Dicembre, 2015 Political Risk & Country Analysis TUNISIA – Guida Paese TUNISIA Superficie: 163.610 km² Città principali: Tunisi (capitale), Sfax, Hammamet, Tabarka Popolazione ed età media: 11 mln; 31,9 anni Lingua: arabo (ufficiale), francese, berbero Forma di Governo: Repubblica semi-presidenziale Agenzie di rating S&P’s Moody’s Fitch SACE 1 Contesto operativo Fare business 2 Competitività 2 Corruzione2 Dati macroeconomici PIL ($ mld) PIL pro-capite ($) Fonte: CIA, The World Factbook, 2015 Rating Outlook BBBaa3 BB4/7 Negativo Negativo Negativo - Opportunità per il business internazionale3 Classificazione 74° (su 189 paesi) 92° (su 140 paesi) 79° (su 175 paesi) 2014 2015s 2016s 2017s 47 44 45 49 4.269 3.940 3.940 4.260 Variazione del PIL (% ) 2,7 0,8 2,3 3 Consumi privati (% PIL) 70,8 70,4 70,2 69,9 Consumi privati (% ) 4,8 2,1 2,5 3 Inflazione (% ) 4,9 4,9 4,3 3,7 Disoccupazione (% ) 15,1 15,4 15,3 14,9 Bilancio pubblico (% PIL) -4,5 -4,8 -4,3 -3,8 Debito pubblico (% PIL) 50,5 54 55,1 55 Cambio TND/USD 1,7 2 2,1 2,1 2013 2014 Import Italia 2.298 2.203 Export Italia 3.233 3.290 Saldo Italia 935 1.087 Punti di forza Fragilità nella coalizione governativa. Risorse naturali (gas, fosfati) e turismo. Tensioni sociali con contrasti tra la popolazione islamica e laica. Economia relativamente diversificata e forza lavoro piuttosto qualificata. Alto tasso di disoccupazione, soprattutto tra i giovani e i laureati. Forte classe media (80% della popolazione). Il settore del turismo rimane soggetto ai rischi in termini di sicurezza. Fonte: Economist Intelligence Unit, novembre 2015 Interscambio mln € Punti di debolezza Vicinanza al mercato europeo e Accordo di Associazione con l'Unione Europea. Graduale miglioramento delle infrastrutture, dell'industria e del settore finanziario. Ottimi rapporti economici con l’Italia. L’Italia è tra i primi cinque paesi investitori e il secondo per numero di imprese. Fonte: Istat, novembre 2015 1. Condizioni di assicurabilità: i Paesi sono classificati in 8 categorie di rischio da 0 a 7, dove 0 rappresenta il minimo rischio, mentre 7 il massimo. Fare business: World Bank, Doing Business 2016. Competitività: World Economic Forum, Global Competitiveness Index 2015 – 2016. Corruzione: Transparency International, Corruption Perceptions Index 2014. 3 L’indicatore è una media delle valutazioni espresse nelle singole sezioni del documento. 2 UniCredit – Political Studies pag. 1 Disclaimer nell’ultima pagina Dicembre, 2015 Political Risk and Country Analysis TUNISIA – Guida Paese QUADRO POLITICO Contesto politico Indicatori politico-sociali Fonte: Rielaborazione UniCredit su dati Economist Intelligence Unit, 2015 QUADRO ECONOMICO Contesto economico 1) Scenario politico. Le ultime elezioni politiche del fine 2014 hanno dato luogo alla formazione di un governo di coalizione composto dal partito laico Nidaa Tounes (vicino al Presidente Essebsi), dall’islamista Ennahda e da altri gruppi minori, guidata dal PM Habib Essid. Il pacifico svolgimento delle elezioni - politiche e presidenziali - tenutesi in seguito alle rivolte del 2011, e l’adozione di una nuova Costituzione (2014) segnano un passo cruciale per la stabilizzazione del Paese. 2) Tematiche attuali. Tra le principali priorità del governo: 1) attuazione delle riforme economiche richieste dai creditori internazionali tra cui la revisione del sistema dei sussidi e del sistema fiscale, la riforma del settore bancario, lavoro e d’investimenti, il taglio della spesa pubblica, la riduzione della disoccupazione; 2) proseguimento della campagna contro i militanti islamici (ISIS e gruppi affiliati). A riguardo il paese ha adottato (luglio 2015) una nuova legge antiterrorismo nonché aumentato la cooperazione con i paesi dell’Unione europea. 3) Scenari futuri. Nel complesso, la transizione tunisina ha ancora una lunga strada da percorrere considerato: il fragile equilibrio che caratterizza le principali forze politiche (frammentazione interna all’interno di Nidaa Tounes e possibili tensioni con Ennahda), la tensione sociale tra i diversi segmenti della popolazione (sia per motivi religiosi che per l’alto tasso di disoccupazione) e la sua vulnerabilità agli attacchi terroristici (intensificati nel 2015), dovuta anche al significativo afflusso di rifugiati che il paese riceve dalla vicina Libia (è in corso la costruzione di un muro di separazione tra i due paesi). 1) Elementi di forza. • Ripresa della crescita. In seguito al rallentamento della crescita registrato nel 2015 dovuto in particolare alle difficoltà nell’attuazione delle riforme economiche, alle carenze strutturali, alla riduzione della fiducia dei consumatori causata dai frequenti attacchi terroristici e alla debole crescita economica in Europa (uno dei principali partner economici del paese), l’economia dovrebbe tornare a crescere nel 2016 (2,3%) sostenuta dalla ripresa nel commercio e dai nuovi investimenti. • Classe media: 80% della popolazione. • Risorse energetiche significative. La produzione di petrolio è di circa 80.000 barili al giorno. Sono inoltre in corso esplorazioni off-shore che potrebbero aumentare le riserve tunisine. Il Paese è inoltre ricco di fosfati (5° produttore mondiale). 2) Elementi di debolezza. • Possibili rallentamenti delle riforme dovuti ai disaccordi politici, considerato soprattutto gli orientamenti opposti dei partiti della coalizione governativa. • Tasso di disoccupazione che rimane alto (intorno al 15% con forti disparità regionali). Composizione del PIL 2014 Fonte: Rielaborazione UniCredit su dati CIA World Factbook, 2015 Political Studies 3) Scenari futuri. L’insediamento del nuovo Governo ha avuto un impatto positivo anche per l’ottenimento degli aiuti finanziari internazionali necessari per riassestare l'economia del paese. A riguardo, sono in corso le trattative per una prossima linea di credito da parte del Fondo Monetario Internazionale (FMI) del valore di $1,7mld. Inoltre, nel novembre 2015 sono state siglate sei convenzioni fra la Tunisia e la Banca Africana dello Sviluppo per un valore di €377 mln e la Banca Mondiale ed il Ministero del Commercio hanno lanciato il terzo progetto di sviluppo con l'obiettivo di aumentare il volume delle esportazioni tunisine a lungo termine (costo totale del progetto $74,5 mln entro 2020). Infine, l’attuazione delle priorità previste nel piano di sviluppo nazionale 2016-2020 rimane fondamentale. Tra i principali obiettivi si menzionano: -diversificazione economica basata su valore aggiunto, industrie e servizi innovativi e tecnologicamente avanzati; -promozione di una maggiore inclusione sociale attraverso il miglioramento dei servizi educativi e sanitari; riduzione delle disparità regionali attraverso l’accelerazione degli investimenti nel centro e sud del paese; -miglioramento della protezione dell'ambiente e riduzione dei consumi energetici. pag. 2 Disclaimer nell’ultima pagina. Dicembre, 2015 Political Risk and Country Analysis TUNISIA – Guida Paese INTERSCAMBIO COMMERCIALE - IDE Import dall’Italia per settori (% , 2014) Fonte: Rielaborazione UniCredit su dati Sace, 2015 Principali investitori (% sul totale, 2014) Fonte: Rielaborazione UniCredit su dati Banca Centrale Tunisina, 2014 1) Scambi con l’Italia. Nel 2014 l’interscambio commerciale è stato pari a €5,4 mld (similmente all’anno precedente). L'Italia copre circa il 18% delle importazioni tunisine ed è destinazione del 20% dell'export tunisino. I dati provvisori per i primi otto mesi del 2015 riportano un commercio bilaterale pari a €3,6 mld, di cui €1,5 mld di importazioni e €2.1 mln di esportazioni. 2) Import settoriale dall’Italia. Nel 2014 le esportazioni italiane verso la Tunisia hanno riguardato principalmente prodotti energetici raffinati, della moda e della metallurgia. Nei primi 8 mesi del 2015 questo trend si è riconfermato con una variazione positiva per il settore metallurgico del 13%, e negativa invece per i primi due rispettivamente del 20% e 14%. 3) Interscambio e Investimenti Diretti Esteri (IDE). L'interscambio commerciale della Tunisia con il mondo nel 2014 è stato di €29 mld con €17,9 mld di esportazioni e €11,1 mld di importazioni. L'Unione europea è il principale partner commerciale della Tunisia, costituendo la destinazione del 72,5% delle esportazioni tunisine, e il 64,7% delle esportazioni verso la Tunisia. Negli ultimi anni gli investimenti diretti esteri nel Paese hanno registrato un calo ($1,6 mld nel 2012, $1,1mld nel 2013, $1mld nel 2014). Nel 2014 l'Italia è risultata il sesto investitore in Tunisia con una quota del 8,6% sul totale degli IDE (10% nel 2012). Sono presenti circa 750 imprese italiane nel paese e gran parte degli investimenti diretti esteri in Tunisia riguardano il settore tessile e dell’abbigliamento. Da segnalare inoltre la presenza di aziende italiane nel settore energetico, del trasporto, della metallurgia e delle costruzioni. QUADRO OPERATIVO Contesto operativo Principali indicatori DB 2016 1) Contesto operativo. La Tunisia tradizionalmente ha un atteggiamento favorevole verso gli investitori esteri e il contesto operativo è positivo. Sotto la precedente presidenza di Ben Ali, infatti, ha progressivamente sviluppato un processo di liberalizzazione e privatizzazione della propria economia (ad oggi sono state privatizzate più di 200 imprese di proprietà dello Stato). Riforme strutturali sono state adottate per la liberalizzazione dei prezzi e la riduzione del ruolo del settore pubblico nell'economia. Tuttavia permane il rischio di scioperi, disordini sociali, nonché di attacchi terroristici agli obiettivi occidentali. Burocrazia e corruzione sono ostacoli significativi, soprattutto nei rapporti con il settore pubblico. Per il Doing Business 2016, si colloca al 74° posto su 189 paesi, per il Global Competitiveness Report 2015-2016 al 92° su 140 paesi. 2) Pagamenti e riscossioni. La forma più ricorrente di pagamento è quella della lettera di credito. Frequente è anche il pagamento contro documenti, mentre, a volte, viene concesso ai clienti ritenuti più affidabili e solidi, la tratta documentata che, tuttavia, è opportuno sia avallata da una banca locale. Per la risoluzione delle insolvenze occorrono in media 1,3 anni e si recuperano in media 52 centesimi ogni dollaro. E’ al 57° posto nella classifica Doing Business 2016 per quanto concerne la facilità nel risolvere casi di insolvenza. I 5 fattori maggiormente problematici per fare business Fonte: Rielaborazione UniCredit su dati World Bank, Doing Business 2016 (0 = migliore performance). Political Studies Fonte: Rielaborazione UniCredit su dati World Economic Forum, The Global Competitiveness Report 2015-2016. *Classifica stilata in base alle risposte ricevute dagli imprenditori operanti in loco intervistati. pag. 3 Disclaimer nell’ultima pagina. Dicembre, 2015 Political Risk and Country Analysis TUNISIA – Guida Paese Political Studies Political Studies: Francesca Nenci (Head of Political Studies) Political Risk & Country Analysis*: Angelica Attolico (Head of Political Risk and Country Analysis); Luciano Mario Bencivinni (Political Analyst); Andrea Bucolo (Political Analyst); Valentino De Bernardis (Political Analyst); Esra Gulfidan (Political Analyst); Alessia Messina (Political Analyst). * Political Risk & Country Analysis monitora regolarmente l’area dell’Europa Centro-orientale (AT, AZ, BA, BG, CZ, DE, HR, HU, PL, RO, RU, SK, SLO, SRB, TR, UA), ed altre regioni del mondo tra cui l’Asia, il Medioriente e Nord Africa, l’Africa subsahariana e l’America del Sud. Publication Address UniCredit Group Institutional & Regulatory Affairs Political Studies [email protected] Disclaimer Le stime e le valutazioni contenute nella Guida Paese rappresentano l’opinione autonoma e indipendente di UniCredit SpA (di seguito “UniCredit”) e si basano su dati e informazioni tratte da fonti pubbliche che UniCredit ritiene attendibili, ma sulle quali non rilascia alcuna garanzia e non si assume alcuna responsabilità circa la loro completezza, correttezza e veridicità. La Guida Paese e i dati e le informazioni contenute nella stessa possono essere conosciuti e utilizzati - sia complessivamente che individualmente solo dai destinatari cui sono indirizzati e dai dipendenti e collaboratori che sia assolutamente necessario che ne vengano a conoscenza. Ogni altro uso o distribuzione a terzi non è permesso. I dati, le informazioni, le opinioni e le stime espresse sono da considerarsi aggiornate alla data riportata nella Guida Paese. 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