DELLE www.corrierecomunicazioni.it n°8. 12 maggio 2014 [email protected] 17 ilPAGINONE [ strategie ] Dove, quando e quanto: l’Abc per centrare il target p Dove, quando e quanto. Non sono le nuove regole del giornalismo 2.0 ma l’Abc delle mobile ads: sono efficaci al massimo quando soddisfano le necessità dell’utente in merito ai tre parametri base del quando vengono mandate, dove raggiungono l’utente e con quale frequenza. Gli utenti vogliono le mobile ads nel giorno giusto, all’ora giusta, nel posto giusto. A dirlo è un sondaggio americano di PricewaterhouseCooper. Le ads sono preferite nei momenti in cui l’utente si gode il tempo libero e nel weekend. Solo il 22% degli utenti le vuole a cadenza settimanale. Soprattutto, non basta che le pubblicità siano rilevanti rispetto agli interessi personali per generare engagement: il 71% sceglie di non cliccare nemmeno se la ad è rilevante. Secondo Pwc la prossima frontiera del mobile adv esigerà che gli inserzionisti capiscano come far breccia nel cuore dei consumatori. Conoscere la location dell’utente è essenziale, visto che il 42% del campione è disposto a ricevere ads sul device mobile basate su dove si trovano. “Il mobile ha la caratteristica unica di essere sia un device di raccolta dati sia un meccanismo di erogazione di contenuti. La grande sfida è capire come mettere tutto insieme in modo utile al marketing,” dice Pwc. [ L’intervista Andrea Valadè ] «Le app una fonte preziosa» Si possono conoscere abitudini e gusti dei singoli consumatori e mettere a punto campagne sempre più mirate. Il tutto salvaguardando la privacy I consumatori italiani sono pronti per la pubblicità mobile, molto più di quanto lo siano le aziende a investire nei suoi nuovi strumenti. A dirlo è Andrea Valadè, Telecom Practice manager di Nielsen Italia. Vuol dire che i consumatori sono più avanti dell’industria? Esattamente, hanno gli strumenti tecnologici per ricevere le mobile ads, visto che l’adozione di smartphone e tablet e l’utilizzo dei dati su questi device crescono a doppia cifra. Le attività con connessione Internet offrono enormi possibilità di interazione. Forse le aziende temono che la pubblicità mobile non sia efficace? Sbagliano. Il mobile adv permette un’immediata call to action: Nielsen rileva che il 44% delle persone che vede una mobile ad fa un’azione conseguente, come invio di sms o email. In alcuni casi la pubblicità su smartphone può apparire come più invasiva rispetto al pc ma questo fa solo sì che il consumatore diventi più esigente, vuole cioè un contenuto nel giusto contesto. Secondo Nielsen, il 20% delle persone gradisce il messaggio che riceve se è attinente ai propri interessi e impatta positivamente sul contenuto che fruisce, ad esempio se permette di accedere ad app gratuite. Le aziende devono perciò avere più fiducia nelle opportunità del mobile per l’advertising? Decisamente: oggi il consumatore italiano è attivo 109 minuti al giorno sul proprio smartphone, ovvero chiama, manda sms, naviga, manda email. Le attività sono diverse e offrono diverse opportunità di interazione con l’utente. E va notato che di questi 109 minuti, in media se ne passano solo 4 mandando sms, 13 parlando, 13 andrea valadè Telecom Practice manager di Nielsen Italia Se le telco vogliono spuntarla sugli Ott devono puntare sui contenuti con molta più determinazione giocando e 26 sui social network. Ciò offre grandi opportunità di contatto e marketing per le aziende. Ci sono poi gli strumenti evoluti che il mobile permette: targeting, location, app. Le app cambiano il concetto di tar- geting, perché creano un mondo che l’utente si è scelto da solo e al quale ritorna regolarmente. Studiando quali app l’utente mobile usa si possono conoscere le sue abitudini e gusti, con un targeting di nuovo tipo che non implica necessariamente la costruzione di un tradizionale profilo socio-demografico, salvaguardando quindi la privacy. Gli strumenti di location sono molto evoluti ed efficaci ma qui sono le aziende ad essere più pronte dei consumatori: proximity marketing, couponing e positioning interessano molto sul lato business ma non sempre permettono di raggiungere una massa critica, perché necessitano di una relazione preesistente con il consumatore. E il video, che ruolo ha? È un’altra delle novità per il mobile adv ma anche questa non sfruttata quanto potrebbe per questioni legate alla qualità dell’esperienza finale. Insomma le telco dovrebbero investire di più. Facendo di nuovo un favore agli Ott che dominano nel mobile advertising. Telco e Ott fanno un lavoro diverso: le telco sono abilitatori e gli Ott forniscono contenuti. Se le telco vogliono giocarsela ad armi pari in questo campo con gli Ott devono puntare sui contenuti con molta più determinazione. La normativa sulla privacy potrebbe essere un ostacolo? La privacy non deve essere un limite per il mobile adv, perché la profilazione non si fa solo in modo tradizionale ma anche in base ai comportamenti. Poi, col consenso dell’utente, si può ottenere di profilarlo in modo più spinto: è disposto ad accettarlo, purché ottenga qualcosa in cambio: contenuti, buoni sconto, servizi. P.L. [ utenti al centro ] Fair play per evitare l’effetto boomerang Non tutti i consumatori gradiscono la pubblicità mobile e il suo targeting avanzato. Negli Stati Uniti la Digital Advertising Alliance, che rappresenta le maggiori associazioni dei media e del marketing, ha stilato le norme di comportamento per le aziende che usano il targeting nella pubblicità mobile basato sul comportamento degli utenti, in modo da offrire ai consumatori uno strumento di opt-out dalle ads targettizzate allo stesso modo in cui può fare opt-out dai cookies di Internet. La lista di buone pratiche richiede che inserzionisti, agenzie, editori e reti pubblicitarie informino i consumatori su quali dati raccolgono dai device mobili e dalle diverse applicazioni che gli utenti hanno salvato su questi device. I principi coprono anche le nuove aree dei dati della geolocalizzazione o delle personal directory, peculiari del mondo mobile. E indicano che la raccolta di dati sensibili, come quelli di natura finanziaria o medica, non è permessa. Il codice di comportamento è in vigore da quest’anno negli Usa e le aziende che non rispettano la volontà dei consumatori saranno passibili di sanzioni. LIBRI A cura di LUCIANA MACI Un libro dedicato al logico e matematico inglese Alan Turing (23 giugno 1912-7 giugno 1954), geniale precorritore dei computer e delle intelligenze artificiali, omosessuale dichiarato perseguitato fino alla morte. Il volume raccoglie i contributi presentati in occasione della giornata di studi “Alan Mathison Turing: l’indecidibilità della vita”, organizzata dall’Università degli Studi di Bari. Un’occasione di riflessione su come il suo operato, noto per lo più agli appassionati di informatica, abbia avuto ripercussioni nel nostro quotidiano. Alan Mathison Turing l’indecidibilità della vita di CARLA PETROCELLI 192 pagine, 25 euro franco angeli L’acronimo Erp sta per Enterprise Requirements Planning, che può tradursi come pianificazione dei fabbisogni dell’azienda. Lecito domandarsi cosa sia un fabbisogno dell’azienda e cosa sia la sua pianificazione. Questo libro spiega come è possibile far funzionare un Erp o più in generale uno dei software del sistema informativo aziendale. Ma non in un’azienda qualsiasi, bensì in una pmi, ovvero un’azienda che, secondo la definizione Ue, ha meno di 250 dipendenti e meno di 50 milioni di euro di fatturato. l’IMPLEMENTAZIONE DEGLI ERP e dei suoi fratelli nelle pmi Di MASSIMILIANO OLEOTTO 159 pagine, 22 euro gruppo24ore Il futuro dei media digitali dipenderà da come li utilizziamo: come usiamo un motore di ricerca, come accediamo a video in streaming dallo smartphone, come aggiorniamo il nostro status su Facebbok. Tutto questo è importante perché il modo in cui si gestiscono i nuovi media nei primi anni di vita di un sistema comunicativo emergente può influenzare il modo in cui verrà usato – ed eventualmente abusato – nei decenni a venire. L’autore si interroga su come adoperare i social media in modo intelligente, umano ma soprattutto sensato. NET SMART-HOW TO THRIVE ONLINE Di howard rheingold 322 pagine, 15,83 $ (hardcopy SU amazon) COPYRIGHTED MATERIAL