E’ Internet la nuova frontiera della pubblicità I tempi d’oro della “reclame” sono lontani, quelli in cui l’aumento dei consumi trasformava il marketing in una vera e propria gallina dalle uova d’oro. Allora, stiamo parlando degli anni del boom economico italiano, fino ai rampanti anni ‘80, ci si accostava alla pubblicità con poco spirito critico, accogliendo di buon grado i consigli delle aziende e spesso considerando le marche dei veri e propri status symbol. Inutile dire che oggi non è più così. Gli spettatori non prendono più per “oro colato” ciò che viene trasmesso in tv. Inoltre, la nascita di Internet, che stimola la partecipazione attiva degli utenti, ha rivoluzionato lo stesso concetto di “advertising”. Tuttavia non si può dire che la pubblicità sia in crisi. Anzi, con l’aumento dei consumi dei video gratuiti su Internet, cresce anche il numero di inserzioni pubblicitarie nella distribuzione digitale. Il fenomeno si sta diffondendo così rapidamente che gli analisti si chiedono come reagiranno i consumatori al “bombardamento” pubblicitario online nei siti dai quali è possibile scaricare contenuti video gratuiti. Una recente indagine rivela che la maggior parte dei consumatori di video digitali ritiene accettabile l’inserimento della pubblicità in cambio della possibilità di scaricare video gratis. I risultati dello studio, condotto da Ipsos (società specializzata in ricerche di mercato sociali), rivelano infatti che tre utenti digitali su quattro ritengono accettabile la presenza di pubblicità in film (75%) e trasmissioni televisive (82%); due su tre accolgono questa possibilità anche per video musicali (68%), notiziari e clip sportive (63%). Pare infatti che i consumatori valutano positivamente le inserzioni pubblicitarie per contenuti professionali - che possono essere fruiti gratuitamente come film e prodotti televisivi - mentre accettano meno favorevolmente le inserzioni pubblicitarie all’interno di materiale amatoriale. In sintesi, chi scarica contenuti liberamente dal web trova giusto pagare lo “scotto pubblicitario”, se è di qualità e professionale. Un motivo risiede nel fatto che gli spot televisivi sono così accurati da aver dato luogo ad un genere autonomo: gli appassionati, aldilà del messaggio contenuto, apprezzano la loro forma. Maurizio Scuccato