 132 miliardi di marchi-oro da
pagare in 46 anni. Ciò avrebbe costretto i tedeschi a pagare
per circa mezzo secolo una cifra pari al 25% del prodotto
nazionale lordo
La cifra era altissima e rischiava di far collassare
economicamente un paese uscito già pesantemente vessato
dalla I guerra mondiale
L’opinione pubblica tedesca si sentiva pesantemente umiliata
e offesa dall’imposizione, contrattata dal governo
repubblicano
Contro il governo si scatenò l’estrema destra nazionalista, di
cui faceva parte anche il Partito nazionalsocialista tedesco
guidata da un ex combattente, l’austriaco Adolf Hitler
Nel ‘21 fu ucciso il ministro della Finanze Erzberger, nel ‘22 fu
eliminato anche Rathenau, il ministro degli Esteri impegnato
a concordare condizioni meno vessatorie con gli alleati.
Rathenau fu ucciso da due ex ufficiali dell’esercito tedesco
I primi pagamenti dei debiti di guerra
• I governi si impegnarono a pagare le prime rate
delle riparazioni
• Tuttavia essi non tagliarono drasticamente la
spesa pubblica e non aumentarono
pesantemente le tasse
• Decisero di aumentare la quantità di carta
moneta in circolazione, provocando una
fortissima inflazione
• L’idea dei governi era di togliere valore al marco
con l’obiettivo di dissuadere i governi creditori a
proseguire nella richiesta delle riparazioni
La grande crisi tedesca del ‘23
La Ruhr occupata
Manifesto di propaganda per
la resistenza passiva
• La crisi economica precipitò nel 1923, quando Francia
e Belgio decisero di occupare militarmente la zona
della Ruhr, la più ricca della Germania
• Il pretesto preso dai due paesi era di controllare la
consegna dei materiali dovuti dalla Germania, ma in
realtà la Francia e Belgio volevano imporre alla
Germania di pagare comunque il suo debito, a
prescindere dalla perdita di valore del marco
• Si creò una situazione paradossale: il governo tedesco
spinse imprenditori e operai a abbandonare le
fabbriche della Ruhr per non collaborare con gli
occupanti, dando vita a una resistenza passiva
• Gruppi terroristici legati ai Freikorps (sciolti
ufficialmente) organizzarono attentati e sabotaggi
contro francesi e belgi, che dal canto loro arrestavano
e fucilavano
• Economicamente il paese era allo stremo, perché la
Ruhr era il motore economico della Germania e il
governo doveva aumentare la spesa pubblica per
sostenere la resistenza passiva: sussidi erano dati agli
imprenditori e ai lavoratori non più occupati
La grande svalutazione del marco
Banconota del 1923
da
1 miliardo di marchi
• L’inflazione raggiunse livelli inimmaginabili, tanto
che il valore del marco precipitò fino a farlo
diventare carta senza valore: 1 dollaro nel
novembre 1923 valeva 4000 miliardi di marchi, 1
kg di pane costava 400 miliardi
• Lo Stato stampava grandi quantità di banconote
dal valore nominale altissimo
• Chi veniva pagato con esse se ne liberava
rapidamente in cambio di altro, e questo faceva
aumentare la circolazione della moneta, quindi
l’inflazione
• Si impoverirono i lavoratori dipendenti, i cui
salari non reggevano i ritmi dell’inflazione
• Furono rovinati i risparmiatori e i detentori di
titoli di stato
• I vantaggi furono per gli industriali che
esportavano i loro prodotti e si facevano pagare in
valuta straniera
• Nel 1923 l’industria tedesca conquistò nuovi
mercati, aumentò i profitti e gli investimenti
La politica internazionale
del governo Stresemann
Gustav
Stresemann
• La situazione esplosiva del paese
impose ai partiti maggiori di coalizzarsi
e dare vita a un governo unitario
presieduto dal moderato-conservatore
Stresemann
• Il governo di Stresemann cercò un
accordo con le potenze vincitrici: la
resistenza passiva fu interrotta e i
rapporti con la Francia furono
riallacciati, tra le proteste della destra
estrema e dei nazionalisti radicali, che
alimentavano una forte tensione
antigovernativa
Il putsch della birreria
Ludendorff e Hitler nel ‘23
Le SA arrestano politici socialisti
• Dotato di poteri eccezionali, il governo
Stresemann li usò per sciogliere governi regionali di
estrema sinistra e reprimere un’insurrezione
comunista a Amburgo
• Il pericolo maggiore venne tuttavia da un tentativo
di insurrezione destrorso, un colpo di stato che si
svolse a Monaco e fu guidato dal Partito
nazionalsocialista di Hitler (Nsdap)e dell’ex stratega
militare Ludendorff, con la collaborazione attiva
delle SA, squadre paramilitari capeggiate da Ernst
Rohm
• Il moto, noto come putsch della Birreria, per il
luogo in cui ebbe inizio, la Bürgebräukeller, si svolse
tra 8 e 9 novembre 1923 e coinvolse alcune
migliaia di persone, ma non fu sostenuto dai
militari, e nemmeno dalle autorità locali
• Dopo la sua repressione, Hitler fu condannato a
cinque anni di carcere (che in gran parte furono
condannati)
La politica di stabilizzazione economica
del governo Stresemann
• Stresemann cercò di stabilizzare la situazione
economica attraverso una serie di provvedimenti
• L’emissione di una moneta il Rentenmark, che
aveva un valore garantito dal patrimonio agricolo
e industriale tedesco
• Una politica deflazionistica (per ridurre la
quantità di denaro in circolazione): limitazione
del credito, riduzione della spesa pubblica,
aumento delle tasse
Il piano Dawes
C. Dawes
Il piano Dawes
• La Germania fu sostenuta nella ripresa
economica dagli Stati Uniti, in particolare dal
piano ideato dal finanziere Dawes
• Era un progetto di rientro dei tedeschi dai
debiti di guerra, basato sull’idea che per far
fronte ai suoi impegni la Germania avrebbe
dovuto recuperare la sua piena efficienza
industriale
• Le rate del debito avrebbero dovuto essere
più graduali e la finanza statunitense (in
concorso con altri paesi) avrebbe concesso
alla Germania prestiti a lunga scadenza
• Effetti positivi del piano
• 1. la Ruhr sarebbe tornata alla Germania
• 2. i debiti sarebbero stati meno impellenti
• 3. l’iniezione di soldi americani avrebbero
favorito la ripresa economica
La situazione tedesca tra 1924 e 1929
Paul von
Hindenburg,
presidente della
Repubblica tedesca,
alla sua scrivania
nel 1927
• Politicamente la situazione rimase piuttosto
precaria
• Il governo di grosse koalition finì al termine
del 1923, e nelle elezioni del ’24 estrema
destra e estrema sinistra, contrarie al piano
Dawes, avanzarono ai danni dei partiti
democratici
• Nel ‘25 fu eletto presidente della Repubblica
l’ex capo di Stato maggiore della I guerra
mondiale Hindeburg
• Tra ‘25 e ‘28 i governi furono di centrodestra,
mentre nel ‘28 tornarono al potere i
socialdemocratici
• A garantire la posizione internazionale della
Germania fu la costante presenza di
Stresemann come ministro degli Esteri fino
alla sua morte, nel 1929
Gli equilibri postbellici costruiti dalla Francia
• La Francia aveva mantenuto nella vicenda della Ruhr una
posizione intransigente in quanto la sua politica era
finalizzata a costruire un sistema di sicurezza che
difendesse la situazione creatasi al termine della Grande
Guerra, con la quale pensava che la Germania non le
avrebbe più nuociuto
• Per questo aveva stretto alleanze con tutti gli stati
dell’Europa centro-orientale che avevano ottenuto
benefici dai trattati di Versailles, e non volevano
modificare gli equilibri usciti da quei trattati: Jugoslavia,
Polonia, Cecoslovacchia, Romania formarono con la
Francia la piccola Intesa (1921)
• La vicenda della Ruhr fu causata dal senso di insicurezza
che pesava sui francesi, che, nonostante la piccola Intesa,
non volevano lasciare alla Germania lo spazio per
risollevarsi
La politica di convivenza di Stresemann e Briand
• Dopo il piano Dawes, Francia e Germania mutarono il
loro atteggiamento reciproco, e diedero vita a una
politica di maggiore distensione e collaborazione
• Il tedesco Stresemann e il francese Briand, rispettivi
ministri degli Esteri, contribuirono a questa politica,
anche se con obiettivi diversi
• Stresemann lavorava nell’ottica di un superamento
degli equilibri di Versailles e di un recupero del ruolo
di grande potenza della Germania
• Briand voleva blindare la situazione di fine conflitto
• Entrambi però furono impegnati nell’obiettivo di
realizzare un progetto di sicurezza europea
La conferenza di Locarno, 1925
Briand e Stresemann
a Locarno
Entrambi vinsero
il Nobel per la pace nel 1926
• Tale progetto prese corpo a Locarno, in Svizzera, nel
1925, quando furono firmati accordi fondamentali
per la distensione europea
• Francia, Germania e Belgio riconobbero le frontiere
comuni di Versailles
• Italia e Gran Bretagna garantirono gli accordi contro
qualsiasi violazione
• In questo modo la Germania accettava la perdita di
Alsazia e Lorena, ma non era obbligata a subire
impegni simili di cessione sul proprio confine
orientale
• La Francia ottenne la garanzia internazionale ai sui
confini, che cercava dalla fine della Grande Guerra
• La Germania nel 1926 fu ammessa nella Società
delle Nazioni
• Un nuovo piano sulle riparazioni, più favorevole alla
Germania, fu varato nel 1929
• Nel giugno 1930 i francesi si ritirarono dalla Ruhr
Scenario III
Il dopoguerra in Francia, Gran Bretagna e Usa
Esplode l’inflazione
• Il dopoguerra fu un periodo di grandi difficoltà
economiche per tutti gli Stati usciti dal conflitto,
a parte gli Usa
• Le spese di guerra erano state coperte durante il
conflitto da aumenti di tasse, sottoscrizioni
volontarie di titoli di stato da parte dei cittadini, e
in seguito da prestiti soprattutto con gli Usa
• Infine gli stati europei avevano cominciato a
stampare carta-moneta in grandi quantità,
facendo crescere l’inflazione, che già si impennò
a conflitto in corso
Che cosa è l’inflazione
• Inflazione significa perdita del potere d’acquisto della
moneta
• La causa sta nel fatto che la moneta circola in quantità e
con velocità superiori alla richiesta del mercato
• La moneta è una merce, e come tale obbedisce alla legge
della domanda e dell’offerta
• Se circola troppa moneta, il valore di questa si abbassa
• Il tasso di inflazione misura l’entità del deprezzamento
• Un tasso di inflazione al 10% significa che in un dato
periodo considerato(in genere un mese o un anno) la
quantità di beni che si possono acquistare con una
determinata quantità di denaro è diminuita di quella
percentuale
Le vittime dell’inflazione
Il problema della disoccupazione
• L’inflazione colpì soprattutto i risparmi dei ceti
medi, impiegati e dipendenti pubblici, e gli
investimenti di chi aveva titoli di stato o era
proprietario di terre e case, che riscuoteva canoni
d’affitto svalutati
• Questa situazione provocò forti tensioni sociali
• Esse vennero anche aggravate dal problema della
disoccupazione, che aumentò a partire dal 1920,
quando il processo di riconversione bellica delle
imprese provocò ondate di licenziamenti
Il ruolo dei governi
• I governi per tenere sotto controllo le tensioni sociali e
a causa delle pressioni di partiti e sindacati attuarono
blocchi dei prezzi sui generi di prima necessità e sui
canoni di affitto
• Anche le imprese che dovevano riconvertire la loro
produzione da bellica in pacifica cercarono il sostegno
governativo
• Ciò determinò la sopravvivenza di ministeri e uffici
speciali, che, creati in tempo di guerra, mantennero i
loro compiti: controllo sui prezzi, distribuzione di
materie prime alle industrie, composizione dei
conflitti di lavoro, ecc.
• La situazione economica si mantenne difficile in Europa
fino al 1925, quando il superamento della crisi della
Ruhr e una migliore congiuntura economica aiutarono
la ripresa
La Francia negli anni ‘20
Edouard Herriot
Raymond Poincare
• La Francia realizzò una sostanziale stabilizzazione
politica, grazie alla maggioranza di centro-destra
che governò dal 1919 al 1925
• La politica economica francese penalizzò
soprattutto i ceti popolari: licenziamenti,
compressione salariale, aumenti delle tasse
• Dopo una breve parentesi di governo della sinistra
radicale (‘25-’26), con presidente Herriot,
tornarono al potere i moderati guidati dal leader
storico Poicaré
• Durante i tre anni successivi il governo Poicaré
stabilizzò il corso del franco e risanò il bilancio
dello stato aumentando la pressione fiscale sui
consumi popolari
• Nella seconda metà degli anni ‘20 la Francia ebbe
un’esplosione economica, soprattutto nei settori
della chimica e della meccanica
La Gran Bretagna negli anni ‘20
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•
•
•
J.R.Mac Donald.
leader del Labour
Party
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•
La Gran Bretagna stentò a riprendersi dalla Grande Guerra,
perché la sua industria era diventata più vecchia e meno
competitiva rispetto ai paesi suoi concorrenti, tanto che negli
anni Venti visse una fase economica di ristagno produttivo
Politicamente i conservatori mantennero la guida del governo
per undici anni, dal 1918 al 1929, tranne
La novità della politica inglese in quel decennio fu la
progressiva emarginazione dei liberali, che furono nettamente
sconfitti alle elezioni del novembre 1924
Nei mesi precedenti a quelle elezioni, per la prima volta il
Labour Party riuscì brevemente a formare un governo guidato
da Mac Donald, e negli anni successivi i laburisti diventarono la
seconda forza politica del paese
Nella seconda metà degli anni ‘20 i conservatori tennero
saldamente in mano il governo, affrontando con risolutezza una
lotta forte dei minatori che per sette mesi (1926) rimasero in
stato di agitazione, finché dovettero cedere al governo
I conservatori cercarono di sfruttare questa sconfitta contro i
laburisti, vietando scioperi di solidarietà agli aderenti delle
Trade Unions
Tuttavia nel 1929 il Labour tornò a avere la maggioranza dei
voti e formò un secondo governo guidato da Mac Donald
I roaring Twenties americani
• Gli Usa, dopo la breve fase di depressione seguita alla I
guerra mondiale, vissero un periodo di grande prosperità
economica
• L’industria aumentò la produttività grazie alla produzione
in serie e all’applicazione dei metodi tayloristi: +30%
• Anche il reddito nazionale aumentò: + 25%
• Diminuì l’occupazione nell’industria, a causa dell’impiego
massiccio della tecnologia nelle imprese: la quantità di
lavoro umano necessaria a ottenere un prodotto si riduceva
in modo tale da non essere compensata da un aumento
della produzione
• Aumentò, invece, l’occupazione nei servizi, per
l’espansione delle funzioni organizzative e burocratiche
• Gli stili di vita furono influenzati da questo boom
economico: automobili e elettrodomestici si diffusero in
grande quantità, anche grazie alle vendite rateali
I Presidenti repubblicani e la politica repubblicana negli anni ‘20
Manifesto elettorale
di Warren Harding,
eletto nel 1920 e primo
di tre presidenti
repubblicani
(seguirono Coolidge,
1923, e Hoover, 1929)
• La politica americana fu controllata e
indirizzata dal Partito repubblicano, che fece
eleggere alla presidenza tre suoi esponenti
(1920,1924,1928)
• I repubblicani erano convintamente liberisti
e ritenevano che l’accumulazione di ricchezza
privata fosse una garanzia di prosperità
• Per questo ridussero le imposte dirette (sulla
ricchezza) e aumentarono quelle indirette
(sui consumi), sfavorendo così i lavoratori
dipendenti
• La spesa pubblica fu molto ridotta, così il
sostegno economico dello Stato verso i ceti
più bassi era molto debole
• Le grandi imprese industriali e i grandi
gruppi finanziari furono favoriti dalla
rinuncia del governo americano a un’azione
di controllo dei monopoli
Le sperequazioni sociali degli anni Venti
Auto Ford appena terminate sulla
catena di montaggio
Immagine pubblicitaria
per un refigeratore
• La conseguenza di questa politica fu
che si verificarono grosse differenze
tra i lavoratori
• I salari crescevano meno dei profitti
• I lavoratori di grande imprese (come
Ford e General Electric) e la
manodopera a alta qualificazione
godevano di stipendi relativamente
alti e di un sistema previdenziale
favorevole
• La maggioranza degli operai comuni, e
tra essi gli immigrati e le persone di
colore, avevano condizioni di vita e
lavoro al limite della sopportabilità
L’ideologia conservatrice e le sue vittime
• L’ideologia conservatrice fu molto diffusa, e le sue
“vittime” erano le minoranze, immigrati e popolazione
di razza non bianca
• L’immigrazione fu limitata da leggi che volevano
difendere la purezza americana da pericolose
contaminazioni “etniche” e “ideologiche” (paura del
socialismo e dell’anarchismo che venivano dall’Europa)
• La discriminazione razziale, proibita ufficialmente, era
in realtà molto pervasiva, ad esempio per l’azione
della setta del Ku Klux Klan, un’organizzazione razzista
che divenne un fenomeno di massa (a essa aderirono
politici, pubblici funzionari, uomini di legge, membri
delle forze dell’ordine)
• Anche cattolici e ebrei furono spesso discriminati
Vittime e protagonisti dell’ideologia
conservatrice
Gli anarchici italiani Nicola Sacco
e Bartolomeo Vanzetti furono
processati e condannati a morte
per una falsa accusa di omicidio
Vennero giustiziati nel 1927, per
quanto diverse prove emerse a
inchiesta in corso mostrassero
inequivocabilmente la loro
innocenza
Un raduno del Ku Klux Klan, presso
Denver, Colorado, negli anni ‘30: i membri
indossano la tipica veste del Klan, coprendosi
il volto con cappucci a punta bianchi
Si trovano di fronte al simbolo delle loro
scorrerie contro le minoranze (neri, ebrei):
una croce in fiamme
Il proibizionismo:
controllo sociale e aumento della criminalità organizzata
• Il proibizionismo, cioè il divieto di produrre e commercializzare alcoolici,
fu introdotto da una legge nel 1920 e durò fino al 1933
• Fu un tentativo di disciplinamento della popolazione, soprattutto del
proletariato, e delle minoranze
• Ebbe il sostegno delle classi dominanti, in quanto in esso si vedeva la
possibilità di raggiungere rapidamente, e grazie all’autorità dello stato,
ordine, disciplina e uniformità sociale, cioè gli obiettivi dei conservatori
• Fu però un esperimento fallito, perché il tentativo di cambiare
comportamenti diffusi e radicati, come il consumo di alcoolici, si rivelò
impraticabile
• Un gran numero di persone si diedero a pratiche illegali per procurarsi gli
alcoolici: si diffusero violenza e corruzione, perché chi controllava il
traffico illegale di alcool costruì grandi fortune, con cui corrompeva
l’apparato poliziesco e giudiziario
• Si formò un settore di economica illegale parallelo, che fu chiamato
“criminalità organizzata”, controllato da gruppi di gangster, alcuni dei
quali diventarono famosi (Lucky Luciano, Al Capone, Ace Rothstein,
Mervyn Lanski) e appartenevano proprio a quelle minoranze che il
proibizionismo voleva controllare e reprimere
L’euforia economica
Attentato dinamitardo a
Wall Street il 16 settembre
1920, attribuito a anarchici
italiani
• Nonostante queste contraddizioni
sociali, la borghesia americana
mostrava un solido ottimismo e
confidava in una crescita infinita del
benessere e della ricchezza
• L’effetto di questa mentalità
ottimistica fu la grande attività di
investimento finanziario
concentrata nella Borsa di New
York, Wall Street
• Questa attività era fatta di
speculazioni, che erano incoraggiate
dalla prospettiva di guadagni facili,
ottenuti acquistando le azioni e
rivendendole a un prezzo
maggiorato
Una crescita dalle basi fragili
Catalogo di moda
maschile, anni ‘20
• L’euforia economica aveva basi fragili
• Essa si basava sulla grande espansione
del mercato dei beni di consumo
durevoli (auto, elettrodomestici), che
determinò una capacità produttiva
delle industrie sproporzionata rispetto
alla effettiva possibilità del mercato di
assorbire quanto prodotto
• I beni di consumo durevoli saturavano il
mercato, a causa della loro natura
appunto “durevole”
• Inoltre i redditi da lavoro agricolo
erano bassi, quindi gli agricoltori
partecipavano solo marginalmente al
boom dei consumi
Il legame economico Usa-Europa
• Le imprese americane equilibrarono i limiti del loro mercato
interno esportando all’estero i loro prodotti, soprattutto in Europa
• L’Europa nella seconda metà degli anni Venti aveva goduto di una
certa ripresa economica anche grazie al sostegno dei prestiti
americani
• Si era creato così un apparente circolo virtuoso
• Gli Usa sostenevano la crescita europea e L’Europa contribuiva con
le importazioni allo sviluppo statunitense
• Era un equilibrio instabile, tuttavia, perché i prestiti americani
all’Europa erano erogati da banche d’affari che potevano decidere
in qualsiasi momento di spostare i loro investimenti verso
operazioni finanziarie diverse
• Nel 1928 le banche statunitensi spostarono capitali dai prestiti alle
imprese e agli stati europei verso le speculazioni di borsa negli Usa
• Subito l‘economia europea ne risentì, le importazioni dagli Usa si
ridussero e nell’estate del ‘29 la produzione industriale americana
cominciò a calare
• La Grande crisi dell’ottobre 1929 era alle porte
Bibliografia
• Richard J.Overy, Crisi tra le due guerre mondiali
(1919 -1939), Bologna, il Mulino
• Giovanni Sabbatucci - Vittorio Vidotto, Il mondo
contemporaneo. Dal 1848 a oggi,Roma-Bari,
Laterza
• Heinrich A. Winkler, La repubblica di Weimar.
1918-1933: storia della prima democrazia
tedesca, Roma, Donzelli
• Anthony Wood, La rivoluzione russa, Bologna, il
Mulino
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