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Selfie pubblicitari sui social: l’Antitrust indaghi sulle
campagne di influencer come Belen, Fedez e altri vip
27 aprile 2017
Chi non ha mai visto il selfie di una star? Ormai è
diventata una moda farsi un autoscatto e poi
condividerlo su un social network o sul
proprio blog. Nulla di male! Alcune aziende però
sembrano utilizzare con troppa leggerezza i
personaggi famosi (che su internet possiamo
chiamare “web influencer”) per fare pubblicità camuffata ad un marchio famoso.
Per questo abbiamo presentato un esposto all’Antitrust, chiedendo di accertare “la
legittimità di questa sorta di product placement camuffato sui social network“, ossia di
questa pubblicità indiretta che compare in spazi non prettamente pubblicitari, senza
essere segnalata come tale.
Il problema non è certo il comportamento delle star di internet, ma quello delle aziende
che richiedono alle agenzie che gestiscono i personaggi famosi (tra questi, ma è solo per
fare un esempio, potremmo citare Belen, Fedez, Anna Tatangelo, Melissa Satta) di
pubblicare, con evidenti finalità promozionali, foto e video su popolari piattaforme social:
sembra che questa attività promozionale sia considerata ormai molto più utile del classico
testimonial di uno spot per far vendere un prodotto.
Ecco allora il motivo della nostra segnalazione che giunge dopo che già alcuni importanti
siti avevano denunciato il fenomeno (all’inizio dell’anno aveva fatto molto rumore una
inchiesta di key4biz, poi se ne è occupato anche Wired): il punto è che manca una
normativa su questo particolare tipo di pubblicità che promuove di fatto marchi e
prodotti commerciali noti, senza però informare il consumatore esplicitamente
circa la natura pubblicitaria di questo endorsement offerto dagli influencer.
La speranza è che l’Autorità garante della concorrenza e del mercato individui eventuali
responsabilità e comunque solleciti il Parlamento ad interessarsi del fenomeno,
prevedendo l’obbligo di specificare, accanto all’immagine fotografica, nella sua descrizione
o nel post che l’accompagna) che si tratta di contenuti “sponsorizzati”.
E’ bene che una pratica così diffusa sia in Italia che all’estero tra i personaggi più amati
dello sport, della moda e dello spettacolo, non si traduca in un inganno per i consumatori e
in particolari per gli utenti più giovani della rete.
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La pubblicità infatti (specie se “occulta”) ha il potere di influenzare
inconsapevolmente i consumatori nella scelta di un prodotto o nel giudizio su un
brand. Se fatta sul web è in grado di raggiungere una vasta platea di persone. A maggior
ragione è efficace se fatta da personaggi famosi, i cosiddetti influencer appunto,
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che hanno online un largo seguito di followers, spesso adolescenti. Per questo urge
anche un nuovo quadro normativo che regoli la pubblicità realizzata sui social network.
L’Unione Nazionale Consumatori invita tutti i consumatori a segnalarci possibili abusi,
mandando foto “sospette” (con il link dove trovarla) via email all’indirizzo
[email protected].
Autore: Unione Nazionale Consumatori
Data: 27 aprile 2017
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